Fedeltà
Di Un Cane
Il cimitero di Godric’s
Hollow è silenzioso, accarezzato da morbidi
fiocchi di neve. È bianca la coperta che ricopre dolcemente
le tombe, bianca
come le ossa che riposano abbandonate sottoterra.
Bianco. Bianco di neve e di
silenzio assopito ivi dormienti riposano.
Tuttavia, una macchia nero pece
interviene ad interrompere la candida
monotonia del paesaggio. Un manto di pelliccia gonfio di ossa e organi
ancora
funzionanti.
Una bestia respira, prostrata ai
piedi di due tombe di marmo bianco,
bianco come la neve che le ricopre.
L’animale respira appena,
anch’esso coperto di candidi fiocchi. È da un
po’ che non si muove, e sembra intenzionato a restar
lì per sempre.
Una coppia passa di lì,
vede la bestia assopita e si ferma. Quella
solleva le palpebre, scrutando i passanti con due occhi grigi colmi di
lacrime
che ancora, dopo giorni di silenzio, scivolano lungo il muso sottile.
Sono occhi che soffrono, quelli.
Occhi di speranza morta, dissipata
da un manto di neve gelida.
Occhi che parlano di abbandono, di
fame di Carità Celeste.
Perché è
questo che desidera, l’animale. Morire lì,
spegnersi davanti
alle tombe che sorveglia da settimane sotto pioggia, neve e vento. Fa
la
guardia a due pezzi di marmo, ma a lui va bene così.
<< Scusi… >> chiama timidamente
la donna, richiamando
l’attenzione del guardiano del cimitero. Lui la guarda, si
avvicina, poi segue
l’occhiata intimorita della signora e di suo marito e capisce.
<< Non
fate caso a lui, è qui da quando hanno seppellito i Potter.
Suppongo che fosse
il loro cane. Abbiamo provato a tirarlo via da lì, ma
l’accalappiacani si è
beccato un bel morso proprio l’altro ieri >> spiega con una
scrollata di spalle.
La donna allora guarda il cane con
pietà e si avvicina, sorda ai
richiami del marito. S’inginocchia nella neve, guarda prima
il cane e poi le
lapidi. Sorride.
<< Sii
paziente, cucciolone. Prima o poi il sole riesce a brillare anche sul
capo di
chi si trovava all’ombra, sai? Non perdere le speranze, ci
rivedremo >> sussurra
dolcemente. Allunga una mano,
sfiorando l’orecchio del cane, che le lecca le dita e alza
gli occhi.
La donna, seminascosta dal
cappello, ha lunghi capelli rossi e gli
occhi verdi. Si alza in piedi, voltandosi e raggiungendo il marito, un
uomo
occhialuto con folti capelli neri.
Sirius Black non si alza, sa che
è inutile seguirli. Eppure si sente
più leggero, ora. Infondo, non è poi
così solo.
Con un ultimo breve sguardo, la
coppia si allontana e scompare in un
veloce turbinio di neve. Forse il bianco non rispecchia proprio il
colore
spettrale delle ossa, no? Forse, se guardato con gli occhi giusti,
può
diventare sinonimo di purezza. Dopotutto, chissà. Se al
mondo esiste ancora
qualcuno pronto a sperare, non è detto che il candido manto
dell’innocenza non
ricopra proprio ogni cosa.
Sirius appoggia il muso sulla
lapide di James e chiude gli occhi, beato
finalmente nel suo piccolo angolo di bianco paradiso terrestre.
Intanto, nella
neve, un’impronta di cane affonda radici ai piedi delle
tombe. Da
quell’impronta nascerà un unico, candido fiore.
A voi il significato che esso
potrà acquistare, così come a voi
permanga l’immagine di un cane enorme, nero e coperto di neve
che un giorno
farà ritorno nella terra per rivedere quella coppia
sorridente pronta a
tendergli una mano.
Le tombe ora sono tre, ma si sa, i
numeri sono relativi. O almeno,
questo è ciò che pensa il ragazzo dagli occhiali
tondi e gli occhi verdi che,
guardando le lapidi, sorride e innaffia il fiore bianco ormai coperto
di neve
ma forte alle intemperie.
Angolo
dell’autriiiiiiiice:
Complimenti, siete
arrivati fin qui! *fa innalzare un coro di
vuvuzela* Ammirevole, davvero ammirevole!
Ok, ora posate quelle
spranghe, da bravi, so che è pessima,
ma… boh, la mia testa è sempre pronta a scrivere
cavolate XDXD Un
ringraziamento particolare al santo che recensisce (ossia nessuno XD) e
ne
approfitto per augurarvi Buon Natale e Felicissimo Anno Nuovo
all’insegna di
speranza rinata e amicizia imperitura!
Tomi Dark Angel