Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Dhialya    31/12/2011    3 recensioni
C'erano cose che di lei nessuno sapeva. Nemmeno lei le sapeva, alcune cose di se stessa.
Aveva rinunciato a conoscersi, perchè sapeva di essere difettosa dentro.
Aveva qualche meccanismo interno che la rendeva allergica alle persone. Era noiosa, sempre a guardare il lato negativo e fare pensieri malinconicamente strambi, a pensare al passato, a ciò che sarebbe destinato a finire: una canzone, un film, una pizza.
Un'ora, una giornata, un anno, la vita.
Quindi capiva le persone, se dopo un po' che parlavano con lei se ne andavano via, da altri, lontano.
Chi vorrebbe una macchina rotta?
Genere: Generale, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Anima Bruciata.





C'erano cose che di lei nessuno sapeva. Nemmeno lei le sapeva, alcune cose di se stessa.

Aveva rinunciato a conoscersi, perchè sapeva di essere difettosa dentro.
Aveva qualche meccanismo interno che la rendeva allergica alle persone, che si rifiutava di farla collaborare se le presenze intorno a lei diventavano troppo insistenti, oppressive, soffocanti.

Perchè era pesante internamente, e sopportarsi sapendo di essere un peso – per gli altri, per sé, per chi cercava di coinvolgerla in tutti i modi – era troppo difficile.
Oppure, come al solito, non era capace di reagire fino in fondo.

Quindi perchè gli altri avrebbero dovuto cercare di conoscerla?
Era noiosa, sempre a guardare il lato negativo e fare pensieri malinconicamente strambi, a pensare al passato, a ciò che sarebbe destinato a finire: una canzone, un film, una pizza.
Un'ora, una giornata, un anno, la vita.

Quindi capiva le persone, se dopo un po' che parlavano con lei se ne andavano via, da altri, lontano. Per divertirsi, svagarsi, ridere e trovare qualcuno che non rispondesse solo a monosillabi o frasi veloci perché non si sentiva a suo agio.
Lei stava male, quando le facevano domande personali.
Però nel contempo voleva qualcuno che s'interessasse a lei. Solo che le davano sempre l'impressione che stessero mettendo il naso nei suoi affari, per spettegolare e curiosare, non per reale interesse.
Chi aveva ragione?
Avrebbe dovuto abbandonare quel suo stato di perenne difesa che si metteva addosso?

Chi vorrebbe una macchina rotta, che parte per poi lasciarti a metà strada?
Lei faceva così: iniziava, convinta, poi s'insinuavano i dubbi – dovuti a un gesto, una parola: bastava poco per farle cadere tutte le certezze che le si costruivano attorno, piano, immensamente piano – e lei si tirava indietro, per paura.
Perchè immaginava che dietro quei gesti o quelle parole ci fosse altro, anche se poi non era vero ed erano cose a cui avrebbe dovuto passare sopra.

Ma era come se la recezione, ciò che le persone pensavano di lei le arrivasse subito, come una stilettata: percepiva subito se era una presenza non gradita o facilmente trascurabile, di contorno.
Aveva imparato a non farsi illusioni, a tenersi a debita distanza dalle persone – tanto da temerle, da evitare un contatto con loro – per non scottarsi.

Perchè già in passato era successo; e ancora una volta era stata colpa sua, sua e della paura che le persone scappassero da lei, allontanandosi.
Quando vedeva le persone escluderla reagiva di conseguenza, isolandosi e facendosi vedere palesemente triste.
Che atteggiamento da egoista ignorante.

Con il tempo, però, aveva imparato a nascondere la cosa, passarci sopra, bruciando dentro e rimanendo impassibile fuori: un sorriso finto, un “Non fa niente, va tutto bene, non preoccuparti”, una finta conciliazione fuori mentre dentro esplodeva.
Ma era importante l'apparenza: le persone erano tranquille, come se avessero la coscienza pulita e leggera; lei faceva finta che tutto andasse nel verso giusto e procedesse come sempre, passando sopra a quelle, che per lei, erano mancanze.

E tutto il suo mondo fatto di cristallo crepato e tagliente messo in bilico su se stesso evitava di rompersi per sempre.

















   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Dhialya