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Autore: Ailis_    02/01/2012    3 recensioni
L'hai scelto tu, ricordi?”
“Si, grazie. So benissimo chi ha scelto cosa.”
“Davvero? E allora perchè continui ha ricordare lui?”
Perchè lo amo.
“E l'avresti lasciato perchè...?”
“Tu non puoi capire.”
“Prova a spiegare. In fondo, io sono te.”
Storia partecipante al "Io sono magico contest"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il mio personaggio

Nickname: (di EFP): Bumbunì
Titolo: Re-cordis. Dalle parti del cuore.
Rating:
Giallo
Genere:
Romatico, Introspettivo, Generale.

Note dell'autrice: Non so come è nata quest'opera e mi stupisco del risultato. Fisicamente Camelia mi assomiglia. Ma ciò che più conta è che Camelia è esattamente come me caratterialmente. Quando ho immaginato questa trama, ho pensato a come avrei agito io in ogni singola situazione. Non voglio anticipare niente, così da lasciare al lettore la comprensione e l'interpretazione della mia Camelia.
Da un punto di vista pratico, è necessaria una spiegazione sulla struttura della fic.

-Le parti in corsivo sono le parole pronunciate dalla “copia” o i pensieri di Camelia. Di solito, la prima parte del capitolo è il racconto di come la Camelia del presente (capirai quando leggerai la fic.) giunge nel ricordo. Dopo lo spazio c'è il ricordo in sé.

Sono sicura che si capisca di più procedendo con la lettura.
Perciò mi dileguo

Re-cordis.
Dalle parti del cuore.


 


 


Capitolo I
Di viaggi e pensatoio



L'hai scelto tu, ricordi?”
Si, grazie. So benissimo chi ha scelto cosa.”
Davvero? E allora perchè continui a ricordare lui?”
Perchè lo amo.
E l'avresti lasciato perchè...?”
Tu non puoi capire.”
Prova a spiegare. In fondo, io sono te.”
Se fossi davvero me dovresti sapere già tutto.”
Ottima risposta. Ora capisco come abbiamo fatto a finire a Corvonero.”

Camelia vide la propria immagine riflessa sullo specchio sorriderle con ironia, quasi si stesse prendendo gioco di lei.
Non sapeva come aveva fatto ad arrivare in quella stanza né cosa essa fosse esattamente.
Sapeva solo che stava facendo la ronda quando si era imbattuta in quella porta. Qualcosa l'aveva attirata lì. Non comprendeva bene cosa fosse quel qualcosa, ma Camelia era certa di potersi fidare del proprio istinto. L'aveva imparato da tanto e oramai lo seguiva senza domandarsi più nulla.
Quando aveva varcato la soglia, era rimasta stupita da quello che le si era presentato davanti. Una stanza spoglia, piena di polvere, in cui troneggiava un enorme specchio e un bacile di pietra.
Le sembrava che la stesse chiamando, sibilando il suo nome. Era come se quel suono non fosse solo intorno a lei, ma addirittura rimbombasse dentro la sua mente. Le aveva fatto accapponare la pelle e, allo stesso tempo, l'aveva attratta come una calamita. Si era avvicinata circospetta, studiando sia la superficie riflettente sia il bacile con aria critica, diffidente.
Lungo il perimetro di quest'ultimo erano incisi segni strani che riconobbe come rune. Il suo contenuto si muoveva monotono, brillando debolmente alla luce delle candele.
Quando era stata abbastanza vicino, aveva visto la propria immagine riflessa dallo specchio.
Eppure era una sé stessa strana, distorta. Inquietante. Quando poi aveva iniziato a parlare, non si era riconosciuta nel timbro squillante della voce.
"
Mi sembra di averti fatto una domanda a cui, tra l'altro, non hai ancora risposto" le ricordò la Camelia-immagine con quella voce così insolita.
Già, peccato che io non abbia nessuna intenzione di farlo.” affermò Camelia.
Perchè? Ti fa male?”
No.”
Ah ah, attenta Camelia. Non ti hanno detto che le bugie non si dicono?”
Non sto mentendo.”
L'immagine le rivolse un sorriso di scherno.
Te l'ho detto prima: io sono te. So cosa ti passa per la testa. Magari non lo condivido, ma lo so. Per esempio, so benissimo che adesso stai pensando di nuovo a Louis Weasley. E ti stai chiedendo se hai fatto davvero la scelta giusta”
Per essere me sei davvero ottusa. Io sono sicura di aver fatto ciò che era meglio per me.”
Davvero? Perciò, ora come ora, lo rifaresti?” le chiese la sua copia.
Camelia sussultò. L'avrebbe rifatto? Avrebbe lasciato di nuovo Louis? Una vocina dentro di lei le disse che la risposta non le sarebbe piaciuta, ma lei la scacciò in malo modo.
Certo che lo avrebbe lasciato!
E allora perchè non ne sembri così convinta?”
Cosa diavolo..? Esci dalla mia testa!” sibilò Camelia, scoccando alla sua immagine un'occhiata velenosa.
L'altra rise. Camelia sentì il sangue ribollirle nelle vene e le guance scottare per la rabbia.
Te l'ho detto: so cosa pensi.”
Non sai niente di me, perciò smettila. Vattene.” le intimò.
Non posso, mia cara. Ho un compito e me ne andrò solo quando l'avrò assolto. O meglio, più che un compito è una sfida“ la guardò prima di aggiungere “per te.”
Per me?” chiese Camelia, sorpresa dalla piega che aveva preso quella già di per sé bizzarra conversazione con...cosa? La sua coscienza?
Certo. Dici che lo rifaresti, giusto? Che è stata la scelta giusto? Bene, provamelo.”
Cosa? Non...io non...sei impazzita?” le chiese alla fine.
Come pensava che potesse provarglielo? Andando di nuovo da Louis e ripetendo a memoria il discorsetto che aveva imparato per l'occasione? La reputava così crudele da fare del male gratuito alla persona che...
No, non dovrai fare niente del genere. Ma io e te faremo un viaggetto. Oh, niente di speciale.”
E dove andremo?” le chiese, fingendo indifferenza, mentre dentro di sé Camelia sentiva imperversare la tempesta.
Nella tua mente. O meglio, tra i tuoi ricordi. Passeremo in rassegna quelli di Louis e alla fine mi dirai, sinceramente, se pensi ancora di aver fatto la scelta giusta. Ci stai?”
Perchè dovrei farlo? Io non devo dimostrare niente a nessuno.”
Devo forse pensare che Camelia Alice Jensen abbia paura?” la sbeffeggiò l'immagine allo specchio. Camelia la guardò stizzita, mentre il suo orgoglio scalciava indispettito per emergere e prendere il sopravvento.
Rimase a pensare per qualche minuto, torturandosi il labbro inferiore. Dopotutto, lei era sicura di sé. Come avrebbe potuto cambiare qualcosa quel viaggio dentro i suoi ricordi, qualcosa che lei già conosceva?
Era solo una stupida prova che avrebbe superato ad occhi chiusi e senza problemi, si disse.
Accetto.”
La Camelia-immagine sorrise appena e fece un passo avanti. Camelia si chiese perchè mai lo facesse: pensava forse di poter...
Non finì la frase perchè la donna che fino a poco prima era stata solo un'immagine riflessa ora era accanto a lei, in carne ed ossa. Camelia boccheggiò per un attimo, ma poi si ricompose.
La ragazza accanto a lei, la sua copia speculare, le tese la mano.
Sei pronta?”
Cosa devo fare?” chiese Camelia in un sussurro.
Vedi quell'oggetto?”
Il pensatoio? Dobbiamo usare quello?”
Certo. Pensavi servisse per lavarsi le mani?”
No, pensavo fosse per decorare l'ambiente.” ribatté Camelia con un'alzata di spalle. L'immagine- che tanto immagine non era più- scoppiò a ridere e poi si chinò sul bacile. Camelia ripeté il gesto, affondando il viso nel liquido argentato e vorticante.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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