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Autore: Mari24    29/12/2011    11 recensioni
"E come se fosse la prima volta, mi perdo in quei tuoi occhi azzurri, limpidi come il mare. Vorrei allontanarmi, interrompere quella ‘scena dei profumi’, ma è come se tu fossi una calamita dalla quale non riesco a staccarmi."
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Sono alla mia scrivania.
L’ennesimo caso chiuso e altre scartoffie da compilare.

È strano che quando ho un’azione sul campo, ho un partner. Quando invece ho da sbrigare il lavoro di ufficio mi ritrovo da sola.

Sorrido e scuoto la testa.

Infondo lui non è un poliziotto, ma sta al distretto solo per me.  Lo so.

Ormai il mio turno è finito da più di mezz’ora e anche Ryan ed Espo sono andati via da un bel pezzo.

Vorrei andare a casa anche io, immergermi in un bagno caldo e non uscire per un paio d’ore, ma prima voglio finire questo lavoro.

Ti vedo nella sala relax, giochettando con il tuo cellulare.

Sorrido e mi passo le mani sul viso stanco, facendole finire sul capelli.

Sono davvero stanca ma se bevessi un caffè ora non dormirei.

Ti vedo avvicinarti a me con una bottiglietta d’acqua.

-“Ho pensato che avessi sete, ma il caffè a quest’ora non è indicato se vuoi dormire!”- mi dici gentile, e io sorrido per tutte le premure che hai verso di me.

-“Oh Castle! Bevo caffè a ogni ora della giornata!”- rispondo cercando di nascondere il fatto che mi conosci così bene da sapere che non volevo il caffè ora.

-“Appunto! Visto che tu continui imperterrita sulle tue cattive abitudini, devo per forza essere io a cancellarle e a farti bere e mangiare cibi salutari!”- dici tutto contento.

Roteo gli occhi, ma infondo hai ragione.

Continuo il mio lavoro, compilando i rapporti, ormai ho quasi finito, per fortuna.

Odio questo lato del mio lavoro.

Ma mi sento osservata.

Alzo gli occhi incerta, e ti trovo a fissarmi con quel sorrisino ebete che ti ritrovi stampato in faccia.

-“Castle! Mi stai fissando!”-

-“E quindi?”- mi rispondi sicuro.

-“E’ spaventoso. Fa molto maniaco che fissa!”- rispondo.

Ma tu ti avvicini a me e mi sussurri all’orecchio:

-“Beh ma io non sono un maniaco. Sono solo… io!”- dici dolcemente.

Ma la tua vicinanza, il tuo fiato sul collo mi costringono a chiudere gli occhi, e quando mi giro siamo a soli due centimetri di distanza.

E come se fosse la prima volta, mi perdo in quei tuoi occhi azzurri, limpidi come il mare.
Vorrei allontanarmi, interrompere quella ‘scena dei profumi’, ma è come se tu fossi una calamita dalla quale non riesco a staccarmi.

Mi accorgo di arrossire, perché sento le mie guance andare a fuoco.

Deglutendo e facendo un profondo respiro riprendo il mio lavoro, ma non sono per nulla concentrata.

-“Non vai a casa?”- ti chiedo sperando che la mia voce non mi tradisca dall’emozione.

-“Um… no. Ti aspetto. Non voglio che vai alla macchina da sola!”- mi dici sempre con quel tuo tono protettivo.

-“Castle, sono un poliziotto. So cavarmela da sola!”- rispondo ridacchiando.

-“Lo so! Ma mi piace pensare che ti faccio da guardia del corpo.”-

Sorrido e scuoto la testa.
Devo assolutamente finire.

Circa 20 minuti dopo, alla fine, esausta e stanca, ho finito di compilare il mio rapporto, e insieme ci avviamo verso l’ascensore.

Ma poi qualcosa mi blocca.
Non voglio stare in una scatola chiusa con lui, sarebbe troppo imbarazzante.

-“Ehm.. io faccio le scale!”- dico decisa.

-“Ok. Tanto sono in discesa!”- rispondi ironico.

-“Certo se fossero state in salita avresti dovuto tenerti un panino in tasca, per ridarti le energie per continuare la salita!”- rido scherzando sulla tua forma fisica, anche se ultimamente ti sei dato una regolata.

-“Ah-ah-ah! Davvero spiritosa detective!”-

Io rido, mi diverte sempre un mondo prenderti in giro, ma vedo che anche tu stai sorridendo.

Quando arriviamo alla porta mi sorpassi e aprendola mi dici:

-“Prego…”- invitandomi a passare per prima.

Eh si devo ammetterlo, Richard Castle!
Sei proprio un uomo galante!

Ma prima che io possa passare, con passo veloce passi tu e mi dici:

-“Non questa volta!”-

Dicevo?! Galante?! No, sei il solito bambino.

Questa volta ridi tu.

-“E dai Beckett! Mi hai praticamente detto che sono cicciottello, questa è la mia vendetta!”- dici facendomi la linguaccia.

Tu! Richard Alexander Rogerds fai la linguaccia a me?! No questo non deve succedere.

Mi avvicino a te mentre tu continui a camminare e, da dietro, ti faccio lo sgambetto.

Tu inciampi sui tuoi piedi ma non cadi.

Ti volti e con aria di sfida esclami:

-“E’ guerra!!!”-

Io rido e ti vedo avanzare verso di me. Indietreggio, ma qualche passo dopo il muro mi ferma.

Cavolo! Sono bloccata.

Mi ingabbi con le tue braccia, non ho via di fuga.

-“Allora detective. Lo sgambetto?! È un colpo basso!”- esclami con voce più bassa del solito.

-“Beh! Te lo sei meritato!”- ti rispondo ma anche la mia voce è bassa, strozzata, come se avesse paura ad uscire.

I tuoi occhi si piantano nuovamente sui miei, e vedo che il tuo sorriso furbo è passato.

Ora sei serio e anche il mio sorriso piano piano, è andato scemando.

I tuoi occhi si spostano e scendono sulle mie labbra.

So che vorresti baciarmi, so che lo vuoi.

Il tuo capo si avvicina al mio ma la tua bocca si poggia sul mio collo, lasciando dei caldi e lunghi baci.

Il mio cuore batte a una velocità disumana. Prima o poi mi farai morire.

Le tue labbra continuano a percorrere il mio collo, salendo sul mento e continuando verso la guancia.

Quanti centimetri ci sono fra noi?! Due? Tre? Non lo so.

-“Mi fa impazzire il tuo profumo!”- dici con voce bassa e profonda.

Non so cosa dire, sono senza parole.

Vorrei dire qualcosa ma è come se fossi pietrificata.

Il mio respiro è accelerato, come se avessi corso, ma so che è l’emozione e tutti quei brividi che mi corrono lungo la schiena quando mi sei così vicino.

Il tuo volto si avvicina al mio e istintivamente chiudo gli occhi.

E poi sento un leggerissimo contatto di labbra sulle mie, e le farfalle che fanno a botte dentro al mio stomaco.

Ma prima che tu possa approfondire il bacio, mi stacco, uscendo dall’ingabbiamento delle tue braccia.

-“D-devo… devo andare, Rick.”- dico in un sussurro.

Sono la settima gradazione di rosso.

Ti guardo e vedo quel sorrisetto malizioso sul tuo volto.

Volevi provare fino a quanto ti avessi fatto avanzare?!

Forse.

Ancora rossa in volto, abbasso lo sguardo.

-“Buona notte, Castle!”- ma non ho saputo nasconderti quel mezzo sorriso spuntato sul mio viso.

Mi dirigo alla macchina, e mi accorgo che mi segui.

-“A domani detective.”- mi rispondi dandomi un bacio all’angolo della bocca.

E io resto lì, bloccata, mentre con lo sguardo ti vedo raggiungere la macchina, sempre con quel sorrisetto piantato sul viso.







ANGOLO MIO: Ma ciaooo!!! come state?! passato un buon Natale?!

eh lo so! vi aspettavate il seguito della natalizia (e qui si sentirono i grilli in sottofondo!! xD ) ma non è ancora pronta... nel mentre ho questa shot che è stata scritta all'inizio di novembre e mi sembrava ora di pubblicarla.

la parte del panino in tasca è una delle ingenialate della mia twin quando ha visto il promo della 4x01 e Castle sembrava un pò affaticato dalla corsa in ospedale! xD

come mi è venuta?! eh... questa volta non ve lo posso dire.. i fatti accaduti sono a real slice of life!!!!!!! xD

e dopo questo.. vedete voi se farmi sapere se fa schifo completamente o se si può salvare!! xD

vi auguro già da ora (perchè non prevedo di pubblicare in qst gg) un felice anno nuovo!!!

ci risentiamo nel 2012... praticamente dopo domani!! LOL


sbaciottiiiiiiiiiiiii  ;>

   
 
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