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Autore: Serenity Moon    24/12/2011    5 recensioni
"-Mamma, che ci faccio con questo?- urlò Ichigo letteralmente infilata dentro uno dei profondi scaffali che stava cercando di pulire.
Sakura fece capolino dalla stanza accanto e vide la sua bambina ormai cresciuta uscire a fatica dallo spazio in cui si era ficcata.
-Cosa?- chiese.
-Questo qui-. Ichigo le mostrò un barattolo basso e tozzo tutto impolverato che aveva scovato chissà dove. -Era lì dentro- spiegò indicando lo sportello, -sarà vecchissimo-.
Sakura lo prese. Un sorriso triste le si era dipinto in volto osservandolo e con le dita sottili tolse lo spesso strato di polvere svelandone il contenuto inaspettato: wasabi."
Cosa può fare un barattolo! Con i migliori auguri di uno stupendo Natale!!! La vostra Serenity.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Keiichiro Akasaka/Kyle, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A Christmas Tale

 

Sistemare la vecchia casa dei coniugi Yamamoto era stata una vera faticata, ma la bellezza dell'antica tenuta in campagna degli anziani genitori di Sakura Momomiya, ormai venuti a mancare da tempo, aveva ripagato gli sforzi di tutti.

Mancavano solo gli ultimi dettagli e tutto sarebbe stato pronto per festeggiare il Natale.

Ichigo non aspettava altro. Si era rimboccata le maniche sin da subito, lei immensamente pigra, e ci aveva dato dentro senza lamentarsi, gli occhi illuminati dall'entusiasmo.

Sakura era felice della bella atmosfera che si era creata. Non aveva mai visto le sue figlie così affiatate e doveva confessare di aver temuto seriamente che rifiutassero di appoggiarla in quel progetto all'apparenza folle.

La tenuta era disabitata da anni e rimetterla a nuovo non era stata certo una passeggiata, ma una madre e due figlie innamorate potevano fare questo e altro.

La mattina del ventiquattro dicembre restavano solo i mobili della cucina da spolverare e gli ultimi addobbi da appendere, poi la festa avrebbe potuto avere inizio.

-Mamma, che ci faccio con questo?- urlò Ichigo letteralmente infilata dentro uno dei profondi scaffali che stava cercando di pulire.

Sakura fece capolino dalla stanza accanto e vide la sua bambina ormai cresciuta uscire a fatica dallo spazio in cui si era ficcata.

-Cosa?- chiese.

-Questo qui-. Ichigo le mostrò un barattolo basso e tozzo tutto impolverato che aveva scovato chissà dove. -Era lì dentro- spiegò indicando lo sportello, -sarà vecchissimo-.

Sakura lo prese. Un sorriso triste le si era dipinto in volto osservandolo e con le dita sottili tolse lo spesso strato di polvere svelandone il contenuto inaspettato: wasabi. Ogni gesto gentile assomigliava tanto ad una carezza, una carezza ad un tenero ricordo del passato riaffiorato alla mente nel tumulto dei pensieri del presente. Quasi si lasciò sfuggire una lacrima.

-Mamma, cos'hai?- le chiese Ichigo preoccupata. Guardò il barattolo e si accorse di un particolare. -C'è un biglietto!- esclamò.

Sakura annuì e lo prese. Piano lo aprì e lo lesse a voce bassa, giusto il necessario per farsi sentire da Ichigo.

'A chiunque lo trovi. Per favore, non buttate questo barattolo. E' legato ad un ricordo importante. Ve ne sarò eternamente grata. S.'.

-Mamma, quale ricordo. Ti riguarda? Mi racconti?-. Ichigo la sommerse con la sua raffica di domande fino a farla arrossire. Sakura si portò una mano alla guancia e distolse lo sguardo.

-Oh Ichigo cara, è passato così tanto tempo!-.

-Ti prego!- la supplicò la figlia e a darle manforte arrivò pure Izumi, i lunghi capelli castani legati in una coda di cavallo per non esserle di intralcio.

-Eddai mamma, non puoi più tirarti indietro-.

La donna sospirò sconfitta. Dopotutto non poteva negare alle sue figlie di sentire una storia così bella.

-Andiamo a sederci di là, facciamo una pausa- disse ad occhi chiusi precedendole. Durante il tragitto a loro si unì anche Keiichirou, corso ad aiutare la sua Izumi con le pulizie ed istantaneamente arruolato in quella spedizione nel passato. Lui ed Izumi si sedettero sul divano beige, cimelio di famiglia insieme alla casa, ed al loro fianco prese posto Ichigo. Sakura si accomodò su una poltrona lì accanto, il barattolo poggiato amorevolmente sul grembo.

-Voi ci credete nell'amore a prima vista?- chiese alle figlie ed al futuro genero. Ormai anche lui faceva parte effettiva della famiglia. Sakura aveva una vera e propria venerazione per il pasticcere e Keiichirou non nascondeva che questo gli procurava una grande gioia.

Izumi annuì vigorosamente alla domanda della madre e lanciò un eloquentissimo sguardo alla sua destra, lì dove era seduto il suo Keiichirou. Gli si strinse ancora più forte quando lui ricambiò l'occhiata amorevole con un sorriso.

-E tu Ichigo? Ci credi?-.

La rossina dovette pensarci un attimo in più ma poi anche lei confessò il suo sì. Ci credeva, lo aveva vissuto. Si era innamorata così, non poteva negarlo.

-Quando avevo più o meno l'età di Izumi conobbi un ragazzo. Se mi mettessi a spiegarvi quanto fosse bello so che non mi credereste. Era fantastico. Per me era l'equivalente di un dio in terra. Era così forte, sicuro di sé... Niente poteva smuoverlo. E poi era così simpatico. Mi faceva ridere, tanto. Beh, in breve mi innamorai di lui. Mi sentivo una sciocca. Lui era perennemente circondato da belle ragazze, faceva parte del gruppo più popolare della scuola. Era uno... Come dite voi giovani? Cool?- chiese conferma ai tre ragazzi quasi temesse una gaffe. Rise piano ed accarezzando sempre il suo barattolo continuò la sua storia.

-Non avevo speranze. Io ero solo una tra le tante, non potevo mai piacergli. Però ogni tanto mi lanciava certe occhiate che era come se volesse mangiarmi. Io mi giravo, incrociavo i suoi occhi ed all'istante lui si voltava dalla parte opposta. Quante notti in bianco ho passato per lui!

Un giorno finalmente decisi che era arrivato il momento di darmi una mossa. Convinsi mio fratello, vostro zio Kintaro, ad aiutarmi. Dovevo capire. I vostri nonni erano partiti per una vacanza e noi organizzammo una festa qui. Kintaro conosceva lui ed il suo gruppo. Li invitò insieme ad altri amici a passare una giornata diversa dal solito. Ovviamente dovetti confessargli tutti i miei progetti subdoli e lui, da gran insensibile, se ne fece una bella risata. Tuttora quando ci pensiamo ci scappa da ridere. La festa fu un completo disastro. A distanza di quasi vent'anni non riesco a capacitarmi di come la casa abbia resistito. Il mio cuore però scoppiava di gioia. Quello fu il primo giorno in cui ci parlammo. Trascorremmo tutta la giornata a chiacchierare di così tante cose che quando andai a letto avevo la testa così, ma ero felice. Ci sedemmo all'ombra di uno degli alberi del giardino e ridemmo e scherzammo, mentre i nostri amici si divertivano a modo loro.

All'ora di pranzo, ad un certo punto, mentre tutti seri stavamo per metterci a mangiare, lui aprì una busta che si era portato dietro e ne uscì un barattolo.

Ta-dan!”-. Sakura portò in avanti quello che aveva in grembo e ripeté anche con i gesti quella scena che aveva tanto chiara in mente.

-Mi guardò e sorrise- continuò. -“Senza il mio wasabi, io non vado da nessuna parte”. Quanto risi, ragazzi miei. Lo metteva dappertutto, quasi lo mescolava anche all'acqua. Ricordo che pensai che avrebbe finito per sentirsi male. Invece si addormentò soltanto, con la testa abbandonata sulla mia spalla. Piano, per paura di svegliarlo gli dissi che lo amavo-.

Sakura tacque e ad occhi chiusi, assaporò il piacere di quel dolce ricordo. Le sembrò di ritornare ragazza e di poter davvero sentire gli stessi raggi di sole di vent'anni prima che le accarezzavano il viso, la stessa brezza che le sfiorava i capelli e portava fino alle sue narici il profumo speziato del suo primo amore addormentato, incosciente di quella dichiarazione appena sussurrata.

-Continua mamma- la esortò Ichigo. Era sicura che la storia non fosse ancora finita. Non poteva esserlo.

La donna si riscosse e dopo aver preso un bel respiro andò avanti col suo racconto.

-Se ne andarono tutti. Il giorno dopo, durante le pulizie, trovai il barattolo di wasabi tutto solo soletto in cucina. Lo nascosi in camera mia con l'intento di restituirglielo. Glielo portai a scuola ma lui mi disse di tenerlo, che ne avrebbe comprato dell'altro e che quello, se volevo, era mio. Accettai e tornata a casa lo rimisi nell'armadio. Scrissi il bigliettino, non poteva mai sapersi che mi madre lo trovasse e decidesse di gettarlo nell'immondizia.

Dal giorno della festa, comunque, io e lui ci avvicinammo. Adesso parlavamo spesso, mi sorrideva, se per caso lo scoprivo a guardarmi non si voltava più dall'altra parte, anzi, ne approfittava per un saluto affettuoso. Lo vedevo più presente e cominciai a farmi qualche illusione. Magari gli piacevo anche io, forse era solo timido sotto la facciata da duro. I miei genitori però non vedevano di buon occhio questa mia nuova amicizia. Dicevano che mi avrebbe distratta dai miei doveri, dallo studio, che mi avrebbe condotta su una brutta strada. Da brava figlia li ignorai e continuai a vederlo. Qualche giorno prima di Natale, lui venne a dirmi che aveva organizzato una festicciola sul tardi e che gli avrebbe fatto piacere se lo avessi raggiunto. Gli dissi di sì.

All'insaputa dei vostri nonni, la notte della vigilia scappai dalla finestra della mia stanza ed andai alla festa. Aveva messo a disposizione il salotto di casa sua e a differenza di quel che credevo era una cosa molto tranquilla. Niente baldoria esagerata o distruzione come mi aspettavo.

D'un tratto qualcuno mise un lento, ma non uno qualsiasi. Era la mia canzone preferita. Non volevo credere ai miei occhi ed alle mie orecchie quando si avvicinò e mi chiese di ballare. Come una stupida mi voltai indietro, sicura di aver frainteso, che lui stesse chiedendo a qualcun'altra alle mie spalle, ma c'ero solo io. Accettai, tutta rossa in volto. Avevo il cuore che galoppava e non osavo guardarlo negli occhi a causa dell'imbarazzo. Ero così innamorata...

Poi lui si fece vicino, sempre di più. Il suo naso sfiorava il mio, riuscivo a sentire il suo respiro, un misto di wasabi e spumante...-.

Sakura si perse di nuovo nei ricordi. Continuava a parlare mano a mano che riviveva quei momenti felici, ma nemmeno se ne rendeva conto. Ripensava a lui, a quanto fosse vicino, alle sue labbra così invitanti quasi sulle sue. Alle poche parole che si erano scambiati ballando al buio, accompagnati da quelle note tanto care al suo cuore di ragazza.

Prometti che non mi bacerai”.

Perché?”.

Prometti e basta”.

Dimmi perché”.

Aveva tratto un respiro deciso e poi, padrona di una forza a lei sconosciuta aveva risposto, sincera.

Perché è la notte di Natale. E' tutto magico e se tu mi baciassi stanotte, domattina io crederei che sia stato tutto un sogno e ci resterei male”.

Lui si era fermato, interrompendo quel loro ballare improvvisato, le aveva preso il viso fra le mani fredde e l'aveva guardata con un'intensità che le aveva fatto tremare le gambe, il sangue ed anche il cuore.

E se ti promettessi invece che ti bacerò ogni giorno, per il resto dei miei giorni? Se giurassi di prenderti per mano e guidarti, attraverso tutto, per non farti cadere, mai, o aiutarti a rialzarti se per disgrazia questo dovesse succedere? Se mi votassi totalmente ed incondizionatamente a te, se ti garantissi che ti amo davvero? Se ti dimostrassi che questa notte non è un sogno e che domani mattina mi troverai al tuo fianco? O comunque se fosse un sogno, che durerà per tutta la vita? Che non ci sveglieremo mai più? Se facessi tutto questo?”.

Giura!”.

Lo giuro”.

Da quel momento Sakura ricordava solo la dolcezza delle sue labbra, la sua passione, il suo amore infinito ed il sapore delle lacrime che le avevano bagnato il viso per la troppa felicità.

 

Anche nella realtà Sakura si asciugò una lacrima che le aveva solcato la guancia morbida e sorrise. Izumi aveva nascosto il viso fra le pieghe delle camicia di Keiichirou e ne riemerse solo quando fu sicura che sua madre aveva concluso la sua storia, profondamente commossa da quel grande amore.

Ichigo si azzardò a rompere quel silenzio che era caduto come un velo a ricoprire quell'istante di vita passata e riportare tutto al presente.

-Mamma, e che fine ha fatto questo tuo grande amore?- domandò incerta. Voleva sapere ma allo stesso tempo era timorosa di poter riaprire qualche vecchia ferita della madre. Al contrario di ogni sua prospettiva Sakura allargò le labbra in un sorriso gioioso.

-L'ho sposato e poi siete nate voi- disse alzandosi ed andando in direzione delle figlie. Prese loro le mani e le baciò in una manifestazione palese del suo immenso amore nei confronti delle sue creature.

Izumi si fiondò fra le sue braccia e si lasciò coccolare dalla sua mamma come quando era una bambina. Alla fine di quell'idillio, si alzarono tutti per tornare a lavoro e finire le faccende. Il tempo a loro disposizione stava per scadere.

-Ichigo?-.

Sakura chiamò la minore delle sue figlie e la trattenne un attimo in più.

-So che questo è un momento difficile per te, che la lontananza si fa sentire più del dovuto, ma andrà tutto bene. Lui tornerà presto e finalmente potrete essere felici. Non smettere di credere nell'amore vero-.

Ichigo scosse la testa. No, non avrebbe smesso. Anche lei aveva fatto una promessa ed aveva tutte le intenzioni di mantenerla.

Tornarono in cucina. Sakura ripose con cura il barattolo di wasabi, ma solo dopo averlo fatto vedere a Shintaro che da bravo burlone prima finse di non ricordarsene ma poi l'abbracciò felice come vent'anni prima.

Ichigo finì la sua parte di pulizie e dopo corse al piano di sopra a prendere il telefono. Le rispose la segreteria.

-Ciao amore, fammi indovinare, stai dormendo. Qui finalmente abbiamo finito di pulire, non ne potevo più, ma ti assicuro che la casa è uno splendore. Devi vederla-. D'un tratto si rattristò. -Quando torni da me? Mi manchi tanto. Non sarà Natale senza di te. Ti prego, sbrigati a tornare da me- lo supplicò attraverso il cellulare maledicendosi per quella sua stupida debolezza da innamorata. Gli avrebbe fatto male sentirla così giù. Riattaccò dopo averlo salutato velocemente e andò, suo malgrado a prepararsi per la cena: i suoi parenti la aspettavano.

Ma prima che fosse del tutto pronta, sentì il campanello trillare ed un mucchio di voci accavallarsi entusiaste. Scese di corsa le scale, sperando in quel miracolo di Natale che l'avrebbe resa felice e trattenne il fiato quando mise piede sull'ultimo gradino.

Per primi vide sua madre e suo padre abbracciarsi, poi Izumi e Keiichirou voltarsi verso di lei.

Infine vide un altro visto, bello come il sole, reso ancora più meraviglioso dall'assenza prolungata e dal grande amore che traspariva dagli occhi stanchi, dalle guance ruvide di barba e dal sorriso, che mai sarebbe potuto mancare se nella stessa stanza c'era lei.

Ichigo lo vide e gli si buttò fra le braccia, respirando il suo buonissimo odore, per niente corrotto dalla terra straniera.

-Shirogane-kun!- urlò stringendolo forte e sciogliendosi in lacrime.

-Perdona il ritardo. Babbo Natale aveva la lista lunga quest'anno- le disse scherzando.

Lei rise e lo guardò incantata, poi rituffò il viso nella sua giacca.

Non disse nulla, si lasciò solo cullare dal caldo abbraccio del suo amore per quella che sarebbe anche potuta essere un'eternità.

La magica notte di Natale, ancora una volta, aveva fatto il suo dovere.

 

 

Jingle bells, jingle bells, jingle all the waaaaaaay!!! Oh che bella la pazzia, cantiamo tutti insiem, eh! Jingle bells, jingle bells, jingle all the waaaaay!!”

Okay ragazzi, basta così! Non vorrei che qui scappassero tutti...

Saaaaalve! Guardate un po' chi è venuta a trovarvi la notte di Natale. Potevo mancare secondo voi? Illuse! Mi è venuta quest'ideuzza e mi è sembrato un vero crimine non condividerla con voi, perciò in virtù della mia risaputa bontà, eccomi qui, anche oggi! Consideratelo un piccolo regalino da parte mia. Scusate la fine un po' banale ma non mi andava proprio di lasciare la piccola Ichigo da sola per le feste. Ve l'ho detto, in fondo sono buona ^_^.

Ne approfitto per farvi un po' di comunicazioni di fine anno.

Innanzitutto grazie di cuore a tutte voi che mi seguite sempre con così tanto affetto. Mi farete montare la testa un giorno e spero di meritarmi tutti i complimenti che mi fate.

Non si può davvero dire che io mi sia presa una vacanza, visto che sono sempre qui, ma prima o poi tornerò con la famosa long di cui vi avevo accennato qualcosa. Il primo capitolo è già pronto, ma sto aspettando di concludere le altre storie iniziate o finirà che pubblicherò il primo e per gli altri dovrete aspettare secoli, cosa che non mi va giù, quindi per favore, abbiate un altro po' di pazienza e sarete ricompensati!

Stesso discorso per l'antefatto di 'Bitch' (per chi non lo sapesse è l'originale che ho pubblicato, la trovate nella lista delle mie storie). Ho già scritto alcuni capitoli, ma devo fare un po' di mente locale ed organizzare il lavoro per bene.

A metà gennaio pubblicherò una nuova OS, già pronta per metà, quindi dopotutto non vi farò attendere molto. Le altre OS, se volete, vi aspettano sempre qui su EFP, sono già tre, con questa quattro e, sempre se vi va, c'è il settimo capitolo di Beneath the surface che vuole solo essere letto da voi. L'ottavo è già in fase di stesura.

La mia paginetta su facebook vi ringrazia e vi invita, per chi non l'avesse fatto, a darle un'occhiata e se volete potete pure aggiungere il mio profilo privato. Trovate tutto nella pagina di EFP.

Detto ciò, credo finalmente di poter passare alla parte più importante, ovvero gli auguri.

Ragazzi e ragazze mie, vi auguro il più magnifico dei Natali, che possiate trascorrerlo con amore, in pace con voi stessi e nel caldo abbraccio di chi vi vuole bene. Stessa cosa per Capodanno. Brindate felici all'anno nuovo.

Spero che le cose vadano a tutti bene e se così non fosse mi permetto un consiglio: fermatevi un attimo,chiudete gli occhi e prendete un bel respiro profondo. Quando li riaprirete vi auguro di essere un po' più forti così da affrontare sempre le difficoltà della vita.

Un abbraccio affettuoso a tutti, baci, bacini, bacetti, sempre e comunque la vostra

Serenity Moon  

   
 
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