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Autore: PiccolaEco    01/01/2012    8 recensioni
Un Capodanno, una tavolata tra amici e un bicchiere di troppo. Il tutto completato dal ritrovamento di una persona che credevamo aver perso per sempre.
Non sempre l'alcool rappresenta qualcosa di negativo: talvolta esso può anche riunire due persone allontanate per uno scherzo del destino e portare a compiere gesti senza troppo preoccuparci di come l'altro potrebbe reagire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gwen | Coppie: Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I can’t forget. I wouldn’t forget.

Quella sera avevo forse alzato un po’ troppo il gomito. Ma sapete quando si è tra amici in particolari occasioni, come quella di Capodanno, a certe cose non si da’ troppa importanza e così tra un bicchiere e un altro, in poco tempo ti ritrovi ubriaco fino al midollo.

–Vai Trent, tutto d’un fiato!- mi incitava un mio compagno.

–Stasera dimentichiamoci di tutti i problemi!- esclamava un altro mente mi porgeva un altro bicchiere di champagne. –Facciamo un brindisi!- propose ad un certo punto Geoff –Che questo nuovo anno cancelli tutti i brutti ricordi dell’ anno appena trascorso!- esclamò scattando all’in piedi e per poco non cadeva dallo sgabello del bar tanto era ubriaco. Ed io trangugiavo tutto senza farmelo ripetere una seconda volta, ignorando il più possibile il lancinante bruciore allo stomaco provocato da tutto quell’alcool.

A fine serata a malapena riuscivo a mantenermi all’in piedi.

–Trent, vuoi che ti riaccompagniamo a casa, amico?- si offrì gentilmente Geoff, forse dieci volte più ubriaco di me.

–No, grazie. Credete che io non sappia arrivarci da solo a casa mia?- ribattei un po’ risentito, ma solo per effetto dell’alcool.

Barcollavo per la strada sotto gli occhi stupiti e inorriditi dei passanti. Decisamente: quella sera ci ero davvero andato giù pesante tra vino, vodka e champagne.

–Ehi guarda ma quello non è Trent di “A tutti reality”?- sentivo bisbigliare da uno.

–Ma sì, ha ragione, è proprio lui!- confermava un altro.

–Chi, quello che nella prima stagione stava con quella tipa strana…-.

–Gwen? Adesso che mi ci fai pensare, è vero! Però come si è ridotto per quella lì!- ridacchiava un altro ancora, subito seguito dai compagni.

Gwen. In tutto quel giro di voci, solo il suo nome riuscì a trovare un barlume di lucidità nei miei pensieri. La verità è che avevano ragione: il motivo per cui mi ero ridotto in quello stato era stato per lei. Solo ed unicamente per lei.

In balia di tali pensieri non mi resi conto di aver urtato qualcuno. –Ehi, guarda dove vai, ubriacone!- mi urlò dietro una voce. Mi fermai e mi voltai: –Gwen?-.

–Trent?- sembrò riconoscermi a stento lei, data la sua insicurezza nel pronunciare il mio nome. Dovevo essere in uno stato veramente pietoso.

–Gwen, che bello vederti!- sorrisi andandole incontro. Lei mi afferrò per le braccia, evitando così che cadessi con la faccia sull’asfalto ghiacciato. –Trent cos’hai? Oh, santo cielo, ma tu hai bevuto!- esclamò come se non potesse credere a quello che aveva appena detto. –Dai tirati su, Trent. Ti porto a casa mia: per stanotte dormirai lì.- mi disse sistemando un braccio sulle sue spalle e afferrandomi i fianchi con la mano libera. Credo che ci saremmo dovuti fermare tre o quattro volte dietro il primo albero o muretto che incontravamo a causa del mio costante vomito, dal momento che io non ho mai retto minimamente l’alcool. In un modo e nell’altro comunque riuscimmo ad arrivare a casa sua. Appena entrati Gwen mi adagiò sul divano letto presente nel soggiorno del suo piccolo e accogliente appartamento situato al centro di Bedford Park, o di quello che mi sembrò essere Bedford Park data la grande quantità di luci colorate e decorazioni sulle piante e sugli edifici della stradina.

–Tu sei pazzo Trent: ridurti così solo per festeggiare il Capodanno- mi disse più con un tono di preoccupazione che di rimprovero vero e proprio.

–Io mi sono ridotto così per te, Gwen- le risposi senza pensare. Lei mi guardò con occhi sbarrati.

–Non sai quello che dici.-

–Non mi serve l’alcol per dirti quello che provo.- le risposi giusto un attimo prima di stamparle un bacio sulle sue labbra pallide e sottili. Un bacio che si fece via via più profondo anche grazie al permesso che mi concesse di far entrare la mia lingua nella sua bocca.

–Perché sei così bella, Gwen?- le sussurrai quando ci staccammo per riprendere fiato. –E tu perché sei così stupido da ridurti così per me?- -Non sono stupido. Sono solo innamorato. E se essere innamorati vuol dire essere stupidi, allora voglio essere la persona più stupida di questo pianeta.-

Sembrava impossibile che io fossi riuscito a formulare una frase così coerente considerato il mio stato. Ma forse non era stato l’alcol ad avermi spinto a dire quelle cose, o in parte sì, ma il mio cuore. Forse l’alcol mi aveva solo aiutato a non crearmi troppi problemi su come Gwen avesse potuto reagire alla mia dichiarazione.

Il giorno dopo mi svegliai e realizzai di trovarmi in un letto che non era mio.

–Ma dove…?-

Prima che potessi formulare una qualunque risposta, il sorriso di una ragazza, a me molto ben nota, mi portò ad azzardare un pensiero non proprio pulito. –Buongiorno Trent. Come ti senti?-

Chiusi gli occhi e sospirai. –Che cos’è successo ieri sera?- le domandai scandendo ogni singola parola con il cuore in gola. Lei si sedette accanto a me. –Ti ho trovato nel quartiere di Clubland che a malapena ti reggevi in piedi e ti ho portato qui.-

Passarono istanti di silenzio.

–Dimmi che non ti ho fatto qualcosa di cui dovrei pentirmi.- sbottai improvvisamente io.

–Nulla a parte baciarmi.-

Alzai gli occhi sbigottito verso di lei.

–T-ti ho…b-baciata?- ripetei incredulo.

–Sì e anche appassionatamente oserei dire…-

–Gwen tu devi perdonarmi! Io…io l’ho fatto senza pensarci, ero fuori di me e…-

–Trent- mi fermò lei afferrandomi per le spalle –Va tutto bene. Davvero.-

–Perdonami Gwen… io non volevo. Cioè sì, lo volevo, però… aaah!-

La testa mi scoppiava. Premei entrambe le mani sulle mie tempie come se in tal modo potessi fermare quel forte pulsare che mi stava rimbombando nella testa.

–Trent, tu non hai fatto nulla contro la mia volontà. Anzi, se devo esserti sincera ho risposto al tuo bacio- mi confessò Gwen come se qualcun altro potesse sentirci in quella stanza sebbene ci fossimo solo noi due.

Tolsi le mani dalle tempie la osservai incredulo.

–Non so che cosa mi sia preso, so solo che non riuscivo a fermare il turbine di emozioni che si era innescato dentro di me. Scusami-

–Sono io che devo chiederti scusa. La verità, Gwen, è che ho provato a dimenticarti ma non ce l’ho fatta-

–E’ con l’alcool che hai provato a dimenticarmi?-

–Con e senza, ma il tuo nome, la tua voce, la tua immagine continua a perseguitarmi. Non mi basta essere tuo amico, il tuo migliore amico: io voglio essere qualcosa di più per te. Voglio essere quello che eravamo prima. E’ da egoisti, lo so, ma in fondo anche l’amore non è altro che un sentimento egoistico. -

–Trent quello che mi stai dicendo è…-

–Assurdo, lo so-

–No. E’ straordinario. Nessuno mi aveva mai parlato così e nessuno mi aveva mai fatta sentire così importante. Grazie Trent.- -Non devi ringraziarmi, è quello che penso e che sento per te. Ma credo che per oggi io abbia detto già troppe sciocchezze. E’ stato bello rivederti, Gwen. Grazie di tutto e addio.- Feci per alzarmi ma lei mi trattenne per un braccio.

–No, aspetta. Per favore, resta. Resta.- Io restai a guardarla per interminabili secondi. Una preghiera.

Una supplica.

Un disperato bisogno di amare e di essere amati.

Si avvicinò a me e mi baciò prima teneramente e poi con molta più passione, esattamente come avevo fatto io la notte precedente. Solo che lei non era ubriaca: lei mi stava baciando consapevolmente e senza temere una mia reazione. Risposi al suo bacio, poi la distesi sotto di me sul divano letto.

–Resta con me, Trent. Per sempre. Ho bisogno di te.-

Le accarezzai una guancia bianca e ripresi a baciarla pensando che forse era il caso di fare una scorta di champagne. Non si sapeva mai.



*Angolo dell'autrice*:
Ed ecco che in onore di Capodanno l'ispirazione decide di farmi una visitina. E come rifiutare ? ^^
Avevo voglia di scrivere qualcosa in tema, visto e considerato che a Natale non ci è scappata nemmeno una piccola one-shot. Lo so che dovrei continuare la long "Dark side" ma cosa volete farci: oggi questo è stato il colpo di genio ( dai, concedetemi questa grazia: è anche la mia prima TxG, su! :3)! v.v
Bene, cos'altro aggiungere? Spero vi sia piaciuta e di ricevere tante vostre belle recensioni! ^^
Ciao ciao e alla prossima!
PiccolaEco
  
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