Il quarto Cohen a Orange
County
Erano trascorse due
settimane da quella piovosa giornata ad Orange County ed inevitabilmente ognuno aveva ricominciato a
vivere la propria vita, anche se con un vuoto in più nel cuore. Alcuni dovevano
preoccuparsi del lavoro, altri della famiglia, altri
ancora dell’imminente inizio del collage; tra quest’ultimi
vi era Seth Cohen che,
nonostante iniziasse la scuola di Design di Rhode Island a gennaio, era costretto dalla giovane Summer a riflettere su cosa mettere e, soprattutto, sul
comportamento da adottare con gli amici che si sarebbe fatto in futuro.
La sera, a Newport Beach,
era già calata da un’ora e seduto sopra al letto della sua stanza, con un’aria
a dir poco scettica, il ragazzo osservava la giovane Roberts
seduta sul parquet e intenta
a fare una minuziosa selezione dei vestiti che pochi minuti prima si trovavano
ordinati all’interno dell’armadio.
“Summer…”
“Che c’è?!”
“ma mancano ancora dei mesi prima che io cominci il collage…deve passare ancora
tutte l’estate!”
“e allora? Cohen devi
arrivare preparato…Se te lo
sei dimenticato io finita l’estate parto per
“ok ok….ho capito...mi sa che se aggiungi qualcos’altro la
mia autostima potrebbe risentirne seriamente!”
In tutta risposta Summer lanciò al proprio ragazzo un sorriso piuttosto
fittizio, per poi tornare alla scelta dei vestiti e trattare un discorso che in
quei giorni non tardava mai di presentarsi.
“Piuttosto…hai parlato con Ryan?!”
“No…dovevo parlargli?!”
L’improvviso sguardo di fuoco
che la ragazza gli lanciò espresse fin troppo bene il fatto che quella non era decisamente il genere di domanda
retorica che Summer si aspettava; quest’ultima,
infatti, dopo aver gettato a terra un gilet notevolmente fuori moda, si
posizionò davanti al giovane Cohen con le mani ben
appoggiate sui fianchi, rendendo ancora più visibile il disegno di una palma,
ben stampata sulla sua maglietta gialla.
“Cohen!?”
“Sì Summer…”
“Non c’hai parlato?!”
“ma cosa posso dirgli?!...ehi Ryan
su non disperare…vedrai che prima o poi la rincontrerai…speriamo più poi che
prima…ma comunque la rincontrerai…fidati!”
“Scemo!”
Con l’aria decisamente scoraggiata, la giovane
Roberts andò a sedersi sul letto, accanto al
fidanzato, portandosi con aria distratta i capelli dietro le orecchie.
“Ma che posso dirgli?! Già prima non era un tipo loquace…pensa adesso. E poi cosa
credi…che non abbia provato ad aiutarlo?!”
“Ah si…e come?!”
“l’ho convinto a rivedere Hellboy…e non ha
sortito alcun effetto…dico io…ti rendi conto?!”
“Cohen…”
“Non c’è più speranza…”
“Cohen…”
“io credo in Hellboy…e se lui non c’è riuscito…bè…è come dire
che Superman non può sconfiggere Lex
Luthor”
“Cohen…“
“Si...”
“…sei un deficiente!”
“eh…lo so…è per questo che
ti sei innamorata di me no?!”
Proprio nell’esatto momento
in cui il ragazzo dai capelli ricci cercò di avvicinarsi a Summer
con delle intenzioni tutt’altro
che “pure”, sempre se così si potevano definire, la ragazza si alzò
fulmineamente dal letto, lasciando Seth con la bocca
a dir poco asciutta.
“Dobbiamo aiutarlo…”
“Ehm….ok…come
facciamo?!”
“Andiamo a parlarci…”
“Adesso?!”
“Sì…”
“bè…la vedo difficile visto che ora non è in casa…”
“A no…e dov’è?”
“è uscito con Luke…”
“Con Luke?!…”
Il tono della ragazza
sembrava un misto tra incredulità e dubbio; certo oramai i tempi in cui Ryan e Luke si prendevano a
scazzottate erano finiti, ma non avrebbe mai pensato che proprio l’ex di Marissa sarebbe riuscito a tirare su di morale Ryan dopo tutto
quello che era successo. Già…chissà come l’avrebbe presa Coop
se li avesse visti?!
Sicuramente avrebbe alzato le spalle e con un
aria quasi convinta avrebbe detto che non c’era nulla di strano
visto che ormai lei e Ryan erano soltanto amici. A
quel punto l’avrebbe guardata con il suo sguardo poco convinto e Marissa avrebbe cambiato discorso con un agilità degna di lode.
Ma Coop
ora non c’era e quella chiacchierata non l’avrebbero potuta fare. Nonostante
fossero passate quasi tre settimane dall’incidente, ogni volta che pensava alla
sua migliore amica Summer non riusciva ancora a
controllare quel pesante nodo in gola che le
si formava senza il minimo preavviso. Quando sarebbe svanita
quella sensazione?! quando sarebbe riuscita a parlare
di Marissa senza abbandonarsi nei ricordi?
…Probabilmente mai.
“Ehi…tutto bene?!”
Lo sguardo e il tono di Seth trasparivano quella preoccupazione che da giorni ormai
si faceva sentire ogni volta in cui Summer rimaneva
silenziosa; cosa che del resto in tutto
quegli anni era capitata assai raramente. Così, senza mai
spostare lo sguardo dalla mora, il giovane Cohen si
alzò dal letto e le si avvicinò,
posando delicatamente le mani sopra a quelle spalle così sottili.
“Sì…tutto bene….dobbiamo
pensare a Ryan…”
“ok!”
“quindi ci serve un piano!”
“un piano…mmm….tipo miracolo del Chrismukka!?”
“Esatto…”
Mentre i due continuavano a
riflettere sulla strategia da adottare per aiutare il giovane Atwood, l’improvviso suono del campanello obbligò Sandy e Kirsten, i quali si
trovavano nell’ampia cucina della dimora Cohen, a
rimandare le loro consuete effusioni.
“mmm…lasciamolo
suonare…”
“Sandy….”
La donna, che indossava un
paio di jeans con una maglietta a dir poco elegante, si scostò dal marito
invitandolo con uno dei suoi soliti sorrisi ad andare a vedere chi fosse alla
porta, come se ciò indicasse chiaramente il fatto che se l’avesse fatto le
dimostrazioni d'affetto sarebbero
sicuramente continuate in un’altra stanza.
“e va bene….vado
io…voi donne siete così…”
“affascinanti?!”
“A dire il vero volevo dire
convincenti…ma affascinanti
ci sta decisamente meglio!”
Dopo aver dato l’ennesimo
bacio alla moglie, Sanford, come lo chiamava sempre
sua madre, si diresse verso la porta d’entrata, superando i due gradini che lo
dividevano dalla meta con un leggero salto.
Una volta aperto
l’uscio, l’uomo non riuscì a trattenere lo stupore; davanti a lui si trovava
una ragazza dai lunghi capelli castani che le arrivavano fino alle spalle, dove
tendevano ad assumere un effetto leggermente più ondulato. Gli occhi erano
della stessa tonalità dei capelli e la pelle metteva ancora più in rialto la
loro tonalità nocciola.
“Ciao…zio Sandy”
“Oh mio dio…non ci posso
credere…”
Senza far trascorrere ulteriori secondi, Sandy abbracciò la ragazza alta si e no
Dalla cucina, vedendo che
il marito tardava ad arrivare, Kirsten decise di
raggiungerlo e non appena ebbe riconosciuto chi si trovava tra le sue braccia
non tardò ad avere la stessa reazione del consorte.
“Kate…sei proprio tu?!”
Sciolto l’abbraccio con il
capofamiglia dei Cohen, la giovane andò incontro alla
donna, scambiando anche con lei l’ennesimo abbraccio della serata.
“come stai?!…” affermò Kirsten,
il cui tono di voce manifestava fin troppo bene la felicità per quell’inaspettata sorpresa.
“…è da una vita che non ti vediamo!”
“è vero…ma sapete com’è…a papà non piace molto Orange County!”
“Eh lo so….” commentò Sandy,
con il suo consueto tono che appariva serio e spiritoso allo stesso tempo “…mio
fratello ha preso il meglio da mia madre!”
“Aspetta che ti veda Seth…vado a chiamarlo…”
Detto ciò, Kirsten si precipitò al piano di sopra, lasciando la
ragazza in compagnia di Sandy, o lo zio a seconda di come lo si voleva
considerare; quest’ultimo,
una volta aiutata Kate a
portare le valigie dentro casa e a depositarle vicino all’entrata, le mise un
braccio intorno alle spalle per poi accompagnarla in uno dei luoghi più
frequentati della casa: la cucina.
“Allora nipote…come mai
questa visita?!”
“Ho voluto farvi una
sorpresa,,,,e per darti una
notizia che…”
“Oh mio dio…”
La ragazza dagli occhi
castani venne improvvisamente
interrotta da una voce fin troppo conosciuta e, soprattutto, fin troppo
abituata a non far terminare il discorso a qualsiasi fosse l’interlocutore.
“Seth…”
“cugina…”
Dopo aver contribuito ad
aumentare il numero di abbracci
verificatisi in quella serata, Seth si allontanò
leggermente dalla ragazza dai capelli castani, come se da distante potesse
individuare meglio i cambiamenti fisici dovuti al trascorrere del tempo.
“Cavolo…la somiglianza è
ancora più impressionante…”
“Seth
ti prego…sono appena arrivata…risparmiami quella storia…”
“è vero…” si intromise il padre del ragazzo
“…prima dovresti fare le presentazioni!” disse, indicando la ragazza dai
capelli scuri che fino ad allora era rimasta vicino a Kirsten, aspettando che Seth
si ricordasse della sua presenza.
“AH già…Natalie questa è…”
“Seth
… il mio nome è Kate…K-A-T-E!”
“Ah è vero…scusami…ma sai assomigli così tanto
a Natalie Portman che a volte mi dimentico
chi sei in realtà…”
In tutta risposta la cugina
lanciò al ragazzo una smorfia semi-divertita, per poi fare le presentazioni a
modo suo, evitando così ulteriori
battute da parte del ragazzo.
“Sono Kate Cohen…la
cugina di Seth!”
“Piacere…Summer Roberts…”
Non appena sentì
pronunciare quel nome, il sorriso dipinto sulla faccia di Kate lasciò improvvisamente spazio a un decisamente evidente stupore.
“Tu sei Summer…quella
Summer?!...”
chiese la ragazza, spostando
il suo sguardo dalla mora al cugino, il quale sentiva già che avrebbe dovuto
sopportare un’ulteriore degrado del suo orgoglio maschile; orgoglio?!ma quando
mai se ne era preoccupato?!
“La stessa Summer di cui, tutte le estati in cui sono venuta qui, ho dovuto sorbirmi migliaia di
storia da parte tua?!”
“Esatto…” rispose Seth, il quale con un’aria quasi vittoriosa, mise un
braccio intorno alle spalle della fidanzata, la cui espressione sembrava alquanto
scocciata, sebbene leggermente divertita dalla situazione “…ora è la mia ragazza!”
Per ora….” Si intromise la diretta interessata
“…se non cominci a scervellarti per quella cosa….”
“Ah...si…la cosa….”
“Bè Kate…”
disse improvvisamente Kirsten,
che già intuiva di cosa stessero parlando Summer e il
figlio, “…in teoria la casetta in piscina sarebbe occupata da Ryan…”
“Ah già…la nonna me ne ha
parlato…è il ragazzo che da circa tre anni vive con voi, giusto?!”
“Esatto…” si intromise Sandy “…ora non è in casa, ma domani mattina faremo
delle presentazioni migliori di queste…” dopodichè indicò il figlio, il quale
appena si accorse che l’attenzione era rivolta su di lui intervenne con una
delle sue classiche frasi ad effetto.
“che dire….diamo
il benvenuto ufficiale alla quarta Cohen di Orange County!”