01/01/2012
2 recensioni
Titolo: Christmas Crib (Presepe)
Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Contesto: Nessuna stagione
Generi: Comico
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot, Raccolta, Slash
Presentazione: Un gioco di "ruoli" iniziato per una scommessa. Le tradizioni angeliche ed umane a confronto.
Note: Scritta per L'albero di Natale di Destiel_Italia con il prompt del titolo.
Christmas Crib (Presepe)
«Ricordami come sono finito ad indossare questa roba!» sbraitò Dean afferrando la sua stola e strappandola quasi.
«Dean mi dispiace, non so che dire».
«Quel fottuto pennuto me la pagherà per questo! Ha detto che avevi bisogno di aiuto! AIUTO! Non di… Baaaah! Cass ma perché siamo conciati in questo modo? E perché proprio io devo essere vestito da Maria mentre tu sei l’uomo, eh? Voglio essere io Giuseppe!»
«Dean, non so come Balthazar vi abbia convinti. Ho cercato di tenervi fuori da tutto questo. Per quanto riguarda il perché di questa rappresentazione beh, la facciamo ogni anno. Noi teniamo a ricordare la nascita del nostro Signore in Terra. È una tradizione.»
«Odio le tradizioni» mormorò iniziando a ripensare a cosa era successo poche ore prima. Si trovavano a casa di Bobby, pronti a festeggiare il Natale, quando Balthazar arriva con la sua aria spavalda e gli offre di aiutare Cass. Sì, gli “offriva” l’opportunità di sdebitarsi con quell’angelo che era sempre lì pronto a salvargli il culo. Come poteva rifiutare? E poi, per richiedere il loro aiuto sicuramente Cass era in una situazione pericolosa. Probabilmente la battaglia in Paradiso doveva essere dura per aver bisogno di umani. Certo, una battaglia, non la rappresentazione annuale del presepe!
«È per una scommessa che ho perso. Quest’anno sarebbe dovuta toccare a Balthazar la rappresentazione» era in evidente imbarazzo. Si passò una mano ad accarezzare il collo per disperdere la tensione.
«Perché non un albero di Natale?» cercò Dean di trovare una soluzione alternativa.
«L’albero non è la rappresentazione della Nascita, Dean. È un qualcosa che si è inventato l’uomo come colui che chiamate Santa Claus. Non esiste un santo del genere.»
«Ma io ho visto un albero agghindato venendo qui!»
«Gabriel ha voluto adornare gli alberi “a festa”, sinceramente non sono d’accordo di appendere dolciumi all’albero della Vita, ma Gabriel ha tanto insistito e a Balthazar andava bene.»
Dean era scioccato, dolciumi all’albero della Vita? Angeli che riproducevano il presepe?
«E… i pastori? Le pecore, l’erbetta, il venditore dei salami, il falegname…»
Cass sorrise. Quel sorriso illuminò la stanza e lo sguardo incredulo dell’umano. Un sorriso sincero e così dolce da scaldarti il cuore. Quello sì che poteva essere definito un miracolo di Natale.
«Lasciami indovinare, anche questa è una tradizione sbagliata degli umani?»
Strinse le labbra e annuì «Partenopea. È una tradizione partenopea, infatti i vostri presepi riproducono “Napoli antica”. Giuseppe e Maria trovarono solo una stalla per la notte, e se conosci la geografia potrai ben capire che camminavano sulla sabbia o terriccio, non di certo erbetta o rocce.»
Dean doveva ammettere che ascoltare la storia cristiana dalla voce di Castiel avrebbe fatto convertire la persona più scettica, e non perché lui stesso fosse un angelo. C’era qualcosa che lo attirava, qualcosa che ti faceva sentire bene ed in pace, forse erano i suoi occhi che riuscivano a scrutarti dentro.
«Dean, tutto bene?» interruppe il flusso di pensieri che vorticavano nella mente del Winchester.
«Uhm… sì, sì. Devo ammettere che così acquista un senso» prese una pausa per far chiarezza nella sua mente e cercare di cambiare argomento o meglio, cercare di non restare più incatenato agli occhi del bell’angelo «e Sam? Perché solo io devo vestire a questo modo?»
L’angelo sorrise ancora, doveva proprio divertirsi «Ora è con Gabriel, o meglio, Gabe l’ha trascinato via con sé ma ha promesso a Balth che l’avrebbe riportato per la Mezzanotte.»
«Perché, cosa succede a mezzano…» il flusso delle sue parole s’interruppe quando arrivò alla soluzione «stai scherzando vero? Sam, colui che era stato scelto come tramite di Lucifero, l’uomo-armadio… dovrebbe interpretare un delizioso pargoletto?» scoppiò in una fragorosa risata «davvero, vorrei uccidere Balthazar ma devo ammettere che è un genio! Forse non sarà poi tanto male e Sam non potrà ricattarmi per come sono conciato!»
«Non… non stai poi tanto male Dean.» cercò di dire l’angelo. Aveva il viso leggermente arrossato e gli occhi erano ancora più luminosi. Le labbra così gonfie e rosee… se solo anche Dean sapesse di sconvolgere quell’angelo con la sua fresca risata, con gli occhi che quando sorridono formano due pieghette ai lati…
«Non prendermi per culo Cass! Piuttosto…» cercò ancora dinon restare incatenato ai suoi occhi cambiare argomento «che scommessa hai perso?»
Quello avvampò «Avrei dovuto ricevere un… un regalo di natale entro la Nascita» distolse lo sguardo e Dean questa volta non ne fu felice. Voleva ancora vederlo, voleva avvicinarsi e… lo fece.
«E questa scommessa l’hai persa con Balthazar…» l’altro annuì abbassando lo sguardo per poi ritornare a brillare nei verdi prati di Dean «sai Cass, Sam non è ancora qui e questo significa che posso darti il mio regalo.» Lo baciò delicatamente, come una carezza, per poi approfondire facendo danzare le loro lingue ed avvinghiandosi a lui. L’angelo rispose prima timoroso, ma presto si abbandonò e ricevette con gioia e desiderio quel regalo tanto atteso.
Quando si staccarono Dean gli sussurrò all’orecchio «Non dire a nessuno del regalo, voglio vedere Sammy col pannolone!» prese una pausa «E se farai il bravo papà, la mamma saprà come ricompensarti più tardi…».
«Quel fottuto pennuto me la pagherà per questo! Ha detto che avevi bisogno di aiuto! AIUTO! Non di… Baaaah! Cass ma perché siamo conciati in questo modo? E perché proprio io devo essere vestito da Maria mentre tu sei l’uomo, eh? Voglio essere io Giuseppe!»
«Dean, non so come Balthazar vi abbia convinti. Ho cercato di tenervi fuori da tutto questo. Per quanto riguarda il perché di questa rappresentazione beh, la facciamo ogni anno. Noi teniamo a ricordare la nascita del nostro Signore in Terra. È una tradizione.»
«Odio le tradizioni» mormorò iniziando a ripensare a cosa era successo poche ore prima. Si trovavano a casa di Bobby, pronti a festeggiare il Natale, quando Balthazar arriva con la sua aria spavalda e gli offre di aiutare Cass. Sì, gli “offriva” l’opportunità di sdebitarsi con quell’angelo che era sempre lì pronto a salvargli il culo. Come poteva rifiutare? E poi, per richiedere il loro aiuto sicuramente Cass era in una situazione pericolosa. Probabilmente la battaglia in Paradiso doveva essere dura per aver bisogno di umani. Certo, una battaglia, non la rappresentazione annuale del presepe!
«È per una scommessa che ho perso. Quest’anno sarebbe dovuta toccare a Balthazar la rappresentazione» era in evidente imbarazzo. Si passò una mano ad accarezzare il collo per disperdere la tensione.
«Perché non un albero di Natale?» cercò Dean di trovare una soluzione alternativa.
«L’albero non è la rappresentazione della Nascita, Dean. È un qualcosa che si è inventato l’uomo come colui che chiamate Santa Claus. Non esiste un santo del genere.»
«Ma io ho visto un albero agghindato venendo qui!»
«Gabriel ha voluto adornare gli alberi “a festa”, sinceramente non sono d’accordo di appendere dolciumi all’albero della Vita, ma Gabriel ha tanto insistito e a Balthazar andava bene.»
Dean era scioccato, dolciumi all’albero della Vita? Angeli che riproducevano il presepe?
«E… i pastori? Le pecore, l’erbetta, il venditore dei salami, il falegname…»
Cass sorrise. Quel sorriso illuminò la stanza e lo sguardo incredulo dell’umano. Un sorriso sincero e così dolce da scaldarti il cuore. Quello sì che poteva essere definito un miracolo di Natale.
«Lasciami indovinare, anche questa è una tradizione sbagliata degli umani?»
Strinse le labbra e annuì «Partenopea. È una tradizione partenopea, infatti i vostri presepi riproducono “Napoli antica”. Giuseppe e Maria trovarono solo una stalla per la notte, e se conosci la geografia potrai ben capire che camminavano sulla sabbia o terriccio, non di certo erbetta o rocce.»
Dean doveva ammettere che ascoltare la storia cristiana dalla voce di Castiel avrebbe fatto convertire la persona più scettica, e non perché lui stesso fosse un angelo. C’era qualcosa che lo attirava, qualcosa che ti faceva sentire bene ed in pace, forse erano i suoi occhi che riuscivano a scrutarti dentro.
«Dean, tutto bene?» interruppe il flusso di pensieri che vorticavano nella mente del Winchester.
«Uhm… sì, sì. Devo ammettere che così acquista un senso» prese una pausa per far chiarezza nella sua mente e cercare di cambiare argomento o meglio, cercare di non restare più incatenato agli occhi del bell’angelo «e Sam? Perché solo io devo vestire a questo modo?»
L’angelo sorrise ancora, doveva proprio divertirsi «Ora è con Gabriel, o meglio, Gabe l’ha trascinato via con sé ma ha promesso a Balth che l’avrebbe riportato per la Mezzanotte.»
«Perché, cosa succede a mezzano…» il flusso delle sue parole s’interruppe quando arrivò alla soluzione «stai scherzando vero? Sam, colui che era stato scelto come tramite di Lucifero, l’uomo-armadio… dovrebbe interpretare un delizioso pargoletto?» scoppiò in una fragorosa risata «davvero, vorrei uccidere Balthazar ma devo ammettere che è un genio! Forse non sarà poi tanto male e Sam non potrà ricattarmi per come sono conciato!»
«Non… non stai poi tanto male Dean.» cercò di dire l’angelo. Aveva il viso leggermente arrossato e gli occhi erano ancora più luminosi. Le labbra così gonfie e rosee… se solo anche Dean sapesse di sconvolgere quell’angelo con la sua fresca risata, con gli occhi che quando sorridono formano due pieghette ai lati…
«Non prendermi per culo Cass! Piuttosto…» cercò ancora di
Quello avvampò «Avrei dovuto ricevere un… un regalo di natale entro la Nascita» distolse lo sguardo e Dean questa volta non ne fu felice. Voleva ancora vederlo, voleva avvicinarsi e… lo fece.
«E questa scommessa l’hai persa con Balthazar…» l’altro annuì abbassando lo sguardo per poi ritornare a brillare nei verdi prati di Dean «sai Cass, Sam non è ancora qui e questo significa che posso darti il mio regalo.» Lo baciò delicatamente, come una carezza, per poi approfondire facendo danzare le loro lingue ed avvinghiandosi a lui. L’angelo rispose prima timoroso, ma presto si abbandonò e ricevette con gioia e desiderio quel regalo tanto atteso.
Quando si staccarono Dean gli sussurrò all’orecchio «Non dire a nessuno del regalo, voglio vedere Sammy col pannolone!» prese una pausa «E se farai il bravo papà, la mamma saprà come ricompensarti più tardi…».