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Autore: Miss Dumbledore    01/01/2012    1 recensioni
una breve one-shot in cui Lily si affaccia sul dolore incontenibile della sua famiglia, il dolore di una madre che ha perso il figlio e di un fratello che ha perso il suo gemello, la sua metà.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Lily Luna Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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cazzatina che m'è venuta su dopo una nottata da sfollo, sarà che l'alcool mi rende più creativa e il mal di testa pure DD:
comunque non so, mi sentivo malinconica.. ho aperto il 2012 in bellezza insomma uù 
boh, leggetelo e ditemi che ve ne pare se vi va u.u
 
 
-Qui non c'è!- urlò la rossa di cui si vedevano spuntare solo le gambe sottili da sotto al letto matrimoniale.
-Guarda nell'armadio allora!- urlò di rimando una voce di sotto, ma la ragazza quasi non la sentì mentre usciva da sotto il letto trascinando dietro uno scatolone con i capelli tutti impolverati. Scosse un attimo la testa formando una leggera nuvoletta intorno a lei, come un'aureola. In genere non invadeva così la privacy degli altri, o almeno, ci provava, però essendo una persona molto curiosa non riusciva a star ferma davanti a qualcosa che attirava la sua attenzione, doveva per forza studiarlo con più attenzione. E poi che diamine, ci era cresciuta alla Tana e sua nonna non se la sarebbe mica presa come quell'isterico di Al!
Riporto lo sguardo sullo scatolone tutto impolverato e lentamente lo aprì rimanendo a bocca aperta davanti a una trentina, se non di più, di maglioni di lana tali e quali a quello che indossava lei in quell'istante, con una specie di giglio stilizzato sul petto e un boccino che lo sorvolava sul petto, le maniche come al solito erano più lunghe delle sue braccia, quando ci si metteva esagerava sempre nonna Molly. Qualcuno era più vecchio, altri più nuovi e uno era della medesima lana del suo e tutti avevano una grande 'F' cucita con cura e dedizione. Resto a bocca aperta ad osservarli mentre ne sollevava uno lentamente che quasi non si accorse dello zio che entrava nella camera da letto.
-Allora, Lily l'hai trovato Art? Dobb..- la voce si spense quando George Weasley vide cosa teneva in mano la nipotina che si era voltata di scatto sobbalzando non appena aveva aperto bocca. Aveva una strana aria colpevole sul viso, non tanto per aver rovistato fra cose non sue, ma perchè riusciva a immaginare cosa significassero quei maglioni per suo zio che se ne stava imbambolato sulla porta, anch'esso col suo maglione del tutto identico a quello che aveva in mano tranne per la 'G' al posto della 'F'.
-Oh,- disse solo rimanendo a fissare l'ombra del dolore di un'intera famiglia che sembrava quasi intessuto nelle trame stesse della lana intrecciata.
-Scusa zio George, io.. l'ho trovato per caso..- balbettò qualche istante la ragazza che osservava il muto dolore negli occhi dell'uomo che avrebbe voluto essere urlato, quello stesso dolore che provava quasi ogni mattina guardandosi allo specchi ogni mattina e vedendo la sua metà mancante, poi notava l'orecchio mancante e avrebbe voluto urlare, quel sordo dolore che avrebbe voluto essere udito ogni volta che si pronunciava per sbaglio la parola la parola 'Fred' o qualcuno ancora veniva al negozio chiamandolo 'i Tiri Vispi Weasley di Fred & George'. Quel dolore cieco, che non poteva essere visto ad occhio nudo perchè era talmente radicato nell'anima del gemello rimasto da essere diventato un semplice vecchio amico per lui, una specie di perenne fardello che gli ricordava cos'aveva perso, come se le foto, le lettere, la sua stessa immagine non bastassero.
-Zio George..- riprovò Lily guardandolo preoccupata dato che non rispondeva.
-Oh, sì.. Lils, tranquilla,- le sorrise mestamente andando a sedersi accanto a lei e prendendo un maglione dal mucchio, -non pensavo che mamma li facesse ancora, pensavo avesse smesso dopo un po' e invece..- mormorò malinconico accarezzando la lettera mancante al duo perfetto.
Lily rimase immobile, zitta, incapace di articolare qualsiasi frase che fosse anche solo minimamente adatta alla situazione e invece le venivano solo parole sconnesse che risultavano talmente stonate con la stanca rassegnazione dello zio. Lei lo trovava adorabile, un vero amore, era simpatico, le passava sottobanco ogni anno talmente tanti scherzi per le sue birichinate con Kim che a prima vista credeva quasi impossibile avesse un dolore così grande radicato nel petto, come una bestia che lavorava dall'interno, pronta ad artigliare in ogni istante, di sorpresa. Era stato suo papà a parlargliene per primo, le parlava sempre dei caduti durante la lotta al lato Oscuro, a volte se ne stava interi pomeriggi ad ascoltarlo, al fianco di Teddy e Albus quasi sempre. Era inconcepibile che fosse morta così tanta gente vicina alla sua famiglia, che così tanti si fossero sacrificati per la salvezza del Prescelto e delle Generazioni Future, suo padre spesso si sentiva in colpa, anche se cercava di non darlo a vedere troppo si soffermava spesso a guardare vecchie foto e sospirare, come se ogni morte fosse stata colpa sua. La prima volta che le aveva parlato di Fred era stato quando erano andati al negozio dello zio, aveva circa un anno e mezzo e scorrazzava già per il mondo con i suoi piccoli piedini. Ricordava poco di quel periodo, ma cose come quella rimangono impresse.  Suo padre aveva alzato lo sguardo sull'insegna, con lei in braccio e Albus al fianco, e l'aveva letta ad alta voce. Quando la piccola aveva chiesto chi era lo 'zio Fred' le aveva spiegato dolcemente, con lo sguardo basso, che era morto in battaglia e lui e lo zio Percy erano presenti.
-Sai, ti sarebbe piaciuto conoscerlo..- le disse lo zio riportandola al presente con un sussulto, -era simpatico molto più di me, ma naturalmente fra i due ero io il più bello, avevo più successo con le donne,- ridacchiò tristemente, come se prenderlo in giro così lo rendesse un po' più vivo invece che mitizzarlo come si faceva con la gente morta.
-Sì, ci credo,- sorrise mestamente di rimando la ragazzina appoggiando la testa sulla spalla dell'uomo sempre bambino dentro nonostante tutte le cicatrici che si portava dietro e lui le passò un braccio sulle spalle. Lily strinse al petto più forte il maglione e per qualche istante le parve di capire cosa provava George.
   
 
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