Esci brancolando nel buio,
non ti ritrovi,
tocchi la tua ombra
e senti che è irreale.
La tenebra avvolgente
percorre la tua pelle,
annienta il tuo dio
che è anche il tuo più grande demone.
Cerca convinzioni
e trovale nel nulla;
basta mezze misure,
puoi cancellarle assieme al tempo.
Ricordandoti di ieri
sai migliorare il domani,
ricerca nella tua testa
qualcosa di più equo dei tuoi soliti pensieri,
rimugina su ciò che hai perso
e capisci di non aver perso niente.
Non sarai mai chi sei,
vuoi essere qualcuno che
è stato ciò che voleva essere
ma non sarà mai chi è realmente.
Prova a dare un altro nome
all’oscurità,
se vuoi chiamala dolore;
la gente troppo saggia
che cambia spesso idea
ascoltala e dimenticala.
Ricorda ma rifletti,
agisci e poi comprendi.
Farai tesoro degli sbagli commessi
intriso in una macchia scura
dentro di te da già troppo tempo.
Alleggerisci i pensieri,
trova le risposte fuori dalle parole,
rispondi alla domanda ‘cosa sei diventato?’.
Anche la cosa più banale
riesce a squilibrarti,
ma adesso fermo e scegli
di cambiare.
Puoi essere nessuno e fare differenza,
puoi essere qualcuno e rimanere inutile,
non sei il migliore, ma hai fatto del tuo meglio.
Le parole stomacano, perché non bastano più,
non bastano per dire
quello che vorresti dire.