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Autore: ShadowMoonLady    01/01/2012    5 recensioni
...Ghigno sulla sua pelle. Quando a un certo punto arrivo a un piccolo solco rosso, sul polso, dove si notano le sue vene. Un pensiero fulmineo mi passa in testa, lo rincorro. Ed eccolo, un ricordo che avevo completamente cancellato, perché troppo remoto. L’ho già incontrata, da piccolo. Hogwarts non è stato il principio...
[...]
La sera arriva troppo presto. Ho deciso. Devo solo farmi coraggio. ...Prendo l’anello da sotto il materasso e mi preparo psicologicamente. Forza Ron. Sei o non sei un uomo? Poi siamo stati insieme 6 anni, miseriaccia! Convivete da ben 4 anni, Ron! Poi è arrivata adesso questa casa nuova, è perfetto! È tutto a posto, perché no? Perché non chiederle di sposarti? Dai andiamo...
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 I PROMISE
 

 
“Ron…” soffia interrompendo il nostro bacio Hermione, chiedendomi qualcosa di più con i suoi occhioni languidi. Com’è bella. È sempre più bella. Credo di essere sotto la magia più potente del mondo, perché ogni volta che la vedo, la trovo sempre più perfetta. Anche così, con le guance arrossate, le labbra gonfie, senza trucco, appoggiata al bancone della nostra cucina nuova, con solo una canottiera nera con sopra una giacca di felpa e i pantaloni del pigiama blu che le ha regalato Ginny un paio di giorni fa a Natale. Anzi è ancora più bella, la sua naturalezza mi disarma. Il mio cuore si scalda all’improvviso, basta un suo tocco, un accenno del viso. Possibile provare tanto amore per una sola persona? Credo che un giorno il mio povero cuore scoppierà. La prendo in braccio. “Ron! Che fai!?” chiede un po’ sorpresa, un po’ divertita. Io non accenno a rispondere. La porto nella nostra camera nuova e la butto sul letto. Mi metto sopra di lei e le blocco le braccia. Cerca di liberarsi ma non glielo permetto, quindi mi fa il broncio. Mi fa impazzire. E lei lo fa apposta. Faccio cenno di diniego con la testa, sempre sorridendo, e le do un bacio su quell’adorabile labbro sporto. Inizio a darle piccoli baci ovunque, delicati, soffiando sulla sua pelle che si accende. Le tolgo la giacca e la canottiera, lasciandola a torso nudo. Bacio il collo, il petto, i seni, il ventre. Lei emette mugolii di piacere. Passo alle braccia. Bacio l’incavo della spalla scendendo sempre più giù, fino al polso. Bacio, soffio. A un ritmo veloce o lento. Passo al braccio destro. La mia Mione si sta spazientendo. Non l’avrei mai detta una ragazza passionale, ma ormai sono diversi anni che so che tutto il suo contegno lo perde completamente a letto. Ghigno sulla sua pelle. Quando a un certo punto arrivo a un piccolo solco rosso, sul polso, dove si notano le sue vene. Un pensiero fulmineo mi passa in testa, lo rincorro. Ed eccolo, un ricordo che avevo completamente cancellato, perché troppo remoto. L’ho già incontrata, da piccolo. Hogwarts non è stato il principio.

 

Flashback
“Bambini preparatevi!! Fred, George, smettetela di dar fastidio a Ron!! Percy, caro, mettiti le scarpe per l’amor del cielo! Ginevra, amore della mamma, perché piangi?” disse la mamma in preda al panico. “Biscotti!” disse la piccola Ginny, di soli 4 anni “Arthur Weasley!! Per la barba di Merlino dove ti sei cacciato?!” era in preda ad una crisi isterica. “Mamma!! Fred e George mi hanno rubato Tony!!” dissi con le lacrime agli occhi. la mamma mi rivolse a malapena un’occhiata, prendendo in braccio Ginny e dandole un biscotto. “Non ti preoccupare Ron, poi te lo ridanno, vorranno giocare loro con il tuo orsacchiotto per un po’, te lo ridanno questa sera. ARTHUR!!” papà arrivò trafelato da sopra. “Molly cara, stavo facendo un’ultima cosa per il ministero” disse intimorito papà. La mamma gli rivolse quello sguardo che Fred e George chiamano “Uccidi tutti”. A me fa paura, non voglio morire! “Non è il momento!! Volevi portare i bambini a Londra, al parco, per fare un’esperienza insieme? Bene nulla da obbiettare, ma DEVI COLLABORARE!!” gridò. Io mi ero nascosto nel mio angolino segreto, in uno scompartimento vuoto sotto la credenza, da cui attraverso una fessura potevo vedere tutto. Odio quando litigano. “Ora vai a cercare Fred e George. Percy sei pronto?” chiese perentoria. “Si mamma. Come posso aiutarti?” perfettino… Percy è sempre troppo preciso. Non mi sta molto simpatico, anche se è mio fratello. “Sai dove sono Fred e George?” chiese la mamma passando Ginny a papà. Percy si mette in quella posa che fa quando sta per spifferare qualcosa “Sono nascosti nel capanno qua fuori!” disse tutto d’un fiato. “Vado a prenderli.”. e io aspettavo che qualcuno si accorgesse di me. Rimasi in quell’angolino per quasi mezzora, il tempo che ci è voluto perché fossero tutti pronti. “Bene, ora possiamo andare. Percy, Fred, George, Ginny, Ron… Ron?? Ron dove sei??” ora si è ricordata di me. Lo fanno sempre all’ultimo. Si mettono a cercarmi. Quando vedo la mamma che si avvicina al mio nascondiglio, esco fuori senza farmi vedere “O amore eccoti!!! Dai andiamo”. Mi piace quando mi cercano, per una volta pensano solo a me. “Ok bambini, prima io e Ron, poi George e Fred, poi Percy e infine la mamma e Ginny, va bene?” disse papà. Tutti annuirono. Finito il gran trambusto della metro polvere ci ritrovammo in una stradina laterale, tutti stipati dentro a una cabina rossa telefonica. La mamma mi prese la mano, sempre con Ginny in braccio, papà ne diede una  a Fred e una a George, che la diede a Percy. Dopo aver svoltato diversi edifici, ci trovammo all’entrata di questo parco enorme. Che bello!! Non ero mai stato in un parco giochi così grande. C’erano tanti alberi e tavolini, dei bellissimi fiori e un prato verde che sembrava finto. C’era uno scivolo enorme, alto quanto papà, e uno ancora più grande, che se ci salivo sopra toccavo il cielo. Poi delle altalene e degli altri giochi. C’era pure il recinto di sabbia!! Era tutto così diverso dalla Tana!!. Strattonai in avanti la mamma per farla correre verso l’entrata. Anche Ginny si mise a piagnucolare per scendere. “O, va bene. Ron, prendi la mano a tua sorella. Fred, George non combinate disastri. Percy, divertiti un po’, caro. Andate.” Mi lasciò la mano e lasciò Ginny a terra, che trotterellò subito verso l’entrata “Gin vieni qua!” la chiamai “Ron non chiamare tua sorella così. Lei si chiama Ginevra, come ve lo devo dire?” ma ormai non la stavamo più ascoltando. Presi la mano di mia sorella e corsi verso l’entrata, dove c’erano già Fred e George. “Ginny vieni con i tuoi fratelloni ti portiamo all’altalena!! Sai…” disse Fred. “…abbiamo scoperto un certo trucco per imparare a volare…” continuò George, e si scambiarono uno sguardo complice “Niente di pericoloso, vero Gred?” disse innocentemente Fred “Assolutamente Forge.” Ghignò George. Percy, che era rimasto indietro ascoltò tutto e li raggiunse subito. “Cosa volete fare voi??!” disse indignato. “Gin, scappiamo!” gridò Fred prendendola in braccio “Si!!” gridò lei contenta, entrando nel parco seguiti a ruota da George e da Percy. Io ero rimasto a guardarli. Ero ancora stupefatto dal parco. Sentì papà che mi metteva una mano dietro la schiena, e vidi la mamma inseguirli. “Perché non entri Ron?” annuì e ed entrai. Non c’erano molti bambini, forse perché era ottobre inoltrato ed erano tutti a scuola, o a casa. noi chiedevamo a papà di portarci in questo parco da un po’, e solo questa domenica ci siamo riusciti. Giro un po’ fra gli alberi e poi mi dirigo allo scivolo. Salito in cima mi sembra di essere in cima al mondo. Sono così alto!! Sono più grande degli altri ora. Sorrido e scendo giù. Che meraviglia! È velocissimo. Dopo aver fatto un paio di giri torno nel mio nuovo angolino sicuro e mi siedo. Papà è seduto su una panchina e parla con Percy, la mamma è davanti alla vasca della sabbia a controllare i gemelli e Ginny. Non mi vede nessuno! Basta che penso che non mi vedono e non riescono a farlo! Forse ho già i poteri magici. Magari andrò a Hogwarts prima, con Bill e Charlie. Siamo solo noi nel parco. Mi giro un po’ e noto che c’è una bambina che sta insieme alla sua mamma su una panchina. Hanno un libro. Poverina, si starà annoiando tanto. Andiamo a fare amicizia!. Faccio un’altra scivolata e mi fermo, pensando intensamente che non mi vedono. Strizzo gli occhi per concentrarmi e infatti è così, nessuno mi nota. Così vado verso la panchina dove stava la bambina, che era in una radura divisa da degli alberi. “Ciao bimba io sono Ron” dissi alla bimba. Aveva i capelli lunghi, castani, gonfi. Era più bassa di me e portava un vestitino marrone e rosa, come quelli che portava Ginny. Lei guarda un attimo la mamma che le sorride, lascia il libro e dice “Ciao Ron io sono HermioneJeanGranger" lo dice tutto una parola. Faccio una smorfia perplessa. Sua mamma mi sorride “Lei è Hermione” “Che strano nome!” le dico. Lei fa il broncio “sarà bello il tuo!!!” e sale sulla panchina ad abbracciare la mamma “ma io…” balbetto “Su Hermione, non ti voleva offendere! Vai a giocare su!” lei mi guarda, ha gli occhi un po’ lucidi “Scusa” le dico. Lei mi sorride, scende dalla panchina e si mette a correre “Andiamo!!!” la inseguo subito. Giochiamo sull’altalena, a turno ci spingiamo, visto che ancora non riusciamo a farlo da soli, poi andiamo sullo scivolo e giochiamo ai pirati. Lei è il Capitano Mione, visto che il suo nome era troppo difficile le ho dato questo, e io sono il Capitano Ron. Abbiamo litigato un po’ per decidere chi è capitano, alla fine abbiamo deciso che eravamo tutti e due. Poi abbiamo giocato a nascondino. “Mione ti troverò se sei pronta o no!!” urlai. Iniziai a cercarla. Dietro lo scivolo non c’era. Nella sabbia neanche. Dietro le panchine neppure. Vediamo nel boschetto. ”Mioooooneeee! Dove sei??” urlai mentre cercavo dietro ogni albero, quando mi sentì chiamare “Ron!! Dobbiamo andare!” mi nascosi velocemente dietro un tronco caduto, e la trovai rannicchiata, con gli occhi chiusi “Mione!” sussurrai. Lei stava per correre via verso la tana, quando le presi la mano “Dobbiamo nasconderci!! I miei genitori vogliono portarmi via!!” fece una faccia inorridita, comprendendo la gravità della situazione “E ora?” sussurrai. Lei ci pensò un attimo, guardandosi intorno. “Là! Nascondiamoci!” disse puntando un tronco scavato. Corremmo e ci sedemmo dentro, era spaziosissimo. “E ora?” dissi. “Ora attendiamo che i signori del male se ne vadano!! Vivremo qui!” sussurrò. Mi parve una splendida idea. “Ma… c’è un problema. Quelli che vivono insieme sono o fratelli, o sorelle o mamma e papà o fidanzati. E tu non sei nessuna di queste!!” dissi preoccupato. “è vero!!” ci pensai un attimo “vuoi diventare la mia fidanzata?” chiesi  lei mi guardò un attimo e annuì, dandomi un bacino sulla guancia. Le orecchie mi diventarono rosse. Le sorrisi e lei fece altrettanto. “Perché chiudevi gli occhi prima?” chiesi “Perché la gente non mi vede se penso che non lo fa” mi sussurrò all’orecchio, segretamente “Anche a te?? Neanche a me!! Forse sei anche tu una maga! Anch’io lo sono!” dissi sorpreso “Davvero? Siamo due maghi!” disse contenta, poi tornò seria “Mi vuoi sposare un giorno?” mi chiese “Va bene. Però mi devi comprare le caramelle come fa la mia mamma” ci pensò un po’ “ok. Però tu devi regalarmi una bambola nuova” “Certo”. Ero contentissimo. Mi stavo per sposare!! Le presi il polso, e sentì una scossa. Lei ritrasse subito la mano “Ahia! Mi hai fatto male!” le vennero subito le lacrime agli occhi “Scusa!” le presi il polso e diedi un bacino su quella macchiolina rossa che si era creata. “Guarda! È a forma di cuore!” dissi “Questa è una promessa che mi sposerai” disse seria. “Certo!” gridai, le sorrisi e le diedi un bacetto sulla guancia. Purtroppo mia mamma ci trovò. “Eccoti qui brutto monello… o ma ciao bella bimba” disse zuccherosa a Mione “Scusami, ma Ron deve andare ha un impegno con sua zia. Feci un verso e Mione rise. “magari vi vedrete un’altra volta. Ciao!” non feci in tempo a scappare che mi prese in braccio e mi trascinò fuori. “Ciao fidanzata Mione” sussurrai. Lei ancora nel tronco, sussurrò “Ricorda la promessa fidanzato Ron” “Prometto” mimai con le labbra di rimando, e lei mi sorrise.
Fine Flashback
Rimasi un attimo fermo. Forse quello è il momento giusto, glielo avevo promesso, tanti anni fa, troppi. Lascio la presa sulle braccia e ricominciamo a baciarci, con passione. Si adesso mi alzo e… purtroppo per il mio autocontrollo, inizia a sbottonarmi i pantaloni, e di conseguenza non trovo più motivi validi perché dovrei essere in un posto che non sia qui.
 
La sera arriva troppo presto. Ho deciso. Devo solo farmi coraggio. Prendo l’anello da sotto il materasso e mi preparo psicologicamente. Forza Ron. Sei o non sei un uomo? Poi siamo stati insieme 6 anni (NdA hanno 24 anni), miseriaccia! Convivete da ben 4 anni, Ron! Poi è arrivata adesso questa casa nuova, è perfetto! È tutto a posto, perché no? Perché non chiederle di sposarti? Dai andiamo.
La trovo accovacciata sul divano, intenta a leggere uno dei tanti libri che aveva ricevuto, tra i libri che avevano regalato a lei e quelli che avevano regalato a me. Era così concentrata, con una piccola ruga  che le solcava la fronte. Sorrisi. Era sempre la stessa, seppur così diversa. Mi avvicinai, sedendomi accanto a lei. Si accorse di me dopo un paio di minuti e si sporse per darmi un bacio. “Che hai? Mi sembri teso”  miseriaccia! Non è possibile! Si accorge di tutto. “Non sono teso” tentai di dissimulare con un sorriso “è solo che…” ingoiai a vuoto “Volevo chiederti una cosa… Stiamo insieme da 6 anni, e mi conosciamo da 19 anni…” mi guarda divertita “Ronald hai fatto male i calcoli, sono 13 anni” “No veramente… fa niente, questa è un’altra storia, che ti racconterò dopo. Comunque il punto è, Mione io ti amo da morire, sei la persona più importante della mia vita, ne abbiamo passate insieme tante, troppe, i momenti più belli sono con te, sei una parte della mia anima…” dicendo questo mi sono alzato, e ora sono in ginocchio. Solo ora lei sembra capire “Hermione Jean Granger, vuoi farmi l’immenso onore di diventare mia moglie?” chiesi, tirando fuori la scatolina dalla tasca, e mostrando un delicato anello di oro bianco con sopra un diamante. Rimase zitta. Feci per alzarmi, con le orecchie rosse “bè forse è troppo presto…” alzai lo sguardo e notai che stava piangendo. Mi avvicinai e l’abbracciai “Mione, tranquilla, non ti devi sentire obbligata…” improvvisamente si stacco dal mio petto. E vidi che sorrideva fra le lacrime “Idiota di un Weasley!! Si! SI!! La risposta è si a tutto!! Ti amo e ti voglio sposare!!” e mi si getta letteralmente addosso, la stringo forte, inebriandomi del suo profumo “Aspetta, l’anello” lo prendo “Wingardium Leviosa” sussurro, e l’anello si inserisce nell’anulare della mia futura moglie, che mi guarda sorridente come non mai e mi bacia. “Con me sarai sempre così felice Mione, prometto” le dico tra un bacio e l’altro, mentre la neve cade sul prato, rendendo tutto magico e nuovo, dando carta bianca per un nuovo inizio.
 
 
 
IL MIO ANGOLINO
Ed eccomi ancora qua! Buon anno a tutti!! Questa piccola one shot natalizia, la dedico a tutti voi!! Spero che il vostro anno inizi bene come quello dei miei due adorati Ron ed Hermione. Ci tengo particolarmente a questa one shot, l’ho vissuta in queste 2 ore che la scrivevo. Non so neanche perché. Spero vivamente che piaccia anche a voi e che vi strappi un sorriso, e se volete strapparne uno anche a me ditemi cosa ne pensate! Le critiche e consigli sono sempre ben accetti!
Buon Anno a tutti!!
Mione

  
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