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Autore: Shari Deschain    24/12/2011    4 recensioni
L'amicizia, in fondo, è fatta di piccole cose. {Ripper!Stefan, Caroline, Rebekah - Spoiler S3}
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline, Forbes, Rebekah, Mikaelson, Stefan, Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Prohibition'
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Warnings: Spoiler S3!, Qualche parolaccia qua e là
N/A: Partecipa alla challenge bingo_italia, prompt “Amicizia”

Scritta per il TVG Christmas Edition, prompt Caroline/ripper!Stefan - una qualsiasi fic ambientata dopo la 3x05 in cui questi due si ricordino di essere BFF
Ora, cara “anon”, io dubito fortemente che tu volessi una cosa del genere, ma l'altra idea che mi era venuta in mente era un po' troppo angst (e un po' troppo lunga *coff* #culopesismo) quindi ho ripiegato su questa, nella speranza di farti sorridere ♥

Rippah!Stefan è un bellissimo troll, e non sono sicura di essere riuscita appieno a rendere la trollagine insita nella sua persona, ma spero di sì. E se qualcuno si sta chiedendo se questa è una specie di vendetta collegata a 'Apologize coffee', la risposta è ASSOLUTAMENTE SI' XD *lolla*
Titolo rubato ai Blink-182 ♥




All the small things






«Mi sta facendo impazzire!», esclamò Caroline, lanciando la borsa sul divano del salotto di casa Salvatore. Aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno. Era stanca ed esasperata. Non si meritava una cosa del genere. Non dopo Katherine, e il branco di lupi mannari, e Klaus, e Matt, e Tyler, e... insomma, c'era un limite. E lei lo aveva oltrepassato.
«Quella sottospecie di... di... vipera bionda!», esplose. «E le ragazze le hanno chiesto di fare il ballo di apertura per la partita di stasera, riesci a crederci, Elena? Lo hanno chiesto a lei. Io sono il capitano delle cheerleaders. Io faccio il ballo di apertura. Sempre!», sbottò tutto d'un fiato, mentre si versava tre dita di un non meglio definito liquore trovato per caso lì sul tavolo.
Contò fino a tre e svuotò il bicchiere, poi si voltò verso il suo interlocutore.
«Io la uccido», decise. «Giuro che ora vado di sopra e», s'interruppe, mentre la voce le morì in gola. «Tu non sei Elena», mormorò.
«Direi proprio di no», replicò Stefan, alzando un sopracciglio. «La vipera bionda è per caso Rebekah? Sei fortunata che non sia in casa, non prende molto bene gli insulti. E francamente dubito riusciresti ad ucciderla, è parecchio al di fuori dalla tua portata»
Si portò un bicchiere di sangue alle labbra e ne bevve un lungo sorso.
«Quindi ci sarà una partita stasera?», domandò poi con un ghigno. Finalmente qualcosa di divertente da fare, pensò.
Caroline chiuse gli occhi, fece un respiro profondo, e tentò di ricomporsi.
«Non ci parlo con te», disse infine.
«Perché no?», domandò Stefan, falsando un broncio. «Siamo amici, in fondo. E non mi hai degnato di un saluto da quando sono tornato a casa»
«Perché sei uno stronzo», rispose Caroline con semplicità, poi mise giù il bicchiere, raccolse la borsa e si diresse a passi sostenuti verso la porta. «E la nostra amicizia è sospesa fino a quando non smetterai di essere uno stronzo», annunciò.
«Per l'eternità, quindi», stabilì Stefan, sempre sorridendo.
Lei esitò un istante, poi si voltò è lo fissò dritto in faccia.
«No, non per l'eternità. Solo fino a quando non troveremo il modo di riportare indietro il vero Stefan, quello a cui importa dei suoi amici e della sua famiglia. E ci riusciremo, stanne certo», aggiunse, con tono di minaccia, prima di uscire.
Stefan non commentò e la lasciò andare.



Più tardi, quella sera, raggiunse Rebekah in camera sua, mentre lei era intenta a rimirarsi nello specchio, con la divisa da cheerleader stretta tra le mani affusolate. Notò che le sue unghie erano colorate di un bel rosa confetto.
«Hai mai guidato un'automobile?», chiese Stefan, a bruciapelo.
Rebekah si voltò a guardarlo con un'espressione alquanto stupita, sia per la sua apparizione repentina, sia per la domanda.
«No», rispose semplicemente. In realtà non ci aveva mai pensato prima di quel momento, ma l'idea, ora che era venuta a galla, le piaceva da morire.
«Ti piacerebbe? Potrei insegnarti», si offrì il vampiro.
Lei assottigliò gli occhi, sospettosa. In fondo lo Stefan di questo secolo non era mai stato gentile con lei, e Rebekah riteneva quantomeno intelligente, se non doveroso, non fidarsi assolutamente di lui.
«E perché mai lo faresti?», domandò quindi a sua volta, alzando scetticamente un sopracciglio.
Lui scrollò le spalle con noncuranza.
«Sono annoiato e non ho di meglio da fare»
Non era esattamente una risposta lusinghiera, ma sembrava onesta ed effettivamente era onesta. Elena sarebbe rimasta a casa tutta la sera, con Alaric e Jeremy a fungere da guardie private, sollevandolo quindi dal suo ruolo di bodyguard; inoltre Damon gli aveva proibito qualsiasi tipo di festicciola privata, soprattutto se il programma comprendeva giochi di società. Non che lui fosse tenuto a fare quello che voleva suo fratello, ovviamente, ma non sempre si sentiva in vena di litigare.
Certo, c'era sempre la partita di football. E se Rebekah avesse voluto andarci a tutti i costi a Stefan non sarebbe poi dispiaciuto troppo, in effetti.
Ma Rebekah piegò il capo, pensierosa, e poi lanciò uno sguardo allo specchio.
«Beh, in realtà avrei un incontro con le cheerleaders...», disse, con un esitazione di troppo nella voce.
Stefan decise di rincarare la dose.
«Sei mai stata in una discoteca? Tutta un'altra cosa rispetto alle vecchie sale da ballo, te lo assicuro. Anche se forse la musica non ti piacerà molto»
Il modo in cui lei sgranò gli occhi gli fece capire di averla avuta vinta.
«Mi ci porteresti davvero?»
Lui scosse la testa, divertito.
«No. Ci porterai tu. Pensavo volessi guidare»
Gli occhi di Rebekah si illuminarono un po' di più, mentre lanciava distrattamente la divisa colorata sul letto.
Stefan sorrise e si voltò, facendole cenno di seguirla. Uscendo si premurò di intascare le chiavi dell'auto di Damon, e il suo sorriso si trasformò in un ghigno.
L'amicizia, in fondo, è fatta di piccole cose, pensò poi, mentre Rebekah si accomodava al posto di guida della Camaro.
Caroline sarebbe stata contenta.
Damon un po' meno, ma insomma, non si può mica accontentare tutti.

   
 
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