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Autore: Vanny2003    03/01/2012    3 recensioni
Bruciando di rabbia verso la sua fragilità che l' aveva portata ad abbassare spaventosamente la guardia,giurò a se stessa che avrebbe trovato un rimedio anche senza l' aiuto di quell' odioso fiorentino.
Dopotutto non poteva credere che non ci fosse nessuno disposto a farle da scorta per qulache giorno dietro il pagamento di una ricompensa.
Diminuì il ritmo del suo respiro adeguandovi la sua andatura. Fino ad ora se l' era sempre cavata egregiamemnte, e soprattutto senza il suo aiuto.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ezio Auditore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sophia Sartor non era una donna che amava ricevere  dei no come risposta, e quello che si era sentita dire pochi minuti prima apparteneva a questa categoria.Impaziente di liberarsi dell' ormai sgradito ospite di quella mattinata, una volta  che si fu allontanato da casa sua, non perse altro tempo e in cinque minuti fu pronta per uscire.
Bruciando di rabbia verso la sua fragilità che l' aveva portata ad abbassare spaventosamente la guardia,giurò a se stessa che avrebbe trovato un rimedio anche senza l' aiuto di quell' odioso fiorentino.
Dopotutto non poteva credere che non ci fosse nessuno disposto a farle da scorta per qulache giorno dietro il pagamento di una ricompensa.
Diminuì il ritmo del suo respiro adeguandovi la sua andatura. Fino ad ora se l' era sempre cavata egregiamemnte, e soprattutto senza il suo aiuto.

- Sta bene. Domani alle sette mi farò trovare pronta per partire. - La libraia annuiva soddisfatta verso il suo interlocutore, piacevolmente alleggerita dal peso che le gravava il petto.
Come aveva immaginato era stato semplice,la città era ricolma di uomini disposti a concedere i loro servigi a somme ragionevoli, niente che il suo lavoro non le potesse permettere in tutta tranquillità,senza nessuna inutile complicazione di carattere sentimentale, senza nessun fremente groppo di agitazione al pensiero di trascorrere tanto tempo in compagnia di una certa persona...

" Smetti di fantasticare Sophia, la vostra relazione è basata su di un semplice scambio di informazioni "  ,sospirò ribadendo a sè stessa ancora una volta quanto fosse stupida a credere in certe cose, meravigliandosi di come potesse essere fonte di delusione quella semplice verità.
In fondo a lui non importava nessuno dei suoi interessi,doveva ammetterlo, e anche provare a fargli leggere qualcosa che potesse introdurlo nel suo mondo si era rivelato un insuccesso disastroso.
Contrasse involontariamente i pugni al pensiero di come si era sentita eccitata per aver rirovato un' opera di Dante in mezzo al caos del suo affollatissimo studio, e della sensazione di orgoglio e felicità che avrebbe provato nel vedere la faccia riconoscente di Ezio quando glielo avrebbe mostrato.Era sicura che avrebbe conquistato in questo modo la sua stima e la sua ammirazione,e magari le sue visite sarebbero divenute più frequenti,felice di poter condividere il tempo libero in sua compagnia...

La sua bocca si storse in un' espressione amara quando le immagini di quello che era realmente successo le tornarono alla mente.Un semplice the avrebbe ottenuto un ' accoglienza più calorosa.
Ezio non solo si era dimostrato completamente disinteressato dell' argomento,ma non aveva nemmeno fatto un piccolo sforzo per nascondere la noia ed il fastidio di sprecare i pochi attimi a sua disposizione in un' attività alquanto banale.Sophia si era comportata come un' eroina drammatica, sfoggiando un esemplare sorriso di circostanza per attenuare il senso di fallimento che minacciava di sovrastarla fino a farle inumidire le ciglia con lacrime di rabbia, lottando con sè stessa per mantenere saldo il suo autocontrollo.

"E lui non si era accorto di nulla " , anzi non vedeva l' ora di dedicarsi nuovamente alle sue occupazioni, formulò con rabbia. Disserrò l' uscio con un gesto brusco, appoggiandosi alla porta chiusa con le palpebre serrate.Adesso che aveva rimediato a tutto poteva concedersi qualche momento per sè e dare sfogo alla sua debolezza.Con sollievo lasciò che una lacrima le rigasse le gote

Era notte fonda quando dei colpi ben assestati all' ingresso  la svegliarono di colpo.Chi poteva essere a quell' ora ? Spinta dalla curiosità e dall' urgenza di quel rumore incalzante fu in  piedi in un attimo, e accesa una candela d' emergenza si accostò all' entrata per verificare chi fosse.Fu in quell' istante che la porta smise di resistere all' intrusione spalancandosi di botto.
I tre uomini furono subito dentro, e mentre uno prontamente prendeva posto dietro di lei bloccandole le braccia dietro la schiena, l' altro venne avanti spavaldo mostrando bene il volto.
- Voi!- esclamò Sophia riconoscendo il tizio a cui si era rivolta poche ore prima affidandogli l' incarico di garantirle la sua sicurezza personale,
- Come vi permettete !- replicò furiosa realizzando in quel momento le conseguenze del suo gesto avventato di quella mattina.
Quello le riservò un viscido sorriso fissandola completamente rilassato,in attesa che il compagno rimasto libero di  agire indisturbato finisse di perquisire la stanza alla ricerca di denaro.
- Dove tenete i soldi ? - le chiese brusco per facilitare il compagno nella sua ricerca.
Sophia gelò, allora si trattava di una rapina.Scosse la testa freneticamente, non venendole in soccorso le parole. Il ladro non prese bene il suo mutismo e non le risparmiò un duro manrovescio che le spaccò un labbro.La stretta sui suoi polsi si fece più dura, e il suo aguzzino non esitò a scrollarla per farla rispondere
- Ti ho chiesto dov'è !- ripetè irato colpendola di nuovo.La donna si piegò su se stessa non riuscendo a sostenere l' impeto di quel secondo colpo,completamente frastornata dal ronzio che le invadeva le orecchie.
- Lo avrei preso una volta arrivata a destinazione.- mormorò col viso invaso dalle lacrime.
- Dice il  vero - incalzò l' altro - non c'e' niente che ci possa interessare qui. - terminò furioso per aver perso tempo inutilmente.
Quelle parole la sollevarono un poco, grata che quella violenza gratuita stesse per terminare entro breve.
Il ladro che l' aveva interrogata non fu altrettanto convinto, l' afferrò per il colletto dell' abito con un gesto brusco, obbligandola a incontrare i suoi occhi.
- Allora signora, sarete voi a pagare, con la vostra persona. - ghignò crudele.
- No! - urlò la donna  con tutto il fiato che aveva in gola mentre veniva strattonata  senza tante cerimonie verso l' interno, e scaraventata sul letto in cui aveva tranquilamente riposato fino a pochi istanti fa.
Un altro schiaffo le colpì il viso facendole quasi perdere i sensi, mentre percepiva debolmente uno dei tre posizionarsi alle sue spalle per meglio imprigionarle i polsi. Spinta dalla disperazione accennò una debole resistenza mentre quello che le stava davanti le strappava la veste di dosso denudandola quasi completamente, affaccendandosi col compagno per immobilizzarle le gambe.
- Vi prego... - supplicò giunta al limite, desiderando solo morire.
Fu allora che qualcuno intervenne. Semisvenuta fu momentaneamente abbandonata a se stessa mentre i suoi assalitori erano impegnati a respingere il nuovo venuto,lasciandola troppo scioccata per muoversi, troppo intimamente ferita per reagire. Attenuati i rumori , udì chiaramenti dei passi leggeri avanzare nella sua direzione e istintivamente chiuse le palpebre prefrendo non scoprire chi di loro avesse avuto la meglio. Sobbalzò quando  sentì qualcuno che l' avvolgeva in una coperta stringendola delicatamente tra le braccia come se fosse stata un bimba . 
- Sophia - la chiamò preoccupata una voce a lei familiare.
- Ezio...- rispose con tono incrinato dal sollievo riconoscendolo all' istante.
La presa su di lei si fece più decisa per pochi momenti , fino a che una mano prese a carezzarle dolcemente i capelli.
- Sono con te , stai tranquilla,è tutto finito .- le disse piano all' orecchio.
- Grazie - mormorò esausta rannicchiandoglisi  contro.
Le baciò la fronte sentendola tremare addosso a lui, desideroso di infonderle sicurezza per farla rilassare mentre osservava i violenti segni che quello scontro le avevano impresso sul viso.
Rimpianse di averli uccisi iin fretta.
Provò a scostarla per farla distendere  al suo fianco, osservando con dolore l' occhiata terrorizzata che affiorò nello sguardo  della donna per quella breve separazione.
- Ezio, no! Non ve ne andate! - si agitò subito divincolandosi.
L' assassino la prese per le spalle e la obbligò ad adagiarsi vicino al suo corpo, applicando una certa forza per contrastare la sua resistenza frenetica.
- Non ho intenzione di lasciarti sola per questa notte. - le disse con decisione.
- Adesso cerca di riposare, domani mattina mi toverai ancora al tuo fianco.-
Sophia annuì,finalmente persuasa, cercando di reprimere le lacrime che avevano ripreso a scorrere sul suo viso, silenziose.
Ezio attese che il suo respiro diventasse regolare e profondo prima di riprendere ad accarezzarla con dolcezza.
- Mi dispiace Sophia. - le sussurrò, felice che non lo sentisse.
  
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