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Autore: Pikkola_Fe    12/08/2006    1 recensioni
ciao a tutti quanti! rieccomi qui cn un'altra one-shot su Harry e Ginny.. ke dirvi? spero la leggiate e lasciate un commentino.. l'ho scritta tutta d'un fiato, senza pensare a ciò che sarebbe potuto venirne fuori.. commentate!!
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di lasciarvi alla lettura della one-shot vorrei dirvi che la parte in corsivo sono i pensieri di Harry, mentre quella normale è di Ginny… detto ciò.. BUONA LETTURA!

 

Non si può cambiare il passato.. ma si può decidere il proprio futuro..

Di Pikkola_Fe

Ginny fissò pensierosa il lago che si stendeva di fronte a lei. Non voleva pensare, non voleva riflettere, non voleva tornare con la mente al giorno precedente, il giorno in cui tutto era cambiato. Non voleva, eppure si sa, il cuore non segue mai ciò che la mente gli impone di fare. Provò ad opporre resistenza per un po’, ma alla fine lasciò che i ricordi le invadessero la mente come un fiume in piena, mentre cercava di trattenere i singhiozzi che le premevano in gola.

La battaglia contro i Mangiamorte, l’arrivo di Harry e Silente, la morte del preside, il suo funerale, le parole di Harry…

“Ginny ascolta… non posso più stare con te. Dobbiamo smettere di vederci… non possiamo stare insieme…”.

Il solito eroe che cercava di salvare il mondo. Sapeva che doveva farlo, sapeva che era suo dovere, sapeva che non sarebbe mai stato in pace con se stesso se non avesse combattuto contro Voldemort, ma nonostante ciò avrebbe preferito che lui fosse rimasto con lei. Un leggero venticello le scompigliò i capelli rossi e la ragazza volse lo sguardo al cielo. Era estate inoltrata, eppure il sole non era caldo come gli anni precedenti. Sembrava quasi che anche lui fosse in lutto per la morte di quel grande uomo che era Silente.

I ricordi la invasero nuovamente, come se le avessero concesso una breve pausa prima di tornare all’attacco.

Il corpo di Silente, privo di vita, a terra. Harry chinato su di lui, lei che gli prendeva la mano e lo portava via da quel luogo pieno di tristezza.

Ginny scosse la testa violentemente, cercando di scacciare quelle scene dalla sua testa, senza ottenere però il risultato desiderato.

Piton che scappava via… Malfoy che lo seguiva… la lapide bianca…

Troppi avvenimenti, troppe morti dovute al regno di Voldemort.

Non aveva paura di lui, provava solo rabbia nei suoi confronti. Era a dir poco furiosa perché quell’uomo che voleva essere il padrone del mondo, stava distruggendo la sua vita e quella delle persone accanto a lei.

Se soltanto lui non fosse esistito, se soltanto non avesse voluto diventare un Mago Oscuro, lei avrebbe potuto continuare a stare con Harry, avrebbe potuto essere serena senza preoccuparsi per la sorte della sua famiglia, avrebbe potuto passare quell’ultimo giorno di scuola in compagnia di Harry, Ron ed Hermione chiacchierando del più e del meno per poi salutare Harry alla stazione mentre lui raggiungeva Lily e James Potter, i suoi genitori.

Strinse forte la mano sull’erba umida, strappando qualche filo verde, poi si rilassò contro il tronco dell’albero al quale era appoggiata.

Ormai, tutto era passato, non poteva tornare indietro, non poteva cambiare ciò che era successo. Rimase a fissare l’erba che stringeva in pugno, sgomberando la mente da qualsiasi pensiero e godendosi il vento fresco che le accarezzava il viso.

Rimase così per qualche secondo, cercando di assaporare quell’attimo di tranquillità prima della battaglia che la attendeva una volta tornata a casa, poi scattò in piedi, gli occhi spalancati, come se qualcosa l’avesse disturbata. Continuò a fissare il lago, mentre il cuore le batteva all’impazzata, cominciò a correre verso la Sala Comune dei Grifondoro…

No, non poteva cambiare ciò che era stato, ma poteva decidere il suo futuro…

***

Harry guardò pensieroso fuori dalla finestra. Il sole era coperto da qualche nuvola passeggera, che giocava con i raggi creando ombre di ogni genere.

Le foglie degli alberi erano mosse da una brezza quasi autunnale, nonostante fossero in estate.

Gli anni precedenti il suo ultimo giorno di scuola era occupato da preoccupazioni ben diverse da quelle che lo tormentavano in quel momento.

Il giorno precedente era morta una persona che gli aveva quasi fatto da padre. Dopo Sirius, Silente era stato colui che più l’aveva aiutato in quei giorni oscuri. L’aveva consigliato, l’aveva seguito e l’aveva considerato un adulto capace di riflettere.

Il suo sguardo si spostò verso il lago, increspato da rare onde. Proprio lì, appoggiata ad un albero c’era lei. I capelli rossi al vento, lo sguardo perso nel vuoto. Semplicemente lei, Ginny.

Harry rimase a fissarla per qualche secondo, ripensando a ciò che era successo il giorno prima, alle parole che le aveva rivolto.

“Ginny ascolta… non posso più stare con te. Dobbiamo smettere di vederci… non possiamo stare insieme…”.

Aveva resistito alla tentazione di abbracciarla ed urlare al mondo intero, a Voldemort e ai suoi mangiamorte che quella era la ragazza che amava.

La sua parte razionale del cervello l’aveva fermato in tempo, mostrandogli l’immagine del corpo senza vita di Ginny, mentre Voldemort sussurrava qualcosa di malvagio.

Non voleva essere la causa della sua morte, voleva che lei vivesse, che non fosse costantemente in pericolo. Più si ripeteva quelle parole, più si rendeva conto di quanto fossero ridicole. Lei era sempre in pericolo, che fosse con lui o con la sua famiglia. Voldemort avrebbe scoperto quanto era importante per lui, non sarebbe riuscito a nascondere per molto tempo quell’amore che gli divampava nel petto.

Si riscosse dalle sue riflessioni quando vide Ginny stringere con forza l’erba fino a staccarne qualche filo. Avrebbe voluto raggiungerla, parlarle, consolarla, dirle tutto ciò che sentiva, ma non poteva. Aveva fatto la sua scelta, non poteva tornare indietro proprio in quel momento…

Si voltò verso Ron ed Hermione, seduti sul divano difronte al camino, stretti in un abbraccio. li invidiava perché loro potevano stare insieme senza problemi, mentre lui era stato costretto a rinunciare a Ginny. Si sentiva svuotato, come se un parte di se stesso fosse morta il giorno precedente, assieme a Silente. Ginny era quella parte che gli mancava. Ormai non poteva stare senza di lei, era il suo ossigeno.

Strinse forte i pugni pensando a tutto il dolore che Voldemort gli stava causando. Prima i suoi genitori, poi Sirius, poi Silente e adesso era costretto a rinunciare all’unica persona che davvero lo faceva sentire vivo, lei, Ginny.

Si voltò nuovamente verso la finestra e rimase ad osservare per qualche altro secondo Ginny, riflettendo, cercando una soluzione che gli permettesse di stare con lei…

All’improvviso scattò in piedi, gli occhi sgranati, i pugni ancora serrati. Ron ed Hermione lo guardarono sorpresi chiedendo se stesse bene.

Lui non rispose, ma iniziò a correre verso il buco del ritratto…

***

 

“non posso cambiare il passato…”                                               ma posso cambiare il futuro”

 

“ho provato a rinunciare a te ma…”                            “la sola idea di doverti abbandonarti mi toglie il respiro…”

 

“ti aspetterò, Harry…”                                                          spero che tu mi aspetterai, Ginny…”

 

perché stare senza di te…”                                                     “sarebbe come vivere a metà…”

 

“voglio passare con te tutto

il tempo che ci rimane, Harry…”                                      “voglio stare con te fino alla fine, Ginny…”

 

“perché io ti amo, Harry…”                                                       “perché io ti amo, Ginny…”

 

due ragazzi che si incontrano, occhi che si incrociano, due cuori che battono all’unisono, un unico amore da condividere, coltivare e custodire come qualcosa di prezioso, perché l’amore supera tutto, l’amore è lì, dentro di te, non puoi cancellarlo, non puoi scordarlo. Ti brucia dentro, ti invade il corpo, ti costringe a guardare la realtà: non puoi stare senza la tua metà. La mente non avrà mai il sopravvento sul cuore e, in fondo, questo è proprio quello in cui sperano tutti i giovani innamorati.

Un abbraccio, un bacio, i suoi capelli rossi che invadono il suo viso, i loro profumi che si fondono, i loro battiti che accelerano sempre di più fino a formarne uno solo. È l’amore, bellissimo e difficile da comprendere.

 

 

FiNe!!

 

 

  
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