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Autore: Ariana_Silente    29/12/2011    1 recensioni
Sulla torre più alta del castello di Hogwarts due uomini si confrontano.
L'uno è disarmato e senza più forze, l'altro è in piedi, saldo. La bacchetta lungo il fianco stretta spasmodicamente dalla mano tremante.
Sanno entrambi cosa devono fare, sanno entrambi cosa deve succedere.
L'unica cosa che non sanno e che temono non si compia, è quella fondamentale. Quella parte del piano che non dipende più dalla volontà del morente bensì da colui che impugna la bacchetta, esitante.
Ho voluto descrivere gli ultimi istanti che Albus e Severus trascorrono insieme.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Secondo di Eternità

 

 

«Cosa mi dai in cambio?»
«Qualsiasi cosa.»

 

Allora la sua voce non era di supplica, non era un uomo agonizzante e morente.
Era l'uomo più potente sulla faccia della terra, era l'insegnate più apprezzato e intelligente.
Era l'uomo a cui aveva fatto quella promessa.

Qualsiasi cosa.

<

Doveva ucciderlo.
Cercò dentro sé i motivi per i quali l'uomo che aveva rappresentato la sua salvezza doveva abbandonarlo per sempre.

Voleva ucciderlo...

Perché faceva parte del piano, gliel'aveva chiesto – ordinato.

Non era una motivazione.

Perché sarebbe morto in qualsiasi caso e in qualsiasi modo, era questione di tempo.

Non bastava.

Perché c'era in gioco la vita di due innocenti.

Non era una motivazione sufficiente.

Perché aveva promesso di salvarla, ma aveva fallito.

La mano si sollevò tremante, gli occhi neri scrutano quelli azzurri, in quel secondo di eternità le due menti si sfiorano, si osservano. Il tormento dell'uno non può essere paragonato a quello dell'altro. Derivano da sorgenti così profondamente estranee che non vi è un termine di paragone.

 

«Vi siete fidati delle persone sbagliate, Severus.
Aiutami a salvare suo figlio.»


L'eternità trascorse in quel singolo secondo depredandoli di tutto ciò che era rimasto loro, in quell'istante in cui entrambi si chiesero se i piani sarebbero rimasti gli stessi, se lui avrebbe trovato la forza di farlo, alla fine.

 

«Severus, dopo tutto questo tempo?»
«Sempre.»

 

Per lei.

 

«Avada Kedavra.>>





§§§§

AS's space.

ah-ehm... non so bene che dire. questa fic è nata per caso e non ho nemmeno avuto voglia di arrampicarmi per controllare che le citazioni che ho usato, in particolare quelle sul lato destro siano esatte, sono andata a memoria, comunque provengono tutte dal settimo libro di HP. ovviamente.
è stato un flash, l'amore a prima vista all'incirca, ho rivisto la scena e le parole sono venute da sole e si sono disposte in bell'ordine sul foglio bianco di word.
and so, buona lettura!

...

....

......

auguronissimi per un magico 2012!!



 

  
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