Fandom: Doctor Who/Supernatural.
Pairing/Personaggi: Dean, Eleventh Doctor, OC
(Original Character), sub text Castiel/Dean.
Rating: Pg.
Beta: nessuna, causa tempo tiranno /o
Genere: Introspettivo,
Romantico.
Warning: Crossover, Flash-fic,
subtext Slash, Spin-off.
Words: 548 (fiumidiparole).
Summary: Quale genitore non ha mai perso suo figlio al centro commerciale?
Note: Spin-off di Meet the New Boss di Koorime. Scritta
sul prompt 40.
Regali dell’Albero di Natale di
destiel_italia.
DISCLAIMER: Non
mi appartengono, non ci guadagno nulla ù_ù
I Speak Baby
La
vita di Dean era sempre stata un gran casino, non era una novità, ma per la
prima volta quel giorno comprese l’ansia che provava suo padre tutte le volte
che lui e Sammy sparivano dalla sua
vista, quando andavano tutti insieme in qualche Walt Mart.
Joel aveva solo un
anno e lui gli aveva fatto tutte le raccomandazioni del caso, non appena erano
entrati e l’aveva visto fissare affascinato le luminarie lampeggianti:
«Ascoltami bene: entriamo, paghiamo due cose, e torniamo al motel. Semplice e
liscio, okay? E se ti comporti bene, prendo qualcosa anche per te».
Ma suo figlio aveva
continuato a fissarlo con quegli occhioni dal colore
diverso, invariabilmente brillanti, e lui aveva capito che non l’avrebbe avuta
vinta nemmeno quella volta.
L’aveva ficcato nel
carrello, mentre rifletteva su che regali prendere. Si era girato solo un
attimo a guardare una camicia – due secondi, davvero! – e quando si era voltato
di nuovo, il pulcino era sparito. E, be’, nemmeno
questa, a dire il vero, era una novità, perché il suo bambino era un
mezzo-angelo, e cosa potevi fare quando decideva di svolazzare via? Chiuderlo
in cerchio di fuoco?
E Dean sapeva esattamente dove andare, infatti puntò con sicurezza il
reparto giocattoli lì dietro, ma comunque, duh…ansia.
«Ali?» sentì dire
da una voce sconosciuta, proprio mentre svoltava l’angolo, e in lui si accese
un campanello d’allarme.
Suo figlio era lì,
comodamente seduto sul bancone dei giocattoli, davanti al responsabile del
reparto. Fece un versetto e quello si accigliò.
«Nah, gli angeli – quelli
veri – non esistono» continuò il commesso, che indossava un imbarazzante farfallino
rosso e bretelle abbinate sopra la divisa, e aveva dei capelli castani
assolutamente ridicoli. «Come sarebbe a dire che uno
dei tuoi papà lo è? No, che non può esserlo. In più di novecento anni di vita
ho incontrato solo cose che lo sembrano» sbuffò,
puntando contro Joel una strana bacchetta metallica, che ronzò, facendo rizzare
i capelli sulla nuca a Dean per il terrore. «O magari no» borbottò poi,
controllando qualcosa su di essa.
«Ehi!» esclamò il
cacciatore «Che diavolo stai facendo a mio figlio?»
Appena lo vide
marciare verso di loro, il suo bambino fece un versetto entusiasta, per nulla
pentito del proprio comportamento, alzando le braccia verso di lui, ed il commesso lo imitò, esclamando: «Ecco il Papà Senza Ali!»
«Eh?» fece Dean
perplesso.
«È così che ti chiama: Papà Senza Ali. È divertente. Dice che il Papà Con Le Ali è a lavoro» spiegò lo strano tizio.
«Okay, chi diavolo sei tu?» sbottò Dean accigliato, prendendo in
braccio Joel.
«Il Dottore»
rispose il commesso, tranquillo, indicando la targhetta sulla camicia che
recitava appunto The
Doctor.
«Yeah, grazie tante, intendevo cosa sei tu?» rincarò il cacciatore ed il pulcino fece
qualche altro versetto, attirando l’attenzione del Dottore.
«Come sarebbe a dire un omino simpatico? Sì, be’,
so di essere simpatico, ma perché omino? Non sono così basso!» s’imbronciò, e Joel
ridacchiò. «Tuo zio è un gigante? Hai una strana
famiglia, tu, lo sai?» continuò il Dottore divertito,
indicandolo con la bacchetta.
«S-stai… stai parlando con lui?» smozzicò Dean esterrefatto.
«Sì, parlo Bambino» confermò quello.
«Bamb- tu,» sbottò, puntandogli un
dito sul petto, proprio sotto quello stupido farfallino, come fosse un arma «me
lo devi insegnare!» gli ingiunse, ed il Dottore fece scorrere lo sguardo dal
suo indice al suo viso, con espressione terrorizzata.
FINE.