Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Mary West    30/12/2011    3 recensioni
Classificata settima al "Wrong Contest! James/Rose" indetto da Jaybree sul forum di Efp.
“Rose…”
“Non pensare, Jamie.”
“Non possiamo, Rosie. È un peccato, è un male…”
“Lo sapevi, peccare non significa fare il male: non fare il bene, questo significa peccare.”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Rose Weasley | Coppie: James Sirius/Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bright red

Era quasi il tramonto e il sole colorava il cielo con le sue sfumature scarlatte, calando sull’orizzonte.
James era seduto su un masso, in uno spiazzo deserto in riva al Lago, smuovendone la superficie piatta e cristallina con le pietre che trovava attorno a sé.
Un leggere alito di vento si alzò e arruffò la sua chioma già disordinata, lasciando intravedere gli occhi scuri e profondi che si celavano dietro alle lenti sottili.
Prese un altro sasso e lo lanciò: quello colpì l’acqua cinque volte, prima di affondare nelle sue profondità oscure.
Rimase per un istante ad osservare le increspature, che diminuirono pian piano fino a scomparire.
Afferrò l’ennesima pietra, alzando la mano pronto a lanciare, quando il colore del sasso attirò la sua attenzione: era una roccia dai lineamenti duri, spigolosi, grigia con sfumature di rosso scuro.
James se la lasciò scivolare tra le dita, osservandola con curiosità crescente, rapito dal quel riflesso ramato. La punta affilata gli sfiorò il palmo con forza, affondando nella carne: una piccola goccia di sangue gli colò lungo il polso.
Un pensiero si fece spazio nella sua mente prima che riuscisse a fermarlo e prese magicamente forma a pochi passi da lui.
“Ti abbiamo cercato dappertutto”
La voce di Rose echeggiò nel silenzio della radura, mille volte amplificata.
James non si girò a guardarla neanche quando la sentì sedersi vicino a lui.
Troppo vicino.
“Ero preoccupata”
Lui si morse la lingua per non rispondere, serrò gli occhi per non permetterle di leggervi il dolore che gli lacerava l’animo. Sperava che Rose interpretasse quel silenzio come una mancanza di considerazione, che si offendesse e andasse via, lontano da lui.
Eppure, una minuscola parte di sé sperava che rimasse al suo fianco, a sussurrargli parole di conforto e incoraggiamento all’orecchio, promettendogli che tutto sarebbe andato bene.
Perso in quel vortice di pensieri, quasi non si accorse della stretta calda che avvolgeva la sua mano, ancora sanguinante. La roccia scarlatta rimase imprigionata tra i palmi che si sfioravano.
“Cos’è?” domandò lei, gettando all’indietro la crespa chioma di boccoli ramati.
“Un roccia” rispose James e finalmente alzò lo sguardo su di lei, nei suoi occhi ambrati, dolci, comprensivi. Le gote, arrossate dal vento, risaltavano sul volto tempestato di efelidi color cremisi.
Rosso, dappertutto su quel viso tanto agognato nei suoi sogni proibiti.
“Ti assomiglia” continuò lui, abbassando lo sguardo sulle loro mani, strette in un intreccio perfetto.
“Perché?”
I suoi occhi, grandi e caldi, si aprirono ancor di più in un’espressione dolcemente ingenua.
“Avete la stessa sfumatura. Siete entrambe bellissime da ammirare” spiegò lui, con un’alzata di spalle “E, se provo ad avvicinarmi troppo, rimango ferito”
Lo sguardo di Rose si fece più apprensivo, un’ombra di dolorosa determinazione parve colpirle il volto.
Si fece ancora più vicina a lui, fino a lasciarsi andare tra le sue braccia.
James lasciò le proprie stringerla a sé, combattendo con la propria ragione, quella ragione che gli imponeva di allontanarla, evitare di entrare in contatto con lei in quel modo così intimo: era sbagliato, proibito.
Avvertì il viso di Rose farsi sempre più vicino al proprio, il suo respiro fresco soffiargli le guance rosse e accaldate. Un sussurrò gli sfuggì tra le labbra contratte.
“Rose…”
“Non pensare, Jamie”
Lui scosse la testa, disperato.
“Non possiamo, Rosie. È un peccato, è un male…”
“Lo sapevi, peccare non significa fare il male: non fare il bene, questo significa peccare”
Una lieve risata spezzò la tensione che li divideva.
“Vorrei che non fossi così saggia, Rosie. Se magari avessi meni pregi, riuscire a non pensarti in continuazione”
“Non credo, sai. Tu sei pieno di difetti, eppure io non riesco a starti lontana per più di due minuti”
James rise di nuovo, stavolta più forte, e Rose si unì a lui.
“Adoro sentirti ridere”
“Io adoro ridere per te”
Si guardarono, sempre vicini con i volti e i cuori, che battevano, furiosi, all’unisono.
Così vicini, eppure così distanti.
Ingiustamente allontanati da una parentela che non avevano deciso, un destino che li aveva separati senza che potessero aver possibilità di replica.
I loro occhi scivolarono gli uni negli altri, le loro dita, imperlate di sudore, erano ancora intrecciate intorno a quella roccia vermiglia.
“Rose!”
La voce di Albus li fece trasalire entrambi e James ritirò la mano da quella di Rose, come se si fosse scottato.
“Vai, Rosie”
“Tu non vieni?”
La sua voce era carica di rammarico. Voleva rimanere lì, avvolta in quell’intreccio perfetto.
“Tra un po’. Ci vediamo a cena”
Lei annuì e si districò dal suo abbraccio con dolcezza, raggiungendo il limite della radura.
Albus apparve accanto ad una maestosa quercia pochi istanti dopo e Rose lo seguì lungo il sentiero verso il castello.
James rimase ad osservarla da lontano, finchè non sparì all’interno delle mura.
Sospirò, scuotendo la testa, e il suo sguardò scivolò una volta di più su quella roccia malsana, caduta ai suoi piedi.
La ferita sul palmo della sua mano aveva smesso di sanguinare; nel punto il cui lo spigolo aveva ferito la carne, ora, giaceva una cicatrice scarlatta.
James sapeva che avrebbe bruciato ancora a lungo.
Raccolse la pietra e la lanciò sulla superficie del Lago: la sfiorò una volta, affondando subito dopo, senza riuscire in nessun modo a rimanere a galla.








---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Eccomi! :)
Si tratta della prima cosa che scrivo sulla Next Gen che non riguarda l'unica coppia che mi soddisfi appieno (la Lily/Scorps *-*)

Scritta per il "Wrong contest: James e Rose" indetto da Jaybree sul forum di Efp (e classificatasi settima, con il prompt "roccia" :D), è stato il mio primo approccio ai più piccolini.
Con loro, ho un costante rapporto di amore/odio (tranne che con la piccola Lils :3). Rose, in generale, non mi fa affatto impazzire (forse perché l'unione, nella mia testa, del carattere di Hermione con i capelli Weasley, da Auror, non mi convince :().
Però, l'idea di loro due insieme (che non avevo mai immaginato, neanche per sbaglio) m'intrigava troppo per non provarci :D
A me, il risultato non è dispiaciuto affatto: oltre lo stile, la grammatica e il resto del coro, mi piace il sapore rosso che sento (è anche il mio colore preferito x)).
Ah, "bright" significa "malsano" e credevo rendesse l'idea dell'errore di fondo di questa possibile relazione.
Aspetto, comunque, la vostra sentenza ;D
A presto.
Mary  

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Mary West