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Autore: Diana924    02/01/2012    4 recensioni
Alle soglie del XVII secolo Elisabetta tudor riflette sul secolo appena tarscorso e sul suo apssato, la sua vita, il suo regno, i suoi amori ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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- Questa storia fa parte della serie 'Ciclo Regine e Amanti-Inghilterra'
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La fine del secolo. Questo secolo è giunto al termine e io sono ancora viva. Quanti quelli che mi hanno conosciuto giovani sono morti. Mia madre, di cui ricordo appena il viso. Mio padre, il mio terribile padre che l’ha mandata a morte ma di cui io sono la degna erede. Edoardo, morto troppo presto. Maria mia sorella morta senza immaginare che tutto quello per cui aveva lavorato io lo avrei distrutto. Maria mia nipote, che ho fatto giustiziare e che mi sembra maledirmi dalla tomba. Il mio amato Robert, che per potermi sposare si è rovinato con le sue stesse mani. Il valente Cecil morto di gotta continuando a sperare che prima poi prendessi marito. No, io sono sposata alla Nazione, e per quanto concerne avere dei figli … il figlio di Maria sarà il mio successore, è deciso.

Ma è meglio che cominci dall’inizio e stia attenta nel ricordare tutto perché sono vecchia oramai,e la memoria potrebbe tradirmi.

Sono nata il 7 settembre 1533 nel palazzo reale di Greenwich, figlia di re Enrico VIII e di sua moglie Anna Bolena. Mia madre era già incinta quando sposò mio padre, solamente lui e pochi fedeli però ne erano a conoscenza. Mia madre infatti per molti inglesi non era la moglie legittima del re. Tempo prima mio padre aveva chiesto l’annullamento del suo primo matrimonio con la spagnola Caterina d’Aragona, con il pretesto che non gli aveva dato figli maschi perché erano maledetti. Diceva che era colpa sua perché aveva sposato la moglie di suo fratello. Non so se avesse ragione o torto, quel che so e che mia madre era innamorata di lui, o della corona, che tanto disse e tanto fece che alla fine si ritrovò sposata a lui e incoronata regina.

Io fui la prima delusione del loro matrimonio. Desiderava un maschio, tutta la corte aspettava un maschio che scalzasse mia sorella Maria dal trono, e invece nacqui io. Mio padre mi diede il nome di sua madre e invece di prince fece aggiungere princesse e sperò che avrei avuto dei fratelli. La buona stella di mia madre però volgeva al termine.

Mentre io venivo allevata da diverse dame dell’aristocrazia, mia madre aveva voluto che anche Maria si prendesse cura di me come una dama qualsiasi mia madre deludeva mio padre.

Il re mio padre aveva fatto ogni cosa pur di avere mia madre, tra cui proclamare uno scisma con la Chiesa di Roma, allontanare la sua prima moglie e mandare a morte uomini validi come ser Thomas Moore, ma l’erede maschio non arrivava. Mia madre partorì due volte dei figli nati morti, e uno di essi era un maschio. Mio padre cominciò ad odiarla e si convinse che fosse una strega e che l’avesse circuito con un incantesimo come molti gli suggerivano. Inoltre si era innamorato di una damigella, Jane Seymour e sperava che lei gli desse l’erede tanto atteso. Così accusò mia madre di adulterio, incesto, stregoneria e alto tradimento mentre io venivo dichiarata illegittima.

Il 19 maggio 1536, a tre anni, venivo resa orfana di mia madre, la regina Anna Bolena, dal mio stesso padre che subito dopo si risposò.

Di solito non faccio pubblicità, ma questa sera per la seconda volta pubblicizzo al fic del mio carissimo amico Pierrot le Fou, Voyeur

   
 
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