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Autore: Andrechan    10/08/2006    10 recensioni
Perchè Philia è vestita di nero? E qual è il motivo di quell'insano gesto? Ma soprattutto, in che modo Xelloss l'aiuterà? Un viaggio tra la vita e la morte alla ricerca del senso dell'esistenza.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Philia Ul Copt, Xelloss Metallium
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Dammi il tuo cuore, dammi la tua anima

Dammi il tuo cuore, dammi la tua anima

parole tra virgolette "" = pensieri

parole tra trattini --= dialogo

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Sopra di lei, un cielo senza più stelle.
Intorno a lei, il buio di una notte silenziosa.
L'unica luce, i fari di un'auto che si avvicinavano.

Philia si fermò sul marciapiede e aspettò che il veicolo attraversasse la strada. Si aggiustò il velo nero in modo che non le coprisse gli occhi.
"Che sto facendo? Che mi importa se non vedo nulla... tanto non c'è niente da vedere..."
L'auto era passata. Poteva attraversare.
"Non devo pensare. Non devo pensare."

-Lighting!-
Mentre camminava, in un vicolo adiacente qualcuno aveva acceso una debole luce. E questo qualcuno corse fuori dal vicolo, seguito a ruota da un'altra figura.
-Dai muoviti Gabriel che facciamo tardi!-
*SDONG*
-Oh, mi scusi, signora...-

Philia si era appena scontrata con una ragazzina dai capelli rossi arruffati e mal lavati, e dagli occhi grandi come quelli di un cerbiatto. Quel volto le ricordava qualcuno. Tanti visi scorsero nella sua mente, come se stesse consultando uno schedario
-Di niente...-
La fulva la squadrò -Certo che però lei, vestita di nero da capo a piedi...-
Si, quella ragazzina era uguale a Rina. Rina Inverse. Quanto tempo era passato dalla sua morte? Quasi mille anni, forse.
-...non dovrebbe andare in giro in questa via, dove sembra che il comune si sia scordato di pagare la bolletta!-
-Se sta cercando di farsi mettere sotto da una macchina potrebbe riuscirci!- completò il ragazzo che lo accompagnava. La rossa lo fulminò con uno sguardo.

-Se vuole le do il mio Lighting- lo scricciolo rosso le porse una sferetta di luce. -Fa un po' schifo, ma dovrebbe bastare...-
Philia, se avesse voluto, con un solo gesto avrebbe illuminato la via a giorno.
-No, grazie, preferisco il buio...-
-Beh, contenta lei...andiamo Gabriel!- i due ragazzini si allontanarono correndo -Arrivederci, signora in nero!-
Philia li seguì con lo sguardo.

-Simpatici...-pensò, mentre camminando stava passando per un cavalcavia.
No. Ecco che ci cascava di nuovo. Non le aveva insegnato nulla il funerale da cui era appena tornata? E le altre centinaia a cui aveva assistito?
Ormai non poteva neanche osservare il viso di un passante che subito scorgeva in lui qualcosa di un amico a cui si era affezionata, e che ora era cenere.
Eccolo. Il dolore ritornava e invadeva di nuovo la sua mente. Philia si fermò.
-Che senso ha vivere così!- disse al buio della notte.
Singhiozzando, si aggrappò al muretto del cavalcavia e si abbandonò a quel dolore.

Dopo un bel po', i suoi occhi gonfi di pianto si focalizzarono in basso. Una decina di metri separavano il cavalcavia dal solido battistrada della strada sottostante.
Potevano bastare...
-Devo farlo ora!-
Si arrampicò in fretta sul muretto e, in piedi, dando le spalle al baratro, allargò le braccia.
"E' solo un tuffo, è solo un tuffo, come quelli nel lago che facevo da draghetta" disse, più che alla sua coscienza, al suo istinto di conservazione che le comandava di non farlo.
Piegò le ginocchia e si slanciò all'indietro. Il velo nero le volò via dal viso e i capelli biondi, liberi nel vento, oscurarono la sua vista.
Il contatto col suolo era imminente.

-Ma...che?-
Qualcosa aveva frenato la sua caduta. O forse qualcuno. Sentiva che due braccia la stavano sorreggendo come una sposa sulla soglia di casa. E cos'era quel miasma che percepiva?
Scostò i capelli dalla faccia.
-Ciao Philiachan! Quanto tempo!-
-TU!-

Un uomo dall'impermeabile verde scuro volteggiava a mezz'aria e la teneva stretta a sè, studiandola con i suoi occhi color ametista.
-Xelloss! Cosa vuoi?? Lasciami!-
L'uomo scosse la testa ed esibì un sorriso ferino.
-No,no, Philiachan, non è questo il modo di comportarsi con chi ti salva la vita...-
-Nessuno te lo ha chiesto! Io non volevo essere salvata! Io...- Philia si interruppe. Si sentiva stupida.
-Tu volevi morire, giusto?- completò il demone, con naturalezza.

-Non ti preoccupare...- continuò l'essere maligno, percependo il turbamento di lei. -Sei in mano alla persona giusta. Conosco molti modi di interrompere una vita ben più originali che buttarsi da uno squallido cavalcavia.-
Allargò il sorriso fino a mostrare i denti. -Ma prima...-
-Prima cosa?-Philia si sorprese a tremare.
-Devi soddisfare qualche mia curiosità...-


Qualche istante dopo i due erano seduti sul ciglio di una strada, uno di fianco all'altro. Xelloss si stiracchiò e poggiò entrambe le mani su un bastone da passeggio dal manico color rubino. Philia, invece, non muoveva un muscolo. Non riusciva a dire o fare nulla.
-Allora, come andiamo?- Il demone ruppe il ghiaccio -A parte quegli istinti suicidi, si intende ihihihihihi-
Rise come un demente.
-Non credere che ci caschi, sai- disse la ragazza drago, con voce atonale. -Non te ne frega nulla di me, di come mi sento, della mia vita, vuoi solo prendermi in giro!-
-E invece ti sbagli, tesoro...- Il mazoku si accostò a lei. Era terribilmente vicino. Sentiva il suo respiro.
-...non capita tutti i giorni di vedere un drago che vuole farla finita, voi, tutti fissati col bene assoluto e con la retta via.-
Le fece l'occhiolino -Chiamalo...interesse scientifico...-

Una utilitaria passò per quella strada. Alla guida, una signora dai capelli castano-rossicci brizzolati.
Le pupille del demone si dilatarono.
"E' giunto il momento di un altro... esperimento scientifico..."
Afferrò il suo bastone e puntò l'estremità rossa contro il veicolo. Il sottile fascio nero che ne scaturì colpì il paraurti dell'auto, facendola sbandare e finire contro un muro. Soddisfatto, il ragazzo in impermeabile si voltò verso Philia per godere della sua reazione.

Nulla.
La bionda era immobile e fissava il vuoto.
-Come? Te ne stai lì, impassibile?- Xelloss sgranò gli occhi -Non ti ricordavo così!-
-Le persone cambiano in 1000 anni...- osservò lei - E poi quella signora sarebbe morta comunque, prima o poi...-
Il demone rimase in silenzio.


-Quindi hai vissuto tutta la vita con gli umani? E i draghi?-
-Beh, i draghi di fuoco di cui facevo parte lo sai che si sono estinti. Ho provato a unirmi alle altre tribù dell'acqua, del fuoco e della terra ma non sopportavo le loro idee. Guerre giuste su guerre giuste. Ma esistono guerre giuste???-
Perchè stava spiattellando tutta la sua vita a quell'essere meschino e abbietto?
"Forse ho semplicemente voglia di parlare...con chiunque...prima di..."
-Uh, spero proprio di no!- Xel ridacchiò, rispondendo alla sua domanda, e alzò un sopracciglio -Ma lo sai, io guardo l'altro lato della medaglia...-

Philia lo ignorò -Quando una guerra ti porta via tuo figlio, accecato da un ideale di pace, non può mai essere giusta!-
-Stai parlando di Valgarv? Quello che voleva fare tabula rasa dell'universo??-
-Si, ci crederesti? Era diventato anche lui come loro, con l'idea assurda di portare la pace con le bombe! E prima che potessi fermarlo...- Philia allungò le dita davanti a sè
-l'ho perso...-

-Uhm...si...commovente... Ma non è che gli umani siano diversi, si massacrano tra di loro che è un piacere... Ormai non dobbiamo neanche più inventare piani diabolici per la distruzione del mondo, stanno facendo tutto da soli...- Xelloss si fregò le mani.
Quell'essere non aveva tutti i torti. Però non tutti gli umani erano così. Si ricordava ancora di Rina e gli altri, che combattevano solo per sopravvivere, e di tutti gli umani che aveva conosciuto. Ma ormai erano tutti morti, l'avevano lasciata sola, costretta a parlare con un demone.

-Io ho chiuso con gli umani. E col mondo!-
-Beh, questo non s'era capito...-
Ancora quel sorrisino sulla faccia! Quanto lo odiava!

Si sentì uno scalpiccio forsennato di passi. Era la ragazzina fulva di prima. Aveva la disperazione negli occhi.
-Mammaaaaaa!-
"Mamma?"
La piccoletta corse verso l'auto che si era schiantata contro il muro. Con tutta la forza che aveva estrasse la donna dalle lamiere accartocciate del veicolo e la scosse violentemente.
-MAMMAAAA! SVEGLIATIIII! TI PREGOOOO! PARLAMIIII! APRI GLI OCCHI!-

Un ricordo intenso riaffiorò nella mente di Philia.
Rina, al capezzale di Gourry.
Quanto aveva faticato per staccarla dal corpo dello spadaccino. La maga non voleva credere che un uomo forte come lui, seppure non più giovane, l'avesse lasciata per un semplice attacco di cuore.
Ed era lì, che lo scuoteva, nella speranza che lui si svegliasse, così come quella ragazza era lì, a piangere tutte le sue lacrime e a illudersi che la madre aprisse gli occhi.

"Come ho fatto ad essere così insensibile..."
Philia si alzò e corse verso la donna inerte. Le afferrò il polso. Meno male, c'erano ancora segni di vita. Non aveva ferite gravi, ma in quel quarto d'ora in cui Philia aveva fatto salotto col demone, la donna aveva perso molto sangue.
-Signora..- la ragazzina la guardò con occhi vacui
-Stai tranquilla...-

Con grande stupore della rossa, Philia impose le mani sul corpo della madre. Chiamò a sè le forze del cielo e della terra e del grande dio Oceano. Lei stessa e il corpo furono circondate da una luce bianca.
 

-L-lain?-La signora aprì gli occhi, mormorò due sillabe per poi sprofondare nel sonno.
-Grazie, signora in nero!!!- la piccola Lain si attaccò al collo di Philia e la baciò sulla guancia -Non so proprio come ringraziarla!-
-Non mi devi niente, ho fatto quello che qualsiasi persona dotata di cuore avrebbe dovuto fare. Piuttosto, posso farti una domanda?-
-Si?-
-Che senso ha per te la vita?-
La rossa ci pensò su -Uhm, per ora non saprei, ma quando sarò grande girerò il mondo e mangerò tutti i piatti possibili. Questo si che sarebbe vita veramente vissuta!-
-Ma dopo che avrai mangiato tutti i piatti del mondo e visitato ogni angolo del pianeta che farai?-
-Signora, lo sa che questo non è possibile, non mi basterebbero dieci vite!-
-E non ti dispiace?-
-Ma è proprio questo il bello! So che ogni giorno sarà sempre diverso da un altro!-
Come la invidiava...
 

Lain, dopo un mare di abbracci, si era allontanata portandosi la madre sulle spalle.
-Però, sembrava più gracile la ragazzina...- Xelloss era comparso alle spalle di Philia, facendola sbandare.
-Maledetto! Sei stato tutto il tempo lì a guardare io che rimettevo a posto i tuoi danni?? Ti mancavano solo i popcorn!-
-In effetti come spettacolo non era male. Potresti farne un business!- Xelloss alzò l'indice della mano destra -Vedo già i titoli :*la Grande Maga Philia cura i moribondi in diretta TV! Ma solo dopo aver cazzeggiato per un quarto d'ora!*-
-Ah ah...che ridere... Visto che come demone sei un fallimento, hai mai provato a darti al cabaret?-

Dalla tasca di Xelloss si sentì una suoneria di cellulare, che si interruppe dopo pochi secondi.
-Senti, mi piacerebbe davvero che stessimo qui a punzecchiarci fino al giorno del giudizio, ma purtroppo tra un po' ho un appuntamento.-
Il demone dalla zazzera viola le mise un braccio attorno al collo e la strinse a sè. La cosa, stranamente, non le dispiaceva.
-Allora, come vuoi morire?-

Philia, da qualche minuto a questa parte, si era quasi scordata con chi aveva a che fare, ma ora lui glielo stava ricordando: era un avvoltoio.
Un avvoltoio dallo sguardo che ti trafiggeva come una spada.
-Non è che hai cambiato idea, eh, Philiachan?- le sussurrò. Le sue mani sottili e guantate giocherellavano con i capelli biondi di lei.
-Perchè io non l'ho cambiata...- E sottolineò il concetto strappandole un capello dorato e annusandolo lentamente.
-Stai tranquillo. Non faccio certo marcia indietro proprio adesso!- perchè sentiva questo fuoco dentro di sè?
-E allora sbrigati a scegliere...O stai aspettando che ti mostri il catalogo??-
-Possibile che tu non riesca mai a rimanere serio? 5 minuti! Non chiedo tanto!-

Il demone ignorò la domanda e le passò un dito sul ventre, come un macellaio che sta scegliendo il pezzo da tagliare.
-Se proprio non sai deciderti, possiamo fare a gusto mio. Ma non so se ti conviene...-
Philia ebbe un brivido. Non era di paura, però. Il contatto con quell'individuo che emanava energia negativa della potenza di un reattore nucleare le stava provocando delle sensazioni inaspettate. In fondo non aveva provato proprio tutto nella vita... un'esperienza così bizzarra le mancava.

-Ho scelto!- Ormai aveva deciso. Senza paura espose a Xelloss ciò che aveva in mente. Non le importava se lui la scherniva, la prendeva per pazza o inorridiva, in fondo aveva promesso di aiutarla... fino in fondo...
-Guarda guarda...questa proprio non me l'aspettavo...- Il mazoku le sorrise sornione e si toccò il mento col pollice. Poi le cinse la vita con le braccia.
-Ma sei sicura che sia un metodo di esecuzione valido? Non è che è solo una scusa?- chiuse un occhio mentre con l'altro la squadrava, divertito.
Non sembrava aver reagito male. Anzi, pareva che l'idea lo allettasse.
-Fidati! Tu per me sei tossico! Già così mi fai venire il mal di testa, figuriamoci se...-
-Aggiudicato!-
I due scomparvero da quella strada.
 

Entrambi nudi. Abbracciati l'uno all'altro.
Fluttuanti in una dimensione carica di miasma, dove non esisteva un sotto o un sopra.
Una mano esperta tracciava dei cerchi attorno al seno di Philia, mentre un'altra esplorava la sua schiena scendendo sempre più giù.
"Il tocco...la pressione...è veramente... insopportabilmente tiepido"
Philia non era più un'ingenua. Nella sua lunga vita era stata con uomini e draghi, ma ora non sapeva cosa aspettarsi. Aveva immaginato che la pelle di un demone potesse essere fredda, persino viscida, ma il corpo di Xelloss era così tiepido che le sue mani, mentre l'accarezzavano, le lasciavano un formicolio per tutto il corpo.
E il modo in cui si muovevano, il modo in cui lui provocava e spremeva i suoi seni...c'era da impazzire...se non fosse che la situazione era già pazzesca di suo.

Era tra le braccia di un uomo forte, misterioso e letale. Le tenebre di quella dimensione la stavano invadendo e corrompendo, ma non le importava. Poteva toccare quelle braccia muscolose e godere degli ultimi istanti di piacere che il demone le stava regalando.
Ecco. Era strano che il demone fosse così generoso.
-Dove hai imparato a...-
-Muovermi così bene?- Xelloss le leccò il collo fino all'orecchio -Non ti illuderai di essere la mia prima femmina...-
Il sesso era un ottimo mezzo per ottenere informazioni...e, occasionalmente, una sevizia terribilmente raffinata.
-...però, ora che ci penso,...non sono mai stato con un drago...-
-Neanch'io con un demone, se no non sarei qui...-
-Ah, quindi per me sei come una vergine...- il lato destro della bocca di lui si deformò in un ghigno, mentre la sua mano destra affondava prepotentemente nel posteriore di lei, provocandole un piccolo dolore.
-Come ti sembra questa nuova esperienza, mia cara...-

In risposta, Philia affondò le mani nei suoi capelli viola e lo baciò sulla bocca, avidamente. Un lungo bacio figlio di emozioni senza nome.
Il figlio delle tenebre accettò il bacio, giocando con la lingua e respirando affannosamente dentro di lei. Philia respirò l'aria nociva che entrava nei suoi polmoni, veleno dolce come il fumo di una sigaretta.  Ma proprio quando la ragazza-drago era diventata dipendente da quel veleno, lui staccò la sua bocca.
-Nnono...- Xelloss alzò l'indice di una mano e lo agitò di fronte agli occhi di Philia, in segno di diniego.
-Io sono come una puttana, il bacio non è compreso nel prezzo. Sei stata cattiva, Philiachan...- Le unghie della mano del demone si allungarono -E ne pagherai il dazio...-

Quasi con riverenza, con un'unghia affilata disegnò una croce sull'addome della bionda, guardando affascinato lei che urlava e il sangue che scorreva giù, lungo il suo dolce pendio. L'abbracciò con violenza e leccò il sangue dall'alto in basso, fino ad arrivare al clitoride di lei, che succhiò avidamente.
Il gusto piccante del sangue, mischiato con quello delicato dei liquidi vaginali, e con il dolore che Philia stava provando, lo spinsero a volerne di più.
Senza nessun preavviso, infilò il suo sesso pulsante in quello di lei. La ragazza mugolò di piacere misto ad agonia.

"Oh si, lo volevo, volevo lui, fin dall'inizio..."
Philia sentiva l'oscurità entrare in lei e consumarla da dentro. Ne voleva ancora. Abbrancò la schiena del ragazzo per avvicinarlo di più a sè. Ormai era priva di ogni freno.

Xelloss gemette di soddisfazione. Il piacere di poterla toccare, di poterle fare male, di annientarla con la sua essenza, era aumentato dalla consapevolezza che poteva farle perdere il controllo così. Si, ora era sua, poteva farne ciò che voleva.

Philia urlò ancora mentre il demone penetrava in lei ad un ritmo ancora più concitato. La vista le si annebbiava.
-Xelloss...- piagnucolò. Una parte di lei voleva che lui si fermasse, mentre l'altra avrebbe mandato il mondo in rovina solo per farlo continuare.

-E' arrivato il momento. Mi sa che qui ci salutiamo...-

Philia fu invasa dalle tenebre come un fiume in piena. La sua immagine materiale si deformò, disgregandosi in frammenti di luce.
-Bye bye, Philiachan...eh?-
I frammenti di luce stavano danzando assieme all'oscurità, in un potente vortice che risucchiava tutto quello che c'era intorno.
-Che cosa ho fatto!- Xelloss urlò dal terrore, mentre anche la sua essenza demoniaca si frantumava e veniva fagocitata in quel gorgo mortale.
 

Philia aprì gli occhi. O almeno le era sembrato così, perchè non aveva più gli occhi.
-Dove sono?-
E nemmeno una bocca per parlare, o orecchie per sentire. Allora come faceva a udire il suono della sua voce, o vedere ciò che le stava intorno?
Certo, non è che ci fosse parecchio da vedere. Intorno a lei, un blu uniforme, interrotto da qualche globo di luce che volteggiava nell'aria.
-Bella idea, la tua, Philiachan. Applausi!-
-Xelloss! Ci sei anche tu? Dove sei? Non ti vedo.-
-Oh, anch'io vorrei vederti, cara, così potrei strozzarti...se avessi ancora le mani...-
Anche lei era felice di sentirlo. E di non essere sola in quel luogo blu.

-Che ci facciamo qui? Cos'è questo posto?-
-Non lo so, ma una cosa è certa. L'arredatore non deve avere molta fantasia...-

-State parlando di me, anime perdute?-
Una parte di quel blu infinito si condensò, assumendo lentamente forma umana. Quella di una dama dai lunghi capelli biondi e dalla pelle color alabastro. Attingendo a un ricordo atavico, entrambi la riconobbero.
-Madre....-
-Re d'oro...-
-Si, sono Io. Lord of Nightmares.-
Se Xelloss avesse avuto le gambe, si sarebbe inginocchiato.

-Le tenebre e la luce che erano in voi, unite, hanno generato il caos, cioè me. Ora voi siete in me e io in voi.-
-Quindi...Madre...con tutto il sommo rispetto...-Xelloss guardò ancora una volta il blu attorno a sè -non possiamo andarcene?-
-Tornare a far parte della Creazione? Come siete ora no. I vostri corpi materiali sono stati consumati dal caos. Sono rimaste solo le vostre anime.-
-Allora vuol dire che siamo morti...- osservò Philia. Beh, in fondo era quello che voleva, fin dal principio.
-Non era previsto che voi moriste! Non ora! Non in questo modo... Vi farò ritornare alla Creazione...-
No. Philia non voleva tornare. In fondo quel blu non era male, dopo un po'.
-...nella forma che preferite.-
"Cosa?"
-Ma anche uguali a come eravamo prima?- chiese Xelloss.
-Si. Ma qui c'è qualcuno che vorrebbe cambiare...-
Philia sentì che si riferiva a lei -Madre...io....-
-Non c'è bisogno che mi diciate cosa volete. Lo leggo nelle vostre anime...-
Il corpo della donna si dissolse. Philia non vide più nulla.




Ho vissuto così a lungo
Molte stagioni mi sono passate davanti.
Ho visto regni attraversare le ere,
nascere e cadere, li ho visti tutti.
Ho visto le meraviglie, ho visto l'orrore
accadere proprio davanti ai miei occhi.
Riuscirò mai a liberarmi facendo la cosa giusta?

Dammi il tuo cuore, dammi la tua anima.
Tornerai indietro, è la tua colpa.
Il tuo destino era segnato:
Vivere finchè fosse tutto già scritto.
Dammi il tuo cuore, dammi la tua anima.
Tornerai indietro, e infine sarai libera.





Aprì gli occhi.
Di nuovo quella strada di prima. Con i resti dell'auto vicino al muro.
Philia si guardò le mani, si toccò la faccia e le orecchie. Non erano più a punta, ma tonde. La sua parte astrale era scomparsa.
Era un essere umano. E le sue vesti erano bianche.

-Che c'è, hai sbagliato candeggio?-
Xelloss. Dietro di lei. Identico a prima. Col solito sorriso deficiente.
Solo che non poteva più percepire la sua aura negativa. Un altro punto a favore nell'essere un umano.
-Sai, non ho chiesto a LON-sama solo un cambio di vestito...-Philia mostrò i denti.
-Ma anche QUESTA!- la bionda tirò fuori da sotto la gonna bianca una grossa mazza e cercò di abbatterla sulla testa del tizio dai capelli viola.
Questi ebbe l'ardire di spostarsi leggermente, così la mazza centrò solo il suo naso.
Che prese a sanguinare.

-Ahi! Guarda che mi hai fatto veramente male!-
-Ma...tu?-
I demoni non si fanno certo male per così poco. E non sanguinano.
-Che c'è?- Xelloss si grattò la testa -Sei arrabbiata perchè ti ho soffiato l'esclusiva?-
-Sei anche tu un umano?- Philia non riusciva a crederci -PERCHE'?-
-Beh... te l'ho detto... come demone non è che avessi più molto da fare...-
La dama lo guardò con un sopracciglio alzato.
-...e dopo qualche millennio ti finiscono anche gli hobby...-
Il sopracciglio della ragazza si alzò ancora di più.
-E poi Zelas-sama fuma troppo! Quando mi inginocchio davanti al suo trono sembra di stare in una camera a gas!-
Philia poggiò le mani sui fianchi, mentre la sua bocca aveva assunto una forma a uovo.
-Insomma, per farla breve... avevo anch'io voglia di provare qualcosa di nuovo. E visto che avevo capito cosa stavi per chiedere, ti ho copiato.- Le fece una linguaccia.

-E Zelas? Che dirà?-
-Ah, questa è la parte più divertente. La Madre ha modificato la sua memoria. Ora per la grande bestia non sono mai esistito!-
Xelloss tirò fuori il cellulare che aveva nella tasca e se lo buttò alle spalle.

Philia gli diede una gomitata.
-Dì la verità, hai deciso di perseguitarmi e sei diventato umano solo perchè Zelas non ti avrebbe lasciato libero di farlo...-
Xelloss si massaggiò il mento, fingendo di riflettere
-Uhm...si...forse... una cosa mi è chiara però... se intraprendo questa avventura con te, non mi annoierò di certo...-
-Bene! E allora iniziamo!-Philia lo prese a braccetto.
-Dove mi porta, madamigella?-
-Per di là. Sempre dritto...-
I due si incamminarono nella direzione indicata da Philia. Il sole stava sorgendo su di loro.

FINE

Anzi no

 

-Di cosa stavamo parlando prima di morire?- disse Philia, mentre camminavano.
L'uomo si arrestò, facendo fermare entrambi.
-Di questo!-
Si buttò su di lei e la baciò. Per colpa della sua irruenza entrambi rotolarono a terra e finirono nell'unico cespuglio della zona.
Beh. Poco male.
Li poterono finalmente amarsi, senza che nessuno dei due morisse, o che esplodesse il mondo.

Forse.
 

FINE

 

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-I versi in grassetto (le parole di Philia e LON)si ispirano alla canzone Jillian dei Within Temptation. Grazie Fede *__*. Ascoltatela che fa paura.
-Xelloss nella parte lemon è nudo ma non perchè si è spogliato, perchè ha deciso di apparire così. Infatti i suoi vestiti sono parte del suo essere. Non volevo spiegare sta cosa nella fic perchè rovinava l'atmosfera :).

-nella mia invenzione pura di questi effetti collaterali, penso che Xel sia tossico solo per un drago e non per tutti,se no nn si spiegano i partner precedenti. Vabbè, chissenefrega :D


   
 
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