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Autore: jon63    27/12/2011    2 recensioni
Stava pedalando velocemente sul lungofiume quando improvvisamente vide tutto ció che la circondava svanire man mano, le persone che camminavano freneticamente, gli antichi palazzi ed il tamigi: tutto divenne improvvisamente un’unica confusa macchia bianca. Luna vedeva solamente una luce chiarissima ed i diversi suoni si trasformarono in un silenzio tombale fino a quando, con un forte capogiro, cadde a terra come un sasso. Era una sensazione strana, era priva di sensi, sola in mezzo al nulla.
Luna Lovegood é un'ordinaria ragazza eccentrica, ma quel giorno tutto cambió a causa di un evento mistico paranormale. In linea con l'inizio di un nuovo anno scolastico, inizia una nuova vita in cui la sua esistenza da giovane teenager hippie viene radicalmente sconvolta. Una realtá in cui dei comuni individui iniziano ad assumere tratti sempre meno comuni, provocando un cambiamento irreversibile all'interno della loro vita.
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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CAPITOLO UNO

*IF-I-WAS-A-FLOW*

Non appena udí le prime note della sua canzone preferita Luna spense la sveglia e si alzó pimpante, era il suo primo giorno di scuola presso la Hogwarts High School e la giovane ragazza non vedeva l’ora di iniziare questo nuovo capitolo della sua vita. Si affrettó a scendere le scale a chiocciola ed in cucina trovó i due genitori, Xenophilius e Hazel Lovegood, ad accoglierla con altrettanta emozione; il padre indossava una vestaglia verde acido che ne risaltava i lunghi capelli biondo platino e gli occhi celesti, mentre la madre indossava una salopette in quanto, come ogni mattina, si era alzata alle 5 per curare l’orto di barbabietole e finocchi, accudire i 13 gatti del vicinato, ed i loro 4 porcellini d’India. La donna era minuta e bassina ed, al contrario del marito e della figlia, portava i rossi capelli in sottili treccine. L’allegra famigliuola fece colazione con té caldo e pancakes, ascoltando musica folk e discutendo della rivista di cui si occupava la famiglia, “The Volkswagen Magazine”, in cui trattavano tematiche ambientali, sociali e politiche con il loro punto di vista alquanto eccentrico. Quando Luna si accorse che le lancette dell’orologio indicavano le 8:15 del mattino, corse al piano di sopra ed indossó un abito floreale con un maglione rosa decisamente enorme per lei, che abbinó a dei sandali di bambú che aveva acquistato durante la sua vacanza in Laos quell’estate; era perfettamente consapevole che il suo vestiario sarebbe stato considerato dalla maggioranza dei compagni di scuola fuori luogo e completamente privo di qualsiasi senso di moda, ma Luna nei suoi 15 anni di vita non aveva mai rinnegato la sua identitá, e di certo non avrebbe iniziato ora. Salutó con un caloroso abbraccio i genitori ed in sella alla sua bicicletta variopinta si diresse verso Camden Road. Stava pedalando velocemente sul lungofiume quando improvvisamente vide tutto ció che la circondava svanire man mano, le persone che camminavano freneticamente, gli antichi palazzi ed il tamigi: tutto divenne improvvisamente un’unica confusa macchia bianca. Luna vedeva solamente una luce chiarissima ed i diversi suoni si trasformarono in un silenzio tombale fino a quando, con un forte capogiro, cadde a terra come un sasso. Era una sensazione strana, era priva di sensi, sola in mezzo al nulla.

Si risveglió poco dopo con un forte mal di testa ed una serie di persone che la guardavano intimorite. Udiva chiaramente un uomo da una voce profonda chiederle se stesse bene e se riuscisse ad alzarsi, e nella sua testa sentiva altre voci, quasi come un brusio, che pronunciavano frasi quali: “Guarda a che livelli porta la droga”, “Ma come é vestita?”, “Speriamo non sia morta!”. Quando aprí gli occhi si rese conto che effettivamente c’era solo una persona accanto a lei mentre tutte le altre si trovavano ad una debita distanza; nonostante i commenti inappropriati di molte di quelle persone si limitó a sorridergli e ringraziarli, riprese la bici e continuó a pedalare fino a quando arrivó alla sua nuova scuola. Parcheggió la bicicletta ed anche qui accompagnate a delle occhiate poco lusinghiere, si sentí ripetere delle critiche riguardo il suo aspetto; le occhiate non erano nuove, ma questa schiettezza e sfacciataggine era completamente nuova. Continuava ad osservarsi ed a cercare qualcosa che non andasse nella sua immagine, da quando le persone erano diventate cosí scortesi? Era comunque convinta che, nonostante il burrascoso primo impatto, sarebbe riuscita a diventare amica con i suoi compagni! Si dirigeva verso il portone quando vide il suo unico amico, Neville Paciock, solo accanto ad un albero, che attendeva l’apertura delle porte della scuola, e corse immediatamente ad abbracciarlo, e mentre lo stringeva forte udí Neville dirle con un tono un po’ strano:

“Oddio Luna. Mi é mancata un sacco, oggi é particolarmente carina.”

Luna lo guardó un attimo, non poteva credere alle sue orecchie! “Bé grazie Nev, anche tu mi sei mancato!”

Il giovane la guardó con gli occhi spalancati e si limitó a sorriderle imbarazzato.

“Allora come ti senti? Sei emozionato? Hai giá conosciuto qualche nostro compagno? Mi dispiace che durante le vacanze non ci siamo mai visti, devi raccontarmi tutto!”

Neville stava per risponderle quando le porte della scuola si aprirono, ed un’anziana signora dagli occhiali a mezzaluna uscí invitando gli studenti ad entrare nell’edificio. I numerosi alunni accorsero all’interno e vennero smistati da un uomo inquietante dai lunghi capelli unti, che portava un gatto sulla spalla, all’interno del proprio corso. Luna entró nella classe di letteratura inglese saltellando eccitata e guardó con attenzione i visi dei suoi compagni di classe e trovó che avevano tutti un’aria amichevole e simpatica. Con un lieve ritardo entró in classe la donna che li aveva accolti al portone della scuola e Luna notó la sua aria autorevole e composta.

“Buongiorno a tutti, sono la professoressa McGranitt, la vostra professoressa di inglese. La Hogwarts High School é una delle scuole migliori di Londra dal punto di vista attitudinale, sportivo ed artistico, e sono sicura che riuscirete a mantenere alta la testa dell’istituto. Ora inizieró con l’appello”.

Mentre la professoressa chiamava i singoli alunni, la ragazza non poté fare a meno di come, con un’abilitá da ventriloquo, non si riservava da fare commenti riguardo ai suoi studenti, dal “leggermente in carne questo eh” per Neville, al “figlio di papá” per Draco Malfoy, un ragazzino con la puzza sotto il naso dai corti capelli biondi laccati.

“Luna Lovegood”

Luna alzó la mano delicatamente e sorrise alla donna.

“Sei per caso la figlia di Xenophilius Lovegood? Il direttore del “The Volkswagen Magazine”?”

“Sí! É mio padre, lo conosce?”

“Solo di fama” disse con tono leggermente acido.

La fissó per altri cinque secondi in maniera sospetta, e Luna la poté sentire dire: “Tale padre, tale figlia. Hippie, inappropriati e sulle nuvole. Questa non durerá piú di anno”.

Luna era alquanto oltraggiata dalle osservazioni della sua insegnante, ma decise di non dire nulla e lasciarle cambiare idea col tempo.

Nonostante la McGranitt non conoscesse i suoi studenti, aveva un’opinione giá chiara su alcuni: i suoi preferiti erano Hermione Granger, una ragazzina particolarmente attenta considerata “in gamba” dalla donna, ed Harry Potter, un giovane dai capelli disordinati castani e gli occhiali rotondi, visto come “un bel ragazzo” dalla professoressa. Ciò che Luna non si spiegava era che nessuno si rendeva conto dei commenti dell’insegnante, nessuno dava alcuna traccia di aver udito niente! Chiaramente era abile a non far muovere le labbra, che rimanevano letteralmente immobile, ma le sue parole risuonavano forti e chiare, nonostante tutti le ignorassero.. O forse era solo lei che aveva delle allucinazioni causate dalla botta ottenuta precedentemente. Passó il resto dell’ora, dedicata alla spiegazione del sistema scolastico, per cui avrebbero dovuto scegliere i corsi che piú le interessevano,immersa nei suoi pensieri e nell’acuta osservazione dei suoi compagni di classe... Sarebbe riuscita a stringere delle amicizie?

Passó le due ore successive mantenendo quel forte mal di testa, e sia i professori che Neville continuavano a dire cose inappropriate, come se non li sentisse! Decise quindi di dirigersi in infermeria dove incontró un’anziana signora, Madama Chips, dall’aria dolce e simpatica.

“Perdinci, giá dal primo giorno in infermeria!” la udí dire Luna.

“Bé sí, ho un forte mal di testa, accompagnato da una sorta di allucinazione sonora.”

“Non mi stupisce, si sará fatta di funghi”

“Sí ieri sera ho mangiato dei funghi, ma provengono dal mio orto, sono assolutamente innocui!”

L’infermiera la guardó attonita, e rispose con tono dubbioso: “Ehm. Bé si.. Probabilmente sarai stressata per il nuovo inizio! Ti do una pastiglia per il mal di testa e vediamo se la situazione migliora, ok?”

“In realtá prendo solo rimedi naturali. Non avete tisane o erbe?”

“Dio i giovani d’oggi! Dove siamo finiti?” – “Ti posso preparare un té, se credi che possa aiutare!”

“Lo gradirei, grazie mille!” le disse Luna sorridendo. Era ancora alquanto confusa dal perché le persone fossero cosí scortesi. Era forse l’ambiente della scuola superiore ad essere cosí pessimista?

Luna sorseggió lentamente il té, nonostante i sottili avvertimenti di Madama Chips a muoversi. Passó mezz’ora in infermeria, ed il té non fece alcun effetto. Ma osservó il luogo minuziosamente: c’erano una decina di lettini, posizionati uno accanto all’altro sui due lati della stanza. L’ambiente era spoglio e triste, sia il muro che il pavimento erano bianchi, ed il tutto trasmetteva un senso di inquietudine a Luna. Le uniche “decorazioni” erano sulla parete su cui erano attaccati alcuni articoli riguardanti la scoperta di nuovi farmaci. Luna si sentiva alquanto a disagio in quel luogo, cosí diverso da ció che lei rappresentava, ed il pregnante odore di farmaci le aveva provocato una forte nausea.

Uscí dall’infermeria sentendosi persino peggio di prima e si diresse verso l’Aula Magna, accompagnata dal suono della campanella che annunciava l’inizio dell’intervallo.

Luna passò l’intervallo a mangiare i suoi biscotti alla barbabietola, mentre raccontava a Neville del suo viaggio nel Sud-Est Asiatico, che si limitava a sorriderle, nonostante la ragazza riuscì a percepire i suoi “Oooooh” e “Wooooow”. Quel ragazzo era alquanto strano quel giorno! Quando rientrò in classe notò che Hermione era rimasta seduta durante tutta la ricreazione a leggere un libro, e Luna si avvicinò alla ragazza.

“Oooh, anch’io adoro leggere! Che cosa stai leggendo?”

“Oh una lettura facile. Un libro di Cicerone in latino”

Luna la guardò incuriosita, era una giovane davvero colta, ma non era la classica “secchioncella”, Luna vedeva dietro i suoi occhi un animo combattivo e leale allo stesso tempo.

“Fooooooorte. Il mio libro preferito é “Introduzione alla buffa vita dei narvali”, l’hai mai letto?”

La ragazza la guardò con aria di sufficienza e Luna la udì criticare il suo gusto letterario ed affermare che non sarebbe stata di certo una cima a scuola.

“Mmmmm no. Non é esattamente il mio genere..”

“Te lo consiglio caldamente! I Narvali sono delle creature birichine ma adorabili!”

La campanella suonò e Luna tornò in classe. entrò velocemente una donna muscolosa dai corti capelli grigi con un pallone di football.

“Non state lí impalati, vi voglio tutti in palestra entro tre minuti.”

Gli alunni seguirono velocemente l’atletica donna, quando giunsero in una tipica palestra, campo da basketball, attrezzi vari ed un sacco di palle da football.

“Per il primo giorno vi voglio mettere immediatamente alla prova. sarà una competizione su chi sarà più veloce a scalare la corda. La prima coppia sará” prese il registro e lesse i nomi velocemente “Luna Lovegood e Ron Weasley”.

“Fantastico! Lunatica di certo non fará meglio di me!” lo udì dire Luna, mentre le sorrideva compiaciuto.

Luna osservò dal basso la lunghissima corda, non aveva molta fiducia nelle sua abilità atletiche e prima di salire, abbracciò il rosso per augurargli buona fortuna ma il ragazzo rispose con un “Che cazzo sta facendo?” che fece staccare Luna, offesa dal suo commento sgarbato.

Madama Bumb fischiò il via, ed i due ragazzi tentarono di salire la corda, con scarsi risultati. In un minuto nessuno dei due era riuscito a fare piú di due metri. Luna sorrise a Ron, e si congratulò per il pareggio, ed ottenne un semplicemente sorriso imbarazzato dal ragazzo. Passó il resto dell’ora a guardare i compagni cadere goffamente dalla corda, eccetto per Harry e Draco, che riuscirono a raggiungere il traguardo con lo stesso tempo. Luna poteva chiaramente percepire la tensione dei due ed i commenti di astio.

Durante la pausa pranzo la ragazza si sedette con Neville accanto ad Hermione Granger, che sembrava apprezzare la loro compagnia, nonostante non avessero molto in comune. La giovane confessò ai due ragazzi di essersi trasferita da un paio di anni a Londra, in quanto originaria del Sud Africa, e questo fu un fattore determinante nella sua mancata integrazione con i coetanei. Hermione mangiò in fretta e furia, per poi correre in biblioteca a studiare per farsi trovare preparata per le prossime lezioni, lasciando Luna e Neville soli al tavolo. I ragazzi discussero delle prime impressioni della scuola, che non erano particolarmente positive, ma il tutto era comunque venato da un clima di ottimismo nel futuro. Luna confrontò il ragazzo sulla situazione avuta con Ron precedentemente, ma Neville sembra non aver sentito nulla, il che stupì la ragazza, che aveva sentito il commento forte e chiaro! Il suo rapporto con Neville negli anni era sempre stato alquanto ambiguo, il ragazzo era sempre timido ed imbarazzato, al contrario di Luna, estrosa e spontanea, e Luna non era mai riuscita a percepire esattamente come si sentisse il ragazzo nei suoi confronti, era solo un’amicizia? Oggi peró era diverso, sembrava sbilanciarsi molto di piú del solito riguardo ad i suoi sentimenti, esprimendo commenti che lusingavano alquanto la giovane.

Le successive due ore pomeridiane sarebbero state orientative per gli alunni, in quanto ci sarebbe stata una presentazione dei singoli corsi presso l’Aula Magna. Quando le matricole giunsero nell’enorme sala, videro per la  prima volta il loro preside: Albus Silente. Egli era un uomo anziano da un aspetto imponente, ma che allo stesso tempo comunicava rassicurazione e dolcezza; indossava uno smoking scozzese alquanto eccentrico ed aveva dei lunghi capelli ed una lunga barba bianca. Luna era terribilmente affascinata dall’uomo, le sembrava un vecchio stregone appena uscito da un film di fantasy, e sperava di poter approfondire la conoscenza di quella figura. I vari insegnanti presentarono i loro corsi, e Luna avrebbe voluto seguirli quasi tutti, ma sfortunatamente poteva sceglierne solo 6. Decise quindi di intraprendere arte, tenuta dal professor Vitious, cucina, dalla professoressa Sprite, teatro, dal professor Allock, letteratura inglese, dalla professoressa McGranitt, scienze, dal professor Piton, ed etologia, dal professor Hagrid. Era eccitata riguardo all’anno venturo, sarebbe stato un mix di diverse discipline diverse tra loro, che avrebbero ingrandito di parecchio il suo bagaglio culturale ed artistico! Con questi pensieri ottimistici tornó a casa con la sua bicicletta, spaventata che potesse ripresentarsi la situazione mattutina. Distratta dallo scorrere del Tamigi, rischió di scontrarsi con un uomo, vestito elegantemente e con la puzza sotto il naso. Gli chiese immediatamente scusa, e l’uomo rispose diffamando la ragazza. Luna questa volta non lasció correre, non era uno zerbino e non avrebbe piú tollerato pregiudizi nei suoi confronti!

“Le chiedo scusa? Puó ripetere quello che ha appena detto?” Chiese mantenendo la calma.

“Non ho detto nulla” rispose l’uomo che faceva trasparire peró un certo timore “Mica avró pensato ad alta voce..”

Luna rimase basita un secondo da quest’affermazione e s’incantó sulla testa pelata dell’uomo. Si levó a fissare una donna di passaggio, ed a cercare di capire attentamente che  cosa pensasse quella donna ed in quel momento la sentí dire: “Oh, sono proprio soddisfatta dei miei acquisti!”. Fece la medesima cosa con altre tre o quattro persone, e da tutte riuscí ad udire cosa stavano pensando.

Si sedette un secondo, osservando il Tamigi, e pensando attentamente a quello che le stava accadendo. Era possibile che lei, Luna Lovegood, potesse leggere nella mente delle persone?

 

  
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