Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: SanjiReachan    26/12/2011    5 recensioni
La mia storia si svolge in una città del Mare Orientale, quando l'era della pirateria è appena iniziata.
Più precisamente in un asilo.
Avete capito bene, la vicenda che ha per protagonisti Zoro e Sanji (insieme al resto dei Mugiwara) sarà un pò diveversa dal solito.
Quali aspetti cambiano dai 19 agli 8 anni??
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 9: Naufragio

 

Qualcosa di sfocato era davanti ai suoi occhi. Ne riconosceva il colore… nero, se non sbagliava. Si… riconosceva la maglietta di Zoro.
Ora che ci pensava, sentiva anche qualcosa di caldo che gli copriva il capo. Probabilmente una coperta di lana, stopposa, di colore marrone. Non era nemmeno molto comoda.
Sanji aprì gli occhi, prima che il terrore si rimpossessasse di lui.
Tentò di rimanere concentrato, ma aveva gli occhi appannati, e faticava ad abituarsi alla luce del sole che filtrava dalle sbarre di legno sul soffitto.
Sentì lo scricchiolare della nave mentre si muoveva, lentamente, fra le onde. Si guardò intorno:
Erano sotto coperta, in una specie di botola, rinchiusi lì sotto da un’intera notte, senza ne cibo ne acqua.
-Ti sei svegliato?- una voce alle sue spalle lo fece rispondere.
Non rispose, continuò solo a guardarsi intorno.
-Non so nemmeno se quello si potesse chiamare “dormire”.- disse tranquillamente.
-Ti ricordo che se sei qui è –
-Per colpa mia. Lo so.-
Sanji si girò a guardare Zoro.
-Ma credimi, se potessi tornare indietro, lo rifarei comunque.-
-Mi seguiresti dentro una nave piena di pirati, che ci avrebbero teso una trappola, per poi imprigionarci qui sotto?-
Sanji fece finta di pensarci per un paio di secondi.
-Si, perché no.-
Una piccola risatina si levò nella stanza.
-Piuttosto, non mi hai ancora detto il perché sei fuggito via, mentendomi spudoratamente al fine di impedirti di scappare?-
-E chi l’ha detto che mentivo?-
-Zoro, ti conosco. Lo so come avresti risposto se qualcuno che veramente non avessi sopportato ti avesse dato un pugno.-
-Intanto però mi hai colpito…-
-Così impari!-
Un rumore improvviso li fece girare entrambi verso lo stomaco di Zoro. Più che un rumore sembrava un ruggito…
-Hai fame…- disse Sanji corrucciando la fronte.
-Ma dai!-
-Smettila di fare il sarcastico e vieni qui.-
Il bambino biondo si mise a cercare dietro ad alcune coperte in un angolo, e subito ne riemerse con una mela rossa in mano.
Era la fame, o forse il ragazzo che gliela stava porgendo, ma in quel momento a Zoro gli venne tanto voglia di immortalare quell’immagine, che sembrava la più bella del mondo.
-E quella dove l’hai presa?!-
-Mentre tu dormivi… è caduta dal ponte.- disse Sanji indicando le sbarre di legno a pochi metri dalla loro testa.
-Grazie! Ah… mica è avvelenata?-
-Vuoi mangiarla si o no?!!-
Zoro sbuffò afferrandola, e se la portò alla bocca. Solo dopo i primi due morsi si rese conto di essere un terribile idiota.
-Scusa, e tu?-
-Io sono abituato a rimanere senza cibo per molto tempo... non preoccuparti.-
Detto questo, Sanji, si girò e iniziò ad ispezionare ogni angolo.
Era meglio trovare una via d’uscita… prima che la situazione potesse peggiorare.
Ma le ore passarono, e al calare della sera, iniziò anche il freddo soppressante.
Il panorama era cambiato, e adesso era tutto buio, la poca luce che si vedeva, era quella che penetrava dal soffitto.
Sanji lo aveva seguito dentro a una nave piena zeppa di pirati… era stato tanto stupido da farlo.
Non avrebbe mai permesso che se ne andasse. Non capiva ancora il perché. Però di certo sapeva, che quando sarebbe tornato a casa, avrebbe dovuto dare molte spiegazioni.
-Zoro… dimmi…perché sei ricercato?-
Il ragazzo ebbe un fremito. Abbassò il capo e si limitò a dire:
-Se c’è qualcuno che mi devi ancora spiegazioni, quello sei tu…-
Sanji sapeva bene di cosa stesse parlando. Si allungò per prendere una coperta e cercò di sistemarsela al meglio. Il legno era freddo e duro, non certo il massimo per addormentarsi, ma dato che non c’era molta scelta…
Non rispose, rimase solo ad occhi sbarrati a guardare una parte di pavimento legnoso.
Forse era il momento adatto per parlarne…
Ad un tratto sentì Zoro avvicinarsi.
-Non mi ricordo quasi niente della mia infanzia.-
Sanji si alzò sui gomiti per guardarlo meglio. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, intento a ricordare quei pochi istanti di vita passata.
-Da piccolo vivevo in un villaggio… e andavo in una scuola di arti marziali, dove ho imparato a usare le spade… Lì avevo un’amica… si chiamava Kuina… all’inizio eravamo rivali, entrambi molto forti, con lo stesso sogno.-
Quel poco di luce che era rimasta ne suoi occhi, stava iniziando a tremolare pericolosamente. Sanji gli si avvicino di più coprendolo con la sua coperta, cercando di fargli sentire, senza bisogno di parlare, che lui c’era, ed era qualcosa di consistente a cui aggrapparsi.
-Ricordo tutto di quel periodo. Ma, dopo che Kuina…-
Qui la sua voce iniziò tremare, ma Zoro era troppo orgoglioso per piangere, e di sicuro, di lacrime ne aveva versate fin troppe.
-Nella mia città, arrivarono dei pirati. Rubarono e bruciarono tutto. Io venni preso. Dopo di che ricordo solo…-
Sanji cercò di capire, come quel che era successo poteva avere qualche legame con la notte in cui erano approdati i pirati in città. La notte in cui era scappato da quei corsari. Riportò lo sguardo su Zoro, ormai totalmente assorto.
-Ricordo solo una sostanza verde smeraldo…-
-Una sostanza?-
-Si.-
-E i pirati? Cosa è successo agli abitanti della città? I tuoi amici?-
-Lo so che ti aspettavi di più, ma che dirti? Tutto qui. Mi sono risvegliato nella tua città solo alcuni mesi prima che tu mi trovassi, le persone del luogo mi conoscevano già per crimini che non ricordo nemmeno di aver fatto. Mi sono sentito come se avessi perso anni della mia vita, di cui non ho nessun ricordo, ma in compenso sapevo molte cose, molte più di un normale bambino di otto anni…-
-Questa è una cosa strana…- mormorò Sanji più a sé stesso che a Zoro.
-Già.-
Lo spadaccino si rabbuiò ancora di più, anche se la sua faccia voleva apparire normale, si riusciva a scorgere un velo di malinconia, lo stesso di chi ad un tratto viene strappato via da tutto ciò che conosce, per ritrovarsi in un posto del tutto estraneo, non riconoscendo nemmeno sé stesso.
-Lo sai Sanji, sei stata la persona più gentile che ho incontrato. Mi hai accolto in casa tua, mi hai trattato come uno della famiglia. E ti ringrazio tanto.-
Faceva davvero male dirglielo. Non era certo il tipo che mostrava facilmente i suoi sentimenti, ed era certo che se ne sarebbe pentito. Ma doveva farlo.
Ad un certo punto sentì un dolce tocco sulla sua guancia. Era come se tutta la sua pelle avesse preso fuoco, e si stesse espandendo sul tutto il corpo partendo dal quel punto preciso.
Lo stesso punto in cui un paio di labbra posavano leggere. Era durato due secondi, forse tre, ma quel tempo era bastato per far fermare tutto il suo mondo.
Sanji aveva gli occhi chiusi, l’aveva fatto così, d’impulso. Era un gesto che gli era venuto spontaneo. Forse per far capire a quella brutta testa vuota, che non doveva ringraziarlo, perché starci insieme, era la cosa più bella del mondo. Ma chi sta leggendo sa, che non glielo avrebbe mai detto.
Zoro invece era rimasto ad occhi sbarrati per lo stupore e il cuore, che galoppava velocemente contro il torace, gli impediva di compiere qualunque movimento. Aveva le guance rosse, e un occhio serrato, in corrispondenza del bacio.
Quando Sanji si staccò lo vide riprendersi un attimo, per poi girarsi velocemente in direzione del cuoco.
Lo stava guardando con fare colpevole, e, probabilmente era più rosso di lui.
-Scusami.- borbottò Sanji.
-Di che?-
-Siamo maschi. Non dovremmo. Queste cose, non le dovrei fare a Nami-san, e Robin-chan?-
Per un attimo lo spadaccino sentì il sangue ribollire nelle vene. Ma per la rabbia.
Velocemente, prese Sanji per un braccio e se lo portò vicino. La sua espressione era a dir poco furiosa.
-Tu provaci, e ti faccio male davvero. Non me ne frega niente di quello che pensa la gente, io ti voglio bene… intesi?-
-Si…-
Non ci fu tempo per dire altro. No, dico sul serio, non ci fu davvero tempo.
Un rumore improvviso, li riportò alla realtà. Si sentirono spari di cannone, e in un attimo la nave inizio a rigirarsi scricchiolando sinistramente.
Sanji e Zoro vennero catapultati in fondo alla stanza. Le pareti, le assi del soffitto e del pavimento si stavano rompendo, facendo entrare tantissima acqua.
Ancora spari.
-Zoro!! Che diavolo sta succedendo?-
Il ragazzo non fece in tempo a rispondere che si ritrovò sommerso da un’ondata d’acqua entrata violentemente dal soffitto.
Fu tutto talmente veloce: Sanji venne trascinato dall’acqua dall’altra parte della nave. Zoro lo afferrò per il polso cercando di non farlo schiantare contro la parete. Erano entrambi sommersi d’acqua, e stavano perdendo aria.
Quando la posizione della nave si addrizzò, riuscirono a prendere aria, ma l’acqua gli stava salendo alla gola.
-Tutto bene?- chiese Zoro che gli stava facendo da scudo con il proprio petto.
-Si…-
-Ehi, Sanji, guarda là!-
Nel soffitto erano crollate delle assi, e si vedeva il ponte della nave.
-Andiamo.-
Sanji si aggrappò da un pezzo di legno, ma un dolore al polso lo fece scivolare. Zoro da dietro cercò di prenderlo.
-Attento!-
-Non è colpa mia, credo di avere il polso slogato!-
Così dicendo gli mostrò la pelle del polso bianca e bagnata, segnata da un brutto livido viola.
-Okkey, ti tengo io.-
-Nemmeno per sogno!-
Il piccolo cuoco si diede una spinta sulle gambe per sollevarsi, e riprese ad arrampicarsi per raggiungere il ponte.
Sulla nave, la situazione era evidentemente degenerata.
I pirati, in preda al panico correvano o si buttavano in mare, solo alcuni cercavano di rispondere al fuoco.
Zoro si buttò sul corpo di Sanji, quando una cannonata passò velocissima proprio accanto a loro.
Quando si girò per vedere da dove provenivano videro un immenso veliero che li stava sorpassando.
Entrambi sgranarono gli occhi al cospetto di quel galeone. Era almeno sei volte la nave su cui stavano viaggiando, e al suo passaggio l’enorme imbarcazione proiettò un’ombra oscurando tutto e facendo cadere un’atmosfera ancora più terrificante.
-Sanji! Alle scialuppe di salvataggio!!-
Con la vista appannata e l’udito ovattato da tutti quegli spari, Sanji riuscì comunque a capire e si diresse a tribordo.
 Ne era rimasta solo una, ma  gli uomini che miravano a scappare erano davvero tanti, non ce l’avrebbero mai fatta a raggiungerla.
Sanji saltò e si appese con una mano al bordo della scialuppa, una volta tiratosi su, aiutò Zoro a salire. Ma non avevano fatto i conti con i due pirati che erano a bordo.
-Non provarti a muovere o sei morto!- esclamò uno di questi, tenendo la spada a due centimetri dal naso di Sanji.
-E tu non provare a puntare un arma contro questo biondino, lui è sotto la mia custodia!- disse di rimando Zoro afferrando un remo e colpendolo in faccia, in modo che cadesse in mare.
-Zoro alle tue spalle!- urlò Sanji.
Ma ormai era troppo tardi. Zoro sentì un dolore allucinante e cadde a terra. Stava perdendo molto sangue.
-ZORO!-
Sanji prese il remo e si girò impugnandolo a mò di spada contro l’altro pirata.
-E adesso che fai? Non mi sembra che il tuo custode possa ancora proteggerti ridotto così com’è.-
Un altro colpo, un  altro corsaro in mare.
-Pensa a te, idiota.-
Il piccolo afferrò le corde e tirò velocemente facendo scendere la scialuppa in mare.
Presero il largo facilmente, c’erano onde altissime, e di lì a poco sarebbe arrivata una tremenda tempesta.
-Zoro! Zoro resisti! Ce l’abbiamo fatta! Siamo fuori.-
Sanji si inginocchiò accanto all’amico. Lo spadaccino aveva gli occhi fissi su di lui, trovando la forza di rispondere.
-S-sanji… sto bene, non preoccuparti, sto…-
-No, non è vero non stai bene! Zoro? Non morire, io ho bisogno di te!-
Zoro faceva fatica a respirare, non riusciva più a tenere gli occhi aperti. Sentiva le mani di Sanji provare a tamponargli la ferita sul fianco.
-Non puoi farmi questo, Marimo… mi avevi promesso… che mi avresti portato a pattinare, ricordi? Solo io e te! Insieme!-
Ormai non era più cosciente, non sembrava respirare nemmeno più.
Sanji lo prese e lo strinse forte. Iniziò a piangere convulsamente. La pioggia si mischiava con le sue lacrime salate. Gli prese il viso tra le mani guardandolo e pregando intensamente.
-Zoro, mi hai detto che mi vuoi bene, se è così resisti! Ricordi? Quando ti ho trovato? E ti ho detto che non riuscivi a guardare? Zoro! Te l’ho mai detto? Che hai dei bellissimi occhi?-
Niente sembrava funzionare. Non riusciva a destarsi.
-Zoro! Ti prego!-
Ancora altre lacrime. Ormai, non riusciva a vedere niente, se non la sua sagoma.
-Zoro, credo di essermi innamorato di te! Perciò non lasciarmi solo!-
La sua voce veniva dispersa dal rumore delle onde e della pioggia, nessuno lo poteva sentire.
Sentì un dolore straziante invaderlo. E quando alzò gli occhi da Zoro vide la poppa di quell’immenso galeone venirgli addosso.
Quella fu l’ultima immagine che vide, prima che una vertiginosa onda li travolgesse.

*** ***
Salveeee, come al solito scrivo due righe come ringraziamento a tutti quelli che stanno leggendo la storia e l'hanno recensita. Mi ha fatto molto piacere vedere che il giudizio è abbastanza buono...! *si commuove* no, dico sul serio, grazie.
Spero continuerete a leggere e a recensire. =) 

Baci e abbracci in quantità =)
XXX
By Rea-chan x3





Image and video hosting by TinyPic
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: SanjiReachan