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Autore: Seiht    28/12/2011    2 recensioni
« Gli angeli non sono in grado di portarti via proprio da nessuna parte, loro ti proteggono ».
Il bambino prese una grande sorsata del suo tè col latte.
« Per cui, sì, esistono gli angeli. E sì, loro conoscono i posti dove andiamo, anche quando siamo vecchi e coi capelli grigi » sorrise e si indicò il capo.
« E ci proteggono » riprese. « Sempre ».
Il Bambino che è Sopravvissuto, la Maganò più famosa di Little Whinging e quattro pomeriggi al sapore di cavolo, gatti, gufi ed angeli.
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[Quarta classificata al "La magia della musica - Contest" indetto da sole :) sul forum di EFP]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Salve a tutti :D
Eccomi, di nuovo, con questa micro One-Shot su, sì, avete capito bene, Harry Potter e Arabella Doreen Figg, la nostra cara Maganò.
Si è classificata quarta al contest di sole :)  "La magia della musica - contest", e sotto ci sono i giudizi.
Be', grazie a chi legge!
Un bacio,
Ela

 





 Afternoons
 

 
Quel giorno era anche peggio del solito.
Innanzitutto, zia Petunia, zio Vernon e Dudley sarebbero dovuti andare ad un pranzo di lavoro con una coppia di signori – Barteley o Avertley, Harry non ricordava bene – che, “gli avrebbero fatto fare il botto”, a quanto diceva lo zio da settimane.
E, fin qui, non ci sarebbe stato nessun problema, sarebbe rimasto da solo, a casa, come sempre, d’altronde.
Magari sarebbe riuscito anche ad usare la Play Station di Dudley e a mangiare i pop-corn avanzati dall’ultima volta che erano venuti i suoi amici, e lui aveva dovuto rimanere tutto il giorno nel sottoscala.
Ma, guarda caso, si era trasferita da pochi giorni, in una casa qualche isolato più avanti della loro, una signora, non troppo avanti con l’età, ma nemmeno più una giovincella; si era presentata come Arabella Doreen Figg, nata a York, ma cresciuta a New Orleans.
Quando zia Petunia, che l’aveva invitata a prendere il tè appena poche ore dopo il suo trasloco, le aveva chiesto, gentilmente, perché si fosse trasferita a Little Whinging, la signora aveva mugugnato qualcosa come “è un ottimo posto dove passare la vecchiaia” e poi, vedendo Harry, sei anni, piccolo e magrolino venire malmenato da Dudley sul tappeto e aver sentito i coniugi Dursley lamentarsene, si era prontamente offerta come baby-sitter.
Tutti i bambini non dovrebbero rimanere soli a casa almeno fino ai dieci anni di età, ma Harry, da quanto ricordava, era sempre rimasto solo a casa quando tutta la famiglia usciva, la porta chiusa a doppia mandata, le serrande abbassate e la solita raccomandazione “non aprire a nessuno”.
Quando la signora Figg si era proposta di tenerlo, in casa sua, per la modica cifra di otto sterline l’ora, i Dursley erano rimasti un po’ interdetti, ma poi avevano accettato, perché “non si sarebbe mai trovato qualcun altro disposto a badare a questo mostriciattolo”.
Per questo, in quel momento, si ritrovava a bussare timidamente al numero 16 di Crescent Street con zia Petunia che tentava in tutti i modi di pettinargli i soliti capelli scompigliati.
Appena la signora Figg aprì la porta, la zia lo fece salutare con un inchino, ringraziò la donna e poi, guardando un orologio che in realtà non portava al polso, esclamò di essere in ritardo e si fiondò fuori dalla casupola.
Cavolo.
Fu la prima cosa che venne in mente ad Harry, c’era odore di cavolo, in quella casa.
E di gatto.
Perché c’erano tanti, tanti, tanti gatti, così tanti che il bambino non capiva come facessero a entrarci tutti lì dentro.
La donna si sedette su una poltrona a fiori rosa del soggiorno, i capelli grigi legati in una crocchia spigolosa sulla nuca e una vestaglia da casa color del cielo addosso.
« E quindi tu sei Harry Potter ».
Il piccolo annuì, e cercò di togliersi di dosso un gatto rossiccio che gli era zompato sulla schiena.
« Bene, non ho molte cose da dirti; anche se i tuoi zii mi hanno detto che non sei affatto un bambino modello, io, personalmente, non ci credo » la signora gli fece l’occhiolino. « Perciò, io starò di là in cucina a preparare il pranzo, tu puoi stare qui in salone e guardare un po’ di televisione, se vuoi ».
Harry rinunciò a contrattare col gatto rosso, che portava una targhetta dorata con su scritto “Demetra”, e guardò sbalordito la donna.
« Da-davvero posso? »
« Certo » rispose lei alzandosi ed avviandosi in cucina. « Non troppo però, tra poco si mangia ».
Il bambino sorrise e pensò, improvvisamente, che la signora Figg, la sua casa che puzzava di cavolo e la miriade di gatti che lo circondavano non erano poi così male.
 
 
 
« Ahem, signora Figg? »
Era strano quanto, anni prima, Harry non volesse andare dalla signora e quanto, adesso, adorasse passarci il tempo.
Certo, non era come i compagni che aveva Dudley, quelli con cui il cugino scherzava, usciva a prendere un gelato e rideva, ma era la cosa più simile ad un amico che il bambino avesse mai avuto.
« Signora Figg? » ripeté, alquanto scosso.
« Sì, caro? » rispose finalmente la donna distogliendo lo sguardo dal grande libro che aveva tra le mani.
« C’è… un gufo alla finestra ».
La signora aggrottò le sopracciglia e si alzò abbandonando il tomo sulla poltrona dove era seduta prima.
« Oh, cielo, si sarà… perso ».
La signora Figg aprì la finestra, bisbigliò qualche parola all’animale e quello volò via.
« Visto? » riprese poi voltandosi verso Harry. « Aveva solo perso la strada ».
Il bambino la guardò piuttosto confuso.
« E lei come ha fatto a mandarlo via? »
« Bisognava solo… » la donna posò qualcosa sulla credenza dietro di se’ e Harry notò che era una strana lettera, ingiallita e senza francobollo.
« Bisognava solo dirgli dove andare ».
 
 
 
« E così » la signora soffiò sul suo tè al limone. « tu non credi agli angeli ».
Harry guardò sconsolato la sua tazza e annuì.
« E perché mai? »
« Perché se gli angeli esistessero veramente, mamma e papà saprebbero sempre i posti dove vado e saprebbero dove sono, e… mi porterebbero via ».
La donna lo guardò assottigliando lo sguardo.
« Gli angeli non sono in grado di portarti via proprio da nessuna parte, loro ti proteggono ».
Il bambino prese una grande sorsata del suo tè col latte.
« Per cui, sì, esistono gli angeli. E sì, loro conoscono i posti dove andiamo, anche quando siamo vecchi e coi capelli grigi » sorrise e si indicò il capo.
« E ci proteggono. » riprese « Sempre ».
 
 
 
Faceva freddo, quel giorno, e la pioggia e le nuvole riempivano il cielo di Little Whinging.
La signora Figg era malata già da un po’ di tempo, e il giorno dopo sarebbe stato anche l’undicesimo compleanno di Dudley, e lui avrebbe dovuto passarlo a casa da solo, o, peggio, con gli zii e il cugino allo zoo.
Sgattaiolò silenziosamente fuori dal ripostiglio verso una delle finestre del salone e guardò fuori.
Si sentiva così assurdamente vuoto a non poter andare a giocare con Demetra e Flurry e gli altri gatti e a non poter andare a sentire tutte le strambe storie della signora.
« Harry! Sei ancora in giro a quest’ora? Tra poco arrivano gli amici di Didino, vattene! »
Una stizzita zia Petunia fece la sua comparsa dall’alto delle scale e prese per un orecchio il ragazzo riportandolo nella sua “stanza”.
Gli angeli ci proteggono.
« E non uscire di nuovo! »
Gli angeli ci amano.
E chissà che la signora Figg non sia proprio il suo unico angelo.
 
 
 









4°classificata:
Afternoons di Ela_Chan:
Grammatica – punteggiatura 5/5,
Non ho riscontrato nessun errore grave e nemmeno una virgola fuori posto ^^
Stile – forma 8/10 ,
Ho messo 8 perché si sente troppo il distacco tra una scena e l’altra che fa diventare un po’ difficoltosa la lettura.
Originalità - 10/10 ,
Ho messo il pieno voto perché non ho mai letto una ff che tratta questo periodo della vita di Harry. Brava :D
Gradimento personale - 3.8/5
Purtroppo fa scendere il questo punteggio il fatto delle scene troppo staccate tra loro e che non hanno un punto di riferimento prima di leggerle. Ad esempio quando c’è la scena del gufo che va via e poi lei dice “ e così tu non credi agli angeli” sarebbe stato carino leggere l’inizio della conversazione e quindi leggere come erano arrivati a parlare degli angeli.
Utilizzo del 1°prompt - 4/5
Purtroppo è comparso solo di sfuggita nella ff.
Utilizzo del 2°prompt - 0/5
Non ho notato la presenza di questa parola, mi dispiace :(
+1 citazione canzone
TOTALE: 31.8/41
 
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