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Autore: UlfrBerserkerPendragon    25/12/2011    0 recensioni

NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti giovani adulti anziani e tutti quanti. 
Sono Rhain, non c'entro nulla con la storia sinceramente! L'autore e Ulfr, ma visto che è il giorno di Natale e non sapendo cosa potergli regalare ecco che è scattata l'idea.
Mi piacciono i suoi racconti, mi piace il suo modo di scrivere e soprattutto so che gli piace veramente farlo.
Percui, perchè non rendere pubblico il suo operato?
E' un piccolo pensiero per qualcosa che spero un giorna possa diventare grande! Sono convinta piacerà, recensite in tanti e aiutate Ulfr a crescere ;) 
Grazie per l'attenzione.
 Buona lettura e Buon Natale!!
 
 
 
Capitolo I°

 
La mia storia

 
Nato da Ulthrin capo del villaggio Vichingo di Noorflast e da Astrid sua moglie … all’età di 12 anni come tradizione del villaggio, accompagnai mio Padre durante l’incursione oltre mare nei territori dei Celti, alcune tribù celtiche avevano rotto il trattato commerciale con il nostro Re, per ritorsione decise di attaccare i Celti.
Dal nostro villaggio partirono quattro navi con circa 300 guerrieri e una decina di ragazzini che come me, erano ansiosi di vedere i loro padri in guerra. In tutto erano una cinquantina di navi con circa 4.000 guerrieri di una ventina di villaggi … una spedizione decisamente “corposa”.
Grazie alle informazioni fornite al Re da suo fratello, l’incursione avrebbe comportato pochi rischi e grandi bottini per tutti, l’obbiettivo erano tre villaggi sulla costa e una piccola cittadina nell’entroterra. Per tutto il tempo in mare, osservai mio padre, impartire ordini agli uomini, governare la nave, per due volte la nave del Re si avvicinò alla nostra per il tempo necessario a scambiarsi informazioni in previsione dello scontro.
Fin da quando avevo sei anni accompagnavo mio padre in mare … ma questa era la prima volta che non andavamo a pesca, questa volta era per combattere, e mio padre era diverso. Non era allegro come al solito, anzi era cupo e si rivolgeva agli uomini con maggiore durezza … erano tutti cresciuti insieme nello stesso villaggio … ma questa volta niente scherzi, niente bevute nei momenti di pausa … Più ci allontanavamo dalla nostra terra e più la tensione saliva, il Re decise di prendere la rotta più lunga per le coste celtiche, nonostante tutte le rassicurazioni del fratello, riteneva l’effetto sorpresa un’arma importante e non voleva correre il rischio che qualche imbarcazione di pescatori potesse dare l’allarme prima del tempo.
Arrivammo di notte sulla costa nemica, una decina di imbarcazioni presero terra poco più a nord del villaggio, anche la nostra fece parte di questo gruppo, al momento di sbarcare mio padre mi condusse da Krunther un guerriero enorme alto circa due metri e forte più di un orso…*
Lo affido a te, Krunther … sei responsabile della sua incolumità..* cosi dicendo si girò e ritornò a prua pronto a saltare sul suolo nemico. Krunther, appena mio padre se ne andò … si girò di scatto verso di me e prendendomi per le braccia mi sollevò dal suolo, guardandomi con aria severa mi disse..*
Stammi a sentire … sono un guerriero..non una badante..quindi stammi vicino..e non crearmi problemi..* rimettendomi a terra aggiunse … *
Ora stai vicino a Ulther … e restate lontani dai guai … questo non è un gioco
* se voleva intimorirmi ci era riuscito, mi avvicinai a Ulther, che mi sorrideva senza farsi vedere da suo padre*.
Avanzammo senza fare rumore tra la boscaglia fino a giungere al villaggio, le informazioni erano esatte, obbiettivi facili, non c’erano neanche uomini di guardia, l’attacco durò pochi minuti, i celti si arresero quasi subito e consegnarono il villaggio a mio padre, nel buio della notte vedemmo brillare da lontano i fuochi che salivano dagli altri villaggi, era il segnale che tutti e tre erano caduti nelle nostre mani, a quel punto Krunther ci fece cenno di uscire dal nostro riparo e di entrare nel villaggio. Li vedemmo i prigionieri raggruppati al centro, mentre gli uomini di mio padre entravano nelle abitazioni portando fuori qualsiasi cosa potesse avere un minimo di interesse e dando alle fiamme le case, d’un tratto giunsero degli uomini a cavallo, riconobbi alla loro testa Grunder il fratello del Re, si avvicino a mio padre e complimentandosi per il buon esito della battaglia, lo invitò a caricare il bottino e i prigionieri che potevano avere qualche valore al mercato degli schiavi sulle navi che si sarebbero radunate con le altre presso il villaggio centrale, mentre loro avrebbero preso lo stesso percorso a piedi.
Camminando per il resto della notte e giungemmo al cospetto del Re alle prime luci dell’alba, durante il percorso chiesi a mio padre chi fossero quegli strani guerrieri con il fratello del Re, coperti di pelli di lupo, cavalcavano a pelo e avevano uno strano aspetto, trascurato quasi “sporco” unico segno di cura erano i colori che ne ricoprivano il viso, e che ne ricoprivamo il viso, e che dovevano avere un significato specifico Mio padre mi guardò perplesso…*
Li hai notati anche tu?...bene … bravo..non li conosco … ma non mi piacciono … credo che siano dei mercenari al soldo del Re e di Grunder…. non mi piaciuto come ci guardavano … ho una strana sensazione..qualunque cosa accada … figlio..non staccarti da Krunther … per nessun motivo …. INTESI!!!!
* per la prima volta vidi mio preoccupato. Per il resto del viaggio studiai il comportamento di mio padre e degli altri uomini, come si muovevano, come studiavano il terreno in cerca di tracce e sentieri. Mi sentivo un guerriero..un uomo*.
Giungemmo al villaggio dopo circa un’ora, al centro il Re Ofeig stava osservando le ultime operazioni di carico con suo fratello, salutò mio padre con un gesto della mano indicandogli dove recarsi in attesa di nuovi ordini, ci sedemmo al lato ovest del villaggio attendendo, nel frattempo io e gli altri ragazzini del mio villaggio eravamo ancora su di giri per quanto successo la notte prima, commentavamo e mimevamo le scene dello scontro, ognuno magnificando le gesta del proprio genitore, penso che a sentirci poteva sembrare che i nostri padri avessero conquistato l’intera Britannia quella notte, invece di un villaggio di pescatori indifeso.
Dopo circa due ore ricevemmo l’ordine di partire, i guerrieri vennero divisi in quattro gruppi, il gruppo principale dove si trovava il Re avanzava con due gruppi più piccoli formati da un cinquantina di uomini l’uno spostati ai lati in posizione avanzata rispetto al gruppo principale in maniera di proteggerne i lati e fare da apripista, il gruppo di mio padre formava la retro guardia, formato anche questo da una cinquantina di uomini aveva il compito di proteggerne le spalle, io e altri cinque ragazzini (gli altri erano stati imbarcati in attesa del nostro ritorno) eravamo con questo gruppo.
Grunder invece era rimasto al villaggio in attesa del nostro ritorno, aveva invece inviato con Re Ofeig due di quelle strane guerriere a fare da guida, appena lasciato il villaggio una delle due partì di gran carriera e si infilò nella boscaglia sparendo dalla nostra vista nel giro di pochi istanti, l’altra una donna dai capelli neri come la notte senza stelle e uno sguardo duro come la roccia rimase al fianco del Re, lentamente i gruppi si formarono come da istruzioni e si misero in marcia, secondo le nostre notizie la cittadina doveva essere distante poco meno di un giorno di marcia veloce ma non sembrava che il Re avesse fretta i fuochi della notte erano stati certamente notati e visto sfumare il vantaggio della sorpresa non voleva correre il rischio di finire in qualche tranello per avere fretta.
Dopo circa tre ore di cammino vidi mio padre chiamare a se Krunther gli bisbigliò qualcosa all’orecchio, non so cosa gli disse ma da quel momento lui e altri tre uomini non si allontanarono da noi ragazzi per più di cinque passi, la nostra presenza rallentava il gruppo, nonostante i nostri sforzi di non mostrare stanchezza o cedimenti la fatica si incominciava a sentire il gruppo poi da circa una mezzora aveva incominciato a aumentare l’andatura, mio padre iniziava a spazientirsi e a imprecare per essersi lasciato convincere a portarci con lui, di colpo si fermò e come lui tutti gli uomini ….. Krunther si girò verso di noi facendo segno in maniera in equivocabile di non emettere alcun rumore ….. tutti si guardavano in giro …. quasi annusando l’aria …. attenti a percepire anche il più piccolo suono ….. ma la cosa che attirò subito anche la mia attenzione era che non ve ne erano …. nessun suono …. anche il canto degli uccelli che ci aveva accompagnato fin da quando avevamo lasciato il villaggio era sparito …. segno inequivocabile di pericolo. Gli uomini si sfilarono dalle schiene gli scudi e presero a brandire le armi …. per alcuni interminabili istanti rimasero immobili in attesa di qualcosa ….. poi all’improvviso mio padre gridò *
IL RE …. CORRIAMO DAL RE …..* e si lanciò nella boscaglia.
Gli uomini lo seguirono armi in pugno temendo il peggio, anche noi iniziammo a correre dietro loro più per non rimanere isolati che non per portare aiuto, Krunther sollevò di peso i due ragazzini più piccoli e provati e guido la corsa. Appena la boscaglia si aprì su una piccola raduna quanto temuto si rivelò in tutta la sua violenza, gli uomini del Re erano stati presi in trappola, accerchiati da tutti i lati tentavano di difendersi come potevano dalle frecce e dalle lance che li colpivano dai pendii della raduna, a fatica stavano riuscendo a stringere i ranghi in maniera di difendersi meglio formando un muro di scudi compatto, mio padre vedendo la scena decise di attaccare un lato dello schieramento avversario in maniera di rompere l’accerchiamento e dare al Re e ai suoi uomini la possibilità di sganciarsi da quella posizione e di ricomporsi su un terreno meno esposto dove riorganizzare un contrattacco, ma evidentemente i nemici stavano aspettando mio padre, non appena usciti dalla boscaglia si trovarono sotto una poggia di frecce, circa della metà degli uomini fu uccisa senza neanche accorgersene, quando riuscirono ad arrivare al contatto con il nemico mio padre si scatenò …. brandiva la spada come un ossesso, con lo scudo parava i colpi avversari poi facendo quasi roteare il braccio faceva sbilanciare l’avversario a quel punto vulnerabile e lui colpiva con il suo spadone, quasi ogni colpo era mortale, mi sentivo attraversare il corpo da mille sensazioni …. Vedere mio padre combattere in quel modo mi rendeva orgoglioso, fiero di essere suo figlio ma nello stesso tempo avevo paura che potessero fargli del male …. lui era mio Padre …, intanto anche il Re era in difficoltà cessato il lancio di frecce il nemico aveva fatto rotolare della pesanti pietre contro di loro, costringendoli a rompere lo schieramento, a quel punto centinaia e centinaia di uomini lasciarono la boscaglia e si scagliarono contro di loro, il combattimento a quel punto era giunto al momento culminante, la superiorità numerica dell’avversario era più che evidente mai i nostri uomini si stavano difendendo benissimo infliggendo pesanti perdite al nemico, a quel punto vidi uscire dalla boscaglia la guida che era partita dal villaggio come esploratrice, si muoveva in mezzo ai combattenti senza mai intervenire, fino quando non giunse alle spalle di mio padre …. lì impugnò la sua lancia saldamente con tutte e due le mani e l’affondò …. nella schiena di mio padre …. vidi la punta uscirne dal petto …. Senza emettere alcun suono vidi mio padre cadere sulle ginocchia …. mentre lei ritraeva la lancia …. Krunther mi posò una mano sulla bocca e mi bloccò con tutta la forza che disponeva, mio padre stava morendo …. li davanti ai miei occhi …. e io volevo aiutarlo …. mi divincolavo ….. scalciavo …. ma Krunther non mollava la presa …., intanto la donna osservava ora mio padre piegato sulle ginocchia e con calma nonostante la battaglia che infuriava intorno, gli sfilò l’elmo e portandosi alle sua spalle …. gli tagliò la gola …. lasciando poi il corpo cadere al suolo …. stavo impazzendo dal dolore …., nel frattempo un nuovo gruppo di guerrieri stava giungendo a cavallo, tra di loro riconoscevo, nonostante la distanza alcuni dei guerrieri che avevo visto la sera prima con Grunder al villaggio, ma ora erano vestiti in maniera diversa, erano completamente vestiti di nero, con armature e elmi impressionanti, solo le donne erano vestite con le solite pelli di lupo prive di armature e portavano armi leggere, il motivo divenne subito evidente appena entrarono nello scontro, si muovevano velocemente erano difficili da colpire, ma i loro colpi erano sempre mirati nelle zone vitali, in breve lo scontro volse a favore dei nostri nemici, a quel punto Krunther e gli altri uomini decisero di ritirarsi e di tornare verso la costa dalle nostre navi, giusto il tempo di vedere Re Ofeig trafitto e ucciso dall’altra guerriera quella che avrebbe dovuto fargli da scorta e scappammo attraverso la boscaglia per riprendere il sentiero di ritorno.
Cercammo di mettere la maggiore distanza possibile tra noi e il luogo dell’imboscata, ma dopo un breve tratto lo lasciammo immaginando che lo avrebbero perlustrato in caccia di superstiti, e infatti da li a poco un gruppo di guerrieri a cavallo ci passo vicino a gran carriera, aspettammo alcuni istanti per essere certi che se ne fossero andati e riprendemmo a muoverci, Krunther faceva da apripista altri due guerrieri chiudevano la fila.
Avevamo percorso più di metà strada quando …. I due uomini che ci seguivano crollarono al suolo con delle frecce conficcate nella schiena …. ci avevano trovato …. in men che non si dica alle nostre spalle si materializzarono un gruppetto di nemici, alla testa ancora quella guerriera mora che aveva ucciso il Re, Krunther e l’altro uomo si posero tra noi e i nemici gridandoci di scappare, Krunther rimase ben presto solo contro sei nemici, due dei miei compagni vennero catturati subito, un altro dopo pochi passi, solo io e Ulther riuscimmo a sfuggire, corremmo a perdi fiato fino a quando sentendoci relativamente sicuri cercammo riparo tra due grandi alberi, lì rimanemmo immobili e in assoluto silenzio per diverse ore, sentimmo ancora i nostri inseguitori muoversi nella foresta per diverse volte, ma alla fine dovevano avere rinunciato, riprendemmo a marciare verso il porto anche se con poche speranze, sebbene poco più che mocciosi era chiaro persino a noi che era stata una trappola.
Per tutto il tragitto parlammo poco o niente, io continuavo a rivedere la morte di mio padre e Ulther era preoccupato della fine del suo, quando giungemmo al villaggio lo trovammo abbandonato, nessun segno delle nostre navi ne di anima viva, facendo molta attenzione a non fare rumore iniziammo a cercare tra le poche case non bruciate se ci fosse ancora qualcosa da mangiare, fu a quel punto che un rumore attirò la nostra attenzione, con calma ci avvicinammo e con sorpresa scoprimmo che c’era un altro superstite era Svevan il figlio del Re Ofeig, ci raccontò che una volta lasciato il villaggio, Grunder fece uccidere gli uomini fedeli al fratello e affondare le loro navi, partendo verso le nostre terre con il bottino, lui si era salvato perché di nascosto aveva visto e si era tuffato in acqua prima che venisse data alle fiamme la nave di suo padre, si era poi nascosto aspettando che tutti se ne fossero andati prima di uscire dall’acqua e cercare un riparo asciutto, poi venne la domanda che non avremmo mai voluto ci facesse, ci chiese se avevamo notizie di suo padre, gli spiegammo cosa era successo lasciando per ultima la parte relativa alla morte di suo padre.
Decidemmo di passare li la notte e di decidere all’indomani mattina il da farsi, fu una notte agitata per tutti e tre il pensiero correva ai nostri padri, alle prime luci dell’alba ci alzammo cercammo tra le rovine qualche cosa che potessimo usare come arma, io trovai un vecchio coltello da pescatore, con quello lavorai su due rami dall’albero a cui legammo dei pezzi di roccia appuntiti, ora avevamo un coltello e due lance anche se primitive queste armi ci dettero più coraggio, decidemmo di seguire la costa verso nord, pensando che forse al villaggio che aveva attaccato mio padre potevamo trovare qualcosa di più utile, quando arrivammo al villaggio trovammo del cibo e altri coltelli oltre che un’ascia da falegname, ruppi il manico troppo lungo per la mia statura e iniziammo a esplorare la zona circostante in cerca di qualcosa d’altro di interessante, passammo cosi il resto della giornata, verso sera Ulther saltò giù dall’albero dove faceva la guardia e corse verso di noi dicendoci di nasconderci, aveva avvistato dei cavalieri che stavano arrivando dalla strada della costa, d’istinto ci buttammo in acqua tutti e tre restando vicino a riva nascosti tra i ciuffi d’erba alta, mi alzai un pochino in maniera di poter osservare quanto succedeva nel villaggio restando ben nascosto dall’erba, vidi prima arrivare un ragazzino che correva come un pazzo cercando riparo nelle abitazioni abbandonate, poi arrivarono i cavalieri, in testa al gruppo ancora quella donna mora, era divenuta un incubo per me ogni volta che la vedevo qualcuno moriva, il ragazzino era disperato cercava rifugio ma sembrava che lei lo vedesse anche nel buio più completo, sapeva sempre dove si trovava, d’istinto presi un sasso e lo lanciai con tutta la forza che avevo verso la parte opposta rispetto a dove si trovava il ragazzino, i cavalieri ci cascarono e si spostarono verso la direzione del rumore, usci con il busto dall’erba per farmi notare dal giovane e gli indicai di raggiungerci, non se lo fece ripetere due volte e pochi secondi dopo era con noi ben nascosto a osservare gli sviluppi, i guerrieri si fermarono a lungo e rovistarono tutto il villaggio arrivarono fin dove eravamo nascosti ma per nostra fortuna non ci videro, dopo un po’ se ne andarono riprendendo la strada della costa verso nord, noi restammo lì tutta notte per paura che tornassero.
La mattina seguente uscimmo dall’acqua con molta circospezione, il ragazzino ci guardava con disprezzo ma anche con un filo di gratitudine, pensai che doveva vivere lì e noi avevamo distrutto la sua casa, portato via i suoi genitori, ma ieri notte gli avevamo salvato la vita, non sapevamo la lingua celtica iniziammo a cercare di capirci con l’aiuto dei gesti, ci fece capire che era pericoloso rimanere lì e di seguirlo in un posto più sicuro, eravamo indecisi se fidarci, ma non avevamo alternative e lo seguimmo …….. 
*Barone Ulfr Berserker *
  
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