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Autore: LeftEye    01/01/2012    10 recensioni
Sappiamo che Dean ama le donne, è un gran donnaiolo. Ma le ama proprio tutte? Come reagisce quando deve scontrarsi con nemici di sesso femminile?
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Dean Winchester e le donne cattive






Dean Winchester era abituato fin da piccolo a fare a botte, ma anche a prendersele. Da quando era diventato un cacciatore – cioè dal momento in cui suo padre gli aveva messo in mano una pistola e lui aveva colpito in pieno tutte le lattine di birra usate come bersagli – si era ritrovato molto spesso a combattere in qualche corpo a corpo con demoni e mostri di ogni sorta, dimensione... e sesso.
La prima volta che si era imbattuto in un demone che si era impossessato di una giovane donna, non era stata una bella esperienza. Quell'essere manovrava l'esile corpicino di una sua coetanea, una diciassettenne dai lunghi capelli biondi, ma era incredibilmente forte.
Dean allora aveva commesso un errore, aveva esitato all'idea di dover colpire una donna perché, sebbene fosse cresciuto senza una figura femminile, non aveva cuore di fare del male ad un esponente del gentil sesso.
E fu così che venne malmenato per la prima volta da una donna. Grazie al cielo suo padre, che gli aveva insegnato da piccolo la famosa tiritera "le donne non si sfiorano nemmeno con un fiore", era giunto in suo soccorso come un allenatore di boxe, sbraitandogli contro: «Ma che diavolo stai facendo, pezzo di idiota?! Ammazza quella troia!», altrimenti il demone lo avrebbe ridotto a brandelli.
Quel giorno Dean aveva capito il vero significato dell'espressione "parità tra sessi" e da allora non aveva fatto più alcuna distinzione: se c'era da picchiare, lui picchiava.
Certo, non poteva farci nulla se i demoni prendevano possesso del corpo di una donna, di un anziano o di un bambino: se voleva sopravvivere e salvare la vita di altre persone, doveva andare oltre le regole morali di una società che, se solo avesse saputo dell'esistenza di certe creature, avrebbe fatto molto di peggio di ciò che faceva lui.
In tutti quegli anni si era abituato a prenderle, di tanto in tanto, anche dalle donne ma, anche se non lo avrebbe confessato nemmeno sotto tortura, provava una sorta di risentimento verso il genere femminile. Forse era per questo motivo che con le donne che frequentava si comportava da vero bastardo, ma in fondo la sua era una sorta di autodifesa: già era costretto a farsi menare da certe pazze indemoniate, non era il caso di farsi spezzare il cuore anche dalle ragazze normali.
Sì, a volte aveva esagerato, ma altre era stato fin troppo paziente e magnanimo: era arrivato a tanto così dall'uccidere Bela Talbot con le sue stesse mani, e l'unico motivo che l'aveva trattenuto era la sicurezza che lei in pochi giorni sarebbe stata catturata da esseri ben più crudeli di lui, i Cerberi.
Quella piccola stronza aveva fin troppo abusato della sua pazienza – e, gli doleva ammetterlo, anche della sua ingenuità – ma aveva avuto ciò che si meritava.
Poi c'erano stati altri combattimenti corpo a corpo con varie creature di sesso femminile, da cui era sempre uscito vincente, in un modo o nell'altro. Non si vergognava ad ammettere a se stesso che alcune donne gliele avevano date di brutto, ma quasi tutte erano dotate di poteri soprannaturali oppure erano possedute da demoni.
Quegli scontri non avevano mai scalfito la sua virilità: nossignore, lui continuava a sentirsi uomo al cento per cento, e la sua rubrica telefonica, succulentemente ricca di numeri di belle donzelle, glielo confermava ogni giorno. Se era giù di morale, gli bastava scorrere tutti quei numeri per sentirsi meglio.
Nulla e nessuno al mondo lo aveva mai fatto sentire poco virile.
Tranne lei.
Dopo essersi scontrato con lei, si era sentito umiliato come mai in vita sua, e a nulla erano serviti i tentativi di Sam di rincuorarlo sul fatto che si trattava di un antico dio malvagio, e non veramente di lei.
Ma Dean era stato male per giorni, si era chiuso in se stesso e aveva perfino rifiutato di uscire con la cameriera del diner che gli aveva lasciato il suo numero di telefono.
Le aveva prese da Paris Hilton ed era inconsolabile.
   
 
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