Erano passati esattamente 3 mesi dal 2 maggio, dalla famosa Battaglia di Hogwarts, e Neville Paciock era cambiato del tutto.

Non era più il ragazzo impacciato che si era appassionato solo ad Erbologia, che combinava solo pasticci a Pozioni, che passava gli esami per il rotto della cuffia, che girava con una Mimbulus Mimbletonia tra le mani oppure che aveva paura del Professore Piton. Era cambiato. 

Ed era cambiato da quel giorno del 2 Maggio.

Aveva anche deciso di completare i suoi anni ad Hogwarts e di conseguire i M.A.G.O.

Ma per fortuna non era solo. Insieme a lui, a completare la loro carriera scolastica, c’erano Hermione, Ginny e… Luna Lovegood.

Sì, Luna. 

Così come era cambiata la sua personalità erano cambiati anche i suoi rapporti con la ragazza, e di conseguenza i suoi sentimenti.

Non era una semplice amicizia, lo sentiva. 
Sentiva mille Mimbulus Mimbletonia che gli scoppiavano nello stomaco quando la vedeva.

Si sentiva diverso, più di quello che era diventato.

Era tutto diverso.

Tutto era cambiato, a partire da lui.

 

-

 

La mattina del 1 Settembre, alle ore 10:45, Neville Paciock era pronto a passare la barriera che portava al binario 9 e tre quarti.

Quello era il primo anno che era andato da solo, sua nonna finalmente si fidava di lui. Forse lo considerava un degno erede dei suoi genitori.

Si incamminò lungo l’Espresso di Hogwarts e lentamente inclinava la testa per scorgere qualche scompartimento vuoto dai finestrini.

Per fortuna ne intravide uno in cui si trovava solo una ragazza dalla chioma folta e bionda, era Luna.

Indugiò per qualche secondo sulla soglia e con dolcezza innaturale bussò alla porta dello scompartimento.

“E’ libero?” disse rivolto alla ragazza, che prevedibilmente era immersa in uno degli strambi articoli del Cavillo.

“Certo Neville, accomodati” rispose lei con la sua voce soave. “Deve essere strano ritornare ad Hogwarts quest’anno” esclamò Luna con voce ovvia “Intendo dopo quello che è successo. Mio padre dice che ora il Castello è stato rimesso quasi completamente a nuovo, ma è sicuro che ci sono tante creature che lo infestano dopo tutti quegli spargimenti di sangue”.

Era una cosa strana quella che disse, come tutte quelle che di solito diceva, ma Neville quasi non l’ascoltava. Si limitò ad annuire e a continuare a fissarla.

 

Alle 11 in punto sentirono il treno mettersi in moto e dal finestrino guardarono lieti i genitori che salutavano i figli che erano appena partiti alla volta di Hogwarts. 

 Pochi minuti dopo, come previsto, entrarono Hermione e Ginny, tutte e due molto radiose e con l’aria di due che hanno appena finito di ridere per qualche pettegolezzo.

“Salve ragazzi!” li salutarono le due prima di accomodarsi. 

Hermione era sempre la stessa: capelli arruffati e aria da intellettuale, ma qualcosa era cambiato anche in lei. La luce dei suoi occhi. Forse la relazione con Ron la rendeva felice. Felice per amore, chissà quando sarebbe toccato a Neville.

Lo stesso valeva per Ginny. Tutti sapevano che aveva sempre avuto un debole per Harry, e ora che facevano coppia fissa lei doveva essere al settimo cielo. 

Le ragazze confabularono per buona parte del tragitto e solo la Signora del Carrello riuscì a zittire il loro mormorio e le loro risatine acute.

Neville cercava di attaccare conversazione con Luna, che però era immersa nella sua lettura, apparentemente di grande interesse.

“Di cosa parla l’articolo del Cavillo?” chiese tutto d’un fiato.

“Oh… Schiopodi Sparacoda. Sembra che abbiano formato un esercito e che stiano per dare vita ad una seconda Battaglia” rispose la ragazza.

“Roba da matti…” sussurrò Neville.

Lanciò un ultimo sguardo alla ragazza prima di scambiare due parole amichevoli con Ginny ed Hermione, e poi quando il sole iniziò a tramontare prese un libro dal suo baule e iniziò a sfogliarlo per immergersi completamente nella lettura di esso.

 Con un sussulto il treno si fermò facendo quasi cadere il libro dalle mani di Neville, che alzò la testa per guardare fuori dal finestrino.

Strizzò gli occhi stanchi dalla lunga lettura e poi lo vide: Ecco Hogwarts.

Aveva ragione Luna, il castello era stato totalmente rimesso a nuovo. 

E quasi sembrava più bello di prima, meraviglioso.

Hermione e Ginny scesero quasi subito dopo che il treno si era fermato, invece Luna era restata ad aspettare che Neville prendesse il suo baule, e poi insieme si incamminarono per prendere le carrozze che li avrebbero condotti al Castello.

 Erano stati gli ultimi a scendere dal treno, Hagrid era già sulle barchette con gli alunni del primo anno, così l’ultima carrozza era tutta per loro.

Salirono insieme su di essa che, non appena lo sportellino si fu chiuso, iniziò a percorrere il sentiero verso Hogwarts.

 Neville non riusciva a tenere la mente leggera. Non riusciva a liberarsi dai tanti pensieri che ora gli frullavano per la testa.

Pensava a ciò che era accaduto a Maggio. Perché forse una parte del Castello era andata persa, ma lui lì aveva perso i suoi amici. Aveva visto la sua vita passargli davanti, e per un attimo aveva anche creduto che tutto sarebbe finito lì.

Ma in quel momento sentiva che quello era un nuovo inizio. 

E soprattutto sapeva, così come gli diceva il più profondo e segreto dei suoi presentimenti, che questa volta sarebbe toccato a lui.

Che questa volta avrebbe avuto carta bianca su cui scrivere una nuova storia in cui sapeva di non essere solo.

 

Neville Paciock pensava a tutto questo, mentre fissava la ragazza dai capelli biondi seduta di fronte a lui.