Serie TV > Merlin
Segui la storia  |      
Autore: Swami_    29/12/2011    1 recensioni
L'aprì nuovamente e tirò fuori un foglio finissimo di pergamena. Lesse quelle parole scritte con una grafia ordinata che riconosceva come quella della madre e sospirò nuovamente. Annunciava con molta gioia, ovviamente solo sua, che il suo unico figlio si sarebbe unito in nozze con Lady Emma. Come se non bastasse a disgustarlo di più, la madre di era lanciata in una lunga descrizione della sua “adorata” nuora: bionda, alta, elegante e simpatica. -Praticamente una sosia della principessa Elena, magari anche più stordita.- si disse
Genere: Commedia, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Una ragazza per Sir Leon


 

 


Prologo

 

 

 


 

Se c'era una cosa che odiava fare Sir Leon era partecipare a conversazioni che non gli interessavano minimamente.

In primis, le conversazioni sulle donne.

Non che le odiasse o le temesse, erano semplicemente troppo complicate da capire.

Oppure era perché non era mai stato veramente innamorato, come teorizzava Sir Percival.

Era rimasto incredulo quando durante una cena qualunque consumata in mensa, Percival aveva cominciato a raccontare della sua fidanzata Olea. Ne parlava quasi come se stesse leggendo una di quelle smielate poesie che sua madre collezionava da quando era fanciulla.

-Vi sposerete presto, immagino!- gridò Galvano sputacchiando pezzi di carne dalla bocca piena di cibo.

Sir Leon alzò il sopracciglio e si allontanò di qualche centimetro dal suo amico e fidato cavaliere.

-Fosse per me, mi sposerei in questo istante, ma Olea vuole l'abito perfetto e il corredo perfetto, e in questo momento non ho la più pallida idea di quanto tempo ci voglia.-rispose Percival.

-Sai mia sorella Dana ci ha impiegato ben quattro settimane, facendo sgobbare pure il sottoscritto, ho dovuto ricamare!- raccontò Galvano mentre spezzava il pane con troppa energia e briciole di pane volavano ovunque.

-Io non mi sarei mai abbassato a tanto, Galvano.- intervenne Leon, ormai stizzito da tutta quella conversazione.

-Ma avevo dieci anni! E poi mia madre non avrebbe mai più preparato il pollo speziato!- esclamò Galvano. -Era un rischio che non potevo correre!-

I commensali scoppiarono a ridere, tutti tranne Sir Leon che decise di alzarsi e lasciare la tavola.

Nessuno ci fece molto caso, la sua incapacità di essere simpatico e di rilassarsi erano risapute in tutta Camelot. Ormai non c'era abitante, che fosse contadino o cavaliere, che provasse a farlo ridere, la ritenevano una sfida persa in partenza.

Ultimamente nemmeno sorrideva più, ma il fatto fu notato solamente da Merlin e Sir Percival.

* * *

Sir Leon vagò a lungo per i corridoi del castello di Camelot, finché non decise di avviarsi a casa, una bellissima costruzione che distava pochi passi dalla piazza centrale. Mentre camminava nel freddo invernale, il suo sguardo non coglieva gli intensi giochi di luce della luna, ma bensì contavano i soldati a guardia della città.

Una deformazione professionale che lo portava quasi all'ossessione. Più di una volta era stato ripreso dal Principe in persona per il suo troppo zelo e la sua incapacità di accettare l'errore.

Se Artù era il valoroso cavaliere, dal coraggio e cuore puro.

Lui era il meticoloso stratega che pensava a tutto il resto, ovvero dall'addestramento dei soldati ai rifornimenti di cibo e acqua, dalla difesa della cittadella all'aggiornamento dei turni notturni e diurni. E tutto questo lo faceva con estrema precisione.

Si fermò a pochi passi dal portone e sfilò una lettera dall'interno del mantello.

Era quasi tutta spiegazzata, segno che durante la giornata l'aveva stretta più volte.

L'aprì nuovamente e tirò fuori un foglio finissimo di pergamena. Lesse quelle parole scritte con una grafia ordinata che riconosceva come quella della madre e sospirò nuovamente.

Annunciava con molta gioia, ovviamente solo sua, che il suo unico figlio si sarebbe unito in nozze con Lady Emma.

Come se non bastasse a disgustarlo di più, la madre di era lanciata in una lunga descrizione della sua “adorata” nuora: bionda, alta, elegante e simpatica.

-Praticamente una sosia della principessa Elena, magari anche più stordita.- si disse, decidendosi ad entrare a casa. Lasciò la lettera sul tavolo dove alcune volte pranzava e si ritirò nella sua camera da letto, convinto che dopo un lungo sonno ristoratore lo avrebbe aiutato a scrivere una lettera di rifiuto che non sembrasse offensiva nei confronti dei gusti e delle scelta di sua madre.

E con questi pensieri, Sir Leon si appisolò, sognando capelli biondi e abiti di pizzo.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


* * *

Spero vi sia piaciuto questo piccolo prologo.

E' la prima volta che pubblico qualcosa su Merlin, fatemi sapere se vi è piaciuto e se i personaggi sono verisimili.

Un saluto a tutti e Buone Feste

Swami_

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Swami_