Nickname sul forum: KumaCla
Nickname su Efp: KumaCla
Titolo della fanfiction: Reminiscenze
Titolo del contest: Youth Memories
Pairing: (accennati) Minerva/Dougal, Merope/Tom, Andromeda/Ted, Bellatrix/Voldemort, Dorcas/Sirius, Narcissa/Lucius, Molly/Arthur
Personaggi: Ariana Silente, Petunia Evans, Minerva McGranitt, Merope Gaunt, Andromeda Black, Lily Evans, Bellatrix Black, Dorcas Meadowes, Narcissa Black, Molly Prewtt, Alice Paciock
Generi: Generale, Malinconico
Warnings: Drabble; FlashFic
Credits: i personaggi appartengono a J. Rowling; le canzoni ad Adele
Note personali: questa raccolta sulla vecchia - spero non troppo - generazione è tutta al femminile. Ho scelto undici donne e undici momenti della loro infanzia, cercando di variare il tema (dall’amore, alla gelosia, all’amicizia, al dolore). La prima storia è incentrata sulla figura di Ariana, poco dopo l’attacco dei Babbani; la seconda sulla presa di coscienza di Petunia: sua sorella è una strega; la terza sull’addio di Minerva al ragazzo che amava (spero che Wikipedia sia stata attendibile); la quarta sull’abbandono di Merope; la quinta sull’amore di Andromeda: ritengo che sia stata una ragazza piuttosto confusa, ad un passo dal diventare come le sue sorelle, e a fare la differenza è stato proprio Ted; la sesta sulla partenza di Lily per Hogwarts; la settima sull’ossessivo amore di Bellatrix per Voldemort; l’ottava su Dorcas, figura di cui si sa davvero poco (purtroppo) e che mi piace affiancare a Sirius; la nona su Narcissa; la decima su Molly e l’undicesima (Adele si starà disperando per come ho stravolto la sua triste e bella canzone) sull’infanzia di Alice (non conoscendo il suo cognome da nubile ho usato quello da sposata).
Ringrazio Ulissae per il giudizio ( ">Youth Memories).
Reminiscenze
1. Rolling in the deep
Ariana Silente (114 parole)
«There’s a fire starting in my heart
Reaching a fever pitch»
C'era un fuoco che si levava nel suo cuore, ardeva feroce, come febbre infettava il suo corpo: la pervadeva, la domava, la piegava.
Più si arrabbiava e più il fuoco aumentava ed esplodeva in un fragore di cocci, schegge e sogni infranti, lasciandola senza più energia.
Allora, nella sua buia stanza dove trascorreva giornate soffocanti, guardava con occhi vuoti il muro, alla ricerca di una finestra – una consolazione –, ma di finestre non ce n'erano e il fuoco tornava, come un veleno, come un acido che la corrodeva sotto pelle e la costringeva a fremere e a rigirarsi nel buio, senza lasciarle pace.
C'era un fuoco, che la bruciava da dentro e distruggeva la sua vita.