Allergia
“Soul,
sono tornata!” annunciò Maka lanciando le chiavi
nel cestello di
fianco all'ingresso.
La ragazza avanzò
qualche passò all'interno della casa, premurandosi di
infilare prima
le ciabatte, e dirigendosi verso il salotto stranamente silenzioso.
“Soul?!”
chiamò ancora pensando di non essere stata sentita dalla
falce.
Nulla.
Nessuna risposta dal
coinquilino che solitamente l'avrebbe accolta con un “Ehi!
Sei
stata in biblioteca con Crona?” oppure “Ti ho
lasciato qualcosa
da mangiare in frigo!”.
Ma nulla di tutto
ciò venne udito dalla maestra d'armi.
Maka arricciò il
naso in una buffa smorfia infastidita e, dopo aver preso un lungo
respiro, lasciò uscire l'aria nei polmoni con un sonoro
starnuto.
“Come
è possibile che mi sia presa il raffreddore in
primavera?”
brontolò, scostando il coperchio della pentola in cerca di
qualcosa
di commestibile.
Non fu abbastanza
rapida fa posare il mestolo colmo di zuppa che starnutì una
seconda,
una terza ed una quarta volta sporcando di brodaglia profumata ai
funghi l'intero piano-cucina in acciaio.
“Dannazione!”
imprecò a denti stretti asciugandosi il naso gocciolante con
il
fazzoletto.
“Oh,
Maka!” esordì Soul entrando in soggiorno.
“Non
ti avevo sentita arrivare...” disse fingendosi vago e
richiudendosi
la porta alle spalle con fare guardingo e sospetto.
“Non
dire cavolate, Soul! Ti ho chiamato ben due volte!”
brontolò la
ragazza con i codini, pulendo ciò che doveva essere il suo
pranzo,
sparso un po' ovunque per i fornelli fuorché nel piatto dove
doveva
stare.
“Oh,
già. Ehm...” iniziò l'albino.
“'Ehm',
cosa?”
“Stavo
studiando ed ero talmente assorto nei compiti del professor Stein che
non ho sentito il campanello.” rispose convinto, gonfiando il
petto
ed aspettando che Maka credesse alle sue parole dalla dubbia
verità.
“Chissà
perché non me la bevo!” rimbeccò
starnutendo ancora, per
l'ennesima volta.
“Ma
si può sapere che hai combinato?” chiese la
ragazza sull'orlo
della disperazione mentre si soffiava il naso e se lo grattava con
insistenza, facendolo arrossare.
La Albarn si protese
veloce verso la porta che dava alle loro camere, ma Soul la
precedette parandosi in mezzo alle due.
“Cosa
nascondi, Soul Eater?” domandò più
incuriosita che irritata, più
che altro quello irritato era il suo povero nasino a patata.
“Nulla.”
asserì, socchiudendo gli occhi cremisi e sfoderando un
sorriso
accattivante.
Altro starnuto,
altro gocciolamento e gli occhi un tempo verdi di Maka iniziarono a
gonfiarsi prendendo una sfumatura rossastra.
Fu a quel punto che
la maestra d'armi sentì un rumore sospetto provenire dalla
stanza
della falce.
Qualcosa
abbaiò, o sarebbe meglio dire che un cane
emise
un singolo ed inequivocabile uggiolio.
“Cos'è
stato?” chiese la biondina, troppo impegnata a soffiarsi il
naso
per poter distinguere il verso dell'animale.
“Blair.
E' stata Blair!” disse Soul guardandosi le spalle e
digrignando i
denti.
“I
gatti non abbaiano!” ragionò Maka prendendo un
cipiglio
sarcastico.
“Ma
Blair fa ululare gli uomini!”
“Era
un cane?” domandò imperterrita la Albarn
afferrando per le spalle
l'arma e tentando di spostarla.
“No!”
“Soul,
io sono allergica
al pelo di cane!” guaì la ragazza dagli occhioni
di uno strano
colorito rosso.
Un'altra serie di
uggiolii e abbaii vennero sentiti benissimo dalla maestra d'armi.
Soul fece uscire a
malincuore il cane dal pelo completamente nero e lucido, il quale
travolse in pieno Maka ed iniziò a scodinzolare e ad
abbaiare
felice.
“Guardalo,
Maka! Guardalo com'è contento! Scodinzola perché
gli stai
simpatica!”
“Soul...”
“E
abbaia perché ti vuole bene!”
“Soul...”
“Ah!
Ti lecca la mano! Che carino! Ti adora!”
“Soul!”
sbraitò la ragazza, zittendo il coinquilino e l'ospite
peloso
indesiderato.
Il silenzio prese
possesso dell'appartamento, avvolgendo la coppia in un imbarazzante
momento pre-sfuriata tipico di Maka: l'albino già si
immaginava
steso in un letto d'ospedale per trauma cranico causato da qualche
tomo gigantesco.
La biondina respirò
affannosamente, serrò i pugni in una ferrea morsa d'acciaio
e dilatò
le narici più che poté -per riuscire ad
ossigenare i polmoni, mica
per spaventare Soul Eater, eh!-.
Maka diede una
rapida occhiata al cane e al coinquilino, trovandosi a sorridere
intenerita davanti al duo di creature aventi lo stesso sguardo docile
e servizievole.
“Quell'affare
peloso ha già un nome?” chiese infine.
“Blacky!”
esclamò entusiasta il ragazzo dagli occhi cremisi.
“Non
chiedo nemmeno chi ti ha consigliato un nome simile...”
mormorò a
denti stretti la Albarn.
“Allora?
Possiamo tenerlo?” domandò esaltato.
“E
sia...” borbottò la compagna, lasciandosi
festeggiare per il suo
benestare.
Non si scompose
nemmeno quando Blacky le leccò cautamente la mano e Soul le
posò un
dolce bacio di ringraziamento sulla guancia.
Purtroppo per lui,
non riuscì ad intravedere il ghignò malsano e
perverso che scaturì
dalle labbra della giovane Albarn. Un sorriso raccapricciante che
poteva essere facilmente confuso per una smorfia dettata dalla pazzia
del sangue nero.
“...ma
ad una condizione.” aggiunse facendo ripiombare il silenzio
tombale.
Soul rabbrividì,
mentre il cane dal lungo pelo nero guaì, nascondendosi
dietro le
gambe del nuovo padrone.
“E...sarebbe?”.
“Quella...quella
Maka! Non può davvero farmi questo!”
sbottò arrabbiata la falce,
mentre lottava con le unghie e con i denti -letteralmente!- per un
misero pezzetto di materasso, forzatamente condiviso con Blacky.
Il cane non avrebbe
dormito in soggiorno per evitare il dilagarsi di pelo canino
all'interno dell'appartamento, perciò era costretto a
tenerlo in
camera sua.
Soul Eater si
rassegnò a cedere il posto all'animale e, dopo una sana
imprecazione, sgattaiolò fuori dalla propria stanza per
introdursi
in quella della coinquilina bellamente addormentata sul suo lettone
ad una piazza e mezza.
L'albino scostò
Maka con delicatezza e si accoccolò di fianco a lei sotto le
lenzuola di cotone, accettando di buon grado che il profumo del
balsamo alla camomilla della Albarn lo cullasse e gli intorpidisse i
sensi.
Nemmeno allora Soul
vide il sorrisetto compiaciuto della maestra d'armi, ma
sospettò, in
cuor suo, che il piano di Maka prevedesse il trasferimento di letto
sin dall'inizio.
Angolo dell'autrice
Ecco
una shot che ho scritto durante la mia preparazione per l'esame di
anatomia, potete ben capire da cosa deriva l'allergia XD Maka per il
pelo del cane, io per l'ostica materia universitaria
ç_ç
Bene,
è una fanfiction senza pretese, molto fluff, con lo scopo di
descrivere un momento di tenerezza sulla mia coppia preferita di Soul
Eater! Oh, quanto li amo *_*
Sono
la coppia perfetta, sono teneri e coccolosi, mi danno sempre l'idea
di essere l'uno il complementare dell'altra.
L'allergia
era solo un espediente per farli dormire teneramente assieme
u.u”
nulla di più! Insomma, sono pur sempre una loro fan, e
qualcosa
dovevo inventarmi XD
Sta
di fatto che io adoro i cani, amo il fatto che grazie/a causa di
Blacky i due coinquilini siano costretti a dormire nello stesso
letto.
Ah,
credo abbiate capito immediatamente chi ha suggerito il nome per la
bestiola -___- eh! Non mi spreco in spiegazioni, dunque XD
Ok,
sperando che questa piccola shot sia stata apprezzata nella sua
fluffosità e nella sua quotidianità, aspetto con
ansia pareri sia
brutti che belli, critiche costruttive sono sempre accettate ^o^
Ne
approfitto per augurare a tutti buone feste e buone vacanze u.u
Vostra, Nena Hyuga ^-^