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Autore: Dr3aDSouL    28/12/2011    0 recensioni
storia creata basandomi sulle mie conoscenze di World of Warcraft (gioco per il quale nerdo anche troppo), la storia è incentrata sul mio main pg, ossia un Blood Elf Warlock di nome Zeross (storia al momento incompleta che finirò molto più avanti nel tempo)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Una terra lontana in perenne conflitto tra due fazioni…Azeroth…è qui che ha inizio questa storia. L’Alleanza e l’Orda, si scontravano da tempo immemore, al punto che pochi ricordavano l’origine reale del conflitto,
oramai la guerra si era trasformata in vita quotidiana senza validi ideali, si combatteva soprattutto per il predominio e l’annientamento dell’avversario, nonché la gloria per i cadaveri ammassati fuori le mura delle proprie città.
In quel mondo c’erano varie razze a scontrarsi, Orchi contro Umani, Tauren contro Nani, Troll contro Gnomi, Drainei contro i Non Morti…e infine, gli Elfi del Sangue contro gli Elfi della Notte…i primi che vi ho elencato erano l’Orda,
mentre gli altri facevano parte dell’Alleanza. La separazione del popolo elfico avvenne molti secoli prima…in principio il loro regno era governato da Berendon, un re buono la cui preoccupazione era sempre stata il benessere del suo popolo.
I tempi però mutavano e si evolvevano, era il tempo in cui sarebbe iniziata la grande guerra che tutt’ora devastava ogni cosa, bisognava prendere una decisione, esiliarsi da tutto dichiarandosi popolo neutrale,
o scendere in campo scegliendo da che parte stare creandosi inimicizie con svariati popoli…la scelta non era affatto facile, ed il re stava meditando con calma cosa scegliere,
avrebbe voluto tanto rimanere neutrale e sfruttare la magia del suo popolo per isolarsi dal caos che si sarebbe creato, ma agli occhi di molti suoi seguaci sarebbe passato come un vile codardo…
ma bisognava prendere una decisione, senza perdere altro tempo, e scelse di combattere. Scelse di allearsi con gli i Non Morti, ma questi gli proposero un prezzo per dimostrare la sua realtà,
avrebbe dovuto con il suo esercito fermare l’avanzata degli Gnomi proveniente da nord…una follia, quella razza aveva un esercito da non sottovalutare, ed il suo popolo nonostante il coraggio non era esperto di combattimenti,
di sicuro sarebbe stato un massacro, era evidentemente un modo per sacrificare pedine che ai Non Morti non servivano, Berendon non era convinto di fare la cosa giusta, ma non poteva tirarsi indietro,
altrimenti non solo sarebbe stato schiacciato dall’avanzata degli Gnomi, ma anche dall’esercito dei Non Morti. Così radunò i suoi migliori combattenti, erano 3000 elfi…
armati al meglio e capitanati dal principe Flameheart, partirono alla volta dell’esercito avversario, lo scontro fu colossale, ci furono molti morti da entrambe le parti, ma con un po’ di fortuna gli elfi riuscirono ad arrestare l’avanzata degli Gnomi,
assicurandosi quantomeno la collaborazione dei Non Morti…ma dopo quella battaglia il re sembrava cambiato, tremava di paura, viveva di rimorsi, si sentiva sull’anima il peso di tutti quei sudditi caduti, stava lentamente scivolando nella paura…
così si ritirò in un tempio per alcuni giorni, lasciando il comando a Flameheart e alla sua consorte la principessa Azshara. Ma questo suo isolarsi, fu l’inizio di una catastrofe. Preso dalla disperazione, scivolò pian piano nel lato oscuro,
ed iniziò un rituale per chiamare a se un potente demone che era stato rinchiuso per anni…Illidan. Il demone comparve, sotto forma di una nube nera con due occhi rossi, ascoltò la preghiera d’aiuto del re, ma non si fece commuovere,
anzi, decise di servirsi del suo corpo per poter dare il via al suo sogno di conquista di Azeroth, risvegliando il suo impero demoniaco. Berendon iniziò a mutare, le sue gambe divennero equine, la muscolatura aumentò,
gli spuntarono due ali da demone e due possenti corna sul capo…sulla sua pelle comparvero i segni del male, mentre alle sue mani apparvero due doppie lame…Illidan era completamente rinato.
Una volta riprese le forze, volò verso la sua capitale, atterrando in piazza, gridando a tutti che era tornato il loro unico Dio…gli elfi rimasero impauriti vedendo questo demone, ma Flameheart riconobbe i tratti del viso del proprio re,
com’era potuto accadere tutto questo, voleva trovare un modo per farlo tornare come prima, ma non ci fu tempo, Illidan cominciò ad attaccare le guardie che si erano ribellate, evidentemente non vi era più traccia di suo padre in quell’essere,
ma solo malvagità, così il giovane principe prese la spada e si scagliò all’attacco, la battaglia fu lunga e intensa, era come se quel mostro non avesse punti deboli, tanto forte da tener testa al più forte Paladino di quel tempo…
così non rimase che una cosa da fare, recitò un antica formula per creare un portale per il Tempio Nero, una prigione che si trovava nelle Outland, delle terre situate in un'altra dimensione, con un po’ di fortuna scaraventò Illidan nel portale,
ma quest’ultimo afferrandolo lo portò con se…entrambi sparirono, sotto gli occhi pieni di lacrime di Azshara, che aveva perso per sempre colui che amava più di ogni altra cosa al mondo…il popolo elfico stava per vivere il periodo più triste di tutta la loro esistenza.
Nei giorni che seguirono la principessa prese il comando, ma la situazione era degenerata, il popolo si era diviso in due, alcuni erano legati alla fierezza che Flameheart aveva regalato loro in tanti anni,
altri lo accusavano dicendo che Illidan era il messia per salvarli e lui lo aveva ucciso…così scoppiò una guerra interna e la loro antica capitale, Tranquillien, fu distrutta da loro stessi…in seguito il popolo si separò in due,
da un lato gli Elfi della Notte che entrarono a far parte dell’Alleanza, fondando la capitale Darnassus…dall’altro gli Elfi del Sangue, alleatisi con l’orda, creando la capitale Silvermoon.
Azshara rimase a regnare sugli Elfi del Sangue, e rispettando la vera volontà di Berendon e Flameheart, scelse di diventare neutrale e con la magia tenere il suo popolo lontano dalla guerra, e fu così che arriviamo ai giorni attuali.
Il popolo degli Elfi del Sangue, non era cattivo, ma era amante della magia nera e nonostante non partecipasse alla guerra, per difendersi prontamente da un futuro attacco, si crearono varie classi di combattenti capaci di destreggiarsi in molti campi…
c’erano i Paladini, i più forti nel corpo a corpo, esperti in ogni tipo di arma, capaci di creare delle barriere magiche e sfruttare dei piccoli incantesimi…
poi c’erano i Cacciatori, veloci e senza rivali negli attacchi a distanza con archi e fucili, a contatto con la natura circostante avevano sempre accanto un fido compagno, solitamente un felino, che li accompagnava negli scontri…
poi i Maghi, una delle classi elite, detentori di grandi poteri magici, in grado di usare magie di fuoco e ghiaccio, creando all’occasione anche portali per varie zone del mondo…
gli Assassini, capaci di rendersi invisibili all’occhio di chiunque, specializzati in veleni in cui bagnavano i loro pugnali…
i Preti che potevano usare sia la magia bianca per curare e talvolta resuscitare i loro compagni, e la magia nera che accresceva il potere distruttivo di alcuni loro incantesimi…
infine c’erano i Warlock, i negromanti evocatori di demoni, padroni incontrastati di magia nera e di fuoco, capaci di evocare Folletti, Succubi, Cani degli Inferi, Guardie Infernali, Demoni di Roccia e Diavoli,
senza contare uno dei loro più potenti incantesimi che era quello di prendere per pochi istanti le sembianze e la forza di Illidan.
Il popolo era diviso in queste classi, e per ogni elfo, la classe veniva decisa in base ad un segno della natura…il primo segno avveniva alla nascita, a seconda di ciò che si vedeva in cielo in quel momento,
Sole, Luna, Pioggia, Neve, Nubi o Aurora, era già un segno determinante dell’avvenire del nascituro, poi crescendo, sarebbe stato sottoposto alle 6 prove degli elementi,
Acqua, Terra, Fuoco, Aria, Luce ed Ombra…la combinazione di uno di questi elementi con il segno precedente, avrebbe determinato la classe…in una di queste prove l’elfo che verrà aiutato da un determinato elemento,
sarà per sempre legato a lui. Tra i casati più in voga dell’aristocrazia elfica, spiccava il casato dei Silver-Ring di cui faceva parte Mizrael, un Prete considerato quasi un eroe, per aver conciliato più e più volte la fiducia del popolo dei Non Morti,
era entrato nelle grazie di Shana, una delle Cacciatrici più belle e temibili tra gli elfi, si erano sposati e dopo qualche tempo, Shana gli confidò che tra non molto sarebbe divenuto padre…
e così il tempo passò, e la fatidica sera arrivò, era il tramonto e Shana diede alla luce un bel maschietto, e per lui fu scelto il nome di Zeross…e mentre la madre lo accudiva insieme alla sue ancelle,
Mizrael andò a scrutare il cielo, ma rimase perplesso da ciò che apparve ai suoi occhi, c’era il sole, ma aveva un colore strano…era rosso, rosso come il sangue.
Il suo sguardo perso fu catturato dalle parole di un Warlock Non Morto in visita in città, che conosceva bene…Necrolus
“è un presagio di sventura…tuo figlio è nato sotto un cattivo segno”
“tu sei Necrolus…che ci fai a Silvermoon?”
“sono qui in veste di ambasciatore per vedere la principessa Azshara…ma non solo…grazie ai poteri di chiaroveggenza di un Mago del mio popolo, ho appreso che quest’oggi, sarebbe avvenuto un segno di sventura,
e come vedi, è quel sole rosso sangue all’orizzonte, e tuo figlio è nato proprio sotto quel sole”
“il sole per noi è un elemento che riguarda un segno positivo, non uno negativo”
“questo lo so…ma ti sei chiesto a quanti è capitato di questo colore?”
“no, perché avrei dovuto, vuoi dirmi che è un fatto raro?”
“…c’è stato un solo caso nelle passate ere…la nascita di Berendon…di Illidan”
a quelle parole Mizrael strabuzzò i suoi occhi verdi
“stai scherzando?”
“puoi anche non credermi, sono venuto qui a portarti consiglio…sbarazzati di quel bambino, o darai vita ad un secondo olocausto…a te la scelta”
dicendo questo il Warlock si allontanò, lasciando il Prete solo con i suoi pensieri, come poteva sbarazzarsi del proprio figlio, per un segno di cui non si sapeva la ragione reale, non potevano chiedergli una cosa simile,
sarebbe piuttosto rimasto vigile, e al primo segno di pericolo avrebbe preso le sue precauzioni, ma Zeross non sarebbe scomparso.
  
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