Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Eikochan    26/12/2011    1 recensioni
Dal testo:Dentro di sé risuonava solo una gelida frase: “No, non è troppo tardi.”
Quando una persona si nutre di speranza, di fiducia, di attesa arriva a un certo punto in cui le cose si spezzano: o si muore con nulla, o si vince con tutto. E Sakura è una di queste persone, nella sua speranza, nella sua fiducia, nella sua attesa di Sasuke è arrivata a quel punto. E ora che strada prenderà?
One-shot senza pretese, un'idea che mi frullava in mente da un po' di tempo. Enjoy it(:
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I'D REATHER DIE WITOHOUT YOU AND I

[It’s been a long time since I came around,
It’s been a long time but
I’m back in town,
this time I’m not leaving without you.]

 

Entrò spavaldo dalla porta principale, nella sua solita arroganza Uchiha; con le cicatrici in bella mostra come trofei e il viso spavaldo della strafottenza. Nessuno ci credeva più in suo ritorno: dopo che si era alleato con Naruto e aveva ucciso Madara nell’ultima battaglia della quarta guerra mondiale, dopo aver salvato Konoha e i suoi abitanti dalla distruzione, era sparito di nuovo nel nulla.
Zero spiegazioni, zero contatti, zero logica.. come in ogni cosa che faceva del resto.
Nessuno credeva più in un suo ritorno, né Kakashi, né Naruto… nemmeno Sakura.

“Sei tornato, Sasuke?”
Kakashi aveva perso il suo Sharingan in guerra, ma teneva lo stesso il copri fronte sull’occhio in ricordo della sua arma migliore.
“Sei tornato per restare, teme?” chiese invece Naruto, con il tono duro del rimprovero.
Sasuke non rispose ma si guardò intorno in cerca di una piccola cosuccia noiosa e fastidiosamente rosa che si era aspettato di trovare –e scacciare- al suo ritorno.
“Stai cercando Sakura, eh?” Stampata negli occhi azzurri la tristezza più pura e dolorosa.
Senza una parola, avvolto nel freddo pungente di quel giorno di fine Gennaio, seguì Naruto e Kakashi per le vie disabitate di Konoha fino all’ospedale.
All’entrata incrociarono Tsunade.
Naruto non disse niente ma la kunoichi sapeva già la domanda, la leggeva negli occhi stanchi del biondo; non serviva a nulla ripeterla.. per troppo tempo era risuonata piena di speranza tra quelle pareti bianche, pronunciarla in quel momento avrebbe amplificato solo il dolore: era finito il tempo della speranza.
“Sta male, molto male. Non penso che supererà la notte.” Un sussurro debole, appena udibile.
Ammutolirono, tutti e quattro, in quella gelida hall piena dell’odore di disinfettante, travolti dalla feroce verità. Nessuno osava pronunciare una parola; Sasuke non capiva cosa stesse succedendo, o forse non voleva capire cosa stava succedendo.

 
 

Dentro di sé risuonava
solo una gelida frase:
“No, non è troppo tardi.”  

 

Il gelo di quel gennaio troppo rigido per il paese del Fuoco gli aveva bloccato il flusso del sangue; come un automa seguì i tre su per le scale, nel corridoio del terzo piano, dietro la porta a vetri di Terapia Intensiva, dentro quella stanza in cui stavano seduti una ragazza dai lunghi capelli biondi e con le lacrime agli occhi e un ragazzo pallido e preoccupato; sul lettino asettico dell’ospedale giaceva invece una ragazza con i capelli rosa, che cadevano in ciocche scomposte e disordinate, che le incorniciavano il viso dal pallore cadaverico, gli occhi chiusi che impedivano la vista di quei grandi laghi verde speranza: la stessa speranza che era sparita dalla amorevole rivalità di Ino Yamanaka, dai superbi disegni di Sai, dall’orgogliosa mentore Tsunade, dalla tranquilla fiducia di Kakashi Hatake, dal perenne sorriso di Naruto Uzumaki…; dagli occhi di Sakura Haruno.

 

“E’ tardi.”
“Ormai è tardi.”

 

Alla confusione interiore si unì il bip inarrestabile dell’elettrocardiografo che non segnalava più nessuna attività del cuore; venne spinto di lato da una poderosa spallata di Tsunade che corse ad affaccendarsi intorno al corpo immobile di Sakura, di fronte a lui Ino nascose il viso rigato di lacrime nell’incavo del collo di Sai, dietro di lui l’occhio di Kakashi era annebbiato dalla triste consapevolezza, affianco a lui Naruto stringeva i pugni mentre si costringeva a non piangere.

 

“E’ tardi!
E’ tardi!
E’ tardi!
….

Sei arrivato troppo tardi.”

 

 

Fu semplice comportarsi da automa, spegnere il cervello, fare due lunghi passi e incrociare la propria mano a quella gelida di Sakura.
Non sentiva niente se non quella voce martellante espandersi in tutto il corpo: battere incessantemente nel cervello, posarsi come piombo infondo allo stomaco, bloccargli le gambe, fargli tremare la mano, rovistargli le viscere… fermargli il cuore.

 

 
“E’ finita..
Sei arrivato troppo tardi,
….

come sempre
 

 

Ma poi in mezzo alle urla interiori che lo stordivano vide il monitor riiniziare a sussultare all’impazzata, sentì una lieve stretta nella sua mano e guardò gli occhi verdi di Sakura Haruno aprirsi e guardarlo, spargendo di nuovo nell’aria il balsamo della speranza.
“Alla fine sono finita in Paradiso, nonostante tutto.”
Sorrideva Sakura Haruno, guardando il volto scolpito di Sasuke Uchiha proprio sopra di lei.
Alle loro spalle rimbombò la risata euforicamente isterica e bagnata della bionda, aggrappata alle spalle del suo fidanzato Sai; sentì Kakashi-sensei riprendere a respirare, Tsunade-hime fare un sospiro di sollievo e percepì l’ampio sorriso splendente di Naruto allargarsi sul suo viso ed illuminare tutta la stanza, tutto l’ospedale, tutta Konoha.
“Non essere sciocca, Sakura.” arrossì impercettibilmente Sasuke.
“Sei noiosa come al sol…”
Le parole vennero bloccate dalle labbra pallide e deboli della ragazza, che racimolando tutta la sua forza si era issata sui gomiti e l’aveva baciato.
“Sei arrivato appena in tempo” sussurrò una volta staccatasi da lui “quando mi hai preso la mano mi hai strappato dall’oscurità in cui stavo per sfrondare per sempre. Ho capito subito che eri te… che il traditore era tornato a casa.”
Non smetteva di sorridere Sakura Haruno, imbrigliata in quelle flebo che ora non servivano a nulla.
“Sei quasi arrivato troppo tardi.”
“Non riesci a stare zitta nemmeno dopo essere quasi morta?”
Il cervello aveva ripreso a pensare, lo stomaco era tornato leggero e il cuore aveva riiniziato a battere. Solo la mano era bloccata in quella di lei e tremava ancora.. ma forse questa volta era solo semplice e pura felicità.

 

 
[I’d reather die,
without you and I

We made it,
you and I
]

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Quel gelido 19 Gennaio era ricordato per due motivi: Sakura Haruno era tornata cosciente dopo sei mesi di coma e Sasuke Uchiha, il traditore, era finalmente tornato a Konoha.
Che i due eventi fossero collegati era qualcosa di assolutamente assurdo… e palese.



SPAZIO AUTRICE:
Le parti iniziali e finali della oneshot sono canzoni di You and I, della cover di Glee, mentre le parti in corsivo sono i pensieri di Sasuke.
Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate, sia in positivo che in negativo...!
Baci, Eikochan
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Eikochan