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Autore: Glox    19/08/2006    2 recensioni
Buondì a tutti!ecco che pubblico la mia prima storia.Il bello è che è l'ultima storia che ho scritto ma è la prima che pubblico!ahahah!!bè spero che vi piaccia e spero che recensite!sapete mi fareste un favore almeno so se valgo come scrittrice.Acceto anche quelle negative ma soprattutto quelle positive.un saluto e un grosso bacio!
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hisashi Mitsui
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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REMIND

REMIND

1.Forgotten

From the top to the bottom
Bottom to top I stop
At the core I've forgotten
In the middle of my thoughts
Taken far from my safety
The picture is there
The memory won't escape me
But why should I care (2x)

There's a place so dark you can't see the end
(Skies cock back) and shock that which can't defend
The rain then sends dripping acidic questions
Forcefully, the power of suggestion
Then with the eyes tightly shut looking thought the rust and rotten dust
A spot of light floods the floor
And pours over the rusted world of pretend
The eyes ease open and its dark again

Chorus

Bridge:
In the memory you'll find me
Eyes burning up
The darkness holding me tightly
Until the sun rises up

Moving all around
Screaming of the ups and downs
Pollution manifested in perpetual sound
The wheels go round and The wheels go round and the sunset creeps past the
Street lamps, chain-link, and concrete
A little piece of paper with a picture drawn
Floats on down the street till the wind is gone
The memory now is like the picture was then
When the paper's crumpled up it can't be perfect again

Chorus
Bridge

Now you got me caught in the act
You bring the thought back
I'm telling you that
I see it right through you (7x)

(Forgotten-Linkin Park)

‘è passato tanto tempo da quando abitavo ancora in Giappone e da quella volta ne sono passate di cose….me lo ricordo come se fosse ieri,anche perché non sono passati così tanti anni ma soltanto 5anni,però mi sembra un’eternità. Da quella volta non ho più sentito più nessuno di loro,ma per mia scelta,loro mi hanno anche cercata ma io mi sono dissolta nel nulla,infondo quella volta sono voluta partire per gli Stati Uniti proprio per farmi una nuova vita o solamente per scappare da quello che avevo intorno….non lo so! Ma certe cose non si dimenticano e adesso mi ritrovo a guardare la foto che abbiamo fatto tutti quanti insieme il giorno in cui abbiamo sconfitto il grande Sannoh Kogyo e mi vengono alla mente tantissimi ricordi di giorni felici. Guardando questo pezzo di carta contenente tantissimi ricordi, mi viene una tristezza incolmabile ma la dovrò smettere perché non è pensando al passato che si risolvono i problemi, e poi questo è il mio giorno libero e al posto di andare via a fare compere o altro me ne sto qui, in casa, sdraiata sul mio letto…uhm! Che misera che sono! Ma che ci posso fare! Sono sempre stata così, ma ora ripensiamo a come è incominciato tutto questo. Tutto ebbe inizio 23anni fa. Mio padre era un grande imprenditore statunitense e all’inizio della sua fortunata carriera fece un viaggio in Giappone, stato di cui si era innamorato, ma non si era innamorato solo degli splendidi paesaggi, ma anche di una donna di nome Kaori Miyazawa conosciuta proprio a Tokio. Mio padre, David Williams, rimase lì per sei mesi e quando dovette andare via le chiese se veniva via con lui e così fu. Infatti, 7mesi dopo quella fuga d’amore, nacqui io, Camille Shizuka Williams. Crebbi a Los Angeles, ma durante le vacanze estive io e i miei genitori andavamo a Kanagawa, città natale di mia madre. Quando ci andai per la prima volta avevo soltanto 8 anni, i miei nonni ci misero ben 8anni a perdonare mio padre per aver fatto fuggire mia madre e soprattutto hanno perdonato mia madre per aver seguito lo “Straniero”come lo chiamavano loro. Per me quell’ estate è stata magnifica, io stavo sempre con mio cugino, Hiroshi Miyazawa, figlio del fratello di mia madre, e lui mi fece conoscere alcuni bambini che abitavano vicino a lui e che avevano la nostra età. Bè! Non proprio tutti. Alcuni avevano 2anni in più di noi ma lo stesso ci divertivamo come pazzi. Mi ricordo che proprio in quel anno conobbi Hanamichi Sakuragi, un bambino di 8anni con i capelli rossi, gli occhi color nocciola e una grinta e un dinamismo illimitato! Ci conoscevamo da un giorno e già eravamo grandi amici! Lui era veramente unico. Insieme a lui poi c’erano altri 4 bambini, sempre della nostra età che si chiamavano Yohei Mito, Yuji Okusu, Nozomi Takamiya e Chuichiro Noma. Il primo aveva i capelli neri, gli occhi di un bel marrone scuro ed era molto riflessivo e riusciva quasi sempre a fermare Hanamichi quando stava per dare le botte ad un bambino che lo prendeva in giro o che prendeva in giro me. Egli è sempre stato molto protettivo nei miei confronti. Il secondo aveva i capelli biondi, gli occhi marroni e anche lui aveva abbastanza temperamento e se lo si prendeva in giro passava molto facilmente alle mani; il terzo aveva i capelli neri molto corti e anke gli occhi erano neri e coperti da un paio di occhiali lunghi. Rispetto agli altri si vedeva che gli piaceva mangiare perché era una piccola pallina di lardo; infine il quarto aveva i capelli neri, gli occhi sempre neri e l’unica differenza rispetto agli altri era che sembrava di un anno più grande, avendo una faccia abbastanza matura, ma questo solo a prima vista! Poi si vedeva che era un birichino come gli altri! Loro erano il mio gruppo di amici. Bè, in realtà ce n’erano altri ma loro erano quelli con cui ho fatto più amicizia e ne sono veramente contenta. Stando con loro mi divertivo da matti e ogni volta ne combinavamo delle belle! Essi erano sempre gentili con me e a volte facevano finta che loro fossero dei cavalieri che dovevano proteggere la principessa da tutta la gente che la voleva rapire o soltanto da qualche adulto che mi voleva fare i complimenti visto che da piccola ero una bella bambina. Capelli di un bellissimo castano chiaro che mi arrivavano fino alle spalle, occhi di un azzurro ghiaccio, abbastanza alta rispetto alle bambine della mia età e un bellissimo sorriso. Insomma, sembravo tutto tranne che giapponese. Essendo una mezzo sangue è naturale, anche se a volte mi ha portato disagio esserlo perché molti bambini mi prendevano in giro vedendomi diversa da loro ma come sempre c’erano i miei fidati cavalieri a difendermi. Comunque alla fine ho fatto abitudine e a poco, a poco tutti i bambini hanno cominciato a rispettarmi e già da piccola avevo sempre avuto un carattere forte e carismatico e non mi facevo mettere i piedi in testa da nessuno, nemmeno Hanamichi riusciva a sottomettermi, anzi, era l’incontrario: io sottomettevo lui e alla fine di Giugno il capo banda non era più lui, ma io. Lui era il mio vice e quando io a fine Agosto me ne sono dovuta tornare in America mi ha sostituita restando il capo banda finché io non ritornai l’estate dopo. E continuai così fino all’estate dei miei 12anni, quella che fu la mia ultima estate a Kanagawa. Ero tristissima di dover lasciare i miei migliori amici per restare in America, visto che mio padre per problemi di lavoro non si poteva muovere e quindi rimanevo sempre in California senza andare mai via da lì, anzi, andavamo via da Los Angeles solo per andare a vedere le partite del Los Angeles Lakers, squadra di cui mio padre era il presidente, o andavamo via per i soliti viaggi di lavoro di mio padre. Ma lo stesso la mia vita andava bene anche in America. Frequentavo la seconda media e come in Giappone anche lì mi ero fatta un gruppo di amici ma l’unica cosa diversa era che io non ero il leader, ma lo era un ragazzo di nome C.J. Egli aveva i capelli castano chiaro e gli occhi verdi come smeraldi. Aveva 15 anni ed era in seconda superiore e, per la cronaca, era il mio ragazzo! E per questo ero invidiata da tutte le mie amiche perché era il ragazzo più carino che c’era nel quartiere ed esse invece si dovevano accontentare dei ragazzi di “seconda mano”. Io ero “innamorata” di lui; lo metto tra virgolette perché a 12anni non si può parlare di amore vero, ma di una cotta per un ragazzo carino. Noi due andavamo molto d’accordo e devo dirlo! Baciava da Dio. La nostra storia durò per ben 3anni e ci lasciammo quando io ne avevo 15. Per essere più precisi lo lasciai io dopo che ho visto che si stava baciando molto appassionatamente con la mia ex migliore amica. E dire che da quanto lo amavo avevo persino deciso di farlo per la prima volta con lui, e così accadde. C.J. quella volta aveva 18 anni e io ne avevo 15 e dicendo a mia mamma che andavo a dormire da una mia amica, sono andata a casa sua visto che non c’era nessuno. Dopo aver cenato abbiamo incominciato a baciarci e come si sa un bacio tira l’altro e alla fine è venuto tutto da solo. Quello è stato il giorno più bello della mia vita, per lo meno lo era allora, poi quando ho visto che mi stava tradendo, bhè ho pensato che io per lui ero stata solo un’avventura di una notte dopo che mi ero decisa a farlo visto che lui mi aveva detto che aveva una voglia matta di farlo con me e che se non mi sentivo pronta avrebbe aspettato. Il bello è che ha dovuto aspettare solo un mese visto che alla fine avevo pensato che lo amavo e che la mia prima volta volevo che fosse proprio con lui e 2settimane dopo cosa scopro? Che si è trovato una troietta che gliela da quando vuole! Brutto bastardo che non è altro! Dopo tre anni che stavamo insieme mi aveva dato proprio un bel biglietto di addio, anzi, gliel’ho dato io perché proprio nel momento in cui l’ho visto baciarsi ero andata da lui dando un spinta alla troietta ed urlandole dietro per un po’, con lui che cercava di calmarmi. Io mi ero buttata contro di lui e gli avevo sganciato un bel gancio destro dritto, dritto nel suo muso da culo facendogli sanguinare il naso e finendo con un bel: “tra noi è finita, non farti vedere mai più!”e con queste parole me ne sono andata a casa e mi sono rinchiusa in camera mia a piangere come una bambina che non ha avuto la bambola che tanto desiderava. Da quel brutto giorno passò 1anno e proprio in una bellissima giornata d’Aprile mio padre disse a me e a mia madre che ci saremmo dovuti trasferire a Kanagawa per lavoro e che ci saremmo rimasti per un tempo indefinito. Io sentendo quelle parole saltai dalla gioia, finalmente avrei potuto rivedere Hanamichi, Yohei, Yuji, Nozomi e Chuichiro. Non vedevo l’ora di partire! 2settimane dopo partimmo e di certo avrei passato un bellissimo compleanno visto che mancavano proprio 2settimane all’arrivo del 2 Maggio. Dopo 10ore di viaggio atterrammo e scesi dall’aereo pensando che finalmente mi sarei fatta una nuova vita perché negli ultimi 2anni stava andando tutto a rotoli: mi ero lasciata con C.J, i miei litigavano un mese si, e uno no e io avevo il sospetto che mio padre aveva un’amante e che tutti i suoi viaggi di lavoro, come diceva lui, erano soltanto delle scuse per poter incontrare un’altra donna. Si vede che mia madre non lo soddisfava più, infatti in casa mia c’era sempre un’ aria molto tesa e sembrava che da un momento all’altro tutto sarebbe esploso. Speriamo che stando a Kanagawa le acque si calmino e tutto ritorni come prima. Appena arrivammo nella nuova casa andai in camera mia ad appoggiare le mie cose e poi usci di corsa a cercare i miei amici; dall’ultima volta che ero venuta erano passati per ben 4anni ma mi ricordavo tutto come se fosse ieri dove stavano Hanamichi e gli altri alle 5del pomeriggio, visto che in Giappone la scuola finisce alle 4 del pomeriggio. Io ero tutta un fascio di nervi e andai diritta nel bar in cui, mi ricordo, che quando avevamo 12anni, andavamo sempre. Speravo tanto che non avessero cambiato posto e per fortuna no. Infatti appena li vidi attraverso il vetro, incominciai a bussare e visto che non mi vedevano incominciai ad urlare con tutto il fiato che avevo in gola e dopo un po’ finalmente si voltarono e appena mi videro corsero a pagare il conto e poi vennero subito fuori da me. Io saltai al collo di Hanamichi prendendo non solo lui, ma anche tutti gli altri e così cademmo tutti quanti felicemente per terra facendo un bel botto. Appena ci rialzammo incominciammo a parlare e appena mi dissero che frequentavano la scuola Shohoku mi misi ad urlare dalla gioia visto che mi ero iscritta proprio lì essendo la più vicina a casa mia. Camminammo fino a che non arrivò il tramonto e mi accompagnarono a casa e ci mettemmo d’accordo che ci saremmo visti il giorno dopo per andare a scuola. La mattina alle 7.45in punto loro vennero a suonare alla mia porta e appena mi videro con la divisa scolastica incominciarono a sfottermi un po’,ma poi mi dissero che mi donava e io facendo la modesta gli risposi che erano cose che sapevo già da me. Appena arrivammo a scuola mi accompagnarono in segreteria e poi se ne andarono in classe di corsa sennò sarebbero arrivati tardi e il professore di giapponese gli avrebbe cacciati fuori dalla classe. Io li salutai e poi mi feci dare dalla segretaria il foglio con scritta la mia classe e gli orari delle materie dei prossimi giorni. Quando usci di li andai in cerca della mia classe e con fatica alla fine la trovai,bussai alla porta e il prof mi disse di entrare e mi presentò alla classe,la cosa bella tra il disagio generale era che ero capitata in classe con Yohei e Hanamichi e questo mi fece calmare almeno conoscevo qualcuno così mi sarei sentita di più a mio agio. Presi posto nel banco davanti ad Hanamichi e cercando di non farmi beccare dal prof mi giravo a parlare con lui e con Yohei che si trovava di fianco a me. Piano ,piano passarono le ore e finalmente suonò l’ultima campanella. Quel giorno scoprì che Hanamichi si era iscritto al club di Basket,sport che io adoravo e adoro ancora ma che lui ha sempre considerato come gioco cretino e senza senso,infatti quando Yohei mi disse che faceva parte del Club mi misi a ridere pensando che fosse uno scherzo invece era vero ma si era iscritto soltanto per far colpo su Haruko Akagi che era la sorella del capitano della squadra. Io andai insieme a gli altri a vedere gli allenamenti e a sfottere un po’ Hanamichi poi mi avvicinai alla Manager,Ayako,e le chiesi se c’era anche una squadra femminile ma la sua risposta fu negativa e questo mi dispiacque molto ma decisi lo stesso di iscrivermi e visto che conoscevo benissimo il Basket avendolo fatto per 10anni chiesi all’allenatore se potevo fare da vice visto che la manager ce l’avevano già e lui dopo aver fatto un sonoro Oh!Oh!Oh!mi disse di si e fui contentissima. Hanamichi appena sentì che avrei fatto parte della squadra mi prese in braccio ed urlando dalla gioia incominciò a farmi girare come faceva ogni volta che ci succedeva qualcosa di bello. Mi presentai alla squadra e da subito mi diedero l’impressione essere ragazzi simpatici,mi dissi che di certo mi sarei divertita da matti a stare in quella squadra. La sera,appena tornai a casa,dissi subito ai miei genitori della bellissima giornata passata e mi ricordo le parole che mio padre mi disse ‘se fai bene il tuo lavoro come allenatrice può essere che un giorno ti metto ad allenare i Los Angeles Lakers,così avvero il tuo sogno ’io appena senti quella frase mi misi ad urlare dalla gioia…i Los Angeles Lakers sono sempre stati i miei idoli fin da bambini,li consideravo come degli Dei,le miei guide spirituali!ogni volta che ero triste mi guardavo una loro partita e il mio umore saliva alle stelle!e così è rimasto fino a 5anni fa…da quando me ne sono tornata in America ho smesso definitivamente con il Basket,guardarlo mi fa pensare troppo a quei ricordi che vorrei tanto dimenticare ma che non ci riesco. Quando girando per i canali vedo una partita di Basket mi vengono subito in mente i momenti passati come vice allenatore dello Shohoku,mi vengono in mente tutte le partite fatte contro il Ryonan,il Kainan e lo Shoyo,e mi viene in mente la vittoria contro il Sannoh Kogyo e la sconfitta contro l’Aiwa Gakuen fatte in quei lontani giorni del liceo….a quei tempi ero solo un ingenua ragazzina che pensava che tutto questo sarebbe durato ma invece adesso mi accorgo che tutto quello che immaginavo non erano altro che illusioni….si,illusioni belle e buone!anche adesso che sto facendo zapping alla televisione mi è capitata una partita di Basket….ogni giocatore mi ricorda tutti i miei amici del liceo…..il centro mi ricorda il grande Takenori Akagi,da me sempre chiamato “il gorilla”,che con il suo carisma eccezionale e i suoi 197cm faceva paura a tutti e riusciva sempre a segnare con il suo infallibile “Gorilla Dunk”;il playmaker mi ricorda Ryota Myagi,il tappo della squadra visto che era alto 168cm,ma proprio per questo si faceva rispettare e con lui lo Shohoku andava fortissimo in contro piede visto che Ryota era un fulmine,soprattutto dopo aver visto la sua adorata Ayako di cui era follemente innamorato e che alla fine grazie al mio aiuto è riuscito a diventare il suo ragazzo;l’ala grande mi ricorda Hanamichi,il mio migliore amico in assoluto al liceo,adesso non so se può essere la stessa cosa…comunque è proprio grazie a lui se la squadra vinceva,sarà stato pure un principiante quando ha incominciato a giocare in prima liceo però grazie al suo dinamismo illimitato,i suoi micidiali rimbalzi,le sue schiacciate,i suoi tiri da sotto e infine i suoi tiri in sospensione e i suoi tiri da tre faceva sempre cambiare il risultato della partita a favore per noi e alla fine grazie alla sua mitica schiacciata finale,la vittoria;poi c’è l’ala piccola che mi ricorda Kaede Rukawa chiamato volpino o ghiacciolo. Lui è il ragazzo più introverso che io abbia mai conosciuto!non so quante volte ho cercato di fare amicizia con lui ed iniziare una conversazione…e alla fine sono riuscita a raggiungere il mio obiettivo e infatti Kaede oltre ad Hanamichi,era uno dei miei più cari amici con cui mi potevo confidare tranquillamente perché sapevo che lui ascoltava e non proferiva parola con nessuno;poi per ultimo c’è la seconda guardia che mi ricorda Hisashi Mitsui,l’unico ragazzo che abbia mai amato con tutto il cuore in vita mia,perfino di più di C.J. Lui era il miglior tiratore da tre punti dopo Jin del Kainan,infatti è proprio con un suo tiro da tre punti che è riuscito a far canestro nel mio cuore,lui è riuscito a farmi innamorare sul serio cosa che i ragazzi che mi stavano dietro non erano riusciti a fare con tutti i corteggiamenti che mi facevano. Comunque io e Hisashi ci mettemmo insieme nel estate della mia prima liceo,quando lui era in terza. Per far breccia nel mio cuore gli ci vollero,come ho detto prima,i suoi favolosi tiri da tre e tutta la dolcezza e la fiducia che solo lui mi infondeva nonostante il suo passato da teppista lui non era per niente quel ragazzo da cui stare lontani perché non si sa mai cosa può fare,con lui io riuscivo ad aprirmi sinceramente,anche di più che con Kaede,e ogni volta mi sapeva confortare nei migliore dei modi,per questo rispetto a C.J. che ci ha messo quasi un anno prima di piacermi io e Hisashi ci mettemmo insieme dopo due mesi che lo conoscevo e dopo sei mesi facemmo l’amore per la prima volta e fu bellissimo. Nemmeno quella volta con C.J. riuscì a farmi sentire tanta emozione. Infondo io pensavo di essere innamorata sul serio di C.J. solo perché siamo stati insieme per tre anni,ma dopo aver conosciuto Hisashi ho subito capito che quello che provavo per C.J. non era amore ma era solo una cottarella adolescenziale,mentre quello che provavo per Hisashi era vero amore….sapete!penso proprio che se lo rivedessi adesso anche con una lontananza di cinque anni io sono sicura che gli salterei al collo piangendo ed urlandogli che lo amo e che mi perdoni per come l’ho trattato l’ultimo periodo che sono stata a Kanagawa,per come l’ho lasciato senza dargli neanche una spiegazione e poi per la mia partenza….mi sento un verme quando penso a questo,l’ho veramente trattato male e di certo adesso più che amarmi di certo mi odierà anche se non ci vediamo da cinque anni sono sicura che mi odia…..se potessi andrei in questo preciso momento là da lui a dirgli il perché ma di certo non mi vorrà ascoltare e mi dirà che potevo pensarci cinque anni fa a spiegargli il perché e non adesso. E come dargli torto!Io sarei anche rimasta a Kanagawa ma mio papà mi ha costretta a venire qui in America dicendomi che avendo finito il liceo dovevo lavorare con lui ma questa è solo una scusa,il vero motivo è un altro…’ “Mamma!posso dormire qui da te?ho fatto un brutto sogno.” “Certo Niky. Vieni qui vicino a me così non farai più quel brutto sogno. Sentiamo la fronte….sei ancora caldo,non ti è ne’ancora passata la febbre è cucciolo mio?” “No,e sto tanto male.” “Su adesso riposati e vedrai che dopo star ai meglio.” ‘Ecco Hisashi il vero motivo per cui sono dovuta ritornare in America……perché sono rimasta incinta e mio padre ha voluto portarmi via da te,per questo ti ho lasciato senza dirti niente,perché nonostante tutta la voglia di dirti la verità ho dovuto ubbidire a mio padre e non dirti che ero rimasta incinta. Ma forse è meglio così,almeno hai sofferto di meno,perché non penso che sia un bel pensiero quello della propria ragazza e il proprio figlio in America,lontani mille miglia,non poterli vedere né toccare…una vera tristezza. Comunque è una fortuna se Niky è qui,mio padre mi voleva far abortire perché se si fosse saputo che io ero rimasta incinta all’età di diciotto anni da un ragazzo della mia scuola bhè per mio papà sarebbe stato terribile….infatti nonostante siano passati quattro anni e mezzo dalla sua nascita mio padre è ancora arrabbiato con me ed è già tanto se lo guarda senza urlargli addosso tutto il suo disprezzo verso di me e lui. In questo caso è veramente una fortuna che ci sia mia madre,è grazie a lei se mi ritrovo ancora con un tetto sopra la testa;lei mi ha aiutata quando è nato Niky,infatti è grazie a lei se l’ho fatto nascere,ed è grazie a lei se sono riuscita a farlo crescere bene. Oh Hisashi!quanto vorrei venire adesso,in questo preciso momento a Kanagawa per dirti tutto questo e per farmi perdonare!ma sono troppo codarda per farlo…potrei pure prendere il biglietto ma non sono sicura che riuscirei ad entrare nell’aereo….chissà quando ti potrò rivedere Hisashi!’

 DIMENTICATO
Dall'alto in basso
Dal basso all'alto io mi fermo
Nel mezzo mi sono dimenticato
Nel mezzo dei miei pensieri
Portato lontano dalla mia sicurezza 
L' immagine è qui
Il ricordo non mi abbandonerà
Ma perché dovrei preoccuparmene
  
C’è un posto così scuro che non puoi vedere il fondo
(Dal settimo cielo cadi giù) e colpisci quello che non si può difendere
La pioggia poi fa cadere domande acide
Con forza, il potere della suggestione
Fa sì che gli occhi chiusi vedano attraverso la ruggine e l'immondizia
Un cono di luce illumina il pavimento
E si diffonde sopra il mondo arrugginito della finzione
Gli occhi si riaprono senza sforzo ed è ancora scuro
 
Mi ritroverai nel ricordo
Gli occhi in fiamme
L' oscurità mi trattiene
Fino a che il sole sorge
  
Girando tutto intorno
Urlando per gli alti e bassi
La contaminazione palese nel suono incessante (altra interpretazione: L'inquinamento acustico continuo)
Le ruote girano e il tramonto scivola oltre
Verso i lampioni, le catene, e il cemento
Un pezzetto di carta spiegazzato con un'immagine disegnata
Svolazza sulla strada fino a che il vento si placa
Il ricordo ora è come la figura su quel pezzo di carta
Quando la carta è sgualcita non potrà più ritornare perfetta
 
Ora mi hai colto sul fatto
Tu richiami alla memoria il pensiero
Ti sto raccontando quello
che vedo chiaramente attraverso te  

Fine primo capitolo….

   
 
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