27/12/2011
11 recensioniEra una notte come un'altra, tranne per il fatto che Misaki non riusciva a dormire, continuava a girarsi e a strapazzare il cuscino, ovviamente senza fare rumore per non svegliare Usami, anche se dormiva profondamente. Non riuscendo a prendere sonno dopo un mucchio di tempo, Misaki si mise a fissare il soffitto sospirando profondamente, ma dopo pochi secondi una voce calorosa e affascinante squarciò il silenzio della notte.
-Che c'è cucciolo, non riesci a dormire?- era Usagi, la perfetta e soave voce di Usagi che sussurrava all'orecchio del ragazzino ormai sull'orlo dell'esaurimento solo dopo una misera frase, ma l'importante non era quanto Usami dicesse, l'unica cosa che importava davvero a Misaki era che a pronunciare una qualunque sciocchezza fosse proprio il suo Usagi-san, l'unico e insostituibile.
-N-no... c-cioè, sì... ecco...- Misaki cessò di parlare non appena i suoi occhi incontrarono quelli di Usami, che in un instante si mise sopra di lui e iniziò a baciargli lentamente il collo, poi si fermò per un istante e disse:
-Continua, non ti preoccupare- poi facendo una piccola pausa per alzargli la maglietta aggiunse:
-Io ti ascolto- e fece un sorrisetto malizioso alla quale Misaki non potè non fare a meno di arrossire.
-Come diavolo faccio a continuare se Usami mi sta baciando il collo e... il petto e... e...- a quel punto Misaki non poté non trattenere un lieve gemito, che il vigile orecchio di Akihiko non si fece sfuggire, così con la lingua tracciò dei disegni sull'addome del ragazzino tutto teso, poi salì fino ad arrivare al suo viso, dove gli diede un lieve bacio, seguito da un leggero morso che fece gemere Misaki più forte, quando capì di averlo fatto suo ormai, Akihiko insinuò la sua lingua nella bocca accogliente di Misaki, che dopo un unico momento di esitazione ricambiò pienamente il bacio. Quella fu la scintilla che fece scaturire l'animo perverso di Usami, infatti con un movimento brusco tolse la leggera maglietta del pigiama a Misaki, per poi passare ai pantaloni. Misaki non riuscì più a resistere, o meglio, non voleva più resistere, così portò le mani ai capelli di Usagi e si aggrappò con forza, ovviamente per Akihiko fu come un invito a nozze e niente poteva più fermarlo. Misaki iniziò a non capire niente, riusciva solo a percepire il bollore del suo corpo intrecciato a quello di Usami e i numerosi gemiti, soprattutto i suoi, che inondavano la stanza. Il ragazzino, forse per il frastornamento, gli ormoni, l'emozione, o tutte e tre le cose insieme, non riusciva più a ragionare come al suo solito, così afferrò il viso di Akihiko e gli diede un passionale bacio che lasciò con il fiatone tutti e due, dopodiché Misaki gli sussurrò all'orecchio:
-Ti amo Usagi-san-...
… Misaki si svegliò con un sobbalzo, tutto sudato e accaldato e senza badare a non far rumore si mosse pesantemente sul letto, per capire cosa fosse successo, poi arrivò alla semplice conclusione che:
-Era solo un sogno, era solo uno straordinario e stupendo sogno...- in quel momento Misaki iniziò a singhiozzare e a prendersi il viso tra le mani tremanti, poi si accovacciò contro la spalliera del letto, con la testa tra le gambe e tenendosi le ginocchia con le braccia; poi una grande mano gli strofinò con delicatezza la testa scompigliandogli i capelli. Misaki sentì qualcuno avvicinarsi a lui e cingerlo con le sue possenti e muscolose braccia, infine udì l'unica cosa che voleva con tutto il cuore sentire.
-Misaki, hai fatto un brutto sogno?- il sussurrò di Usami accompagnato dal suo calore e dalla sua dolcezza.
-No... affat-to- rispose il ragazzino singhiozzando.
-Allora perché piangi tesoro?- chiese di nuovo Akihiko iniziando a cullare il suo piccolo e indifeso Misaki.
-Per-ché era un bellis-simo sogno!- il ragazzo iniziò a singhiozzare più forte. Usami iniziò a non capire, così con estrema delicatezza prese il viso di Misaki rigato dalle lacrime e lo mise di fronte al suo, ma ebbe una reazione leggermente diversa da quella che si aspettava, Misaki gli buttò le braccia al collo e iniziò a piangere a dirotto, poi biascicò qualcosa come:
-Io iucivo a diti i mo...- ma ovviamente Akihiko non capì assolutamente niente, così cercò di calmarlo e quando i singhiozzi erano quasi cessati disse a Misaki:
-Tesoro, puoi ripetere?-
-Io riuscivo a dirti... una cosa...- l'ultima parte della frase la cambiò, ma Usami non se ne accorse, allora con curiosità domandò:
-E cosa riuscivi a dirmi?-
-Io... io riuscivo a dirti...- Misaki stava per andare in iperventilazione, ma prese un bel respiro e urlò quasi in faccia a Usagi:
-CHE TI AMO!- il ragazzino nascose la testa sul petto di Usagi, rimasto allibito dalla confessione di lui.
-Misaki, è... sei... anche io ti amo tanto...- per la prima volta Akihiko faticava a trovare le parole adatte per rispondere alla prima confessione da parte della persona che amava, ma a Misaki andava bene così, anzi non importava nemmeno più quello che Usagi stava dicendo, perchè era lì, con il viso appoggiato sui suoi addominali e poteva sentire il battito di Usami, che aveva accelerato quando lui aveva fatto la sua confessione, quindi era felice così, anzi, era felicissimo.
Akihiko si sdraiò di nuovo sul letto e Misaki, sempre aggrappato a lui, lo seguì, poi si accoccolò su di lui, intrecciando le gambe a quelle di Usami e stringendo forte una sua mano, mentre l'altra era poggiata sulla sua testa e si muoveva quasi impercettibilmente. Rimasero così, per tutta la notte, così uniti da sembrare una persona sola, una sola persona con due cuori, che battevano instancabilmente l'uno per l'altro.