Sei
parte di me
Non
guardarmi così,
Amu.
Parto
alla ricerca di
mio padre. Devo sapere quale è ora la sua vita per
riscoprire la mia.
Non
essere triste, mia
dolce e coraggiosa cool girl.
Tornerò
presto, o
almeno lo spero.
Me
lo auguro perché non
riesco più a stare lontano da te.
Perché
ho deciso di
mettere da parte quello stupido orgoglio che tanto mi
contraddistingueva.
Perché
da quando sei
piombata tu nel mio cammino, sia prima come nemica che poi come
compagna di
avventure, la mia esistenza è stata sconvolta.
Sei
un uragano che mi
ha trascinato a pieno dentro di lui.
E
mi hai salvato.
Mi
hai liberato da una
prigione senza uscita.
Mi
hai allontanato da
un me stesso senza anima.
Da
un me stesso
plagiato e controllato.
Mi
hai portato via dal
mio stesso violino.
Quello
strumento che mi
stava uccidendo giorno dopo giorno e che tu hai magicamente purificato.
Grazie
per non avermi
mai abbandonato.
Per
avere sempre
creduto in me.
Grazie
per tutto.
Perché
esisti.
Perché,
nonostante i
miei modi non proprio gentili, tu ti sia innamorata di me.
Anche
per aver lasciato
perdere quel principe da strapazzo. Nonostante il bene che gli voglia,
sto male
al pensiero che lui possa starti vicino e io no.
Ma
devo. Devo trovarlo.
Non
guardarmi così,
piccola Amu.
Quegli
occhi che al
primo sguardo narrano storie meravigliose non possono lacrimare per me.
Oh,
come vorrei
asciugare quelle gocce luminose che si posano lentamente sul tuo viso e
che
sembrano creare un universo di colori.
Come
vorrei sfiorare
quelle mani che si muovono nervosamente alla ricerca delle mie,
nascoste nelle
tasche della giacca.
Come
vorrei baciare le
tue labbra e dirti che per te ci sarò sempre.
Ma
non posso fare ciò
che il cuore mi comanda. Perché ne soffriresti di
più.
Per
ora aspettami, mio
Jolly.
Al
mio ritorno non ti
lascerò più andare via.