[...]Senza pensarci ulteriormente gli presi la mano e mi lasciai trascinare al centro della pista da ballo gremita di ragazzi intenti a mostrare la loro bravura a ballare un Boogie-woogie che la piccola orchestra aveva da poco cominciato ad intonare. Mi feci ben presto prendere dal ritmo della musica, ben felice di quel minimo contatto fisico[...]Durante il tragitto per tornare a casa mi parve di essere seguita; mi voltai un paio di volte ma non vidi nessuno, eppure lui era lì, lo sentivo; mi sembrava quasi di vedere i suoi occhi brillare nell’oscurità della notte.[...]