Libri > La Scacchiera Nera
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Autore: Morgana_D    03/01/2012    5 recensioni
Milla e Ryan si amano, ma non sanno come dirselo. Mentre Ryan pensa a finire la guerra, Milla pensa ad una vita fuori dalla Scacchiera con lui.
Per questa song-fic ho usato la nuova canzone di Tiziano Ferro "La differenza tra me e te". La parte della canzone in rosso precede i pensieri di Ryan, quella in nero i pensieri di Milla, quella in grigio i pensieri di entrambi.
Spero vi piaccia :)
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'RiEpilogo di un amore'
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Così lontane, così vicine.
Dai Ryan, non è difficile. Ci sono riusciti tutti nella vita, perché tu non dovresti farcela? Forza. Il Guerriero sbuffò e disse:“Uffa, sarebbe meglio combattere contro dei turloch che parlare con lei. Ecco ora inizi anche a parlare da solo!” Non è un buon segno Ryan, non è affatto un buon segno.

“Ehi Milla!” “Mort che succede?” chiese la ragazza vagamente allarmata. L’Arciere sorrise in modo strano “Niente, ti sta cercando Ryan.” Ryan? Forse è qualcosa di veramente grave. Iniziò a correre verso il posto che le aveva indicato Mort. Ryan la stava cercando!
                                                                                   
La differenza tra me e te
non l’ho capita fino in fondo veramente bene.
Me e te.
Uno dei due sa farsi male, l’altro meno,
però me e te
è quasi una negazione.


Qual era il problema con quella ragazzina insopportabile? Come poteva essersene innamorato?
Lei era gelo e lui era calore.
Lei era taciturna e lui chiacchierone.
Lei era seria e lui troppo poco.
Lei era… non c’erano parole per descriverla.
Seppure la Scacchiera gli aveva impedito di stare insieme, Ryan non aveva potuto fare altro che innamorarsi perdutamente di lei.

Io mi perdo nei dettagli e nei disordini, tu no.
E temo il tuo passato e il mio passato,
ma tu no.
Me e te, è così chiaro
Sembra difficile.


Forse Ryan non la stava cercando per questo. Forse le voleva solo parlare.
Sul volto di Milla si aprì un sorriso. Voleva troppo bene a quel ragazzo che non faceva altro che punzecchiarla dalla mattina alla sera.
Ma no, ma cosa pensava! Loro non potevano stare insieme. Lei era il Ladro Nero, lui doveva ucciderla e presto o tardi sarebbe accaduto.
Si tolse una ciocca di capelli sul viso, sospirò.

La mia vita
mi fa perdere il sonno, sempre
mi fa capire che è evidente
la differenza tra me e te
.

Era impossibile. Non c’era bisogno di pensarlo nemmeno. Non sarebbero mai stati insieme. La loro vita glielo impediva, non gli lasciava fare le scelte che volevano. Era evidente, non si potevano nemmeno toccare. Che cosa vai a pensare Milla!

Poi mi chiedi come sto
e  il tuo sorriso spegne i tormenti e le domande
a stare bene, a stare male, a torturarmi, a chiedermi perché.


Ryan non riusciva a non pensarci. E per di più continuava a pensare e ripensare a come dirglielo.
Si sentiva un idiota, un assassino, un mostro, un verme. Continuavano a succedere un casino di cose senza che nessuno riuscisse a spiegarsele. Eppure guardando il suo sorriso dimenticava tutto.

La differenza tra me e te.
Tu come stai? Bene. Io come sto? Boh!
Me e te.
Uno sorride di com’è, l’atro piange cosa non è,
e penso sia un errore.


Non ci riuscivano. Non riuscivano ad ammetterlo. Gli altri non potevano accorgersi di quello che succedeva negli animi dei due ragazzi, fuori andava tutto bene, dentro non lo sapevano nemmeno loro. Era difficile. Era tutto così dannatamente difficile.
Il Guerriero era felice, l’aveva conosciuta, aveva dimenticato Jenny, si era innamorato.
Il Ladro si sentiva uno schifo, voleva poterlo almeno abbracciare e dimenticare tutto nelle sue braccia.

Io ho due, tre certezze, una pinta e qualche amico,
tu hai molte domande, alcune pessime, lo dico.
Me e te, elementare,
da volere andare via.



Per lei avrebbe fatto tutto. Non vedeva l’ora di poter uscire dalla Scacchiera per poter stare insieme davvero: per abbracciarla, per parlare di qualcosa che non siano battaglie e sangue, per baciarla. Voleva andare via.
Doveva finire questa guerra, per lei. Nonostante era pieno di incertezze e lei con le sue inutili domande non faceva che deprimerlo ancora di più, avrebbe vinto. Per lei.

E se la mia vita ogni tanto azzerasse
l’inutilità di queste insicurezze.
Non te lo direi.


Quando tutto sarà finito avrebbe avuto il coraggio di dirglielo? Anzi, ora avrebbe avuto il coraggio anche solo di parlarle?
Come può un Guerriero del fuoco essere così insicuro?
Ryan odiava essere sé stesso.

Ma se un bel giorno affacciandomi alla vita
tutta la tristezza fosse già finita
Io verrei da te.


Usciti dalla Scacchiera sarebbe andata a New York. Si sarebbe andata da lui. Sarebbero potuti stare finalmente insieme. Senza paura, senza dolore. Senza Guerriero, senza Ladro. Solo loro due.
Lui e lei.
Finalmente insieme.
 
La differenza tra me e te.
Tu come stai? Bene. Io come sto? Boh!
Me e te.
Uno sorride di com’è, l’altro piange cosa non è
E penso sia bellissimo.
E penso sia bellissimo.


Milla era arrivata. Ryan nemmeno se ne era accorto. Si sedette vicino a lui stando attenta a non toccarlo. “Allora cosa mi dovevi dire?” il bel Ladro Nero sorrise e si sistemò i capelli.
“Emh… no, io.. volevo parlarti di una cosa che ho scoperto stamattina e… beh, ti dovevo mettere in guardia. Stamattina ho visto delle tracce strane intorno al campo.” A Milla si strinse il cuore con una voce delusa disse: “Ah beh, se è solo questo vado.”
“Ranocchia…” “Si?” disse Milla tornando indietro. “Sta attenta.”
Doppiamente delusa. Stupida Milla. Ti sei illusa sei una stupida!
Ryan si risedette di scatto e accasciandosi disse “Bravo Ryan, sarai fiero di te!”
Loro erano così.
Due anime così lontane, eppure così vicine. 

  
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