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Autore: alexus_alec    25/12/2011    12 recensioni
Una poesia dedicata a quanto sia stupida e orrenda l'ipocrisia e del "non puoi dire ciņ che pensi, potresti pentirtene".
Basta, sono stanca...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lacrime amare
mi rigano il volto,
il tempo mi sfugge,
lo sfioro soltanto
con le mie sottili dita.
Dietro la maschera d'ipocrisia
si cela una donna stanca,
col viso deturpato dalla tristezza,
dalla cattiveria della gente,
non dagli anni.
Una rosa. Le spine.
Mi pungo.
La vita č avvolta dai rovi,
ogni mio movimento
potrebbe feririmi
il corpo,
il cuore,
l'anima.
Questa m'implora di lasciarla andare,
non riesce a reggere
le fredde mani del dolore
che si tendono verso di lei.
Le allontana,
con gesto stizzoso,
e loro instintivamente,
cercano qualcos'altro.
Trovano il mio fragile cuore
e nelle sue crepe
s'insinuano.
Dietro la maschera d'ipocrisia,
io morii lentamente
assopendomi in un urlo muto.



   
 
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