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Autore: Holding_up_my_Gun    24/12/2011    1 recensioni
Ryan invece rimase tutta la mattina a letto, odiava il Natale ed odiava soprattutto addobbare quello stupido albero.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brendon Urie , Jon Walker , Ryan Ross, Spencer Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’m dreaming of a White Christmas
Just like the ones I used to know
 

 
 
Driiiiiiiiin driiiiiiiiin, è ora di svegliarsi bamboline, il sole è già alto nel cielo” urlò Brendon nella grande stanza dove riposavano gli altri componenti della band.
“Urie che cavolo urli alle sette del mattino?!” si lamentò con voce impastata dal sonno Ryan, afferrando le coperte per portarle al di sopra della sua testa.
“E’ ora di alzarsi tesoro, oggi è la vigilia di Natale, la festa più magica del mondo, e noi dobbiamo fare l’albero e preparare i biscotti per Babbo Natale” disse scoprendo il ragazzo.
“Babbo Natale non esiste ed io non preparerò ne tantomeno mangerò uno di quei stupidi biscotti” sbottò infilando la testa sotto il cuscino.
“Si che esiste e mi porterà tanti bei doni, e tu che ti piaccia o no mangerai i miei fantastici biscotti natalizi” fece la linguaccia per poi andare a buttare giù dal letto Spencer e Jon, che ancora dormivano pacificamente sotto le calde coperte.
Ryan invece rimase tutta la mattina a letto, odiava il Natale ed odiava soprattutto addobbare quello stupido albero. Si alzò solamente nel tardo pomeriggio per prendere un bicchiere d’acqua e magari mangiare qualcosa di commestibile, e per commestibile intendeva qualcosa di non preparato da Brendon. Andò in cucina per aprire il frigo, solamente pieno di bottiglie di latte di tutti i tipi: intero, parzialmente scremato, ad alta digeribilità… Ryan fece poche domande sul perché la vigilia di Natale il frigo fosse completamente pieno di latte, preferì sorvolare, andando ad aprire la credenza. Dentro trovò solamente vassoi stracolmi di biscotti, aprì l’altro sportello, sempre vassoi con biscotti, ne aprì un altro, ancora biscotti, aprì tutti gli sportelli ed i cassetti della cucina cercando invano qualcosa che non fosse un biscotto.
“Urieeeee!” urlò alla fine della sua vana ricerca.
Brendon arrivò in cucina appoggiandosi alla porta con un sorrisetto divertito stampato in faccia.
“C’è qualche problema?”
“Si eccome se c’è, dove hai nascosto tutta la roba commestibile?”
“Cosa vorresti dire? I miei biscotti sono squisiti, comunque non so di cosa tu stia parlando.”
“Lo sai benissimo invece, dove hai messo i miei cereali al riso soffiato? Ho fame!”
“Se hai fame mangerai i miei biscotti, non abbiamo nient’altro e poi li hanno preparati anche Jon e Spence se non ti piacciono i miei, puoi mangiare i loro.”
“Bene!”
Ryan attraversò il salotto, bofonchiando parole incomprensibili, dove su un divano riposavano Spence e Jon sfiniti per così tanto lavoro.
“Non voglio vedere più uno di quei biscotti per almeno un anno” si lamentò Jon guardandosi le mani ancora un po’ sporche di pastella.
“Già” disse Spence appoggiandosi allo schienale del divano, chiudendo gli occhi.
“Ehi, ma cos’ha Ryan? Sembra piuttosto arrabbiato” chiese il bassista, guardando il ragazzino attraversare in tutta fretta la stanza.
“Da brava adolescente quale è, avrà di sicuro le sue cose.”
 
Ryan raggiunse la camera da letto, si infilò un paio di jeans ed una felpa, prese le chiavi della macchina e si avviò verso la porta.
“Dove stai andando?” chiese Brendon dall’altro capo del salotto.
“A mangiare, almeno un fast food sarà aperto” disse aprendo la porta. Un’ ondata di vento gelido che scompigliò i suoi capelli lo fece rabbrividire.
“Ross almeno copriti” disse notando il leggero abbigliamento del ragazzo.
“Non ne ho bisogno” disse sbattendo la porta alle sue spalle.
“Per una volta poteva ascoltarmi?” sussurrava tra se Brendon alzando gli occhi al cielo.
“Cosa?” chiesero all’unisono i due ragazzi sul divano.
“Niente… bene adesso Jon tu vai in giardino a prendere l’albero, mentre tu Spence lo addobbi, io vado a glassare i biscotti, proprio come piacciono a Babbo Natale, tutto chiaro?”
“Cosa?!” chiesero di nuovo all’unisono.
“Dai su muovetevi, se fate i bravi poi Babbo Natale vi porterà tanti bei regali!” esclamò andando in cucina.
“E’ ancora convinto che esista Babbo Natale?” chiese Jon.
“Sì, quindi preparati ad ingozzarti del vassoio stracolmo di biscotti che lascerà stanotte.”
“Tutti questi biscotti mi uccideranno!” esclamò il bassista.
 
 
“Ma dove sarà Ryan? E’ quasi mezzanotte ed ancora non è tornato” chiese Spencer leggermente preoccupato.
“Vado a cercarlo” disse Brendon infilandosi la giacca, prendendone un’altra e anche una sciarpa ed un cappello “voi rimanete qui in caso torni” disse aprendo la porta, per poi chiuderla alle sue spalle con violenza a causa del vento.
 
 
Ryan camminava con l’auto alla ceca, la neve aveva ricoperto l’intero vetro anteriore e nemmeno i tergicristalli riuscivano a spazzarla via. Così decise di scendere continuando a piedi la poca strada rimasta per arrivare al più vicino fast food che aveva trovato. Solo arrivato di fronte all’ingresso si accorse che era chiuso.
“Cazzo!” disse stringendosi nella sua felpa, il vento si stava alzando e stava iniziando a nevicare più pesantemente. Si guardò attorno cercando disperatamente un riparo, ma la strada era completamente deserta. Dove cazzo era andato a finire? Non riusciva a vedere niente, si era perso chissà dove, e nessuno di sicuro riuscirà a trovarlo. Decise di rientrare in macchina, almeno così si sarebbe potuto, se pur minimamente, riscaldare. Cercò di avviare il motore, ma la macchina non partiva, di sicuro si era congelato.
“Bene Ross sei un idiota, ti sei perso, stai morendo di fame, e di sicuro adesso morirai di freddo, tutto perché? Solo per non mangiare quei stupidi biscotti.”
Il ragazzo sbatté la fronte contro il manubrio maledicendosi mentalmente per la situazione in cui si era cacciato. Strofinò le mani cercando di riscaldarle, ed attese l’arrivo di qualcuno che lo potesse aiutare, quando ad un tratto sentì delle nocche battere sul vetro accanto a lui. Si girò di scatto per identificare la figura al di fuori dell’auto e si accorse con grande gioia che si trattava di Brendon. In un lampo saltò giù dalla macchina per abbracciare il cantate, alquanto sbalordito da questa reazione.
“Urie non sai quanto sono felice di vederti, per un attimo ho temuto di morire assiderato” disse stritolandolo.
“Ryan sei un idiota, te lo avevo detto di coprirti” disse passandogli la giacca, la sciarpa ed il cappello “comunque puoi anche smetterla di chiamarmi Urie ormai è da tanto tempo che ci conosciamo.”
“Ma a me piace Urie” disse schioccandogli un sonoro bacio sulla guancia.
Brendon lo guardò con un misto di meraviglia ed entusiasmo.
“Non ti montare la testa, l’ho fatto solo perché mi hai salvato da morte certa, a proposito dove sono i tuoi biscotti? Sto morendo di fame.”
“Ryan sei sicuro di stare bene? Fino a stamattina sembravi odiare sia me che i miei biscotti” chiese l’altro.
“Certo! Adesso torniamo a casa, dov’è la macchina?”
“A dire la verità sono venuto a piedi, la tua di macchina?”
“Non parte, il motore deve essersi congelato” rispose Ryan.
“Bene, siamo lo stesso bloccati” affermò il cantate.
“Non è vero” disse il chitarrista, prendendolo per una mano e portandolo sul marciapiede, “faremo una lunga passeggiata fino a casa.” Si strinse di più a Brendon ed insieme camminarono sotto la luce tenue dei lampioni ed i fiocchi di neve che cadevano liberi sopra le loro teste.
“Mi dispiace per stamattina, per il mio stupido comportamento” disse ad un tratto il più grande diventato leggermente porpora.
“Non preoccuparti” gli sorrise Brendon. Uno di quei sorrisi sinceri, di quei bellissimi sorrisi che il cantante regalava a chiunque anche a chi non se li meritava, tipo lui.
“Ti voglio bene” sussurrò piano Ryan, troppo timido per dirlo ad alta voce.
Brendon continuò a sorridere, prima di aprire le sue labbra in un “Anch’io” che fece arrossire ancor di più il ragazzo fino a diventare viola.
 
 
In quella fredda notte di Natale si rafforzò l’amicizia più bella che due ragazzi potessero creare, che è stata capace di superare i momenti più dolorosi e disperati, ma anche quelli felici ed importanti come l’uscita del primo album della band, la prima intervista, il primo servizio fotografico… Un’amicizia che ancora oggi, a distanza di anni dalla separazione, esiste per rendere migliore la vita di questi due ragazzi…
 

 

FINE

 



Bene eccomi qui! Sono tornata con una nuova schifezza di Natale!
Io non sono soddisfatta del risultato, però volevo pubblicare qualcosa di natalizio, quindi beccatevi sta roba :P
Inoltre volevo augurarvi buone feste, perciò...
BUONE FESTE!!  :D
Black_Parade
  
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