I'D REATHER DIE WITOHOUT YOU AND I
[It’s
been a long time since I came around,
It’s been a long
time but I’m
back
in town,
this time I’m not leaving without you.]
Entrò
spavaldo dalla porta principale, nella sua solita arroganza Uchiha; con
le
cicatrici in bella mostra come trofei e il viso spavaldo della
strafottenza.
Nessuno ci credeva più in suo ritorno: dopo che si era
alleato con Naruto e
aveva ucciso Madara nell’ultima battaglia della quarta guerra
mondiale, dopo
aver salvato Konoha e i suoi abitanti dalla distruzione, era sparito di
nuovo
nel nulla.
Zero
spiegazioni, zero contatti, zero logica.. come in ogni cosa che faceva
del
resto.
Nessuno
credeva più in un suo ritorno, né Kakashi,
né Naruto… nemmeno
Sakura.
“Sei
tornato, Sasuke?”
Kakashi
aveva perso il suo Sharingan in guerra, ma teneva lo stesso il copri
fronte
sull’occhio in ricordo della sua arma migliore.
“Sei tornato per
restare, teme?” chiese invece
Naruto, con il tono duro del rimprovero.
Sasuke
non rispose ma si guardò intorno in cerca di una piccola
cosuccia noiosa e fastidiosamente
rosa che si era
aspettato di trovare –e scacciare- al suo ritorno.
“Stai
cercando Sakura, eh?” Stampata negli occhi azzurri la
tristezza più pura e
dolorosa.
Senza una
parola, avvolto nel freddo pungente di quel giorno di fine Gennaio,
seguì
Naruto e Kakashi per le vie disabitate di Konoha fino
all’ospedale.
All’entrata
incrociarono Tsunade.
Naruto
non disse niente ma la kunoichi sapeva già la domanda, la
leggeva negli occhi
stanchi del biondo; non serviva a nulla ripeterla.. per troppo tempo
era
risuonata piena di speranza tra quelle pareti bianche, pronunciarla in
quel
momento avrebbe amplificato solo il dolore: era finito il tempo della
speranza.
“Sta
male, molto male. Non penso che supererà la
notte.” Un sussurro debole, appena
udibile.
Ammutolirono,
tutti e quattro, in quella gelida hall piena dell’odore di
disinfettante,
travolti dalla feroce verità. Nessuno osava pronunciare una
parola; Sasuke non
capiva cosa stesse succedendo, o forse non voleva
capire cosa stava succedendo.
Dentro di
sé
risuonava
solo una gelida
frase:
“No, non è troppo
tardi.”
Il gelo
di quel gennaio troppo rigido per il paese del Fuoco gli aveva bloccato
il
flusso del sangue; come un automa seguì i tre su per le
scale, nel corridoio
del terzo piano, dietro la porta a vetri di Terapia Intensiva, dentro
quella
stanza in cui stavano seduti una ragazza dai lunghi capelli biondi e
con le lacrime
agli occhi e un ragazzo pallido e preoccupato; sul lettino asettico
dell’ospedale giaceva invece una ragazza con i capelli rosa,
che cadevano in
ciocche scomposte e disordinate, che le incorniciavano il viso dal
pallore
cadaverico, gli occhi chiusi che impedivano la vista di quei grandi
laghi verde
speranza: la stessa speranza che era sparita dalla amorevole
rivalità di Ino
Yamanaka, dai superbi disegni di Sai, dall’orgogliosa mentore
Tsunade, dalla
tranquilla fiducia di Kakashi Hatake, dal perenne sorriso di Naruto
Uzumaki…;
dagli occhi di Sakura Haruno.
“E’
tardi.”
“Ormai è tardi.”
Alla
confusione interiore si unì il bip
inarrestabile
dell’elettrocardiografo che non segnalava più
nessuna attività del cuore; venne
spinto di lato da una poderosa spallata di Tsunade che corse ad
affaccendarsi
intorno al corpo immobile di Sakura, di fronte a lui Ino nascose il
viso rigato
di lacrime nell’incavo del collo di Sai, dietro di lui
l’occhio di Kakashi era
annebbiato dalla triste consapevolezza, affianco a lui Naruto stringeva
i pugni
mentre si costringeva a non piangere.
“E’
tardi!
E’ tardi!
E’ tardi!
….
Sei
arrivato
troppo tardi.”
Fu
semplice comportarsi da automa, spegnere il cervello, fare due lunghi
passi e
incrociare la propria mano a quella gelida di Sakura.
Non
sentiva niente se non quella voce martellante espandersi in tutto il
corpo:
battere incessantemente nel cervello, posarsi come piombo infondo allo
stomaco,
bloccargli le gambe, fargli tremare la mano, rovistargli le
viscere… fermargli
il cuore.
“E’
finita..
Sei arrivato troppo
tardi,
….
come
sempre”
Ma poi in
mezzo alle urla interiori che lo stordivano vide il monitor riiniziare
a
sussultare all’impazzata, sentì una lieve stretta
nella sua mano e guardò gli
occhi verdi di Sakura Haruno aprirsi e guardarlo, spargendo di nuovo
nell’aria il
balsamo della speranza.
“Alla
fine sono finita in
Paradiso, nonostante tutto.”
Sorrideva
Sakura Haruno, guardando il volto scolpito di Sasuke Uchiha proprio
sopra di
lei.
Alle loro
spalle rimbombò la risata euforicamente isterica e bagnata della bionda,
aggrappata
alle spalle del suo fidanzato Sai; sentì Kakashi-sensei
riprendere a respirare,
Tsunade-hime fare un sospiro di sollievo e percepì
l’ampio sorriso splendente
di Naruto allargarsi sul suo viso ed illuminare tutta la stanza, tutto
l’ospedale, tutta Konoha.
“Non
essere sciocca, Sakura.” arrossì impercettibilmente
Sasuke.
“Sei
noiosa come al sol…”
Le parole
vennero bloccate dalle labbra pallide e deboli della ragazza, che
racimolando
tutta la sua forza si era issata sui gomiti e l’aveva
baciato.
“Sei
arrivato appena in tempo” sussurrò una volta
staccatasi da lui “quando mi hai
preso la mano mi hai strappato dall’oscurità in
cui stavo per sfrondare per
sempre. Ho capito subito che eri te… che il traditore era
tornato a casa.”
Non
smetteva di sorridere Sakura Haruno, imbrigliata in quelle flebo che
ora non
servivano a nulla.
“Sei quasi
arrivato troppo tardi.”
“Non
riesci a stare zitta nemmeno dopo essere quasi morta?”
Il
cervello aveva ripreso a pensare, lo stomaco era tornato leggero e il
cuore
aveva riiniziato a battere. Solo la mano era bloccata in quella di lei
e
tremava ancora.. ma forse questa volta era solo semplice e pura felicità.
[I’d reather die,
without you and I
…
We made
it,
you and I]
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Quel gelido
19 Gennaio era ricordato per due motivi: Sakura Haruno era tornata
cosciente dopo
sei mesi di coma e Sasuke Uchiha, il traditore, era finalmente tornato
a
Konoha.
Che i due
eventi fossero collegati era qualcosa di assolutamente
assurdo… e palese.
SPAZIO AUTRICE:
Le parti iniziali e finali della oneshot sono canzoni di You and I, della cover di Glee, mentre le parti in corsivo sono i pensieri di Sasuke.
Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate, sia in positivo che in negativo...!
Baci, Eikochan