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Autore: kaos3003    31/12/2011    2 recensioni
Dean vuole festeggiare quello che sarà il suo ultimo Natale e Sam è alla disperata ricerca di qualcosa che ricordi loro uno degli ultimi Natali felici passati con John.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Fandom: Supernatural
Rating: Per tutti
Personaggi/Pairing: Sam Winchester, John Winchester
Tipologia: Flash Fiction
Lunghezza: 505 (calcolatore)
Avvertimenti: Linguaggio Colorito
Spoiler! terza serie, ottavo episodio
Genere: Malinconico, Introspettivo.
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Eric Kripke e Warner Brothers che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in Supernatural, appartengono solo a me.
Credits: allora, la parola d'ordine citata nel secondo pezzo è presa da “Agente 007 Bersaglio mobile”, film uscito nel 1985.
Note dell'Autore: niente, io voglio una ghirlanda simile, ma dubito riuscirò mai a trovarne una.
Introduzione alla Fan's Fiction: Dean vuole festeggiare quello che sarà il suo ultimo Natale e Sam è alla disperata ricerca di qualcosa che ricordi loro uno degli ultimi Natali felici passati con John.

Sam uscì dall'emporio, stringendosi la giacca addosso. Aveva tempo appena per un ultimo tentativo, prima di tornare al motel ed addobbare l'albero, rigorosamente rubato.
Cazzo, dove aveva trovato suo padre quella maledetta ghirlanda?!
Intirizzito com'era, avrebbe perfino acquistato qualche confezione di pessima birra e si sarebbe scolato le lattine tutte d'un fiato per poi legarle insieme, tutto pur di sottrarsi a quel freddo che minacciava di gelargli perfino le palle. Magari così sarebbe perfino riuscito a scordare i pochi mesi che lo separavano dalla definitiva distruzione della sua famiglia.
Già, perché il prossimo Natale non ci sarebbe stato nessuno con lui, nessuno gli avrebbe porto un pacchetto rubato o una busta di lamette avvolte nella carta di giornale.
Con questa prospettiva, si aggiustò meglio la borsa di carta sotto braccio e, lentamente, si incamminò verso il negozio di liquori tra luci sfavillanti, alberi troppo carichi e auguri gridati a chiunque passasse.
La neve cadeva lieve e lenta, esattamente come quell'inverno di tanti, troppi anni fa.

John colpì la porta del motel con la punta dello stivale. Due volte in rapida successione e una dopo qualche secondo, esattamente come convenuto.
« Io sono un agente segreto britannico » mormorò una voce guardinga e John trattenne a stento una risata, cercando di ripararsi alla meglio sotto la tettoia.
« E io sono l'Uomo Ragno! E la dichiaro in arresto ».
La chiave girò nella toppa, immediatamente seguita da piccoli tonfi di passi affrettati e da uno squittio infantile
“Ci risiamo”, pensò. Dean aveva permesso a Sammy di stare sveglio fino al suo rientro, quindi sarebbe dovuto tornare di corsa alla macchina per nascondere i loro regali. Non che fossero poi gran cosa, ma non valeva la pena rovinare loro quell'ultimo residuo d'infanzia.
Aumentando la presa sui piccoli pacchi e sbuffando, l'uomo si allontanò leggermente dalla soglia. « Aspetta ad aprire, campione » ordinò, scendendo in fretta i gradini e correndo verso l'auto; fortunatamente aveva lasciato il bagagliaio aperto.
Fece appena in tempo a gettarvi i pacchetti e voltarsi con le braccia allargate, prima che un uragano di riccioli mori lo travolgesse.
« Papà! »
« Mi dispiace, non sono riuscito a fermarlo ».
John sorrise, osservando il suo primogenito avvicinarsi, il volto affondato nei capelli dei Sammy. « Non preoccuparti » mormorò, respirando l'odore di shampoo e sapone economico.
« Cos'hai lì? »
Gli sembrava strano che quella peste non avesse chiesto dell'unico pacchetto che ancora teneva in mano.
Rialzandosi, lasciò che Sammy gli sfilasse dalle dita l'involto di carta e si avviò verso la stanza, seguito a breve distanza da Dean.
Stava giusto per chiedere il rapporto della settimana, quando l'urlo entusiasta del suo secondogenito minacciò di perforargli un timpano. Appoggiato contro il suo petto, Sammy accarezzava le etichette colorate dei vecchi barattoli che componevano la prima ghirlanda che quella sua strana famiglia avesse mai avuto.
E a quella vista, il sorriso di John si allargò ancora, mentre si aggiustava il piccolo su un solo braccio e passava l'altro sulle spalle di Dean. Se tutto fosse andato per il meglio, avrebbe finalmente passato il Natale con i suoi figli.
   
 
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