E’
un pomeriggio piuttosto uggioso ma nonostante ciò mi
dirigo al parco. Mi siedo su una panchina e inizio a scrutare tutto
ciò che mi
circonda. Poco dopo noto in lontananza un gruppo di ragazzi e ragazze;
si
avvicinano sempre più finchè si fermano e
prendono posto su una panchina poco
distante dalla mia. Sono adolescenti. Osservo ogni loro sguardo, ogni
loro
gesto; provo ad ascoltare ciò che dicono. Comincio a
riflettere…
I
giovani hanno una pazzesca voglia di vivere e sono capaci
di rasserenarci, anche quando siamo di malumore. Portano sempre quel
sorriso
stampato sul volto, è contagioso. Ciò
è davvero significativo. Sono spensierati
e si godono pienamente questi anni, senza pensare a tutto
ciò che li attende;
senza pensare al futuro che hanno dinanzi a loro. Da una parte
è giusto che si
comportino in tal modo, ma la mia riflessione va ben oltre gli aspetti
positivi. Continuo a fissare attentamente quel gruppo di adolescenti e
vedo
vari elementi negativi che sfortunatamente danneggiano la figura del
giovane in
sé. Innanzitutto, si esprimono in modo scorretto;
usufruiscono poco della
lingua italiana e talvolta non riescono a mettere insieme dei chiari
concetti. E’
sbagliato anche il modo in cui si atteggiano. Dunque mi pongo una
domanda che
sorge spontanea: i genitori sono abbastanza presenti? E’
compito loro educare i
propri figli cosicchè questi ultimi possano essere in grado
di andare avanti
autonomamente, o sbaglio? Sono loro che devono saper impostare la
personalità
dei figli. Questi giovani non sono più capaci di pensare con
la propria mente,
di sviluppare delle opinioni; non hanno il capo sulle spalle ed
è causato dal
fatto che non vengono seguiti. Si basano molto su ciò che
fanno gli altri
coetanei per poi seguirli. Poi i ragazzi non dovrebbero fumare in fase
adolescenziale. Precedentemente magari, quando uno di loro passava al
nostro
fianco potevamo assaporare un profumo migliore; ora sentiamo solo un
cattivo
odore: il fumo. Ci avvolgono in una nube, lasciando la scia. Il
problema è che
sono precoci, hanno una sfrenata voglia di crescere. Si credono
già adulti
esperti sono ogni punto di vista ma non è affatto
così. I genitori dovrebbero
dare l’esempio, dovrebbero essere come uno specchio per i
ragazzi. Quindi, inizialmente
i giovani mi danno un senso di pace ma un istante dopo riescono a farmi
assumere un’espressione di sconforto. Sono privi di basi e
ciò è alquanto
scorretto.
Adesso
mi guardano e ridono. Lo fanno per il semplice fatto
che non hanno inquadrato la situazione in cui si trovano. Sono ancora
sospesi
in aria… In seguito quando si ritroveranno a camminare sulla
realtà, cadranno
passo dopo passo. Un altro errore è il fatto che si
divertono fin troppo, anche
in ambiti seri. Per esempio, dove sono finiti i sentimenti?
Dov’è finito quell’amore
capace di travolgere e soprattutto non attraverso uno schermo?
L’amore è
conoscenza, avere un reale contatto con una persona; non bastano dei
messaggi. C’è
ben altro. I ragazzi decidono di stare con qualcuno troppo facilmente .
Vi è
fin troppo menefreghismo, l’amore non è un gioco.
Nella nuova generazione vi
sono più che altro punti, ossia problemi, che meriterebbero
di essere
affrontati seriamente. Inoltre, vi è uno scontro sempre
maggiore fra vecchia e
nuova generazione.
Se
tutta questa storia continua a persistere, intravedo un
futuro che s’infrange in tanti piccoli frammenti difficili da
ricomporre, per
colore che stanno vivendo l’adolescenza.
Amareggiata,
lascio il parco e lascio loro in preda ad
altre risate. Mi avvio verso casa credendo di aver fatto deduzioni a
sufficienza. Adesso sono convinta di ciò che accade nel
mondo giorno dopo
giorno e rimango esterrefatta da tali avvenimenti; ma non posso fare
altro che
restare impotente dinanzi a tutto ciò. In fondo, da sola
certamente non potrei
migliorare le cose.
Improvvisamente
piove. La pioggia scende lentamente,
esattamente come la tagliente rovina scende man mano sui giovani ignari
di
fronte a una simile catastrofe.