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Autore: Nyra    30/12/2011    5 recensioni
''Quella mattina di Dicembre, il giovane Takahashi Misaki stava studiando attentamente i suoi appunti dell'Università, sfruttando il periodo delle vacanze natalizie in attesa del prossimo esame. Era completamente concentrato, percui non aveva certo idea che non sarebbe riuscito a studiare quel giorno, causa un leggero inconveniente, che si presentò con quattro semplici parole.
-Misaki, andiamo allo zoo.-''
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akihiko Usami, Misaki Takahashi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina di Dicembre, il giovane Takahashi Misaki stava studiando attentamente i suoi appunti dell'Università, sfruttando il periodo delle vacanze natalizie in attesa del prossimo esame. Era completamente concentrato, percui non aveva certo idea che non sarebbe riuscito a studiare quel giorno, causa un leggero inconveniente, che si presentò con quattro semplici parole.

-Misaki, andiamo allo zoo.- La voce di Usagi-san, proveniente dal piano superiore, a pochi passi dal suo studio, spezzò la sua concentrazione. Lo scrittore scese le scale, diretto verso il povero ragazzo che sapeva di dover inevitabilmente rinunciare a studiare. Ma non per una voglia improvvisa di andare allo zoo, ma perchè conosceva quella voce e sapeva che quando Usagi-san voleva qualcosa, anche se si trattava di un bizarro e irragionevole pretesto, la otteneva. Sempre e comunque.

In effetti questa era una cosa che lo rendeva molto simile a un bambino, tralasciando la numerosa collezione di orsacchiotti, gli aereoplanini e tutte le strane cose che Usami Akihiko possedeva.

-Devo studiare, Usagi-san.- disse Misaki, sapendo tuttavia che quelle parole sarebbero servite a ben poco.

-Puoi studiare domani.- soffiò nel suo orecchio lo scrittore, che intanto gli si era avvicinato pericolosamente. E Misaki maledì il rossore che irrimediabilmente gli aveva colorato le guance. Misaki si voltò verso di lui, deciso a replicare in ogni modo. Con lo studio non si scherzava, il prossimo esame doveva superarlo a tutti i costi. Ma proprio quando incontrò quegli occhi viola, di quel colore così profondo, il ragazzo non potè fare a meno di perdercisi dentro, come succedeva ogni volta che si guardavano. E poi Misaki vide una scintilla maliziosa accendersi in quegli occhi e, già temendo cosa lo scrittore avesse in mente, fece per alzarsi, peggiorando la situazione. Usagi lo abbracciò, intrappolandolo in quelle braccia che non promettevano nulla di buono, in quel momento, per il povero universitario.

-Se proprio non vuoi andare allo zoo possiamo trovare qualcos'altro da fare insieme.- disse Usagi-san, con una voce calda che trasudava passione da tutti i pori. E Misaki, non appena lo scrittore infilò una mano sotto la sua maglietta, si ritrovò a dire l'unica cosa che l'avrebbe fatto smettere.

-Va bene! Andiamo!- Lo scrittore sorrise e diede al ragazzo un dolce bacio a stampo.

-Usciamo tra 10 minuti.- soffiò sulle sue labbra e Misaki arrossì, facendo sorridere lo scrittore, che tornò nel suo studio.

Misaki, ancora un po' spossato, guardò i suoi libri e i suoi appunti lasciati sparsi sul tavolo, pensando che ancora una volta, Usagi-san aveva ottenuto ciò che voleva.

 

-Perchè proprio lo zoo?- chiese Misaki allo scrittore, che guidava la sua macchina rossa sportiva gia da un po', diretto verso lo zoo della città.

-Ho letto che è una delle mete preferite delle famiglie borghesi.- Usagi-san, che fin da piccolo non aveva avuto una vera e propria famiglia, causa problemi familiari, ora cercava di recuperare il tempo perso della sua infanzia, cosa che spiegava la presenza di orsacchiotti, giocattoli e quant'altro nella sua camera da letto.

Arrivarono pochi minuti dopo e Usagi parcheggiò la sua macchina il più vicino possibile all'entrata. Pagarono il biglietto e neanche dieci minuti dopo il loro ingresso nello zoo, Misaki si ritrovò a sfogliare una cartina.

-Allora, Usagi-san, quale animale vuoi vedere per primo? Qui vicino ci dovrebbero essere i fenicotteri e i gufi, a quanto pare.- disse Misaki, senza distogliere lo sguardo dalla cartina.

-Usagi-san? Usagi-san?- Misaki si voltò per cercarlo, ritrovandolo poco dopo vicino a un cartello che, all'entrata, mostrava una cartina più grande della sua. Misaki lo raggiunse e Usagi indicò un punto preciso sulla cartina.

-Andiamo qui.- disse, deciso. Misaki osservò il punto che aveva indicato. Gli orsi.

Se l'aspettava.

 

Da quando erano arrivati nello spazio degli orsi, Usagi era rimasto per un bel po' a fissare gli animali che giocavano con l'acqua, dormivano e mangiavano. Misaki sorrise, non visto dallo scrittore, mentre pensava che l'uomo sembrasse davvero un bambino alla sua prima volta allo zoo.

Poco dopo visitarono molti altri animali, tra cui le scimmie, gli uccelli, i rettili, gli elefanti, le giraffe e molti altri ancora. Visitarono persino il grande acquario, che era davvero enorme e presentava alcune specie di pesci che Misaki non aveva mai visto. Poi, quando arrivò l'ora di pranzo, si sedettero su una panchina accanto al laghetto al centro dello zoo, dove giravano liberi papere, cigni e pavoni.

Personalmente, Misaki non capiva come avesse fatto Usagi a liberarsi dei numerosi impegni che aveva detto di avere prefissati per quel giorno. La soluzione gli apparve in mente poco dopo: lo scrittore aveva ancora una volta deciso di trascurare i suoi impegni. E tutto per una gita allo zoo? Certe volte non riusciva proprio a capirlo.

Misaki sospirò, rassegnatosi ormai al fatto che presto il suo cellulare avrebbe squillato, rivelando un'arrabbiatissima Aikawa-san che sicuramente gli avrebbe chiesto spiagazioni. Perchè, di tutti i guai che Usagi combinava, doveva sempre preoccuparsene lui?

-Va tutto bene, Misaki?- La voce preoccupata di Usagi lo riscosse.

-Scommetto che per venire qui hai trascurato di nuovo i tuoi impegni.- disse l'altro, già pentendosi di essersi portato il cellulare.

-Ho quasi finito. Mi restano poche pagine da scrivere e in più la consegna è domani. Non preoccuparti.- Lo scrittore gli sorrise e Misaki ricambiò il suo sorriso. Meno male, forse quella volta non avrebbe avuto dei problemi con Aikawa-san.

Misaki si alzò in piedi, rasserenato.

-Ti va di fare una passeggiata?- disse il ragazzo, tendendogli una mano che Usagi accettò con un sorriso. Ma Misaki la lasciò poco dopo, imbarazzato di passeggiare con lui mano nella mano. Ma lo scrittore sorrise, avvicinandosi al suo orecchio e sussurrando due semplici parole che lo fecero avvampare di più.

-Ti amo.-

 

Passeggiarono per il parco in tranquillità e poi si sedettero sotto un albero, lontano dai bambini che giocavano a pallone e dalle persone riunite allegramente ai tavoli da pic nic.

Usagi gli prese la mano, ora che erano soli, l'uno accanto all'altro, e Misaki non si potè rifiutare in alcun modo, poichè in fondo in fondo amava quel calore che le mani dello scrittore emanavano, anche se non lo avrebbe ammesso mai.

-Allora, come procede il tuo ultimo lavoro?- chiese il ragazzo, per rompere quel silenzio che si era creato tra di loro, un silenzio quasi intimo, cosa che accadeva spesso quando erano soli.

-Molto bene. Ne sono molto fiero.- disse l'altro, guardando oltre le fronde degli alberi, dove il sole illuminava le foglie più alte.

-Sono contento.- Per un attimo calò di nuovo quel silenzio e Misaki sentì il sangue fluire sulle guance.

-Misaki?-

-Sì?-

-Sono molto felice di essere qui con te.- Misaki avvampò e l'imbarazzo gli impedì di rispondere.

-Mi piace molto questo zoo. Ma un giorno mi piacerebbe rivedere quello di Londra.- disse lo scrittore, che poi si voltò verso il ragazzo, guardandolo intensamente in quegli occhi di smeraldo, provocandogli un vortice di emozioni inspiegabili, che solo lui riusciva a scatenare.

-E vorrei che tu venissi con me.- E il cuore di Misaki battè furiosamente.

-Usagi-san, io..- Ma prima di poter rispondere le labbra di Usagi lo catturarono in un bacio passionale, che gli fece morire le parole in gola, non appena la mano dello scrittore si infilò tra i suoi capelli, carezzandogli dolcemente il collo per rilassarlo e stringendolo al contempo in una presa decisa per approfondire il bacio. Usagi si staccò quando sentì Misaki mugolare in cerca d'aria.

-Baka-Usagi!- gli inveì contro il giovane, ansimando in cerca d'aria. -E se ci avesse visto qualcuno?!- aggiunse, coprendosi il viso da quel rossore che aveva colorato il suo viso fino alle orecchie. Usagi sorrise, trovandolo semplicemente adorabile. E subito dopo, il suo sorriso dolce e divertito lasciò il posto a uno sguardo malizioso che non piacque minimamente a Misaki, che vide quegli occhi viola avvicinarsi sempre di più, finchè il respiro dello scrittore non si posò sulle sue labbra.

-E tu lascia che guardino.- sussurrò l'altro, con voce roca, prima di rapirlo in un altro bacio ricco di passione. Misaki mugolò disperato. Perchè Usagi-san si comportava in quel modo? Fortunatamente nessuno sembrava essersi accorto di loro, dato che erano tutti molto lontani, ma lo scrittore non si era mai comportato così in pubblico!

Quando finalmente l'uomo si staccò, Misaki respirò profondamente e cercò di regolarizzare il suo respiro accellerato, ma venne prontamente steso a terra e lo scrittore lo guardò dall'alto, con un sorriso che Misaki conosceva bene.

-Usagi-san, no! Non qui..-

-Non preoccuparti Misaki, questo non è certo il posto adatto.- Misaki quasi benedì il cielo, ma se ne pentì subito dopo, quando analizzò le parole che lo scrittore aveva appena detto e sgranò gli occhi, incredulo.

-Aspetta, aspetta! Devi finire il manoscritto oggi pomeriggio!- disse Misaki, mettendosi a sedere, mentre osservava l'uomo alzarsi.

-Oh, sì. Troverò tempo anche per quello.- disse semplicemente l'altro, spolverandosi i pantaloni. Misaki si alzò a sua volta, allarmato dalle intenzioni che già vagavano nella mente perversa dello scrittore.

-Io devo studiare! Non potrò farlo se tu..- Usagi lo guardò leggermente sorpreso, prima di sorridere divertito, guardandolo con scherno.

-Stai dicendo che pensi di non riuscire a reggere il mio ritmo?- Misaki avvampò e l'altro rise. Il ragazzò sentì un moto di rabbia crescergli dentro. Come diavolo osava mettere in dubbio la sua resistenza?!

-Cosa credi, baka-Usagi?! Guarda che io sono molto più resistente di quanto pensi!- esclamò il giovane, indignato, non rendendosi realmente conto di cosa stava per andare in contro.

-Ma davvero?- ghignò l'altro, divertito.

-Certo!- sibilò il giovane universitario. Lo scrittore gli si avvicinò, guardandolo dall'alto in basso.

-E credi di poterlo dimostrare?-

All'improvviso, una terribile consapevolezza di ciò che lui stesso aveva causato prese possesso di Misaki, che si pentì immediatamente di tutto ciò che aveva detto e maledì la sua boccaccia e, soprattutto, i giochetti che Usagi architettava per coglierlo puntualmente in fallo. Misaki, arrabbiato più con se stesso che con lo scrittore, quasi non si accorse quando Usagi lo trascinò fino alla sua macchina, che ripartì immediatamente verso casa, dove il resto del pomeriggio Misaki lo passò con lo scrittore a rimpiangere quanto aveva detto allo zoo. Ma segretamente ne fu felice, poiché insieme passarono una delle notti d'amore più belle e passionali della loro storia, escludendo i particolari imbarazzanti che Usagi aveva deciso di sperimentare, costellato puntualmente dai numerosi ''Ti amo'' dello scrittore che, in preda al desiderio, aveva sussurrato con voce sensuale all'orecchio del ragazzo.

 

Il giorno successivo, Misaki, chino sui libri, cercò insistentemente di studiare ciò che aveva tralasciato il giorno precedente, cercando al contempo di ignorare il fastidioso dolore al fondoschiena. Avrebbe dovuto farla pagare a Usagi-san prima o poi! A lui e ai suoi tranelli in grado di soggiogarlo puntualmente.

-Come va lo studio, Misaki?- chiese lo scrittore, con un gran sorriso, prima di dargli un dolce bacio sulla guancia. Misaki arrossì, ma non potè fare a meno di sibilare minacciosamente la risposta.

-Una meraviglia.-

Lo scrittore sorrise e si avviò nella cucina, per farsi un caffè. Misaki lo guardò, percependo un terribile sospetto farsi strada nella sua mente.

-Usagi-san?-

-Si?-

-Hai finito il manoscritto?-

-Sì, proprio un'ora fa. Ho già avvertito Aikawa.- Ma non era questo che interessava a Misaki.

-E...su che cosa sarebbe basato questo libro?- chiese, già temendo la risposta.

-Boy's Love.- rispose lo scrittore, semplicemente, bevendo un sorso di caffè.

Misaki corse come un fulmine su per le scale, dritto nello studio di Usagi e sbirciò nel computer, leggendo alcune righe del manoscritto che lo scrittore aveva appena concluso e scoprendo con orrore e imbarazzo che si trattava di un altro boy's love con loro due come protagonisti, e lo scenario non era altro che lo zoo che avevano visitato il giorno precedente. Con aggiunta di numerosi avvenimenti che non erano mai accaduti.

-BAKA-USAGI!!- urlò il giovane universitario, rosso più per la rabbia che per l'imbarazzo di ciò che aveva appena letto. E Usagi sorrise dietro la sua tazza di caffè, pensando a quanto fosse incredibilmente adorabile il suo Misaki quando era arrabbiato.

 

 

 

 

 

Che ne dite?^^

Non vedevo l'ora di scrivere una Usagi/Misaki e spero sia piaciuta!^^

Buon Capodanno a tutti!^^

 

 

Nyra


 

  
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