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Autore: My Pride    28/12/2011    6 recensioni
Per molti altri il gesto di affidarle quel vecchio cappello sarebbe apparso come una cosa da nulla, eppure Nami sapeva quanto avesse significato per Rufy.
Non era solo il ragazzo sciocco e sognatore con uno stomaco senza fondo come appariva in quel momento, ma anche qualcuno su cui contare ciecamente nel momento del bisogno.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami | Coppie: Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Straw hat and mandarin orange Titolo: Straw hat and mandarin orange (I believe in you)
Autore: My Pride
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 579 parole ]
Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami [ RuNami ]

Genere: Generale, Sentimentale, Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: Heterosexual, Slice of Life, What if?

Binks Challenge: 43° Bar/Locanda › 12° Ottimismo
Prompt: 2° Argomento: OppostiOpposti


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.


    Guancia poggiata sul dorso della mano, capo inclinato leggermente verso sinistra e sguardo assorto e fisso dinanzi a sé, intenta ad osservare il proprio Capitano mentre, sorridendo sornione, ingurgitava chili e chili di carne - che non avrebbe pagato lei, per la cronaca -, così da poter saziare la sua incredibile e smisurata fame.
    Il rumoroso chiacchiericcio che imperversava nella locanda le aveva ormai tartassato le orecchie, e l'odore che
aleggiava nell'aria - pesante, acre, con un vago sentore di un whisky così scadente che nemmeno Zoro avrebbe avuto il coraggio di trangugiare - le pungeva le narici, costringendola ad arricciare il naso.
    Fosse stato per lei, non avrebbe mai messo piede in un posto simile. Rufy, però, non appena aveva sentito il buon profumo del cibo, non ci aveva pensato due volte a trascinarla all'interno, afferrandole svelto la mano per prender posto e ordinare di tutto e di più; gli aveva più volte ripetuto che sarebbero potuti tornare alla Sunny e avrebbe potuto mangiare qualsiasi cosa se solo l'avesse chiesta a Sanji, ma il Capitano era stato irremovibile, impuntandosi come un bambino capriccioso. Al suo stomaco in piena crisi non si comandava, a quanto sembrava.
    Nami sospirò, richiamando per qualche attimo l'attenzione del ragazzo di gomma, che tornò ben presto ad occuparsi del suo pranzo, lamentandosi delle porzioni povere che non gli sarebbero di certo bastate. Eppure, costatò la navigatrice, quei piatti abbondanti che aveva ordinato avrebbero di sicuro sfamato un intero plotone dei Marines, lasciando ben poco spazio per qualcosa di vagamente simile ad un dolce.
    Aveva notato subito una cosa, Nami. Monkey D. Rufy non era solo il ragazzo sciocco e sognatore con uno stomaco senza fondo come appariva in quel momento, ma anche qualcuno su cui contare ciecamente nel momento del bisogno. Non avrebbe mai dimenticato quel lontano giorno in cui l'aveva pregato di aiutarla, piangente e in ginocchio. E lui, senza fare una piega, si era semplicemente tolto il suo
prezioso cappello - il suo tesoro, quel tesoro che non aveva mai permesso a nessuno di toccare - e gliel'aveva calcato in testa, affidandoglielo prima di andare a scontrarsi con Arlong. Per molti altri il gesto di affidarle quel vecchio cappello sarebbe apparso come una cosa da nulla, eppure Nami sapeva quanto avesse significato per Rufy.
    Forse affermarlo sarebbe stato stupido, ma aveva cominciato pian piano a vedere ben oltre la figura del Capitano. Per lei Rufy non rappresentava più soltanto quello o un semplice amico, e il solo pensiero le faceva accaldare le guance e desiderare di riempire di pugni il viso di gomma di quello scemo solo per provare a scacciare la sensazione di imbarazzo che provava di tanto in tanto. Era un pensiero idiota ed una soluzione che sarebbe servita a ben poco, però in qualche modo la faceva sentire bene e le faceva credere che le cose fossero del tutto normali. E a quei suoi stessi pensieri, le venne spontaneo sollevare
un angolo della bocca non appena Rufy, con un sospiro soddisfatto, si accasciò sazio contro lo schienale della sedia, portandosi entrambe le mani a picchiettare l'enorme stomaco di gomma prima di rivolgerle uno di quei suoi splendidi sorrisi e lasciarsi andare a quella sua particolare risatina.
    Probabilmente il suo, così come quello del resto della ciurma, era solo spropositato ottimismo, eppure non avrebbe mai smesso di credere che quel ragazzo un po' bambino con il viso sporco di pezzetti di carne sarebbe diventato un giorno il Re dei Pirati.







_Note inconcludenti dell'autrice
Ho scritto una RuNami effettiva senza traccia di ZoSan. Wow.
L'avvicinarsi dell'anno nuovo deve farmi decisamente male. Già.
Fan della coppia, non voletemene se la flash fa schifo. Non ho ancora idea di come giostrarmi nel campo delle het-fic, ma credo - e sottolineo credo, accidentaccio - di essere riuscita a concludere qualcosa con questa RuNami. Se poi non è così, beh, prendo armi e bagagli - katane e mestoli? - e mi dedico solo alle shounen-fic.
Sclero mio a parte, come sempre, commenti e critiche sono ben accetti.
P.s. La risata particolare di Rufy è Shishishi, ovviamente. Ovviamente...

Alla prossima. ♥



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