Come al solito mi trovo in una stanza d'albergo, attendendo chissà cosa poi... Chissà... Attendo lui, la luce che riempie ogni mio mattino, ogni mio giorno, riempiendolo di tutto quello che manca a questo cuore innamorato...

Nella stanza in cui mi trovo ci sono vari mobili in legno e alle finestre delle candide tende che coprono un pò i vetri e lasciando poco spazio alla mia vista ma in fondo non c' è molto da vedere. Fuori il sole vorrebbe entrare attraverso le nuvole ma invano riesce a farlo.

Solo, con un bicchiere di cristallo lavorato tra le mani, seduto su una poltrona di pelle nera, guardo con aria assente uno specchio di fronte a me.

Allo specchio stancamente vedo due iride azzurre e un viso dalla pelle diafana, è tirato, è contratto, è l'attesa che lo segna.

E' sempre così.

Lunghe attese in camere d'albergo, lunghe attese per un bacio, per un abbraccio amorevole.

Attese.

Solo attese.

Mentre mi osservo riempio nuovamente il mio bicchiere di un liquore dolce, lo sorseggio e allungando un dito accendo la radio.

"Strana infatuazione sembra abbellire la marea della sera..."



 

La radio trasmette canzoni vere, cose che sto pensando, cose che sto provando.

Ci sono cose che posso capire solo con te, ci sono cose che posso capire solo insieme a te.

Lo specchio, sempre lui, riflette l'immagine dell'attesa, quell'attesa che mi riempie di ansia, che mi riempie di immagini riflesse, le tue.

"Tanta immaginazione aiuta il fluire della passione..."



 

L'orologio cammina e rintocca il passare del tempo, TIC, TAC, secondi, minuti, ore senza te.

Lui mi ricorda della tua inevitabile assenza.

Deve essere così, prima vicini e poi lontani e le menzogne crescono con lei che dovrei amare veramente, colei che dovrei lasciare per stare con te e io, vile, resto in questa stanza con l'aria satura di pensieri fuoriusciti dalla mia mente.

Felice di aspettarti, felice di accarezzarti, felice di farti per sempre mio in questa tana.

La mente si distrae.

Sento la porta che si apre, sento questo maledetto cuore scalpitare.

Un rumore sordo nel mio corpo ansimante, che vibra e che si dimena.

Sento la tua presenza, con passo deciso ti avvicini, un passo svelto e felino.

La tua mano sulla mia spalla e mille brividi nascono sulla pelle.

Il tuo profumo, la tua voce e ogni cose di te mi riempie.

Poche ore ci hanno diviso eppure mi sembra che sia passata un' eternità, un lasso di tempo così corto ma per il cuore così lungo.

"
Se potessi staccarti dal soffitto
e garantirti una fonte divina,
liberarti dai beni passeggeri ,
restare il tuo buffo innamorato..."




 

Mi alzo dalla mia postazione, lascio quella poltrona di pelle per tenerti stretto fra le mie braccia.

Affondo il mio viso nell'incavo del tuo collo e respiro il tuo profumo, l'odore della tua pelle e lascio le mie mani esplorare quel corpo tanto atteso.

Ora sento che quella parte vuota si riempie d'amore.

Mi sento come un adolescente alla prima cotta.

Le gambe tremanti, le farfalle nello stomaco e l'emozione del primo bacio.

Ogni volta mi sento così, il tuo buffo innamorato che con mani tremanti ti tocca, ti accarezza e con dolcezza ti faccio mio.

"Se potessi staccarti dal soffitto,
lo so ci hanno già provato i migliori,
riempirei di senso ogni tuo respiro,
troverei un posto per nasconderci entrambi..."





 

Nudi, avvolti nelle lenzuola, ci abbandoniamo ai nostri desideri, alle nostre passioni, in un solo corpo, in una sola anima,siamo noi due, io e te, Nick e Alex...













NDA:E' una Nilex...I personaggi della fic non fanno queste cose e se le fanno non le vengono a dire a me...ecc...ecc...
I titoli delle canzoni sono: Whithout You I'm Nothing e Blind, cerea a tutti.