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Autore: Crystal 14    30/12/2011    4 recensioni
Nancy è una ragazza speciale.
Si trasferisce con i genitori in una casa di montagna ereditata da una lontana zia.
Nancy inizia a curiosare nella soffitta, dove trova un baule dal misterioso contenuto.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nancy aveva sempre odiato la città. Odiava quelle case grigie e opprimenti dalla lunghezza infinita che attiravano il caldo d’estate e con lui le zanzare. Adesso non avrebbe dovuto più soffrire, o almeno per poco: la sua famiglia aveva deciso di trasferirsi nella casa di montagna ereditata dalla pro-prozia Marta, una vedova sempre sola che abitava in una casa enorme, non abbastanza lussuosa da essere chiamata villa, ma nemmeno così piccola da essere paragonata ad una cascina.
Nancy l’aveva vista in foto. Si era fatta l’idea di una casa abbastanza grande e spaziosa da ospitare una famiglia con sette figli, una dei quali era stata la zia Marta.
Il viaggio in macchina per raggiungere la sua nuova casa era lungo. Ogni minuto in quell’automobile era un istante sottratto al tempo che avrebbe passato con i suoi amici, anzi, con il suo unico amico Federico, di quindici anni. Le loro famiglie erano legate da una profonda amicizia che nel corso degli anni si era evoluta, e la madre di Nancy ormai parlava spesso con quella di Federico, mentre gli uomini di casa preferivano discutere di politica o di sport. I due ragazzi erano stati amici sin da piccoli, cresciuti insieme e ora divisi a causa di un trasferimento.
Per Nancy sarebbe stato difficile fare nuove amicizie, soprattutto in quello strano posto che non conosceva. Aveva ancora tutto il viaggio d’andata per rifletterci. Federico le sarebbe mancato, questo era un dato di fatto, ma non poteva farci niente ed era sicura che non sarebbe mai riuscita a rimpiazzarlo.
La macchina svoltò in una stradina corta, proseguì una decina di metri in salita e parcheggiò davanti al portone della loro futura casa. Non era ancora arrivato il momento del trasferimento definitivo, ma i genitori di Nancy desideravano fare progetti per un’eventuale restaurazione e, magari, avere il consenso della figlia.
La casa era enorme e piena di ragnatele. In totale, i piani erano quattro e al pian terreno c’era un garage occupato da una vecchia roulotte, collegato ad un vecchio bagno inutilizzabile e uno sgabuzzino per le cianfrusaglie. Inoltre, c’era anche una piccola lavanderia con più lavatrici dalla dubbia utilità, visto che quella dimora era abitata da una vedova senza figli. Al piano superiore c’era un’enorme sala da pranzo con tanto di divani, un grande tavolo e un bel camino.
Nancy corse subito ad aprire la porta del terrazzo e si trovò ad ammirare il panorama che si stendeva di fronte ai suoi occhi: da mozzare il fiato!
Distribuita in quell’immenso terrazzo c’era una scorta di legna che li avrebbe scaldati per tutto l’inverno, vecchi bauli contenenti tappeti e, infine, una comoda sedia a dondolo. Nancy si precipitò nell’attigua cucina che aveva una portafinestra e quando l’aprì, il campanello posto sopra di essa tintinnò attirando una decina di gatti randagi o forse di più.
«E questi?!» Gridò il padre di Nancy accorrendo.
Aveva sempre avuto una repulsione per i felini domestici e non aveva alcuna intenzione di trovarseli ogni giorno sul retro della casa, pronti ad invadere la sua dimora. Un gatto dal pelo lungo e nero si avvicinò all’uscio, intenzionato ad entrare, mentre altri randagi aspettavano del cibo da loro.
Nancy notò dei piatti vuoti sul pavimento, incrostati di mangime per gatti e constatò che qualcuno doveva avergli dato da mangiare prima del loro arrivo, ma non riuscì a trovare una risposta a questo suo interrogativo.
Tutta la famiglia si recò al piano superiore, il secondo, e insieme decisero quali sarebbero state le loro stanze da letto. La madre e il padre di Nancy avrebbero dormito nella camera più lussuosa, dotata di terrazzo, bagno privato, termocoperte e molto più ampia delle altre stanze di quel piano. Non soddisfatta degli alloggi di quel piano, Nancy decise di esplorare la mansarda. Lì trovò la sua camera ideale, grande come quella dei genitori ma senza l’ausilio del bagno privato. C’erano tre letti in totale e un’immensa confusione. Sicuramente ci sarebbe stato molto da fare, ma a rassettare avrebbe pensato in seguito perché il suo sguardo fu catturato da una botola che spuntava in bella vista dal soffitto. Notò un bastone con un gancio, ideale per tirare giù la scala che conduceva alla soffitta. Nancy iniziò ad armeggiare per aprirla e quando riuscì a sbloccare l’apertura, la scala scivolò davanti ai suoi occhi pronta per essere percorsa. Sembrava poco solida per sostenere il peso di due persone, ma avrebbe sicuramente resistito ad una ragazza di appena quindici anni. Spinta da una forte curiosità, Nancy cominciò a salire verso il buio…
  
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