20
Dicembre 2011
Caro
Babbo Natale,
mi
chiamo Martha e ho dieci anni; quest’anno sono più
triste degli altri anni perché
ancora una volta passerò qui il Natale dato che nessuna
famiglia mi ha
voluto con
sé.
Come
sai vivo in quest’orfanotrofio da sempre ma nessuno vuole
prendermi con sé, perché
sono troppo grande.
Tutti
preferiscono bambini piccoli
appena
nati, pare siano più carini, ma secondo me non sanno fare
altro che mangiare e
urlare sia di giorno che di notte e tocca a noi più grandi
farli smettere, perché
le suore sono poche e non riescono a badare a tutti.
Sai,
alcuni ragazzi che non sono riusciti ad essere adottati sono rimasti
qui
nell’orfanotrofio fino a quando non hanno fatto diciotto anni
e sono dovuti
andare via, perché qui non c’era più
posto e bisognava fare spazio per i nuovi arrivati.
Io
spero di riuscire ad essere adottata, ed è per questo che ho
deciso di
scriverti.
Le
suore ci hanno raccontato tante storie su di te: ci hanno detto che
tanti
bambini ti scrivono per ricevere tanti giochi in regalo e che tu glieli
porti
tra il 24 e il 25 notte, ma sai a me i giochi non
m’interessano tanto, non ne
ho mai avuti.
Se
puoi, in queste feste, vorrei che qualche famiglia mi vedesse e dopo i
soliti
incontri per conoscerci un po’ mi dicessero: “ma che bambina dolce e carina! Ti piacerebbe venire
a vivere con
noi?” ma fin ora non è mai
successo e ho visto bambini più piccoli di me e che stanno
qui da meno tempo essere
adottati prima.
Se
proprio non riesci ad esaudire questo desiderio mi andrebbe bene anche
un
quadernetto con delle penne colorate, perché a me piace
scrivere e fare molti
disegni.
Per
questo tanti bambini mi prendono in giro, dicono che
diventerò gobba se starò
sempre china sulla mia scrivania, ma io non voglio giocare alla guerra
come
fanno loro.
Gianluca
e Luisa, che sono più grandi di me (hanno 15 anni), mi
difendono sempre e ogni
tanto correggono quello che scrivo.
Sarebbe
bello se anche loro potessero passare le feste con una famiglia, ma
ormai loro
non ci credono più.
Ho
provato a convincerli a scriverti ma dicono che loro sono troppo grandi
anche
per scrivere te e che non vogliono darti troppo lavoro,
perché hai già tanto da
fare; a me non sembra giusto tutto questo e ho pensato di scriverti io
sperando
che tu possa ascoltami.
Spero
che questa lettera ti arrivi presto, così che tu possa
leggerla con calma e
vedere se puoi realizzare queste cose.
Buon
natale,
Martha