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Autore: RemBlack    29/12/2011    13 recensioni
Privet Drive, è da poco iniziato il primo novembre 1981. Petunia Dursley si ritrova tra le braccia l’inizio di una nuova vita, per lei e per Harry.
È una song-fic sulla ninna-nanna di Brahms.
È una mia piccola follia nata per il contest a turni “Telefilm dell’anno” di Pallina88 con il prompt "vita".
AVVERTENZA: Petunia è un po' OOC! Un po' tantino forse...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Petunia Dursley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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Nellafineilprincipio



Note dell'autore: è il flusso di pensieri di Petunia la notte del 31 ottobre 1980, mentre cerca di far addormentare Harry,  cantandogli la ninna nanna di Brahms, la quale accompagna il corso della storia. Ho cercato di evidenziare il contrasto tra il suo perbenismo e il mondo della magia, il dolore per la morte di sua sorella, il suo difficile rapporto con lei e la promessa fatta a Silente di far sentire Harry a casa. Non so se è un po’ troppo “buona” la sua rappresentazione, però in fondo è come ho sempre immaginato Petunia, ho cercato di calarmi nel suo “punto di vista assolutamente babbano” il più possibile (perché io sono magica, come ha detto Pottermore xD ). Petunia è una persona affettuosa nei confronti dei bambini piccoli e di Dudley, nel corso dei libri è sempre lei l’unica a compiere le pochissime gentilezze riservate ad Harry, per cui spero di avere interpretato bene la sua contorta figura. Spero vi piaccia! Buona lettura!

Noticina: ci sono alcune frasi in cui si rivolge direttamente a Harry e una in cui si rivolge a Lily. Possono essere intese sia come un pensiero, sia come frasi dette ad alta voce!





Nella Fine il Principio

 

“Lullaby and goodnight,
with roses bedight,
With lilies bedecked is baby's wee bed…”

“Lilies”…

Perché ho scelto di cantargli proprio questa ninna nanna?

Trattengo le lacrime. Non devo piangere. Non davanti a lui.

Continuo a cullarlo.

Domani cercherò una foto della tua mamma, piccolo Harry, la metterò sul tuo lettino, così lei potrà vegliarti. E dormirai.

Che notte... meno male che avevamo ancora la vecchia culla di Dudley nel ripostiglio.

“…Lay thee down now and rest,
may thy slumber be blest,
Lay thee down now and rest,
may thy slumber be blest...”

Cielo. Non sentivo parlare di incantesimi e di Lily da tantissimo tempo ormai, è assurdo dover riprendere i contatti con quell’universo nella “notte delle streghe”. La vita ha proprio uno macabro senso dell’umorismo...

Odiosi maghi, odioso mondo della magia, perché mi fanno questo?

Prima la magia ha sempre oscurato la mia esistenza agli occhi di mamma e papà, adesso mi strappa dalle braccia mia sorella e mi lascia con questo neonato tra le braccia.

Ha ragione Vernon, sono solo degli esseri folli. Come si può pensare di lasciare un bambino così, in una cesta, davanti ad una porta? Nemmeno una parola di conforto, nemmeno qualcuno che ci spieghi per bene come si siano svolti i fatti, come ci dovremmo comportare.

Solo la fine di una vita e il principio di un’altra.

Solo una stupida lettera di quell’Albus Silente.

Ciò che ha scritto rimarrà per sempre impresso nella mia mente.

“Tua sorella ha fatto da scudo col suo corpo, si è sacrificata per lui. Ha imposto su Harry un’antica magia...”

“Lily e James sono morti per salvarlo”.

Il mio respiro si blocca di nuovo. Non posso ancora crederci. Sono dei maghi, possono fare qualunque cosa! Non è possibile morire così da un momento all’altro. Non in quel modo.

Possibile che esista un incantesimo di morte e non uno di vita?

Stringo Harry tra le mie braccia e continuo a cantare, trattengo a stento i singhiozzi.

“…Lullaby and good night,

thy mother's delight
Bright angels around,

my darling, shall guard…”

 

Come piange questa piccola creaturina, è come se Lily avesse trasmesso la sua vita in lui. Non ho mai visto nessun neonato disperarsi con così tanta forza. Per fortuna Dudley dorme, non si è accorto di nulla il mio bambino.

“…They will guide thee from harm,

thou art safe in my arms
They will guide thee from harm,

thou art safe in my arms…”

 

Rimarrai al sicuro tra le mie braccia, Harry, te lo prometto. Sarai al riparo da quel mondo crudele e incosciente. Non ci sarà più nessun “mago oscuro”. Non ci sarà più alcuna magia nella tua nuova casa.

Sì, sarà questa la tua nuova casa, come ha scritto quell’Albus...

 “Finché Harry può chiamare ‘casa’ il posto dove vive un consanguineo della madre là non può essere toccato e colpito nemmeno da Lord Voldemort. Sei l’unica sua parente, Petunia.”

Dovremo proteggerlo da qualcosa che nemmeno conosciamo, pazzesco.

Cosa gli racconteremo quando crescerà? Cosa diremo? Che i suoi folli genitori sono morti per combattere un’insulsa “guerra magica” invece di badare a lui? Che si erano schierati contro un essere crudele e malvagio? Gli parleremo di maghi, incantesimi e maledizioni senza perdono?

E cosa diranno le persone quando vedranno questo bambino? Come spiegheremo la sua presenza e la sua strana cicatrice? E se Harry cominciasse a fare delle piccole magie?

Niente sarà più come prima.

Dovremo iniziare una nuova vita io e te, Harry. Una vita fatta di bugie.

Una vita di sotterfugi.

Santo Cielo, che notte.

Soffro ancora silenziosamente, tento ancora di cacciare indietro le lacrime.

Perché continui ad urlare, Harry?

Dormi, Harry. Ti prego.

“…Good evening, good night,

 covered with roses,
With tiny fingernails hidden,

slipping under the blankets,
Tomorrow morning, if God wills,

 you will wake again
Tomorrow morning, if God wills,

you will wake again…”


Come sono belli i tuoi occhi, Harry. Belli e terribili.

Uguali ai suoi.

Un ricordo costante di lei e del mondo da cui sono sempre stata esclusa.

Un ricordo costante delle cattiverie che ti ho fatto, Lily.

Non sono mai stata una vera sorella. Finché eri viva ho sempre nascosto l’affetto che provavo per te. L’ho sempre annegato nel rancore, nel livore, nell’invidia. E adesso è troppo tardi per rimediare. Non sono mai stata brava a cogliere il momento giusto. Eri tu quella impulsiva, quella coraggiosa... non io.

Dio, quanto mi manchi adesso, Lily.

Come sono stata sciocca, Lily.

Potrai mai perdonarmi, Lily?

“…God evening, good night,

watched over by tiny angels
Who show the little

Christ Child's tree in dreams...”

Finalmente Harry ha smesso di piangere. Mi guarda incuriosito adesso, protende le sue mani verso di me. Mi stringe un dito con la sua piccola mano. Com’è forte la sua presa, sembra quasi che non voglia lasciarmi più. Gli accarezzo i capelli teneramente.

Gli angeli da lassù veglieranno su di te, Harry, insieme a mamma e papà. Dormi adesso, piccolo, dormi.

“...Sleep now, blessed and sweet,

look at dream's paradise
Sleep now, blessed and sweet,

 look at dream's paradise…”

 

Ecco, finalmente il sonno cala sui suoi occhietti stanchi, lentamente le sue palpebre si chiudono. Lo poggio delicatamente sulla culla e gli rimbocco le coperte. Lo guardo un’ultima volta. Sembra sereno. Sorride.

Dormi, Harry.

Dormi e non pensare.

 

 

A coloro che sono giunti fin qui: grazie! Se voleste lasciare una recensione, anche piccina picciò, ve ne sarei davvero grata, anche se è solo per dirmi di non tediarvi ulteriormente con cose del genere. 

Ultima cosa: forza team Grey’s Anatomy! *sventola bandierina*

  
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