24/12/2011
9 recensioni
“Il mondo reale è pieno di solitudine esistenziale.
Io non so cosa stai pensando e cos’è che hai dentro tu,
e tu non sai cos’ho dentro io.”1
Dorea Black
Il silenzio incombe sui bagni come un sudario ma un lavandino è rimasto aperto e continua a gocciolare.
Plick.
“Dai Mirtilla, esci da li. Mi dispiace! Davvero, non volevo offenderti.”
Plick.
Tutte le porte dei bagni sono aperte tranne una, ti dirigi verso quella e la apri.
“Mirtilla?” chiami bussando.
Plick.
Per un attimo ti chiedi cosa ci faccia riversa per terra.
Plick.
Poi senti un urlo dilaniante l’aria e solo dopo ti accorgi che sei tu che stai urlando.
Plick.
Mentre ti trascinano via senti come un peso andare a formarsi nel petto e sai che dovrai imparare a conviverci, perché il senso di colpa rimarrà. Fino alla fine.
Violet Bulstrode
Guardi il suo cadavere, te ne riempi gli occhi prima che le lacrime comincino a scendere.
Non riesci ad andartene, ti tiene inchiodata, ti sembra che chieda ragione della sua morte.
Perché prima che entrasse, in bagno c’eri tu e mentre piangeva silenziosa ti sei allontanata, abbandonando in quel bagno un destino di morte.
Guardi i suoi occhi spalancati, il resto è invisibile e muto.
Indaghi le pieghe delle sue labbra, alla ricerca di risposte.
Domande che spengono il sole rimbombano nella tua mente.
Perché sai che al posto di quel corpo potrebbe esserci il tuo, sai che se tu sei viva lo devi a lei.
Lei che è morta.
Orion Black
Qualcosa non va, qualcosa ti sfugge di tutta quella vicenda, senti i fili dei segreti di Hogwarts ingarbugliarsi sotto le tue agili dita.
Hai sempre saputo tutto di tutti, ogni sussurro, ogni pettegolezzo, ogni segreto. Ma ora un’aura densa di paura ha cucito le bocche di ognuno.
Sai che non può essere stato Hagrid ad uccidere quella ragazza e fremi di vera rabbia all’insinuante pensiero dell’ingiustizia commessa e della barbara cecità altrui.
Poi incontri gli occhi fuggenti di Tom e ti sembra di essere risucchiato dalla ferocia e dalla paura che vi regnano e ti ritrovi a pensare che forse Tom Riddle non è lo studente modello che tutti credono.
Vàli Nott
Sentendo quei bisbigli scuoti la testa deciso.
Sai che si devono sbagliare, non può essere stato lui. Lo conosci da anni ed è tuo amico, non può aver fatto una cosa del genere. Non può aver ucciso.
Ci deve essere un errore, sei certo che sia così. E’ solo un pettegolezzo, di quelli che si fanno prima di andare a dormire. Non vuoi pensare diversamente.
Ma per un attimo hai come la concreta e limpida impressione che le tue certezze non siano altro che castelli di sabbia, solitari e fragili nell’attesa di un’onda un poco più lunga che venga a portarseli via, e non osi incontrare lo sguardo di Tom.
Tom Riddle
Sentivi il potere scorrere dentro il tuo corpo rigurgitante di vendetta.
Volevi far vedere finalmente che sei molto di più che uno studente brillante, che tu sei speciale.
Tu sei l’erede di Serpeverde, non più orfano, non più mezzosangue.
Pensavi bastasse quello per ottenere ciò che cercavi. La gloria, la felicità forse.
Convinto che con un solo sibilo avresti cancellato quell’opprimente sentimento che ti si è spalmato addosso e ti avvolge come un bozzolo.
Ma era un giocattolo troppo grosso anche per te e qualcosa ti è sfuggito di mano.
E ora non sai più se sei tu che controlli il mostro o se è il mostro che controlla te.
Note:
1 David Foster Wallace
Il titolo viene da una frase di A.G. Pinketts (“sordo perché ascolta solo se stesso, muto perché non ci sono parole che possano parlarne”).
Ok, sono consapevole che non sia la maniera migliore per augurarvi buon Natale ma già che l'avevo finito ho pensato di pubblicarlo, spero vi piaccia!
Fra non molto, per scusarmi del ritardo per il prossimo capitolo ( è in fieri, non disperate), ho intenzione di pubblicare altre cose che ho scritto, sempre legate a "i fiori del male" ma un po' più allegre!!
Vi abbraccio e auguro a tutti voi un buon Natale!
P.s. è la prima volta che scrivo Drabble, cosa ne pensate? Sono aperta a ogni critica costruttiva!