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Autore: ohmiseriaccia    02/01/2012    1 recensioni
- Hey Joe, guarda sopra le nostre teste! – la ragazza scoppiò in una fragorosa risata, dovuta al troppo spumante.
- E’ un vischio! – il ragazzo rise di gusto a sua volta.
- Dovremmo baciarci a questo punto! – scoppiarono di nuovo entrambi a ridere, avevano quasi le lacrime agli occhi.
Si guardarono per tre secondi – se non di meno – e si fiondarono una sulle labbra dell’altro, come se ne avessero bisogno. Si baciarono, con impeto, ardore,passione. April passò una mano tra i capelli di Joe, il quale cinse i fianchi della ragazza con un braccio, attirandola di più a se e intensificando il bacio.
Si staccarono, affannati, per poi guardarsi negli occhi, intensamente. Un lampo – come di genio – balenò negli occhi di entrambi i ragazzi, improvvisamente.. sobri.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- 'Cause now, we're more than friends -

 

La ragazza passò una mano tra i capelli mossi, scuri, che le cadevano sulle spalle formando boccoli qui e lì.
Stava camminando - quasi correndo - frettolosamente per le vie affollate di quella grande metropoli, dove uno dei tanti megaschermi presenti stava trasmettendo uno dei soliti show che si fanno a fine d'anno per aspettare quello nuovo e brindare tutti insieme.
'Ma non hanno un cazzo da fare questi ogni fine d'anno, porca miseria?' si chiese continuando a sgomitare tra la folla per poter passare.
Era in ritardo e doveva arrivare a casa dell'amica entro cinque minuti per aiutarla con i preparativi.
Come ogni anno la sua migliore amica - Charlotte - aveva organizzato un mega party con tutti gli amici per festeggiare insieme l'ultimo dell'anno e attendere l'inizio di quello nuovo. E come ogni anno era puntualmente in ritardo.
Ancora qualche palazzo da superare e sarebbe arrivata, aveva già i piedi doloranti, ma fece un ultimo sforzo.
Suonò al citofono facendosi aprire il portone e corse su per quelle due rampe di scale che la dividevano ancora da un ambiente caldo e accogliente.
- Dio scusa, ho fatto tardi! - sussurrò piegandosi sulle ginocchia e riprendendo fiato appena l'amica le aprì la porta di casa.
- Non ci pensare, dai entra, datti una sciacquata, cambiati e poi vieni in cucina a darmi una mano - le urlò la bionda ormai già a metà corridoio - che sono praticamente a zero! -
April si chiuse la porta alle spalle, dirigendosi verso la camera dell'amica a posare il cappotto e tutte le borse che aveva in mano nel quale vi era il suo cambio. Raggiunse l'amica in cucina e un buon odore la invase. Adesso si che aveva fame!
- Charlie – come la ragazza di faceva chiamare, dal momento che le piace di più come nome - ti aiuto prima a sistemare tutto, non riuscirei a fare granché con quei trampoli ai piedi che mi hai fatto, anzi costretto a comprare! -
L'amica di tutta risposta le fece una smorfia per poi passarle alcuni vassoi. Con il suo aiuto la bionda non ci mise molto a sistemare tutto, così lasciò tranquillamente vestire l'amica mentre lei si occupava degli ultimi dettagli e lasciava entrare alcuni amici già arrivati per festeggiare.
April si impossessò così del bagno; si diede una sciacquata veloce, per poi indossare il vestito che lei e l'amica avevano comprato circa cinque giorni prima. Indossò le scarpe - o meglio, i trampoli -  e veloce si truccò, per poi fiondarsi di nuovo nella camera della bionda, per gli ultimi dettagli: gioielli e profumo. Aprì la seconda anta dell'armadio beige che era proprio di fronte alla porta, per potersi specchiare nello specchio lungo che vi era proprio all'interno.
Indossava un vestito corto, che le arrivava sopra le ginocchia, un nastro nero giusto sotto il seno che divideva quel poco di corpetto dai volant che vi erano sotto al nastro e ai piedi delle scarpe, delle francesine, dello stesso colore nel nastro, nere.
Il vestito era rosso, rosso fuoco, come il suo colore preferito, 'come la passione' pensò.
A quella parola un flash le passò davanti agli occhi, un viso e non uno qualunque. Il viso del ragazzo che amava, ormai da troppo tempo. Il viso del ragazzo che - come lei credeva - non sarebbe mai stato suo. Ormai erano anni che - ad occhi chiusi o no - lo sognava e si faceva più film mentali tra loro, e non aveva mai avuto il coraggio di dichiararsi. 'Insomma, è il mio migliore amico, non potrei mai' si ripeteva sempre, per darsi.. forza. Ma, nonostante ciò, sapeva benissimo anche lei che non poteva più continuare così. Soffriva, e fin troppo. Solo una volta – o due - era andata oltre il limite con lui, durante una serata tra amici, ma erano ubriachi fradici, quindi non contava, non molto almeno.
Il picchiettare di Charlie sulla porta risvegliò l'amica dalla specie di trans nella quale era finita, che subito chiuse l'armadio e si girò verso l'amica.
- Muoviti lumaca! Sono arrivati quasi tutti! -
- Si, ti raggiungo - accennò un sorriso, mentre l'amica richiudeva la porta.
- Ah, dimenticavo. Sei bellissima tesoro! - le disse la bionda alla porta facendole un occhiolino prima di chiuderla definitivamente. La mora di tutta risposta le accennò un sorriso di ringraziamento.
'Già, grazie. Dillo anche a lui se lo vedi, eh!' pensò, per poi ridere della sua stessa frase immaginando la faccia dell'amica che ogni giorno doveva sopportare i suoi monologhi deprimenti per colpa di quel ragazzo. Soffocò la risata - che stava per diventare isterica a causa del nervosismo - e uscì dalla stanza dirigendosi nel salone dove già c'era un bel po' di gente. Salutò gli amici uno ad uno, per poi rivolgere lo sguardo alla porta, dove stava appena entrando l'ultimo arrivato. Lui.
Entrò in quella casa come se fosse ad una sfilata di moda, con il vento tra i capelli, a rallentatore, mentre faceva mosse sexy per attirare l'attenzione - o almeno così lo vedeva April che era caduta in trans, di nuovo - Indossava una maglia a righe, bianche e nere, con una giacca di pelle nera sopra, e un pantalone nero, con delle semplici scarpe da ginnastica sotto, bianche.
April lo squadrò praticamente dalla testa ai piedi. Non da meno fu lui, che arrivato davanti alla migliore amica, le fece una radiografia completa.
- Wow, sei.. sei bellissima! - le disse dopo essersi ripreso.
- Ma non dire cazzate, Joe! - lo spinse leggermente, per poi abbracciarlo e salutarlo decentemente.
Joe, Joe Jonas era il nome del ragazzo. E che ragazzo. Bello da mozzare il fiato. Capelli abbastanza ricci, scuri, e degli occhi color cioccolato magnetici più di una calamita. E poi era di una simpatia e di una dolcezza straordinari. Era a dir poco perfetto agli occhi di April, la quale con fatica - molta fatica - glieli staccava di dosso.
- Ragazzi, si baaaaaaalla! - l'urlo della sua migliore amica la interruppe dal fare pensieri impuri e distolse lo sguardo da quegli occhi che l'avevano fatta innamorare, scuri quanto il cioccolato fondente. E lei amava il cioccolato fondente.
- Uniamoci a loro! - la incitò il riccio prendendola per un braccio e trascinando la ragazza con se anche contro il suo volere, consapevole che non avrebbe mai ballato.
- Se ballo ora, ballo tutto l'anno, e lo sai che odio ballare! - si giustificava lei cercando qualcosa a cui aggrapparsi per non farsi trascinare al centro della pista improvvisata.

 

***
 

- CINQUE, QUATTRO, TRE, DUE, UNO.. AUGURI! –
La padrona di casa stappò lo spumante, il cui tappo rimbalzò da una parete all’altra del salone. Versò la bevanda nel bicchiere degli amici e con loro iniziò a brindare, tra pandoro e risate.
Era appena scoccata la mezzanotte, e tutti i ragazzi stavano brindando per l’anno nuovo appena iniziato. Non da meno April e Joe, che giravano per la casa facendo gli auguri a tutti, fin troppe volte. Diciamo che erano un pochino ubriachi.Avevano bevuto un po’ troppo tra uno spuntino e l’altro, tra un ballo e l’altro.
- Hey Joe, guarda sopra le nostre teste! – la ragazza scoppiò in una fragorosa risata, dovuta al troppo spumante.
- E’ un vischio! – il ragazzo rise di gusto a sua volta.
- Dovremmo baciarci a questo punto! – scoppiarono di nuovo entrambi a ridere, avevano quasi le lacrime agli occhi.
Si guardarono per tre secondi – se non di meno – e si fiondarono una sulle labbra dell’altro, come se ne avessero bisogno. Si baciarono, con impeto, ardore, passione.  April passò una mano tra i capelli di Joe, il quale cinse i fianchi della ragazza con un braccio, attirandola di più a se e intensificando il bacio.
Si staccarono, affannati, per poi guardarsi negli occhi, intensamente. Un lampo – come di genio – balenò negli occhi di entrambi i ragazzi, improvvisamente.. sobri. Al solo pensiero, i loro cuori iniziarono a battere all’impazzata, ma all’unisono.
Joe non ci pensò su due volte, prese la ragazza per mano, facendo intrecciare le loro dita, e facendosi spazio tra le persone che occupavano il corridoio, per arrivare alla camera di Charlie.
Chiuse la porta a chiave alla sue spalle, e spinse la ragazza sul letto, che ormai era completamente andata. Non smettevano di guardarsi negli occhi, e lei era del tutto annegata negli occhi cioccolato di lui, che intanto si era avvicinato alla ragazza e le era.. saltato addosso. Voleva che fosse sua, anche se sapeva benissimo che fosse sbagliato, troppo sbagliato.
Erano baci voraci, bisognosi.
Joe iniziò ad aprire la cerniera del vestito rosso fuoco di April, situata proprio lungo la schiena della ragazza, che a sua volta gli aveva tolto la giacca, e stava iniziando ad alzargli la maglietta. Il ragazzo velocemente se la tolse, per poi abbassare lentamente le spalline del vestito di April, baciandole dolcemente il collo e poi le spalle. La ragazza sentì una scossa percorrerla dalla testa ai piedi, mentre il cuore prendeva a battere alla velocità della luce. Gli slacciò i pantaloni, facendoli scivolare a terra, seguiti dal suo vestito, intanto che Joe si stendeva su di lei.
Il cuore di April poteva uscirle dal petto da un momento all’altro, seguito da quello di Joe, per andarsi a fare un bel viaggetto, insieme.
Avevano sognato quel momento per tanto, tanto tempo, eppure c’era qualcosa di sbagliato in quello che stavano per fare; il ragazzo ne era consapevole, così come lei, ma troppo impulsivo e troppo preso da ciò che stava succedendo, per una volta stava seguendo il cuore e non la mente, e per quanto – a suo parere – fosse sbagliato, in quel momento non avrebbe voluto essere da nessun’altra parte. A differenza di April, che diede – ancora una volta – ragione alla mente.
- J.. Joe – sussurrò ansimando spingendolo più in là – Joe, ti prego! –
Il ragazzo si fermò all’istante dallo strusciarsi addosso a lei, per guardarla negli occhi, interrogativo.
- Che c’è? –
April abbassò lo sguardo – Non possiamo, Joe.. non.. non possiamo –
- E perché mai? –
'A volta sai essere davvero idiota, lo sai?’ pensò lei per poi fare un lungo sospiro e rispondergli.
- Joe, sei ubriaco e io pure, o almeno un po’. Sarebbe solo uno.. – il ragazzo non le fece finire la frase.
- Non dire.. sbaglio. Perché non lo è. Se vuoi poi possiamo usare la scusa dell’essere ubriachi, come le ultime due volte che ci siamo baciati.– alzò il mento della mora con un dito, costringendola a guardarlo negli occhi.
Adesso non le sembrava poi così tanto ubriaco.
- Sc.. scusa!? Allora.. non eri ubriaco. Te lo ricordi.. – il moro annuì semplicemente.
- Joe – sospirò continuando lei – sei il mio migliore amico e non voglio perderti, non voglio perdere la così bella amicizia che abbiamo creato per.. questo.
- Questo – come dici tu – è la cosa più giusta che ci sia capitata negli ultimi anni, e lo sai meglio di me, April. Io ti amo, e non sono mai stato più sicuro come adesso. E’ uno sbaglio? Forse, ma è uno sbaglio che rifarei per tutta la vita. –
Le prese il viso tra le mani e tra un sorriso e l’altro la baciò.
- Ti amo anch’io Joe – gli sorrise – e so che sarà per sempre. –
- Ah si? E come fai a dirlo? – gli chiede curioso.
- Perché è il primo dell’anno, e ciò che si fa il primo dell’anno, si fa tutto l’anno. Quindi se usiamo questa.. tecnica tutti gli anni, sarà davvero per sempre! – rispose lei convinta.
La risata fragorosa del moro le sfondò i timpani.
- Ma ti sei sentita? Ma quanto sei idiota amore mio! –
Il cuore della ragazza si fermò.
Amore mio, amore mio, amore mio
Quelle parole non facevano che rimbombarle in testa.
- Am.. amore mio.. ? –
- Si. Amore mio. – il moro le sorrise timidamente, per poi fiondarsi sulle labbra della ragazza - che sorrideva come un’inebetita – che subito gli avvolse le braccia attorno al collo, sorridendo ad ogni bacio.
- Ho già detto che ti amo? -  le chiese lui ridacchiando.
- Si, amore mio, l’hai già detto! – gli rispose lei usando le sue stesse parole.

Sorrisero a fior di labbra, mentre il moro spegneva la luce, per poter riprendere ciò che avevano iniziato.
 

- Fine -
 



- Author's note -
SONO TORNAAAAAAATA (?)
okay no.
ecco la prima storia del 2012,
spero mi porti fortuna (?)
mi è venuta l'idea il 31 sera,
quando era comodamente spaparanzata sul divano senza un cazzo da fare,
così l'ho iniziata a scrivere,
ma l'ho finita soltanto adesso D:
spero vi sia piaciuta,
anche se è venuta un po'..
una cagata!
FELICE ANNO NUOVO A TUTTI

Caroline

  
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