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Autore: Ambarabacicicoco    29/12/2011    0 recensioni
Con le note di "Hallelujah" di Jeff Buckley come sottofondo, una riflessione. Un qualcosa di senza senso.
Pericolo di seghe mentali o assoluta incapacità di trovarci un significato.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È da tanto tempo che non scrivo. Per mancanza di voglia, di passione, di ispirazione. Ora invece ho troppe cose da scrivere, troppe frasi e pensieri istantanei che mi vengono in mente, troppi messaggi che vorrei lasciare, incisi nella roccia del tempo. Messaggi che, tra qualche anno, rileggerò, e ricorderò. Ricorderò le stesse sensazioni che provo ora, sotto le note di “Hallelujah” di Jeff Buckley.

Sono sensazioni non troppo distinte, in verità nulla di particolare. Solo una piatta calma, ferma. Uno stato di apatia totale, di voglia di fare tante cose ma allo stesso tempo la mancanza della forza per farle. O dovrei dire la mancanza di voglia. Non è semplice descrivere uno stato d'animo. Alcuni ci provano con dei semplici aggettivi, ma secondo me una sola parola è troppo riduttiva per poter esprimere un'emozione. È lo stato d'animo di una persona. Una persona che, essendo tale, è complicata. Prova una serie confusa di emozioni assieme, alcune più forti altre più deboli, che nemmeno lei riesce bene ad identificare. Magari ce ne sono alcune che nascondono delle altre, o alcune che escono nonostante si cerchi di nasconderle. Sono emozioni. Non domandatemi cosa siano però, perchè non saprei rispondere. Sono un qualcosa di troppo complicato, superiore a me e alla mia capacità di ragionamento.

Non sono oggetti, non sono qualcosa che si possa toccare. Ma nemmeno un odore, un profumo, un suono, un gusto. Non sono nulla che si possa percepire con uno dei cinque sensi. Ma NON sono nulla. Sono pur sempre qualcosa, perchè io, come tutti gli essere umani, riesco a provarle.

Posso spiegare da cosa sono causate, da impulsi nervosi credo, o sicuramente qualcosa del genere. Posso anche dire perchè talvolta provo certe determinate emozioni, e perchè altre volte ne provo di diverse. Posso farlo quasi sempre. Talvolta sono un groviglio talmente complesso che nessuno può definirle.

Definirle, sì, è questo alla fine che sto cercando di fare. L'essere umano è fatto così, cerca di definire qualunque cosa, anche qualcosa di indefinibile. Dà un'etichetta a qualunque cosa. A un suono, a un odore, a una parola. Le parole sono etichette, sono un insieme di suoni che definiscono un qualcosa. Etichette. Il mondo non è nulla senza queste. O almeno questo è ciò che appare.

Sarebbe strano non cercare di trovare una spiegazione a tutto, più rilassante sicuramente. Sarebbe una vita più tranquilla. Quanto tempo si perde per cercare di capire ogni singola cosa? Troppo, decisamente. Quanto tempo si perde per cercare di capire ogni singolo sentimento, parola, profumo, odore? Troppo, decisamente. Quanto tempo si perde della propria vita? Troppo, decisamente.

Sì, proprio troppo, decisamente.

E la vita non è infinita, è un qualcosa che prima o poi terminerà, come è giusto che sia. Se avessimo una vita infinita non ce la godremmo. In questo modo invece, sapendo che prima o poi arriveremo alla fine, cerchiamo di godercela il più possibile. Ciò non vuol dire che ci riusciamo, anzi. Passiamo la nostra intera vita cercando di godercela il più possibile. Non sono sicura che questo funzioni, né che questo accada realmente. Forse dovremmo semplicemente sederci, e aspettare il corso degli eventi. Magari per alcuni questo sarebbe vivere, io non credo. Ma non credo che vita sia nemmeno ciò che ho descritto prima. È allora che cos'è vivere?

Non lo so, ma mi ritrovo nuovamente a cercare di dare una definizione a qualcosa che non posso definire. Forse dovrei semplicemente accettarlo, arrendermi, ed etichettare ciò come un qualcosa di “non definibile”. In questo modo però, l'ho appena definito. Certo, in una maniera imprecisa ed approssimata, ma l'ho pur sempre catalogato nel mio infinito schedario.

E così si ricomincia da capo, di nuovo, sempre il solito, sempre. Perchè nonostante tutto, nonostante tutte le consapevolezze che ottengo, sarà sempre così. E lo so. E continuo a farlo. Sempre.

  
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