Ciao a tutti, ecco che mi presento con una nuova fanfic.
Lo so dovrei aggiornare le altre due ma in questo momento non ho proprio nessuna fonte di ispirazione, ma prometto che le continuerò. Volevo anche invitarvi per chi volesse partecipare al nuovo contest che io e robinchan07 abbiamo indetto sul forum.
se volete maggiori informazioni contattateci.
Auguri di buone feste.
Buona sera o buon giorno dipende da quando leggerete questa One Shot.
Mi conoscerete sono Mikan o almeno spero, non potete mai credere chi ho qui affianco a me seduto sul mio divano il grande e bellissimo Ace, e per chi non ci crede di persona e ancora più figo.
-Cosi mi metti in imbarazzo cara Mikan!
Mi abbraccia e mi bacia una mano, o cavolo ho avuto un bacio dal grande Ace pugno di fuoco.
Il mio cuore batte al impazzata e il mio unico neurone si è fuso insieme alla materia grigia che vi era rimasta.
-Mikan stai bene?
Per mio malgrado mi rimetto al mio posto.
-Si non preoccuparti ora va tutto bene- Ancora con la voce tremolante dal emozione e il viso rosso-Ora iniziamo l’intervista, sei pronto o hai paura??
-Sono prontissimo e poi io non ho paura!
Lo guardo con aria sognante mentre la mia mente perversa stava facendo pensieri sconci su di lui.
-Ok! Ora bando alle ciance e iniziamo, se no si fa tardi. Allora Ace sappiamo che sei il figlio di Gol.D.Roger cosa ne pensi di lui?
Inizia a sorseggiare il thè che era posto sul tavolino e ha sgranocchiare i biscotti al cioccolato che mia nonna con tanta premura aveva fatto per lui.
-Si possono dire le parolacce?
-No, mi dispiace ma ho messo rating verde.
Si aggiusta il cappello e accavalla una gamba, per chi non l’ha ancora capito lui è proprio carino.
-Ok! Che è un figlio di buona donna? Mia madre come sai è morta per darmi alla luce, ma è per colpa sua se lei non è qui,se non si consegnava alla marina lei avrebbe vissuto una vita felice insieme a me e magari anche quello stronzo! Si può dire stronzo vero?
Mi appoggio una mano sul viso, bello ma poco intelligente.
-Fa niente, alzerò il rating da verde ad arancione.
Si alza e si toglie la maglia nera.
-Posso toglierla vero??
-Si che puoi- io con la bava alla bocca e gli occhi fuori dalle orbite.
Mi ricompongo aggiustandomi il colletto della camicia e schiarendomi un po’ la voce.
-Andiamo alla prossima domanda. Perché chiamate Barbabianca Babbo?
Si rigirava il biscotto a forma di spada tra le mani, avete capito bene avevo minacciato mia nonna di farmi i biscotti al cioccolato e avevo preteso che me li facesse a forma degli oggetti dei miei personaggi preferiti.
-Bhe! Non lo so nemmeno io perché gli altri lo chiamano cosi. Io lo chiamo cosi perché lui e stato come un padre, ha saputo aspettare che io mi diciamo “inginocchiassi” a lui, come puoi ben vedere nel Anime e nel Manga.
Sono rimasta sbalordita la mia mascella era arrivata a terra e una lacrima solitaria era sfuggita dai miei occhi ripensando al episodio di quando lui muore era un tasto che non volevo proprio toccare ma dovevo farlo, anche se mi dispiaceva.
Mi ero fatta cupa e seria avevo alzato gli occhiali neri sul naso e tenevo la cartellina grigia stretta al petto.
-C’è qualche problema Mikan? Ho detto qualcosa di sbagliato?
-No no, tu sei perfetto e la prossima domanda che dovrò farti che mi rende triste.
Dai miei occhi sgorgavano copiose lacrime che non riuscivo a trattenere.
Si era avvicinato e mia aveva stretto al suo petto.
-Piccola, non devi piangere un vero uomo non lo fa, e poi per una stupida domanda!
Un vero uomo quelle parole rimbombavano nella mia mente come un martello pneumatico accesso.
Una vena pulsava sulla mia fronte, quel cretino mi aveva preso per un maschio, io un ragazzo?
-STUPIDO! MA NON TI SEI ACCORTO CHE SONO UNA RAGAZZA?
Aveva messo le mani avanti per pararsi dai miei colpi micidiali.
-Scusa ma tu avevi i capelli legati e poi credevo che fossi un tipo come Mister Two e quindi ti ho assecondato.Anche se ora che ti guardo meglio, si infatti sei proprio una ragazza si può notare dal tuo seno e da come urli, sei davvero isterica o forse oggi hai le tue cose?
Era arrivata l’ora di prenderlo a schiaffi proprio come fa Nami, quello che aveva detto era troppo.
-Ok! Ace ora è arrivata la tua fine, come hai potuto dire tutte queste cose, chissà quante persone leggeranno questa fanfic. E COMUNQUE OGGI NON HO NIENTE, E NON SONO ISTERICA, IO NON URLOOOO!!
-Ho si certo come no, scusa ma ora devo andare.
Aveva preso a correre mentre io lo seguivo quando la mia assistente Reghina mi passa il cellulare.
-Pronto.
I miei occhi si erano tramutati in fretta da arrabbiati a sognanti a sentire la voce di quel personaggio che io amavo tanto e che consideravo come un fratello.
-Si sono io Rufy e capiti proprio a proposito, perché non ci incontriamo? Vieni verso le cinque allo studio, sarebbe a dire a casa mia cosi facciamo due chiacchiere.
Stavo ballando come una pazza Rufy cappello di paglia sarebbe venuto alla mia intervista, qui a casa mia.
Avevo ordinato alla mia assistente di pulire la casa da cima a fondo e che quando sarei tornata dallo shopping avrei voluto specchiarmi.
Mentre uscivo dal grande portone marrone con un motivetto allegro che canticchiavo la povera Reghina aveva iniziato a pulire il pavimento.
Per chi vorrebbe fare delle domande ai personaggi può comunicarmelo nelle recensioni o nella posta di EFP. Anche se avete delle domande per il personaggio già trattato.
ciao un bacio