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Autore: theStarbucksGirl    26/12/2011    3 recensioni
E così, si isolarono dalla confusione attorno a loro, come se un mago invisibile avesse scagliato un incantesimo attorno a loro che li aveva rinchiusi in una piccola bolla fatata, dando vita a una serata che non avrebbero mai dimenticato.
Questa serata è splendida, non lasciamocela scappare.

Un incontro magico, sulla colonna sonora di "Enchanted" -Taylor Swift, darà vita a una serata incantata...
Questa storia si è classificata prima al contest "Taylor Swift e la nuova generazione", indetto da Nana_Bianca sul forum di EFP.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Notte Incantata


Lanterne magiche fluttuanti; arbusti argentati che occhieggiavano nel crepuscolo; profumo di torta di fragole; un allegro vociare nella fresca aria estiva.
Era questa la scena che si presentava agli occhi di Teddy Lupin, appoggiato svogliatamente ad una stramba pianta, lo sguardo fisso sul tramonto che colorava di viola il cielo dietro la collina.
Il giardino incantato del vecchio Xenophilius Lovegood, tuttavia, non gli impediva di desiderare di rubare il Mantello dell'Invisibilità di James e fuggire lontano.
Da quando era tornato a casa per l'estate, non aveva fatto altro che partecipare a una festa di famiglia dopo l'altra, e, considerando che i Weasley facevano parte della sua famiglia, il numero di suddette feste non era indifferente. Quando era più piccolo, quelle “riunioni familiari” non gli dispiacevano; si divertiva a giocare con i suoi cugini acquisiti, a rincorrersi e a cercare di rubare le scope per cavalcarle di nascosto. Ultimamente però, qualcosa in lui era cambiato. Aveva sedici anni, stava crescendo; si trovava in quella fase in cui i giochi che si fanno da bambino perdono interesse, e si cerca uno stimolo in più. Ma non era solo per quel motivo che, nelle occasioni di festa, finiva sempre per starsene in disparte, prigioniero dei suoi pensieri.
Era semplicemente stanco di elargire falsi sorrisi cordiali, di fingere che si stesse divertendo, o di tentare di nascondere il suo sguardo vacuo e sfuggente. Era stanco di ignorare gli sguardi di commiserazione e pietà che parenti o amici gli rivolgevano. “Il povero orfanello Teddy Lupin”, sembrava dicessero quelle occhiate. Non lo sopportava più. In quei momenti, i suoi pensieri volavano fino a Hogwarts, il suo rifugio, l'unico posto in cui si sentiva libero, non perseguitato da un passato di cui non aveva memoria, ma che la gente continuava a ricordare.

Uno scoppio tremendo lo strappò dal suo rimuginare: non molto lontano da lui, Luna Lovegood e suo padre armeggiavano con la bacchetta accanto ad una delle loro strampalate invenzioni; evidentemente, qualcosa doveva essere andato storto, perché l'aria era pervasa da un fitto fumo blu dal quale, di tanto in tanto, sbucavano fuori una o due farfalle variopinte.
Uno strano movimento costrinse Teddy a distogliere lo sguardo da padre e figlia, e puntarlo verso il fumo. Scorgeva qualcosa che si muoveva; che qualcuno fosse rimasto ferito? Strizzò gli occhi, pronto a intervenire, quando gli parve di distinguere una sagoma che avanzava verso di lui... Due lunghe gambe, la vita stretta, una splendente chioma biondo fragola, due occhi celesti che scrutavano attraverso la cortina di fumo colorato...

Per Merlino! È una ragazza! O è una visione causata dall'incantesimo malriuscito dei Lovegood? Sta guardando verso di me... Ha qualcosa di familiare... Se è reale, dove l'ho già incontrata?

Il contatto visivo con la ragazza venne interrotto da altre due figure che le correvano incontro. Bill Weasley e sua moglie Fleur facevano a turno per abbracciarla, mentre lei rivolgeva loro caldi sorrisi perfetti. Gli sembrava proprio di conoscerla; il suo viso faceva affiorare in lui ricordi confusi che non riusciva a mettere a fuoco.
Per lo sforzo di venire a capo di quel mistero, Teddy non si era affatto accorto che i suoi capelli avevano assunto la stessa identica sfumatura ramata della misteriosa ragazza, né che la giovane in questione se ne fosse accorta, e lo stesse osservando divertita. Era una cosa che gli succedeva spesso, ormai, quella di perdere il controllo sui suoi poteri da Metamorfomago, specialmente in situazioni di tensione, imbarazzo o rabbia.
“Mi ero dimenticata di quanto fossi buffo, Teddy!”, lo raggiunse una voce femminile, la cui fonte lo guardava con due occhi luminosi, un piccolo naso spruzzato di lentiggini, e due labbra piene, curvate in un sorriso. Quegli occhi sembravano dirgli chiaramente che si erano già incontrati in passato, ma Teddy sembrava ormai in preda a un incantesimo Confundus. La guardava, e le pareti di falsità che lo circondavano parevano svanire una ad una, risucchiate e purificate dalla sua presenza.
Doveva avere un'aria terribilmente stupida, perché la ragazza ridacchiò. Quel suono argentino lo colpì come una freccia in piena fronte, e si rese conto di chi fosse la persona che aveva di fronte...

È Victoire! Come ho fatto a non capirlo subito? È diversa, è cresciuta...
È parecchio tempo che non la vedo. Ora che ci penso, non mi sembra di averla vista a Hogwarts. Certo, ne è passato di tempo da quando giocavamo insieme; ci divertivamo, credo, ma lei era una bambina: io volevo giocare a 'Harry contro Voldemort', lei invece alla 'Fonte della Buona Sorte'! Dopo la nascita degli altri cugini, non abbiamo più giocato insieme come allora, avevamo nuovi compagni di giochi. Ora, davanti a me c'è una ragazza completamente nuova, una perfetta sconosciuta...


“Oui, Victoire è appena tornata dalla France. È stata un anno chez mes parents, ad aiutarli, perche mon papa non stava per nionte bene. La preside McGranitt ha acconsontito a farle finir l'anno scolastìco en Beuxbatons, così non ha perso tempo.”
La voce di Fleur risuonò nelle orecchie di Teddy: era tutto chiaro, ecco perché non l'aveva subito riconosciuta, ed ecco perché non la vedeva da un sacco di tempo.
Recuperando la lucidità, si rese conto, con orrore, che i suoi capelli avevano lo stesso esatto colore di quelli della giovane, e si precipitò a farli ritornare biondi (il colore che preferiva), maledicendo il fatto di essere un Metamorfomago imbranato. Imbarazzato ma deciso, alzò lo sguardo su Victoire, sfidandola a prenderlo in giro, ma lei si era già lanciata in mille domande su Hogwarts, sugli insegnanti, e sui suoi cugini.
Passarono i primi minuti a studiarsi timidamente e a misurare le parole, per paura di essere troppo invadenti. Ben presto, in modo del tutto naturale, le brillanti osservazioni di Victoire e la spontaneità sicura di Teddy, si fusero in qualcosa di molto più intimo, come se, in gran segreto, si passassero dei bigliettini con scritto qualcosa di cui solo loro due fossero a conoscenza.
E così, si isolarono dalla confusione intorno a loro, come se un mago invisibile avesse scagliato un incantesimo che li aveva rinchiusi in una piccola bolla fatata, dando vita a una serata che non avrebbero mai dimenticato.

Questa serata è splendida, non lasciamocela scappare.

***

Nemmeno lo sciabordio incessante dell'oceano, che l'aveva sempre rilassata, riusciva ad aiutarla a prendere sonno.
Victoire si girava e rigirava nel letto della sua piccola camera a Villa Conchiglia, insonne: i momenti vissuti poche ore prima le sfilavano davanti agli occhi, come se la serata non fosse mai finita, come se fosse ancora immersa nella magica atmosfera di quella sera perfetta, priva di qualsiasi difetto.
Una volta tornata a casa, aveva dato frettolosamente la buonanotte ai suoi genitori -che la osservavano con l'aria di chi la sa lunga-, si era precipitata nella sua camera, aveva chiuso la porta, e si era messa a danzare per la stanza da sola. Se qualcuno l'avesse vista, l'avrebbe probabilmente ricoverata d'urgenza al San Mungo, ma non poteva impedire a se stessa di essere felice ed estasiata come non lo era mai stata. Lungo tutto il tragitto verso casa, si era ritrovata ad arrossire come una ragazzina, e non aveva potuto impedire neanche questo.
Troppo presto era giunto il momento di separarsi da Teddy, dai suoi occhi gentili, dal baluginio colorato che talvolta coglieva nei suoi capelli, dalle sue battute argute e mai scontate. Le sembrava assurdo che il bambino fastidioso con cui giocava (e litigava) da piccola, fosse diventato quel ragazzo sicuro, ma mai spavaldo, che si era ritrovata davanti nel giardino dei Lovegood. Non ci voleva la magia per capire che Teddy l'aveva letteralmente incantata.
Improvvisamente, Victoire spalancò gli occhi nell'oscurità, e pochi istanti dopo, marciava avanti e indietro per la stanza, in preda all'incessante lavorio dei suoi stessi pensieri.

Bussano alla porta. Dei soffici passi, poi il rumore di una porta che si apre; lei apre la porta, e lui è lì, sorridente. Il ragazzo parla, e dice: “Ehi, è stato incantevole conoscerti!”...
… Sarebbe fantastico se fosse la realtà. Ma non lo è. Qua ci siamo solo io, e i miei dubbi. È stata davvero una serata favolosa, ma... non riesco a non chiedermi se lui appartenga già a qualcun'altra, se fra le sue braccia abbia già trovato posto un'altra strega...
Chi ami, Teddy Lupin?


E mentre ammirava l'oceano illuminato dalle stelle, i lunghi capelli sfiorati dalla leggera brezza notturna, Victoire sperava che quella non fosse l'ultima pagina della loro fiaba, bensì l'inizio.
Col cuore colmo di promesse che solo coloro che si sono appena accorti di essere innamorati possiedono, chiuse gli occhi, e lasciò che i suoi pensieri, le sue incertezze, i suoi desideri echeggiassero sino al diretto interessato, fino al momento in cui si sarebbero rivisti.

… Ti prego, non essere innamorato di qualcun altro...





Questa storia si è classificata prima al contest "Taylor Swift e la Nuova Generazione" indetto da Nana_Bianca, sul forum di EFP.
Sono ancora estasiata per il risultato ottenuto, il primo per me!!!!
Ringrazio infinite volte Nana_Bianca, e riporto di seguito il giudizio:

1° Classificata: “Notte Incantata” di theStarbuckGirl

Grammatica: 19,5/20
Stile: 10/10
Originalità: 10/10
Attinenza al testo della canzone: 10/10
Gradimento personale: 10/10
Tot: 59,5/60

Allora, dico velocemente che dal punto di vista grammaticale ho trovato solo un piccolissimo errore, nella prima parte in cui Teddy parla: dopo i tre puntini ci va la minuscola e non la maiuscola, ma dev'essere stata solo una svista visto che nel resto della storia l'errore non si è ripetuto.
Beh, per quanto riguarda il resto dei metodi di giudizio. Punteggio pieno in tutto!
Ho amato la tua storia, davvero! Già di per sé Enchanted è una canzone bellissima, ma con il tuo stile sei riuscita ad esprimere tutto l'esprimibile della canzone, mostrando il primo vero incontro tra Teddy e Victoire. Mi hai emozionata, quasi commossa. Sia nella parte narrata da Teddy, sia in quella narrata da Vic. In particolare, ho amato la seconda: ho immaginato la tenera Victoire dai capelli biondo fragola (a proposito, bella idea, un colore a metà tra il rosso zucca made in Weasley e il biondo platino di Fleur, mi hai strappato un sorriso) che con un sorrisone a trentadue denti volteggia per la sua stanza, senza smettere di pensare a Teddy.
E poi, il finale. Ho apprezzato tantissimo il fatto che tu abbia concluso senza descrivere del loro fidanzamento. E' come se avessi scritto un prequel della loro storia d'amore.
Complimenti, complimenti e ancora complimenti!



 
  
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